Il motto del Comitato referendario contro il Porcellum è: “Firmo, voto, scelgo!” Scegliamoci i nostri rappresentanti in Parlamento.
Anche ad Eboli nasce il Comitato che ha come obiettivo l’abrogazione dell’attuale legge elettorale e per firmare saranno allestiti banchetti nei punti nevralgici della Città.
EBOLI – L’abrogazione dell’attuale Legge Elettorale che demanda a pochi maggiorenti la nomina delle rappresentanze parlamentari, sottraendole al diretto giudizio degli elettori, è un obbligo, ed è prioritario per qualiasi altra discussione che riguardi il futuro politico dell’Italia.
Con questa pressante necessità è nato anche ad Eboli il Comitato referendario, che accomuna Anpi, Fabbrica di Nichi, InMovimento, Italia dei Valori, Legambiente, Libertà e Giustizia, Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà, tutte insieme per la raccolta delle firme necessarie a promuovere il referendum per abrogare una legge che è stata definita una “porcata” dal suo stesso autore il Ministro Roberto Calderoli.
“Affidando la nomina dei parlamentari a pochi capipartito, la legge elettorale che chiamiamo Porcellum li ha separati dai cittadini, facendoli apparire come una casta di privilegiati. Vogliamo impedire che la “legge porcata” sporchi anche il prossimo Parlamento: lo dicono in troppi da 6 anni, ma il Porcellum è ancora lì.” spiegano i promotori che nel primo banchetto, in Piazza della Repubblica ad Eboli, in solo un’ora hanno raccolto 60 firme.
“Una firma al minuto, dunque, c’è tanta voglia di abolire una legge che fa sentire le istituzioni sempre più lontane dai cittadini. Saremo tutti i giorni in piazza fino a fine settembre per consentire a tutti i di firmare.” – sottolineano gli organizzatori.
Da mercoledì per tutta la settimana l’appuntamento è tutte le mattine a Corso Matteo Ripa, tra Ufficio Postale e Municipio, mentre Sabato i promotori aspettano tutti al mercato settimanale nei pressi del Palasele e domenica tutta la giornata in Piazza della Repubblica e sul Viale Amendola davanti alla chiesa di San Bartolomeo.
Eboli, 14 settembre 2011