Sarà avviata la verifica dei terreni demaniali gravati da usi civici 165o ettari detenuti a vario titolo o con canoni civici.
Il Comune offrirà l’opportunità ai detentori o fittuari, versando cinque annualità, del trasferimento in proprietà ricavando dai 1650 ettari circa 3 milioni di euro.
ROCCADASPIDE – Molti cittadini di Roccadaspide potranno diventare proprietari dei terreni in montagna che coltivano da generazioni e dei quali finora non erano proprietari, essendo proprietà demaniale. Basterà versare un canone annuo al comune, per cinque anni: un canone che rappresenta una cifra irrisoria se si considera la possibilità di diventare proprietari ad ogni effetto di legge dell’appezzamento posseduto e quindi accedere ai benefici consequenziali, ad esempio contributi regionali o statali necessari al miglioramento dei terreni. Azioni che fino a questo momento non erano possibili in quanto, pur avendo ereditato gli appezzamenti con scritture private, e pur coltivando da anni detti terreni, i cittadini di Roccadaspide non avevano il titolo di proprietà sugli stessi.
La legge impone al comune di Roccadaspide di individuare catastalmente e delimitare la massa demaniale delle terre gravate da usi civici, in merito ai quali il comune è titolare del diritto di concessione amministrativa. In base ad atti antichi risulta che la consistenza si estende complessivamente in 1650 ettari. Allo stato si rende necessario provvedere alla definizione dei terreni compresi nel demanio civico comunale destinati al pascolo e al legnatico, e provvedere al recupero degli importi dovuti dagli originari possessori a titolo di canone di natura enfiteutica.
E’ stato dunque necessario adottare un criterio di calcolo per la determinazione dei canoni e procedere all’identificazione dei possessori, che sono tenuti per legge alla corresponsione. Il criterio fissato per l’entità del canone stabilisce che il canone non potrà essere inferiore a 7,5 volte il reddito attuale del terreno. Sulla base di questo criterio si potrà incamerare la somma di 575.108,10 euro derivanti dai canoni per l’anno in corso e per le ultime 5 annualità per quanto riguarda i terreni gravati da livello, che, insieme alla cifra derivante dal capitale di affranco arriva a 2.012,878,35 euro; si potranno incamerare 220.420,97 per quanto riguarda i terreni legittimati che arrivano a 734.736,56, considerando il capitale di affranco, per un totale di 955.157,57. La somma complessiva che il comune potrà incamerare è pari a euro 2.968.035,88.
Roccadaspide, 9 settembre 2011