2 settimane di appuntamenti e grande successo di pubblico per la serata finale del Progetto Operazione Avalanche remembering september 1943.
Lo scenario: I luoghi simbolo della II^ Guerra Mondiale. Emozioni, ricordi, distruzione, morte, sentimenti confusi di rassegnazione e accettazione della realtà della guerra, si celebra il gemellaggio e si pensa al Museo della memoria.
EBOLI – Sono terminate le due settimane di appuntamenti sui luoghi della II^ Guerra Mondiale in Campania. Emozioni, ricordi, distruzione, morte, sentimenti confusi di rassegnazione e accettazione della realtà della guerra e si pensa al Museo della memoria mentre si cementano con il gemellaggio le città teatro della seconda Guerra Mondiale. Si è registrato un grandissimo successo di pubblico sia per l’ultima serata, che per tutti gli altri eventi del foltissimo programma di celebrazioni in ricordo dell’”Operazione Avalanche”.
Il 9 settembre del 1943, 1.000 navi con quasi 100.000 militari inglesi e 70.000 americani sbarcavano sulle coste della Piana del Sele per l’Operazione “Avalanche”, la più grande manovra militare che il Mediterraneo ricordi, ma anche la più grande operazione di sbarco sino a quel momento mai effettuata nella storia militare, seconda solo, allo sbarco che di li a poco gli alleati effettuarono in Normandia.
In ricordo dei giorni di sangue, Salerno, come periferia di Napoli e la Piana del Sele era negli obiettivi dei bombardieri. La città capoluogo e tutte le altre cittadine più grandi come Eboli, Campagna, Battipaglia subirono la stessa sorte e furono pesantemente colpite, dalla inesorabilità di quel bombardamento, facendo registrare centinaia e centinaia di morti. Si improvvisarono rifugi in cantine, gallerie e grotte per sfuggire ai bombardamenti degli alleati. Due mesi d’inferno che ridussero paesaggi urbani in cumuli di macerie e quelli rurali in presenze di code interminabili di sfollati che cercavano di raggiungere luoghi ritenuti sicuri, ma per niente sicuri come accadde per gli ebolitani che abbandonarono la Città ormai distrutta e si recarono in Campagna, ritenendola sicura, e li trovarono la morte, sotto quel fuoco “amico”.
I bombardamenti distrussero tutto quello che era visibile: abitazioni, strade, la linea ferroviaria, quei pochi ponti e le abitazioni, che per più dei due terzi furono rase al suolo e le altre gravemente danneggiate, senza parlare del morale, completamente a pezzi annientato da due condizioni politiche e storiche che avevano annullato ogni forma di vita sociale e culturale, confusi dal repentino passaggio di alleanza con i Tedeschi divenuti occupatori al fronte anglo-americano con la firma dell’armistizio. 24 ore che cambiarono le sorti dell’Italia, ma che gli italiani non riuscivano a comprendere, pur accettando, di trovarsi sotto quel fuoco “amico” che procurava distruzione e morte, mentre si preparava l’assalto finale con lo sbarco.
E così alle 3,30 del mattino del 9 settembre gli alleati sotto gli ordini del Generale Clark iniziarono le operazioni. Furono giorni tremendi tra alterne fortune delle forze in campo, che finirono di provare ulteriormente le popolazioni massacrate dai cannoneggiamenti delle navi alleate e da quelli dei Tedeschi che cercavano di respingere in mare gli anglo-americani, fino a che il 14 settembre i Tedeschi abbandonarono il campo e Kesserling ordinò la ritirata. Ci volle circa un mese per gli alleati pre raggiungere Napoli e Roma venne liberata solo 9 mesi dopo.
Ed è qui che inizia il nuovo corso dell’Italia ed è qui che si inizia a fare riflessioni che attengono alla follia degli uomini che si armano contro gli altri e di qui che inizia un altro ordine mondiale che poi nel seguito ha affrontato altre guerre in nome della pace e per “esportare” la pace con le guerre, ha procurato lutti e dispiaceri contando morti e morti. Alcune esperienze, se non tutte, non hanno seguito gli intenti ma rimane amara la “soddisfazione”: quella di essere morti sotto un “fuoco amico”.
Nella mattinata di ieri la commemorazioni presso il Cimitero Militare di Montecorvino Pugliano con la Santa Messa a suffragio dei caduti. Nel pomeriggio ad Eboli con i giochi senza frontiere presso il PalaSele con la partecipazione di centinaia di ragazzi. Nella serata di ieri invece presso il complesso monumentale di Sant’Antonio, alla presenza di tantissime autorità e cittadini, si è svolta la premiazione delle opere scultoriche raffiguranti i corpi di sbarco inglesi ed americani, organizzato da “Officina 31”.
Il primo premio è stato assegnato da una giuria di professionisti, all’opera “Lo Sbarco” di Vincenzo Maione, realizzata con resina, metalli ed inerti. Il secondo posto invece alla creazione denominata “I Nostri Eroi” di Francesco Saverio Ferrara che ha utilizzato pezzi di ferro e gesso pigmentato .
Dopo le premiazioni si è svolto il gemellaggio con Miturno (LT), Mignano Montelungo (CE), Caiazzo e Scafati, quali luoghi simbolo della Seconda Guerra Mondiale in Campania.
Il sindaco di Eboli, Martino Melchionda, in qualità di comune capofila, ha sottolineato che dopo la serata di ieri che è stata: “Un successo di pubblico e di consensi, come tutte le due settimane di eventi, adesso sin da oggi siamo al lavoro per la costituzione del Comitato Promotore per la 2° edizione nel 2012”. Inoltre il sindaco insieme all’assessore alle attività produttive Pierino Infante, ha messo in evidenza un aspetto molto importante: “Adesso puntiamo alla creazione del museo della memoria.
Già adesso è stata allestita una sala multimediale ed una mostra permanente che sta già riscuotendo grandi successi di pubblico a Sant’Antonio, e da Eboli, con gli altri comuni puntiamo alla realizzazione del museo. L’obiettivo è giungere al settantesimo anniversario nel 2013 creando una manifestazione internazionale per dare nuova linfa al turismo della memoria che annovera circa 5 milioni di visitatori nei luoghi dello sbarco, ma anche abbinare enogastronomia e cultura”.
Infine chiusura dell’evento con lo spettacolo teatrale “I Colori del Folk” a cura del Forum Universale delle Culture” e degustazione di prodotti tipici.
Il ricco programma di eventi è stato organizzato dal Comune di Eboli in qualità di capofila in collaborazione con i Comuni di Altavilla Silentina, Battipaglia, Campagna, Capaccio Paestum, Serre ed Agropoli grazie al cofinanziamento della Regione Campania che ha riconosciuto la forte valenza del progetto premiato nell’ambito delle misure PO FESR sul Turismo e Beni Culturali.
www.salernoavalanche1943.it info@salernoavalanche1943.it
Eboli, 26 settembre 2011
Bella manifestazione solo un appunto: da come si apprende dalle delibere e determine apparse sulla rivista “La Graticola” Ottobre 2011 pag. 16 questa manifestazione che nulla lascia e da alla collettività è costata Euro 60.000 tutti soldi dei contribuenti.