Gli stati generali del centrosinistra potrebbero essere una buona idea contro l’improvvisazione e i personalismi.
Aprire una discussione e bloccare quel movimento “statico” per offrire agli elettori sfiduciati una proposta univoca, credibile e riconoscibile rendendo Bellizzi “Laboratorio” politico.
BELLIZZI – Quella delle Sinistre a Bellizzi è un movimento “statico“, nel senso che mentre sembra si muovano restano ferme nelle loro posizioni, magari ci si avvicina e poi ci si trova distanti. Ma nonostante tutto si percorre le strade nella stessa direzione ma parallelamente. A questo punto è possibile avviare una discussione più proficua.
Dopo qualche timido avvicinamento tra i vari partiti del centro sinistra, alcune vicende come: la restituzione del canone di depurazione; la cronica diserzione della minoranza dai consigli comunali; alcune scelte “discutibili” del Pd; li ha fatti nuovamente allontanare, nonostante le rispettive basi invocano e sperano in una forte alleanza politica e programmatica che metta insieme IdV, Pd, Rifondazione e Sinistra e Libertà.
Ci prova nell’impresa Italia dei Valori con il Segretario cittadino Matteo Russo, il quale si è fatto promotore di una convocazione di una sorta di “stati generali del centrosinistra“, che potrebbero tenersi entro fine dell’anno, nonostante il sarcasmo e le resistenza di qualche esponente del Partito Democratico, evidentemente convinto, che sia il Pd il centrosinistra e non una parte di esso.
Matteo Russo, unitamente al segretario cittadino di Rifondazione Comunista, Salvatore Giello e a diversi esponenti di Sinistra e Libertà, pensa che sia un’ottima idea, principalmente perché diventa sempre più urgente fornire un modello di riferimento politico generale alle esperienze confusionali che si stanno consumando sul territorio.
L’idea di un grande “tavolo politico“, magari esteso anche ai comuni del comprensorio Sele-Picentini, sarebbe l’occasione di creare anche una rete concreta di riferimento, capace di orientare i gruppi dirigenti locali per evitare improvvisazioni, ma soprattutto per offrire una proposta univoca, forte e comprensibile, possibilmente riconoscibile dagli elettori in prossimità delle scadenze elettorali.
In questo modo non si eserciterebbe da parte di nessuno ruoli egemonici se non strategici lasciando poi l’eventuale riconoscimento di una leadership agli elettori che sicuramente sapranno valutarne la credibilità dei suoi componenti. Questa strada potrebbe essere una risposta forte al malumore sempre più crescente tra gli elettori del centro-sinistra anche a seguito di taluni comportamenti ritenuti al limite della credibilità, in relazione ad alcuni episodi che si sono consumati in Consiglio Comunale.
E’ inutile nascondere che una delle ragioni principali di questa generale afasia della politica democratica di Bellizzi e non solo, è attribuibile a quella classe dirigente, sicuramente importante e di cui si può raccogliere la sua esperienza, ma che sembra essere stanca e sembra non avere nessuna ragione di passare il testimone, intenti come sono a rincorrere più un’alleanza, come sta accadendo a livello nazionale con L’UDC che ad assumere un ruolo e una linea politica propria.
In ogni caso appare al quanto difficile trovare nelle singole iniziative bellizzesi, un respiro e un programma progettuale all’altezza della prossima sfida elettorale, capace magari di tracciare il segno del cambiamento concreto e collocare il futuro governo cittadino fuori dalla paralisi in cui rischia di essere travolto seguendo la stessa sorte della politica italiana.
Ecco perché secondo Matteo Russo, la convocazione degli “stati generali del centro sinistra bellizzese“, potrebbe essere una risposta politica alla crisi dei partiti e degli uomini che la interpretano proprio per evitare possibili personalismi, riportando il tutto sul piano politico e non su quello dei personalismi.
E Bellizzi chissà che non possa diventare un laboratorio da prendere come esempio.
Bellizzi, 21 novembre 2011