Ferrara del Comitato di Quartiere Serracapilli interviene su Le Bolle: Dopo l’ubriacatura dell’apertura, risolviamo i problemi.
Comune, Provincia e Regione intervengano urgentemente per l’adeguamento della provinciale Serracapilli, e per creare nuove direttrici di traffico e alleggerire l’imbuto di S. Giovanni.
EBOLI –
Dal Diciassette di novembre scorso, – Scrive in una nota il Presidente del Comitato di Quartiere Serracapilli, Matteo Ferrara – una vera e propria euforia sembra aver pervaso gran parte degli ebolitani. Finalmente, dopo anni d’immobilismo e di mancate promesse, è stato realizzato un autentico fiore all’occhiello, da mostrare con malcelato orgoglio ai compaesani del circondario e ai “forestieri” in transito e in visita. Uno sfavillante e moderno simbolo dell’era dell’economia dei consumi di massa, che, anche agli occhi dei meno esperti, appare di buona qualità architettonica e funzionale, capace di competere, per varietà e quantità dell’offerta di beni e servizi, con le migliori realizzazioni presenti nella Regione Campania.
Il Comitato di Quartiere Serracapilli, – continua Ferrara, sottolineando l’ubicazione del centro Commerciale, ricadente nell’area di riferimento del suo quartiere – che svolge le sue funzioni di rappresentanza nell’area in cui “fisicamente” la struttura commerciale è stata realizzata, esprime piena soddisfazione per il compimento di quest’opera e fa i migliori auguri agli operatori economici e alle maestranze tutte per un pieno successo dell’iniziativa. Al tempo stesso, con spirito propositivo e costruttivo, affida alla cittadinanza alcune riflessioni e rivolge all’amministrazione comunale e agli altri soggetti coinvolti, pubblici e privati, urgenti richieste d’intervento.
Una prima riflessione – entra nello specifico evidenziando alcune questioni – riguarda la natura stessa dell’opera, che vede al suo interno una minoritaria presenza di operatori e maestranze locali. Non si tratta di mere questioni campanilistiche, ma dell’amara constatazione che decine di piccole attività commerciali esistenti sul territorio comunale, con centinaia di addetti, ineluttabilmente si troveranno in difficoltà, specialmente in questo periodo di crisi. Nulla di strano se il Centro Commerciale avesse previsto la compensazione delle perdite esterne con un fisiologico travaso interno per far fronte alle nuove esigenze di mercato. Invece, così non è, perché solo una piccola parte delle risorse drenate sul nostro territorio rimarrà sul posto, con il rischio di un ulteriore impoverimento della nostra città. Certo, c’è anche un enorme flusso dall’esterno che gli operatori locali non erano in grado di intercettare, ma quante di queste risorse saranno reinvestite in loco e quante spese aggiuntive la comunità locale dovrà affrontare per fornire servizi e assistenza a chi transita sul nostro territorio?
Per evitare ricadute in negativo, – sottolinea il Presidente del Comitato di Quartiere Serracapilli – bisogna da subito cominciare a lavorare per escogitare strategie affinché la presenza del “Lebolle” divenga un motore per creare ulteriori opportunità per il nostro territorio. La legittima soddisfazione per un’opera compiuta, non può far dimenticare che il problema fondamentale per i cittadini è che si moltiplichino le opportunità di guadagno, non solo quelle di spesa. Marginalmente, vogliamo ricordare a coloro che oggi indulgono in facili trionfalismi e fanno a gara per attribuirsi patenti e paternità, che quest’opera è il frutto di una lungimirante programmazione del tanto vituperato “Piano De Lucia” e dei conseguenti atti realizzati con silenzioso e paziente lavoro, svolto in tempi ben lontani dagli attuali. Nell’immediato, i cittadini di Serracapilli e delle zone limitrofe chiedono che si ponga subito mano per risolvere i problemi che tutti hanno potuto costatare con mano nelle prime giornate di apertura del centro: una viabilità del tutto insufficiente, un’organizzazione dei flussi di traffico inadeguato, una segnaletica poco chiara e insufficiente e un accesso pedonale da e per la città assolutamente carente, se non del tutto inesistente su Via Serracapilli. Si dirà che sono gli inevitabili scotti di una fase sperimentale.
In parte è vero, – continua Ferrara – e prendiamo atto dello sforzo avviato dal comando dei vigili urbani per migliorare il deflusso dei veicoli, ma rimane, comunque, irrisolto il problema dell’assoluta insufficienza a reggere i flussi di traffico, sia Via Cupe, che quell’autentico groviglio di strade, d’incroci e intersezioni che si concentrano in prossimità dell’uscita autostradale. Sarebbe troppo facile per noi dire che non è stata una sorpresa, perché lo avevamo puntualmente predetto quando ponemmo il problema dell’uscita dell’autostrada, conformemente a come previsto dal vigente Piano Regolatore del Comune di Eboli. Così come avemmo ben ragione a sollecitare l’Amministrazione Provinciale, in sinergia con il Comune di Eboli, a intervenire urgentemente con lavori di adeguamento della provinciale Serracapilli, per creare nuove direttrici di traffico per alleggerire l’imbuto di S. Giovanni. La questione è quanto mai attuale e richiede interventi urgenti, prima che si determinino opinioni dissuasive alla frequentazione di un luogo in cui si rischia di rimanere intrappolati per ore, danneggiando sia il centro commerciale sia l’immagine della città. Altra questione fondamentale per i cittadini di Serracapilli è la messa in sicurezza non solo dell’intero sistema della viabilità, veicolare e pedonale, ma anche delle proprietà limitrofe al centro commerciale che non sono adeguatamente protette sia da vere e proprie intrusioni fisiche che nella propria privacy.
Infine, – conclude il Presidente del Comitato di Quartiere Serracapilli Matteo Ferrara – ma non come questione marginale, perché da queste cose si dà l’immagine di una città, il Comitato di Quartiere Serracapilli chiede che la nuova bretella di collegamento fra Via Cupe e Via Serracapilli, sia intitolata a qualche personaggio che abbia ben rappresentato e onorato la nostra città e il nostro territorio e/o che si sia distinto per elevati meriti nel consesso nazionale ed internazionale. Diamo anche in questo un segno di civiltà, siano valutate proposte e acquisiti consensi, non incorriamo nel rischio di tirar fuori un nuovo “Lombroso”, oppure un illustre sconosciuto, caro a qualche parente o ristretta cerchia di pietosi ex amici, come purtroppo è accaduto in qualche occasione.
Eboli, 25 novembre 2011
Condivido il messaggio del presidente del comitato serracapilli, per quanto riguarda l’intitolazione della strada di collegamento e giusto che essa venga dedicata a un personaggio o a fatti di notevole rilevanza. Nel mio piccolo posso suggerire di chiamarla “Memento Domine” ( Ricordati, o Signore) le verità nascoste sulla tragedia del popolo meridionale subite tra il 1860 e 1870.
Sarebbe un grande gesto di unificazione a 150 anni dall’Unità d’Italia.
Alle bolle qualcosa è già stato realizzato, penso piuttosto che la priorità assoluta sia risolvere il problema di via Adinolfi sul quale ( come sempre quando ci sono le magagne, si veda pure la questione della VIA per il centro commerciale) è calato un silenzio assordante.
Ma quale problema volete risolvere .Dovevate pensarci prima .La viabilita’ ,la strada provinciale ,l’inquinamento,la tranquillita’ del posto sono cose che a Bolle non toccano.Bolle ha dato economia , posti di lavoro ai giovani ebolitani ,che volete di piu .Il sindaco Melchionda è contento il centro sinistra con la sinbistra rinnovata sono soddisfatti e allora viva tutti chi paga non ci interessa.
Ah …………. dimenticavo i Vigili Urbani nel carro attrezzi. 😉
Credo che le riflessioni fatte dal Comitato Serracapilli siano fondate, perchè una bella realizzazione quale è quella del Centro Le Bolle, se non viene sorretta da una politica della viabilità adeguata può anche avere un ritorno negativo per i consumatori che vi affluiscono. In verità già era stata prevista nel piano De Lucia una viabilità adeguata della zona proprio in virtù delle infrastrutture che vi erano (Palasele e stadio Dirceu) e di quelle che vi dovevano nascere (centro commerciale Le Bolle), però mettendo in discussione quello che era stato elaborato e non prevedendo altre soluzioni alternative, non andiamo da nessuna parte. Per cui se tutto resterà così com’ è c’è di sicuro il rischio che chi ci deve tornare potrebbe scegliere altre opzioni per non restare imbottigliato nel traffico a lungo e quindi avere una ricaduta negativa sulla tenuta commerciale della struttura.
Per cui facciamo appello alla Politica a fare presto e bene le scelte per tirarci fuori da questa situazione.
Quanto poi alla intitolazione della strada nuova realizzata, vedrei bene che nell’anno del 150° dell’unità d’Italia, questa prendesse il nome proprio di viale dell’Unità d’Italia. Oppure visto che nella nostra città manca una strada intitolata a Giuseppe Mazzini, sarebbe il caso di intitolargliene una, questa o un’altra che sia, purchè si riconosca al patriota del Risorgimento e Unità d’Italia anche il primato di essere stato uno dei precursori del sogno dell’unità europea!
Taranti’ il Centro Commerciale “le bolle” all’epoca De Lucia non era previsto, i tuoi ex compagni di partito avrebbero voluto costruirlo nella Zona PIP. Io, invece, la strada la intitolerei a Ferdinando IV di Borbone!