Tagliato il pino di Bivio Pratole vecchio di un secolo e mezzo… Un albero secolare punto di riferimento storico e affettivo.
Lungo la Strada altri Pini vivono e vegetano. Si fa strada un fondato sospetto che quell’albero secolare sia stato “aiutato” a morire.
MONTECORVINO PUGLIANO – Bivio Pratole – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di Matteo Russo, che rappresenta un “grido di dolore” per l’abbattimento del Pino storico di Bivio Pratole. Un albero che oltre ad individuare il Bivio, rappresentava con la sua maestosità un punto di riferimento oltre che caratterizzante di una periferia-dormitorio, anonima, del Comune di Montecorvino Pugliano. Una località confusamente indefinita con un’altra periferia dalle stesse caratteristiche del Comune di Bellizzi.
Una periferia che ha conservato il toponimo ma identificandolo con il “bivio”, così indefinita, che una parte della strada ricade nel Comune di Montecorvino Pugliano e l’altra in quello di Bellizzi, due marciapiedi e due illuminazioni la cui diversa connotazione è l’unico segno distintivo dell’appartenenza all’uno o all’altro Comune.
Nemmeno a farlo a posta quel Pino marittimo fungeva effettivamente da identificazione di quella contrada ed era un segno distintivo come potrebbe essere il monumento di una piazza, una fontana, un angolo di una città che ha la sua tradizione. Matteo Russo fa notare che altri pini che fiancheggiano quel tratto di strada, la SS 18 sono in buona salute e quindi dietro quell’abbattimento sorgono dei dubbi che potrebbero portare anche a pensare che sia stato “aiutato” a morire perché ingombrante e ostacolo ad altri disegni. Se questo risponde a verità è semplicemente scandaloso. Gli abitanti sicuramente ne trarranno le dovute conclusioni.
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di Matteo Russo
BIVIO PRATOLE – Se si fosse trattato di un essere umano avremmo letto, sul manifesto funebre “Dopo lunga e penosa malattia è scomparso….”, mentre, nel nostro caso è scomparso, causa abbattimento, il gigantesco pino marittimo simbolo di Bivio Pratole.
E’ stato tagliato un albero secolare che rappresentava un punto di riferimento storico e affettivo.
A detta dei residenti lo splendido pino aveva oltre un secolo e mezzo ed era il biglietto da visita della frazione, e per età, dimensioni e posizione, era assimilabile al famoso pino di Posillipo, una delle icone della Napoli da cartolina.
Lo storico e secolare esemplare arboreo di Pinus pinea non c’è più, è stato tagliato perché si era disseccato. Centocinquanta anni di età, più o meno, e 12 metri di altezza non sono bastati a salvare uno degli ultimi grandi esemplari di pino domestico presenti nella nostra città. I motivi del disseccamento dell’albero non sono chiari.
Un indignato requiem ad uno dei pini più famosi di Bellizzi è stato recitato solo da alcuni nostalgici su facebook mentre è fa assordante il silenzio totale delle istituzioni.
Ma, oltre a vedere abbattuto un così bell’esemplare di pino marittimo, quel che desta maggiormente rabbia e stupore al tempo stesso, è il fatto che nel tratto di strada che va dal cimitero degli inglesi alla chiesa del Sacro Cuore, al centro di Bellizzi, sono oltre una decina i pini mediterranei che godono di ottima salute e sono belli, freschi e rigogliosi. Come mai solo quel pino è seccato? Possibile mai che nessuno si è chiesto il perché? Colpa della natura o sotto sotto ci sta la mano dell’uomo che ha “aiutato l’albero a morire”? Una sorta di eutanasia, voluta e pianificata? E come mai nessuno si è mai preoccupato di chiamare il WWf o la Forestale per cercare di salvarlo? Chissà se c’è stato qualcuno che si è preoccupato di far fare una bella analisi al terreno per vedere se vi è stato buttato del diserbante o comunque qualcosa che abbia contribuito alla morte della pianta? E’ pur vero che l’albero stava in una proprietà privata ma è altrettanto vero che un pino secolare come quello era patrimonio di tutta la città.
Centocinquanta anni di vita di un albero buttati via per fare posto al progresso, magari prevedendo in un domani neanche tanto lontano un allargamento della strada… ne è valsa e ne varrà la pena? Con quel pino è andata via una parte di Bivio Pratole….
Montecorvino Pugliano, 29 settembre 2011