Rifiuti, arresti in Campania: ecco i nomi

Dalle indagini dei pm Noviello, Sirleo e Milita è scattata l’operazione “Green”.

Aniello Cimitile Presidente Provincia Benevento
Aniello Cimitile Presidente Provincia Benevento

In manette anche il Presidente della Provincia di Benevento, l’unico politico colpito dall’inchiesta.

NAPOLI – Mentre a Palermo prosegue l’emergenza rifiuti, va avanti la raccolta degli operatori dell’Amia coadiuvati anche da 150 uomini del Genio Militare, che si occuperanno della rimozione dalle strade dei rifiuti, a Napoli la Guardia di Finanza e la Dia, hanno eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare, nell’ambito dell’indagine condotta dai pm Giuseppe Noviello, Paolo Sirleo e Alessandro Milita e la successiva operazione “Green”, circa la gestione dei rifiuti a Napoli durante la gestione Commissariale.

Tra gli arresti, ci sarebbe un solo uomo politico nella persona di Aniello Cimitile (PD) (nella foto), attuale Presidente della Provincia di Benevento. Le altre persone sono professori universitari e funzionari della Regione Campania, che a vario titolo fanno parte dell’inchiesta.

Il reato ipotizzato è di falsità ideologica in atto pubblico. L’inchiesta riguarda le presunte irregolarità nei collaudi di numerosi impianti CdR in Campania, realizzati dalla Fibe SpA e dalla Fibe Campania, in seguito ad appalti del Commissario di Governo per l’emergenza rifiuti.

Impianto CdR
Impianto CdR

Complessivamente sono 15 le ordinanze di custodia cautelare, tutte agli arresti domiciliari. I destinatari dei provvedimenti della magistratura sono i collaudatori di questi impianti, tra i quali alcuni docenti universitari. L’inchiesta, tra l’altro, ha accertato che gli arrestati avevano attestato l’idoneità degli impianti, quando questi erano già sottoposti a sequestro ed avevano sostenuto la conformità del prodotto del CdR (Combustibili da rifiuti) alle specifiche del contratto, che in realtà mancava.

I quindici destinatari delle ordinanze di custodia agli arresti domiciliari sono: Aniello Cimitile, Vincenzo Naso, Giuseppe Sica, Filippo De Rossi, Francesco Scaringia, Oreste Greco, Vittorio Colavita, Vincenzo Sibilio, Alfredo Nappo, Mario Gily, Luigi Travaglione, Vitale Cardone, Rita Mastrullo, Giuseppe Vacca, Claudio De Biasio.

La questione dei rifiuti e la sua gestione, sembra non finire mai. Tra l’altro sembra toccare diverse regioni d’Italia: la Lombardia, il Lazio e la Sicilia. E’ evidente che non si possono fare le “magie” come per Napoli e la Campania, che in un battibaleno montagne di rifiuti sono scomparse e restano molti dubbi circa la correttezza delle operazioni. La questione dei rifiuti in generale è così sporca che chiunque a vario titolo ne viene a contatto si inquina. Insomma è più sporca dell’immondizia. In Campania poi con la camorra che gira diventa ancora più sporca e il nostro Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino va in Spagna a promuovere il “made in Campania”.

12 commenti su “Rifiuti, arresti in Campania: ecco i nomi”

  1. “La questione dei rifiuti in generale è così sporca che chiunque a vario titolo ne viene a contatto si inquina”.
    Quanto scritto nello stesso articolo spiega anche alcuni degli arresti domiciliari secondo me privi di senso!!
    Alcuni dei soggetti sottoposti a questa misura cautelare attuale
    anche se nella peggiore delle ipotesi dovessero essere condannati avrebbero una condonna di 8 mesi e con l’indulto non la sconterebbero!!
    Per alcuni di questi professori sottoposti agli arresti domiciliari
    la misura è valsa solo a sporcare immagini…
    le vere colpe stanno nei tecnici..!!
    Secondo me c’è stata un po’ troppa leggerezza da parte della magistratura!!

    Rispondi
  2. P er Davide, purtroppo è lui, ma non significa che è colpevole, Ho sempre detto che la vicenda dell’immondizia è più sporca dell’immondizia stessa e chiunque ne viene a contatto potrebbe essere coinvolto,

    Rispondi
  3. Si, speriamo si risolva quanto prima la questione, altrimenti cadrebbe in me la figura di ingegnere e professore tipo che , pochi tra tutti all’università, ha saputo dare un enorme contributo alla facoltà di Ingegneria di Salerno in Italia e non solo.

    Rispondi
  4. Conosco personalmente uno dei tecnici e lo ritengo un’ottima persona, un bravo professionista che ho sempre visto lavorare con grande impegno e serietà.
    Penso che la presunzione di innocenza valga sempre, in modo particolare quando queste vicende avvengono a ridosso di tornate elettorali e ancor di più se riguardano la vicenda dei rifiuti.
    A Mario Gily per ora un affettuoso saluto.

    Rispondi
  5. Se si mangia nella munnezza questa è la fine che si merita, il problema è la magistratura il più delle volte incapace di ultimare quanto iniziato e finiscono tutti fuori con tante scuse e magari con indennizzi milionari!!!

    Rispondi
  6. Oggi essere un professore universitario è un po come dire politico appartieni ad una super casta e nei super appalti hai l’esclusiva, è bello vedere le decine di illusi che chinati portano le borse ai prof. con la vana speranza di prendere una briciola della torta, poveretti.

    Rispondi
  7. per Asd e Pasquale.
    Non è necessario dare indirizzi mail falsi e cambiare nome. Questo blog garantisce l’anonimato, quindi per il futuro non usare questo stratagemma.

    Rispondi
  8. In seguito agli arresti del giorno 3 c’ stato un ricorso ed un riesame che ha revocato le misure cautelari ai danni di molte delle persone coinvolte. Dove trovo queste informazioni?? Come mai il giorno 16 in questo blog si discute una notizia del 3 giugno, quando nel frattempo nuovi eventi sono spravvenuti?

    Rispondi
  9. Per Mirea,
    la notizia è stata postata in data 3/06/09 ma l’articolo rimane permanentemente. Se si discute il 16 è perché evidentemente è stato letto il 16. Poi se le misure sono state revocate a me non può che far piacere, anche perché conosco alcune di queste persone le quali sono degne di ogni stima e sicuramente si farà chiarezza e si ridarà onore a chi violentemente è stato tolto.

    Rispondi
  10. CERTE ACCUSE SERVONO SOLO AD INFANGARE PERSONE ONESTE…MA I GIUDICI E LA NOSTRA MAGISTRATURA NON SE NE FREGANO, PROBABILMENTE SERVE LORO INVISCHIARE NOMI PULITI PER FARE PIù CARRIERA FACENDO PIù NOTIZIA.

    Rispondi

Lascia un commento