Centro Commerciale LeBolle: E’ Caos totale

Per il Centro Commerciale LEBOLLE è difficile ogni soluzione, è solo caos all’oscuro del Consiglio Comunale.

A 2 anni dall’inizio dei lavori, la situazione è drammatica: LeBolle è bloccato e quello di San Nicola Varco, diventato outlet, è fermo da mesi: Problemi con l’ANAS? di carattere urbanistico? finanziari?

Centro Commerciale LeBolle

EBOLIQuesta Maggioranza aveva legato ogni elemento di novità, sul tessuto economico della nostra città, all’ apertura dei centri commerciali. – questo è il commento di Sinistra Ecologia e Libertà  riguardo a quello che accade al Centro Commerciale LeBolle, bloccato al palo dal mancato rilascio della VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) – Dovevano essere due i centri commerciali ad aprirsi – fa rilevare SEL – : quello di San Nicola Varco e quello di Serracapilli.

A circa 2 anni dall’inizio dei lavori – continua SEL nella sua nota – la situazione è poco rassicurante: quello di San Nicola Varco (che nel frattempo è diventato un “outlet”) Cilento Outlet Village è fermo da mesi. Problemi con l’ANAS? Problemi di carattere urbanistico? Problemi finanziari? Naturalmente il Consiglio Comunale è accuratamente tenuto fuori dalla vicenda. Quando riprenderanno i lavori? Mistero!

Durante l’estate – cerca di far ricordare Sinistra Ecologia e Libertà – scoppia la “grana” di quello di Serracapilli (che nel frattempo è diventato un GACP, che prevede che l’80% dei negozi che vi aprono debbono essere attività della città ospitante, che chiudono per aprire nella nuova struttura. Rischio di spopolamento del centro urbano? E con chi ne parli? Il Consiglio Comunale su queste cose è “cancellato”!), che sembrava essere arrivato in dirittura d’arrivo ed invece s’imbatte nella questione V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) che si scopre non esiste. Ma non doveva essere rilasciata in fase di approvazione del progetto, e prima del rilascio dei permessi a costruire?

Outlet Cilento Village

In ogni caso – Accusando di inerzia l’Amministrazione comunale e il Sindaco Melchionda il problema è quello di fare in modo che questa struttura commerciale (almeno questa!) apra. Qualsiasi Amministrazione avrebbe convocato, già ad Agosto, un Consiglio Comunale straordinario, per affrontare la questione, per comunicare al Consiglio lo stato dell’arte, per chiedere a tutte le forze presenti in Consiglio di stringersi intorno a questo obiettivo. In qualsiasi altra città, ad Eboli no!

Il Consiglio – ricorda SEL – ha potuto acquisire informazioni solo grazie all’ennesima interrogazione di Sinistra Ecologia e LIBERTA’. E che cosa è emerso in sede di risposta all’interrogazione? Che l’Amministrazione ha sostenuto sin dall’inizio che la VIA non fosse necessaria, ma, a seguito di esposto, la Regione l’ha chiesta e la linea del “non è necessaria” si è subito frantumata, per cui il privato è andato in una direzione, l’Amministrazione in un’altra. Eppure nella seconda metà di agosto, un giorno sì, e l’altro pure, abbiamo letto le dichiarazioni degli assessori e dei rappresentanti della Maggioranza che “esternavano”, invitando a stare tranquilli ed affermando che nel giro di qualche giorno la questione si sarebbe risolta.

Ed invece – secondo il partito di Gerardo Rosania –  la questione è più complessa di quanto sembrava ad assessori (vecchi e nuovi!) un po’ troppo superficiali e troppo desiderosi di qualche titolo di giornale. Di fatto siamo arrivati oltre la metà di settembre e questa benedetta VIA non è stata ancora rilasciata. La commissione regionale (riferito ripetutamente  da autorevoli rappresentanti della Maggioranza) sembrava dovesse arrivare ad Eboli addirittura a ferragosto; è arrivata esattamente un mese dopo. E, se tutto va bene, si attende il “responso” per la metà di ottobre. Speriamo bene!

E che la faccenda sia seria, lo conferma il fatto che, da tempo, non si registrano più esternazioni da parte di “alfieri” della Maggioranza.

Noi di S.E.L. – conclude la nota politica di SEL – torniamo a chiedere che ci sia un Consiglio monotematico sulla questione, aperto da apposita relazione tecnica che chiarisca, effettivamente, quali sono i rischi; che chiami tutte le forze politiche a fare la propria parte; che si traduca in un atto deliberativo forte; che faccia presente alla Regione Campania l’importanza che per la nostra economia rappresenta quella grande struttura di vendita, chiedendone l’apertura. Al tempo stesso il Consiglio venga chiamato a discutere sulle “misure calmieranti” da mettere in campo per fronteggiare gli effetti devastanti che, sul nostro commercio cittadino, potrebbe avere l’apertura di quella stessa struttura.

Per adesso, quello che registriamo è solo caos!

Eboli, 23 settembre 2011

2 commenti su “Centro Commerciale LeBolle: E’ Caos totale”

  1. Rosania come al solito dice quello che gli aggrada dimenticando che è stato lui a fare il regalo dei 2 centri commerciali e adesso fa finta di prendere le distanze.
    Comunisti impenitenti.

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  2. …Come darti torto Kapsi! Ma è mai possibile che ancora non si capisce che è finito il tempo della politica del “bastian contrario” ? Possibile che quando non si hanno le mani in pasta il primo e l’unico pensiero che passa nella testa dei politici di ogni razza, provenienza e colore è solo quello di affossare? Possibile che non ci si accorge che questo paese è arrivato alla frutta già da un pezzo e sono finite anche le bucce e che per il proprio furturo, per i suoi giovani, ha bisogno disperatamente di fatti,di opportunità concrete da qualsiasi direzione provengano. E’ mai possibile che invece di adoperarsi per dare prospettiva e speranza al popolo che li ha delegati questi vanno solo a caccia della PIA, della DIA, della CIA, della VIA e della RUA o di qualsiasi sigla utile ad affondare anche la più piccola barchetta che si profili all’orizzonte ? La politica non è fatta per le primedonne frustrate che quando sono fuori dai giochi battono i piedi per terra e spaccano tutto come bambini satolli e viziati ma per chi si pone al servizio degli altri e si adopera fattivamente per la propria comunità,specialmente dei giovani e i più disagiati. Oggi i politici con questo spirito, a essere ottimisti, si contano sulle dita di una mano e non bastano a cambiare le cose in questa situazione di drammatica emergenza sociale. Parole come “coerenza”, “responsabilità”,”dignità” questi non sanno nemmeno dove stanno di casa. La maggior parte di loro sono satolli e come diceva mio nonno “o’ sazio nun crer o’ riun” , ma oggi avrebbe detto: o’ sazio se ne fotte ro’ riun. Perciò carissimi ragazzi prima vi svegliate e meglio è per tutti, perchè questi hanno la pancia piena ma non si “abboffano ” mai e speranze non ne portano anzi sembrerebbe che come “mission” abbiano proprio quella di togliervi anche quelle che dovessero apparire all’orizzonte..

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