Il Partito è sotto tutela. Figliulo, “incantatore di serpenti”, prova a mettere ordine nel “verminaio-covo di serpenti” del Partito Democratico.
L’obiettivo del Commissario è di ripristinare il dialogo, riportare serenità, aprire al Tesseramento, ed entro la fine dell’anno, celebrare il Congresso cittadino e dare gli organi statutari al Circolo PD di Eboli.
EBOLI – Questa era una decisione che si aspettava da tempo, “è solo questione di giorni” dicevano i bene informati, ma era anche un problema di nomi per offrire il massimo delle garanzie alle varie componenti interne al Partito Democratico di Eboli.
E così la Direzione ed il Segretario Provinciale Nicola Landolfi, valutati gli atti, hanno preso la decisione di commissariare il Circolo del PD di Eboli e hanno scelto all’unanimità Michele Figliulo, che dovrà tentare di ricomporre la frattura interna che ha portato alla sfiducia del Segretario cittadino Salvatore Marisei.
Si ricorderà degli scontri violenti interni al Partito Democratico di Eboli. Scontri che hanno influenzato, e non poco, anche l’Amministrazione Comunale a prevalente maggioranza del PD e guidata dal Sindaco Martino Melchionda, anch’egli del PD. Gli scontri interni, hanno paralizzato l’azione politica del PD e si sono poi trasportati all’esterno con scambi di manifesti, interrogazioni di una truculenza unica e senza che nessuna delle parti in causa si risparmiasse nei giudizi, fino a culminare, nella sfiducia e sostituzione del Capogruppo consiliare Carmine Campagna, della sfiducia al Segretario del PD, Salvatore Marisei, alla estromissione dalla Giunta del Vice Sindaco Antonio Conte, tutti e tre appartenenti come riferimento all’area dell’ex Ministro Carmelo Conte.
La materia del contendere, a giudicare dalle accuse che si sono buttate in faccia senza ritegno i contiani e l’altra parte del partito che si è asserragliata attorno al Sindaco erano: Affari, e non c’è altro modo per definirli. Solo affari, niente politica, mentre il Paese Italia fallisce e la Città affonda sotto la stretta delle Destre governative della Regione di Caldoro e della Provincia di Cirielli, che annullano i trasporti, chiudono gli ospedali, affossano i servizi e la scuola, in un’azione punitiva nei confronti dei cittadini rei di votare a Salerno per Vincenzo De Luca o altrove per le sinistre.
Affari riconducibili ad alcuni provvedimenti: Il Parco Fotovoltaico realizzato dal Comune di Salerno sui Monti di Eboli; La gestione della Multiservizi; I Centri Commerciali in via di realizzazione ad Eboli ed in particolare Le Bolle; I PUA, Piani Urbanistici Attuativi ed in particolare quello di Santa Cecilia; L’infiltrazione camorristica negli affari amministrativi del Comune; nella contesa ritenuti tutti affari e pericolose speculazioni fatte dai vari soggetti coinvolti nelle singole questioni, ma che hanno contribuito a rendere l’aria asfittica e dare una immagine di un Partito “verminaio” impraticabile fatto di affari e malaffari, fino a trasformarsi in querele o allertamenti alla Procura della Repubblica di Salerno.
Chi pensa che la vicenda sia finita qui si sbaglia di grosso. Il vero problema è che le incompatibilità in questo Partito sono, oltre che a basarsi su un retaggio ideologico, sono ormai anche riconducibili a fattori di incompatibilità personale, ma che in ogni caso fondano le loro radici nell’errore “padre e madre” di tutti gli errori: quello di stare ad ogni costo insieme, costretti a stare insieme per fare da argine a Berlusconi e il berlusconismo, nella presunzione di essere meglio di Berlusconi e del berlusconismo.
A Eboli poi questo scontro parte fin dai primi passi del PD, quelli fondativi, subito dopo quella bella stagione delle primarie, quando si è trasformato un Partito “liquido” fatto di partecipazioni di massa spontanee, a un Partito “solido”, fatto di Tessere, di gruppi di tessere, di gruppi di potere. Nella circostanza del tesseramento fondativo, tutti vollero mettere la testa nella sabbia, quando POLITICAdeMENTE denunciò manovre poco chiare nelle operazioni. In quella circostanza si tesserarono a pagamento “brutti ceffi“, cittadini extracomunitari accompagnati in pullmann dai “caporali“, si riconobbe a frotte i dipendenti di molte strutture cittadine che avevano anche rapporti con il Comune.
Nessuno volle andare fino in fondo, essendo tutti responsabili e tutti coinvolti, pur di prevalere gli uni sugli altri si è accettata una schifezza. Questa convivenza forzata genera “tradimenti” ma anche immoralità dal momento che si accettano facendo finta di niente. Dietro questa lotta senza quartiere si intravedono ben netti i gruppi che si scontrano e cosa essi rappresentano: da una parte quello che resta di un mondo legato a quello che fu il PSI di Craxi, intorno all’ex Ministro delle Aree Urbane Carmelo Conte che rappresentano, sia pure controversa ma importante, di un passato politico non molto recente; dall’altra una presenza, diffusa e non molto incisiva dell’Onorevole Antonio Cuomo, intenta più a mantenere da parte Conte che ad essere prevalente nel Partito; dall’altra ancora un gruppo erede del PCI-PDS-DS, apparentemente diviso, tra l’Area rappresentata dal Presidente del Consiglio Comunale Luca Sgroia e quella che ruota intorno a Martino Melchionda, ma coalizzati e ben organizzati, minoritaria nel paese ma asserragliati e avvinghiati ad ogni posto di potere attenti a non far entrare nessuno, per non rompere un equilibrio faticosamente e abilmente raggiunto da anni di potere incontrastato.
Questa condizione è un’ immagine molto eloquente di quello che appare il PD. Un Partito intento perennemente ad una lotta continua tra gruppi con lo scopo non tanto di convivere ma di prevalere sugli altri e a giudicare da quello che si dicono per fare cose inconfessabili, tanto inconfessabili che nessuno più ci si accosta, lasciando altri partiti UDC, API, IDV l’esercizio dell’aggregazione.
Con questo retroterra difficile, scivoloso e pieno di insidie Michele Figliulo, più che a ricomporre gli animi e “riportare serenità” come egli stesso dice, deve provare a governare il “verminaio”.
Quindi sarà un Figliulo “incantatore di serpenti“.
Michele Figliulo è un politico di lungo corso, ed ha molta esperienza, ma soprattutto è indicato come uomo di dialogo e di moderazione, nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi politici e ruoli amministrativi importanti sul territorio e in Provincia: è stato Sindaco di Valva, Consigliere Provinciale, Vice Presidente e Presidente della Provincia di Salerno, ha ricoperto anche il ruolo di coordinatore provinciale traghettando il popolo delle primarie nel nuovo soggetto politico del PD.
Come sarà accolta la sua indicazione non si sa, ma invece si conosce le motivazioni che hanno spinto la Segreteria Provinciale e la Direzione Provinciale PD a nominarlo Commissario della Sezione di Eboli, così come si conosce quello che lui intende fare.
“Avvierò una serie di consultazioni. – Dichiara Figliulo a POLITICAdeMENTE – Ascolterò tutti. Inizierò dal Segretario Marisei, e proseguirò con i membri del Direttivo, il Sindaco Melchionda e quanti hanno responsabilità politiche, senza escludere anche singoli iscritti”.
“Parlare con tutti è determinante, – prosegue Figliulo – così come il mio primo obiettivo è quello di far tornare nell’ordinarietà il Circolo di Eboli. Farò il possibile per ripristinare un corretto e proficuo rapporto tra le varie parti per consentire al più presto un normale funzionamento e del Partito, e degli organi che in ogni caso verranno fuori dal Congresso e l’Amministrazione che indubbiamente ne risente di queste fratture interne”.
Alla domanda come intende procedere e quali siano i tempi che si è dato Figliulo risponde: “Oltre a rendermi conto dello stato delle cose e non per cercare di individuare torti e ragioni, e senza entrare nelle questioni specifiche, mi impegnerò per risolvere il problema usando modalità politiche e percorsi politici condivisi, avvierò il Tesseramento e conto di far celebrare il Congresso sezionale entro la fine dell’anno. Svolgerò il mio compito, nei termini dell’incarico che mi ha conferito la Direzione Provinciale, con lo spirito di cercare di ripristinare il dialogo e riportare il sereno”.
Oggettivamente è un compito molto difficile, proprio perché si è ormai andato oltre gli steccati della politica, per sfociare in quelli strettamente personali. Sarà una missione al limite dell’impossibile. In ogni caso, indipendentemente dal successo o meno della missione di Michele Figliulo sarà difficile per gli osservatori, per gli elettori e per la cittadinanza tutta, accettare un qualsiasi accomodamento, se non passa attraverso un chiarimento risolutivo da parte di tutte le fazioni che si sono fino a questo momento scontrate senza esclusione di colpi.
L’unica risoluzione passa attraverso un’operazione verità, che ci aiuterà a capire se: il Partito Democratico è un “verminaio-covo di vipere”; o se l’Amministrazione Melchionda è un insieme di affaristi, speculatori e delinquenti; sono colpevoli e condannarli, oppure il contrario, assolverli.
Qualsiasi altra giustificazione non sarebbe accettabile e non renderebbe la figura di Figliulo limpida, che vuole sopprima quel “covo di vipere” piuttosto che assuma il ruolo di “incantatore di serpenti” perché rimanda tutto come prima all’insegna del “volemose bene“.
Eboli, 27 ottobre 2011ore 16,00
Michele Figliulo : una novità!!!
Sono trent’anni che fa il commissario del PCI, finto pompiere.
In realtà viene a puntellare con escamotege burocratici l’area PCI-PDS-DS, quella minoritaria nel paese: l’asse Melchionda – De Luca verrà rafforzato e, probabilmente, Sgroia assumera un incarico molto vicino a quello del commisario politico di Leninista memoria. Conte si troverà in cul di sacco e Cuomo? Farà il Cuomo… come sempre…