Il capogruppo del partito democratico interviene sull’esito delle votazioni dell’ultimo Consiglio Comunale: “significativa l’assenza delle opposizioni al voto sulla Multiservizi”.
Rotondo tace sul voto contrario dei contiani e condanna l’abbandono di SEL, PdL e Nuovo Psi.
EBOLI – Non sono passate che poche ore dallo svolgimento dell’ultimo Consiglio Comunale nel quale si è approvato oltre che il Bilancio previsionale 2011 e il Consuntivo 2010, anche il Piano Industriale della Eboli Multiservizi S.p.A. che il Capogruppo del Partito Democratico Vincenzo Rotondo sente il bisogno di comunicare la sua soddisfazione per l’esito dei lavori e di mettere in evidenza l’assenza delle opposizioni, Nuovo PSI, SEL, Popolo della Libertà, che proprio nel momento delle votazioni sulla Multiservizi, hanno abbandonato la seduta.
“Anzitutto – dichiara Vincenzo Rotondo – vorrei dire che sono molto soddisfatto per gli esiti del Consiglio Comunale, con l’approvazione di questi due importantissimi provvedimenti. Meno soddisfatto per il clima in cui esso si è svolto, e per il comportamento delle forze di opposizione.
Il clima – spiega Rotondo – mi preoccupa perché la tensione sociale è altissima, ed anche ieri vi sono stati momenti di tensione, per fortuna gestiti con grande senso di responsabilità ed equilibrio dalle forze dell’ordine presenti. Sia chiara una cosa: io so bene che molte persone, a causa della crisi e delle politiche scellerate del governo nazionale, vivono momenti difficilissimi. Ma a maggior ragione si deve comprendere che va consentita la discussione degli organismi di governo locale, che sono vicini ai cittadini e fanno ogni sforzo per mettere in campo soluzioni ai problemi. In ogni caso, rinnovo la richiesta a taluni rappresentanti dell’opposizione, a non gettare benzina sul fuoco.
Per quanto riguarda il merito dei provvedimenti – prosegue il capogruppo del Partito Democratico – credo che quello di maggior rilievo sia stato l’approvazione del Piano industriale della Multiservizi. Un piano che prevede senz’altro sacrifici, anche grandi, per i dipendenti. Ma, lo ribadisco, questa amministrazione farà tutto quanto è possibile per non mandare a casa un solo lavoratore, un solo padre di famiglia. E questo piano industriale, se riusciremo a lavorare tutti insieme, con convinzione e con grande spirito di sacrificio – prosegue Rotondo – potrà aiutarci a creare le condizioni per mettere in equilibrio i conti della società, di modo che essa non debba più pesare sulla casse comunali e quindi sulla collettività per la propria sopravvivenza. Solo successivamente, se avrà esiti positivi il nostro lavoro, si potrà passare alla fase di rilancio delle attività della Multiservizi. In tale fase si protrà prevedere l’affidamento di nuovi servizi, che dovranno però essere rigorosamente coerenti con le competenze rinvenibili in seno all’azienda e convergenti con le politiche del Comune. E solo allora, su queste nuove basi di efficienza e di redditività, si potrà verificare l’ipotesi dell’ingresso di soci privati, che allo stato non sono interessati, com’è ovvio, all’ingresso in una società che ha forti problemi.
La cosa che però vorrei far notare – conclude il capogruppo Rotondo – e che trovo davvero esemplificativa del senso di responsabilità di talune forze politiche, è che, al momento di votare in Consiglio Comunale il Piano industriale della Multiservizi, erano presenti solo le forze politiche di maggioranza.
Questo – incalza Rotondo – è un dato che deve farci riflettere: le stesse forze politiche che si ergono, senza credibilità, a paladini degli oppressi, le stesse forze politiche che fra qualche giorno in consiglio comunale discetteranno brillantemente di politiche del lavoro, non sono state presenti questa notte in consiglio, per votare un provvedimento che pone le basi per salvaguardare concretamente dei posti di lavoro. Non si sono poste il problema che, senza l’approvazione del piano industriale, Eboli Multiservizi sarebbe con ogni probabilità andata a grandi passi verso la messa in liquidazione, con le ovvie conseguenze per le maestranze di quella società”.
La soddisfazione del Capogruppo del PD Rotondo è comprensibile, ma egli trae delle conclusioni che sono del tutto parziali e che soffrono di “strabismo” politico, che lo portano ad evidenziare, l’assenza politica delle opposizioni, quelle tradizionali, del Nuovo PSI, di Sinistra Ecologia e Libertà, del Popolo della Libertà, formulando un giudizio di condanna e semmai anche di irresponsabilità dei singoli leaders Massimo Cariello, Gerardo Rosania, Lazzaro Lenza, Damiano Cardiello e quanti altri, e non a sottolineare invece il voto contrario di consiglieri Salvatore Marisei, Antonio Petrone, Carmine Campagna del PD, del suo stesso Partito, quelli che fanno capo all’ex Ministro Carmelo Conte.
Se le ragioni che hanno portato all’abbandono della seduta, proprio quando si stava discutendo della Multiservizi e il Consiglio si apprestava a votare, sono gravi e lasciano ad una libera interpretazione che può andare dal non aver voluto prendersi responsabilità circa la ricapitalizzazione, al non aver voluto votare contro per non inimicarsi i dipendenti, quelle dei contiani, sono ancora più gravi perché è stato un voto manifesto, espresso da una parte del PD nei confronti di un’Amministrazione prevalentemente a maggioranza PD, guidata da un Sindaco PD.
Poiché si tratta di un voto espresso su un atto politico importante come il Bilancio, nel linguaggio politico non può che significare il cambio netto e senza equivoci di una posizione politica che porterebbe i contiani fuori dalla maggioranza e al riconoscimento di “connotati” diversi dell’Amministrazione, già cambiata dal recente ingresso dell’UDC.
E’ evidente che dopo l’esito di questo voto, indipendentemente dallo “strabismo” di Rotondo, si aprono nuovi scenari che sicuramente non promettono niente di nuovo, ma che ci preannunciano altre conseguente, specie riguardo al Partito Democratico e ai suoi nuovi assetti interni, anche alla luce della recente nomina di Michele Figliulo a Commissario della locale sezione del PD. Scenari che lasceranno sul campo “morti” e “feriti”, ma che inevitabilmente influenzeranno in negativo anche l’andamento dell’Amministrazione Melchionda che di certo fino a questo momento non ha per niente brillato.
Eboli, 30 ottobre 2011