Il Partito Democratico prende le distanze dal Sindaco Sica e si chiede: è Sindaco o giullare?
PD: La Città ha bisogno di lavoro, servizi, sicurezza Sindaco Sindaco, scenda dal palcoscenico e torni tra la gente, a fare quello per cui è stato chiamato a fare”.
PONTECAGNANO – Il Pd di Pontecagnano Faiano prende le distanze e nuovamente sottolinea l’inadeguatezza di Ernesto Sica a rivestire il ruolo di Sindaco di questa comunità. Ciò anche e soprattutto alla luce dei recentissimi avvenimenti che hanno ulteriormente contribuito a ledere e ridicolizzare l’immagine della città, al suo interno come in tutta Italia.
Tanto per rinfrescare la memoria, il Partito Democratico elenca gli episodi che si richiamano alla Trasmissione televisiva Presa Diretta; alla protesta dei genitori degli studenti di Pontecagnano; all’Incontro fallito con i commercianti; alle lamentele dei cittadini delle periferie; che hanno visto protagonista negativo il Sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica:
- “la parte da cantastorie/menestrello/buffone che il Primo Cittadino ha straordinariamente interpretato dinnanzi alle telecamere di Presa Diretta (trasmissione di Rai Tre seguita, nella puntata di domenica 16 ottobre scorso, da oltre 3 milioni di spettatori, con il 12.21% per di share) allo scopo di glissare su alcune domande relative al suo presunto coinvolgimento insieme a Nicola Cosentino nel caso P3, nella stesura del dossier anti Caldoro e nel ricatto al Primo Ministro Silvio Berlusconi (di cui si legge, in data odierna, anche sulle pagine del diffusissimo quotidiano La Repubblica).
- la protesta che, nei giorni scorsi, i genitori degli studenti iscritti agli istituti di Pontecagnano Faiano hanno organizzato per contestare il servizio scadente reso agli alunni, poi culminata nell’affissione di un manifesto pubblico scritto dalle famiglie e destinato l’Amministrazione. Non si dimentichi che, nonostante il malumore, Ernesto Sica aveva salutato l’inizio dell’anno scolastico con eventi festosi programmati nelle scuole ed un anomalo quanto inopportuno murale inneggiante ai colori ed all’allegria che “inondavano” le strade, piuttosto che ai valori della conoscenza, della cultura e dell’impegno, come da prassi negli altri Comuni;
- l’incontro-flop avvenuto lunedì sera tra alcuni esponenti dell’Amministrazione comunale e solo tre commercianti rispetto alle decine di quelli invitati, a riprova che oramai tutte le categorie sono sorde al richiamo di un Primo Cittadino adulatore e per nulla concreto;
- lo sconforto dei cittadini delle periferie (Faiano, Sant’Antonio, Picciola e Magazzeno), che ogni giorno lamentano la carenza di servizi, strutture e controlli. A ciò si ricollega il fatto che pochi giorni fa sembra siano state rese oggetto di atti vandalici numerose auto in sosta presso il parcheggio di Via Montegrappa (Faiano). Il dato più allarmante è che pare che gli esecutori di questo raid siano studenti delle scuole elementari e medie, a cui il Sindaco non racconta altro che favole durante i suoi incontri/spettacoli tesi ad esaltare le sue gesta per nulla eroiche, piuttosto che a prospettare idee ed interventi seri”.
Sulla scorta di queste vicende, che hanno fatto evidenziare il peggio di Sica, il gruppo dirigente del Pd ha dichiarato:
“L’immagine di un capo forte, allegro e festoso, impegnato a raccogliere consensi con sorrisi e fumo lanciato negli occhi dei cittadini, appartiene ad un passato remoto che non trova ragione di esistere nel nostro tempo e nella nostra comunità. La popolazione tutta è stanca di farse e balletti, ma chiede dignità e risposte a bisogni che non possono aspettare: il lavoro, i servizi alla persona, la sicurezza. Signor Sindaco, scenda dal palcoscenico e torni tra la gente, a fare quello per cui è stato chiamato a fare”.
Pontecagnano, 20 ottobre 2011
Interessante in questo contesto è riportare un estratto di un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano di oggi:
“… Intanto a Napoli il pm Alessandro Milita continua la sua inchiesta per minaccia a corpo dello Stato e concussione contro Nicola Cosentino e l’ex assessore Ernesto Sica. Secondo l’ipotesi dell’accusa Sica era stato nominato assessore grazie al ricatto nei confronti di Silvio Berlusconi di rivelare quello che sapeva sulla compravendita dei senatori effettuata nel 2007.
Arcangelo Martino, un imprenditore arrestato con l’accusa di appartenere alla cosiddetta P3 ha raccontato ai pm: “Sica aveva detto a me che i soldi serviti per la operazione di acquisto del voto dei parlamentari erano stati forniti da un imprenditore di grande rilievo, suo amico nonché amico di Berlusconi, imprenditore che operava nel settore dei supermercati. Non conosco il nome di questo imprenditore…. Sica, quindi, aveva un potere ricattatorio di non poco conto e la sua finalità era quella di intimidire Berlusconi al fine di ottenere per sé la carica di candidato governatore”. Effettivamente Davide Cincotti, un imprenditore di Battipaglia amico di Sica, ha versato in quel periodo contributi registrati al partito di Dini per 295 mila euro. Solo che Cincotti non è amico di Dini ma di Sica che lo presenta a Berlusconi nell’estate del 2007. E, quando vuole ottenere la candidatura a presidente della Campania, Sica minaccia i vertici del Pdl di raccontare tutto quello che sa proprio “a partire dall’agosto del 2007”.
Sica non minacciava proprio nessuno. Oggi lo stesso sindaco di Pontecagnano l’unica condanna che rischia è per diffamazione che può nella peggiore delle ipotesi comportare un’ammenda di poche migliaia di euro. Se Caldoro ritirasse la querela in corso, l’accusa per diffamazione cadrebbe, anzi si scioglierebbe come neve al sole. Per il resto continuate a fare chiacchiere, spero che vi sputtani lui una volta conclusa questa faccenda. Ciao DIFFAMATORI!