Sul Fotovoltaico è guerra. Accuse di speculazioni, mancati ristori, pericoli di infezioni e di tumori da pannelli. I Contiani interrogano l’ONU.
Santomauro: “Non vogliamo farci trascinare in una polemica politica senza senso. Nessun ristoro, si tratta di occupazione di suolo pubblico”.
Melchionda: “Va precisato, l’Autorizzazione è Regionale. Abbiamo avuto tutte le assicurazioni possibili. Sollecitare ansie e paure per allarmi ingiustificati legati alla salute è irresponsabile”.
EBOLI – Mi devo scusare con i lettori per non aver potuto fornire una corretta informazione, circa l’interrogazione Consiliare sul Parco Fotovoltaico dei Monti di Eboli, presentata dai Consiglieri Comunali Salvatore Marisei, Carmine Campagna, Armando Cicalese, Antonio Petrone. La mancata informazione è dovuta al fatto che non mi è pervenuta e quindi non mi è stato possibile pubblicarla integralmente, come è mio solito fare, magari aggiungendovi un commento o un’opinione, ma lo farò pubblicando l’articolo di Antonio Elia che è apparso sul quotidiano La Città dal titolo «Stop al parco fotovoltaico» .
Poiché questo è accaduto più volte, ed escludendo che i consiglieri “riformisti” del PD, non ritengono necessaria la diffusione delle loro iniziative o magari non gradiscono le opinioni e i commenti di POLITICAdeMENTE, che spesso accompagnano i comunicati, è da ritenere che le eventuali reiterate “distrazioni” siano da attribuire solo ed esclusivamente alla “dimenticanza” e non ad altro, anche per non mettere a rischio la propria credibilità circa l’aggettivo “riformisti“.
Ciò premesso l’informazione ancor prima dei commenti e delle opinioni è sempre stata privilegiata, ed è stata offerta a 360°, conferendo dignità a tutte le posizioni indipendentemente dal loro peso elettorale, non escludendo semmai anche la critica, ma mai alterando la verità dei fatti, come evidentemente alcuni sono abituati a fare, sguazzandoci.
Ritornando alla “vexata quaestio” del Parco Fotovoltaico ed i suoi riflessi, è da ritenere purtroppo o per sfortuna, che per quanto si voglia prendere le distanze politiche dall’Amministrazione guidata da Martino Melchionda, rispetto ai suoi percorsi, non saranno mai tali quelle distanze, da escludere responsabilità politiche ed amministrative dei consiglieri che si richiamano al Ministro Conte più che sedicenti “riformisti”. Responsabilità solidali, politicamente e amministrativamente avallate dalla loro presenza autorevole in Giunta e nel loro stesso Partito, nella maggioranza di cui con alternanza, ancora oggi sembra ne facciano parte, indipendentemente dalle distanze da alcuni provvedimenti invece che tutti.
Uno di questi atti amministrativi, il più “cocente”, perché assume diverse caratteristiche politiche tutte interne al PD, è il Parco Fotovoltaico: riguardo alla maggioranza consiliare, che si richiama a Melchionda; Riguardo ai rapporti di forza interni al PD e allo scontro in atto; e riguardo al Partito Democratico più in generale, individuando attraverso il Parco Fotovoltaico, il bersaglio nel Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ritenuto evidentemente il pericolo numero uno rispetto a Melchionda e magari tutti gli altri, che non rientrano nella “riforma” dei meno giovani consiglieri cosiddetti “riformisti”.
Che la Toto Costruzioni non sia l’Ordine monastico della congregazione delle Orsoline è certo; che il Sindaco, l’Amministrazione, la maggioranza tutta abbiano delle responsabilità politiche e non sono certo dei chierichetti è vero; che quel Parco Fotovoltaico sia invasivo per la sua ampiezza e non per la sua funzione è altrettanto vero; che il beneficio sia solo a carico del Comune di Salerno è un’altra verità, essendo il Capoluogo proprietario di quell’Area; E’ vero anche che quel terreno, devoluto in beneficenza ad un Ente (Orfanotrofio), successivamente sciolto per legge, fu attribuito in proprietà al comune di Salerno e lo stesso per anni lo ha a sua volta concesso in fitto; E’ vero anche che lo stesso Comune, sempre per legge, può utilizzare al meglio, il suo patrimonio valorizzandolo, alienandolo e quanto altro, compatibilmente con il lascito; E’ vero anche che dal gennaio del 2010, ovvero da quando si è venuti a conoscenza della realizzazione di questo Parco, ci sono state una serie di polemiche, molte delle quali fondate sul nulla, altre su scarsa conoscenza della materia, altre ancora puntando il dito su aspetti affaristici e imbrogli vari, così come POLITICAdeMENTE espresse la sua opinione in diversi articoli:
del 21 luglio 2010: “Campo Fotovoltaico sui monti di Eboli: Far West energetico“; del 24 luglio 2010 “Per Melchionda, il campo fotovoltaico dei Monti di Eboli è un’occasione di lavoro“; del 26 luglio 2010 “IL Campo Fotovoltaico di Eboli è da rivedere: Occupa 60 Campi di calcio“; del 31 luglio 2010 “A Magliano: Il Campo fotovoltaico di Eboli è un errore politico“; e in altre decine nei quali si è dato spazio ai vari esponenti politici.
Insieme a tutte quelle verità ce ne sono altre che sembra tutti vogliano sfuggire: La costruzione di quel Parco risponde ad una Legge del Governo Berlusconi, con la quale si è favorito la realizzazione di centinaia di questi impianti in tutta Italia, per sopperire al fabbisogno energetico Nazionale, attribuendo alle Regioni un potere concessorio straordinario che sfugge ai controlli dei vari Enti, nella fattispecie i Comuni, attraverso la famosa conferenza dei servizi, ricorrendo se è il caso, per impianti come quello dei Monti di Eboli, anche in deroga a qualsiasi parere negativo espresso; Questa condizione ha generato una corsa agli investimenti in questo settore incoraggiato da finanziamenti “generosi”, da permessi veloci in dispregio a tutto e favorendo una nuova classe, quella dei nuovi “Palazzinari energetici“, come li ho definiti in altri interventi, alla quale categoria evidentemente si è scritta la Toto Costruzioni.
Per queste iniziative, indipendentemente dagli accordi proprietà-costruttore, nella fattispecie il Comune di Salerno-Toto Costruzioni, nella Legge truffa-energetica non è previsto nessun beneficio o ristoro, eccezion fatta dell’ICI successivamente abolita, per altri soggetti come nella specie il Comune di Eboli nel quale ricade il terreno e l’impianto. La partecipazione del Comune è da inquadrare solo nella sua parte riguardo alle competenze che ha espresso nella Conferenza, che tra l’altro anche se contrarie, non sarebbero state influenti, poiché la realizzazione di siffatti impianti non è assoggettabile alle norme vigenti. Altra nota da tenere in conto è che il Comune di Eboli, avrebbe potuto far valere le sue ragioni solo in presenza di un Piano energetico compatibile con gli interessi del Comune e Nazionali. Il Comune si è dotato di un piano energetico solo nel maggio scorso, come si evidenzia, in fortissimo ritardo rispetto alle varie autorizzazioni risalenti ad oltre un anno addietro.
La contrarietà a quell’impianto non è ascrivibile come erroneamente si cerca di far passare ai benefici che ne deriverebbe solo il Comune di Salerno e al momento il suo Sindaco De Luca, è per la sua vastità, in quanto irrompe in un paesaggio collinare corollario di un ambiente naturale e gradevole del panorama cittadino, ma anche habitat naturale di macchia mediterranea e di varie culture arboree impiantate negli anni scorsi .
La contrarietà a quel Parco non è manifestabile solo pensando all’affare che farebbe la Toto Costruzioni, che fonda le sue basi sull’impresa e l’investimento allo stesso modo della ditta, che si è aggiudicato per 20 anni, con un altrettanto appalto discutibile, la manutenzione della Pubblica Illuminazione, o nelle mutate strategie di investimento, così come sparare con un’altra serie di cazzate come l’infezione attribuibile ai Pannelli costruiti in Cina e alla loro pericolosità riguardo all’insorgenza di patologie tumorali riscontrate nelle province della Cina e poi sbarcate nella nostra zona, evidentemente nelle stesse spedizioni dei Pannelli cinesi, semmai rispondere ad esigenze che vadano nella risoluzione di un problema che non può essere solo ed esclusivamente ad appannaggio di proprietà facendo realizzare utili solo ai proprietari, ma pensare ad abbassare i costi energetici nazionali, a tutti i cittadini. Ma mi rendo conto che per questa classe politica è difficile pensare in questa direzione dal momento che mostra tutta la sua inadeguatezza nel non saper affrontare nemmeno le cose più semplici.
Riguardo ai tumori se sono oltre la casistica, in questa zona è da attribuire a politici e amministratori scellerati che nel passato, in combutta con i camorristi hanno scempiato il nostro territorio e lo hanno imbottito di rifiuti speciali, nelle varie discariche che per il passato hanno funestato le nostre zone e chi sa se sono state bonificate correttamente. Su queste cose si deve essere seri.
Ebbene Marisei, Campagna e la buona fede di Cicalese e Petrone, stanno contrariando quell’impianto sbagliando nelle modalità e nelle forme. Sono partiti dalla speculazione, passando per l’ambiente, individuando poi clientelismi vari e combutte varie e finendo con le infezioni e i tumori, e cercando di intervenire anche nelle strategie industriali dell’azienda, senza trascurare i mancati fantomatici ristori, portando ad esempio il Comune di Battipaglia che invece, a loro giudizio, li avrebbe ricevuti.
Quell’interrogazione di Marisei, Campagna e gli altri, più che al Sindaco, che ha altre responsabilità, andava indirizzata all’ONU, e all’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma andava indirizzata anche al Ministero degli Esteri che a sua volta attraverso l’Ambasciatore in Cina, presenti regolare protesta verso il Governo Cinese, e semmai fermare le esportazioni dalla Cina verso l’Italia con una sorta di anti dumping. Analoga interrogazione andava presentata alla Regione Campania, Ente deputato al rilascio delle autorizzazioni, in quanto promanazione periferica degli effetti di quella Legge-truffa sul famoso conto energetico Enel.
Tutto questo è semplicemente ridicolo ed è basato su varie informazioni inesatte per non dire false per contrastare quell’impianto, che invece si contesta da solo, insieme alle responsabilità diverse, ma tutte politiche e per niente secondarie rispetto alla responsabilità “madre” tutte in capo al Governo. Quella fra tutte da attribuire al Sindaco, all’Amministrazione e alla maggioranza è di non aver redatto in tempi utili un Piano energetico Comunale al momento dell’autorizzazione concessa al Comune di Salerno.
Questa interrogazione “Planetaria” ha suscitato una serie di reazioni, a cominciare dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Salerno, Gerardo Calabrese il quale in una intervista concessa al quotidiano la Città di Salerno dal titolo “L’Impianto Fotovoltaico non è pericoloso”, scrupolosamente fornisce tutte le caratteristiche dei pannelli e le relative certificazioni ivi compreso i chiarimenti circa l’incidenza dei tumori e delle infezioni nella regione cinesi di produzione di quei pannelli.
Riguardo agli eventuali ristori concessi dalla Toto Costruzioni abbiamo chiesto chiarimenti al Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro, il quale ha dichiarato: “Non abbiamo nessuna intenzione di farci trascinare in una polemica politica senza senso, anche tenendo conto della Legislazione straordinaria. – Riferendosi alla posa in opera del cavodotto che dall’Impianto Fotovoltaico di Eboli, conduce alla centrale di trasformazione Santomauro aggiunge – Si tratta di occupazione di suolo pubblico, del ripristino della carreggiata e del rifacimento dell’asfalto, tra l’altro ancora del tutto da definire”.
Anche il Sindaco Martino Melchionda raggiunto telefonicamente ha tenuto a precisare quanto non ha fatto nella sua dichiarazione ufficiale in risposta all’Interrogazione di Marisei e altri riportata nel sito del Comune, ha dichiarato: “Va precisato che l’Autorizzazione è Regionale, in Conferenza dei Servizi il Comune è stato coinvolto solo sulla compatibilità urbanistica, che tra l’altro era anche ininfluente, tenuto conto della natura e della finalità che consente la realizzazioni di quel tipo di impianti in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.
Intanto – prosegue nella sua dichiarazione il Sindaco Melchionda – non è bello quando si cerca di sfruttare un terreno così delicato, che investe la salute dei cittadini sollecitando ansie e paure riguardo ad allarmi del tutto ingiustificati. Basta consultare il registro dei tumori che certo non sono attribuibili ai pannelli, che tra l’altro sono certificati.
Fermo restando qualche elemento di criticità, – conclude Martino Melchionda – abbiamo avuto tutte le assicurazioni possibili, ma per alcuni non basta, per alcuni non basta mai niente, e a proposito mi viene in mente la vicenda dell’Impianto di Compostaggio, quegli stessi mi hanno fatto perdere un anno e mezzo di tempo”.
Purtroppo una legislazione assurda, perseguendo un fine giusto, ma in maniera sbagliata ci priva di essere attori principali del destino delle nostre terre, martoriate da scelte politiche se non sbagliate, inopportune, come ad esempio includendo nei SIC (Siti di interesse Comunitario) la Fascia Costiera. Un eccesso di protezione che diventa una distorsione, e magari pensare ad un tipo di protezione per certi luoghi che non sia un cappio ma che indirizzi scelte e soluzioni.
Per esempio, riguardo a quei terreni dei Baratta donati all’Orfanotrofio, si sarebbe dovuto intraprendere una crociata quando negli anni ’70 furono attribuiti al Comune di Salerno sol perché la sede dell’Orfanotrofio era in Salerno, ma tu vuoi vedere che quei terreni attribuiti in proprietà, come per quelli dell’Istituto Orientale erano assoggettati agli usi civici?
Ma indipendentemente da tutto mi piacerebbe sapere chi è che ci ha lavorato e chi ha avuto incarichi e chi gestisce i servizi, e non solo al Nascente Parco Fotovoltaico, ma riguardo ai Centri Commerciali, a quella ditta che gestisce la Pubblica illuminazione e le varie imprese che hanno lavorato fino a questo m0mento per il Comune, e per fugare ogni ulteriore dubbio perché non si pubblicano le proprietà dei terreni che ricadono nei PUA? Se non basta si potrebbe allargare l’indagine e semmai arrivare a chi ha speculato negli ultimi 20 anni in questo comune.
Per alcuni il problema spesso risiede nella convinzione che alcune cose se si fanno, dipende da chi le fa, per poi etichettarle nella sfera dell’onestà e della disonestà. Un concetto parziale che noi altri non condividiamo affatto e valutiamo questi atteggiamenti in maniera negativa, tanto negativa da ricorrere a quel famoso proverbio: Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Sempre che si tratti di lupo e non di lupetto che male interpreta le intenzioni bellicose ed inveterate del Lupo.
Eboli, 7 settembre 2011
Voglio, innanzitutto, farti i miei complimenti per quest’articolo: per la completezza e l’esaustività con cui hai affrontato il tema – assai dibattuto – del Parco Fotovoltaico sui Monti di Eboli.
Peraltro, avevo letto già qualche altro tuo articolo interessante; in particolare,
in altra occasione, admin, avevi scritto:
“Il Progetto del Parco Fotovoltaico del Comune di Salerno sui monti di Eboli è sicuramente una iniziativa meritevole, sia per i fini che per le tecnologie che si utilizzano, ma senza tutto un retroterra programmatorio e sinergico, non assolve in maniera corretta alle sue finalità che non possono essere prevaricatrici di luoghi, memorie, aspettative, bisogni.”
Secondo me, questo è il punto: purtroppo, in mancanza di un profilo programmatorio e di pianificazione territoriale alle spalle il giudizio complessivo sull’impianto in oggetto non può che essere NEGATIVO.
E non credo che le colpe siano soltanto del Governo nazionale.
La potestà in materia di fonti rinnovabili riconosciuta in capo ai Comuni (che siano interessati, sul proprio territorio, da interventi di questo tipo), non può certo tradursi in un atto oppositivo sine die, nè può violare le disposizioni – come giustamente osservi – in relazione alle quali il D.Lgs n. 387/03 ha previsto, proprio al fine di favorire la realizzazione di tali impianti, un procedimento unico, da concludersi per di più entro un termine perentorio: la famigerata conferenza dei servizi, appunto!
Tuttavia, l’amministrazione (il Comune, in questo caso) avrebbe potuto esprimere la propria opposizione con un atto “costruttivo” che, oltre ad essere congruamente motivato, avrebbe dovuto anche “recare le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell’assenso”.
Vi è stato questo tipo di intervento in sede di conferenza? O qualche altra iniziativa assimilabile? Il Progetto è urbanisticamente coerente con lo sviluppo sociale e ambientale della comunità locale?
Apprezzo, inoltre, il tuo intervento, admin, quando (e a ragione!) osservi: “Altra nota da tenere in conto è che il Comune di Eboli, avrebbe potuto far valere le sue ragioni solo in presenza di un Piano energetico compatibile con gli interessi del Comune e Nazionali. Il Comune si è dotato di un piano energetico solo nel maggio scorso, come si evidenzia, in fortissimo ritardo rispetto alle varie autorizzazioni risalenti ad oltre un anno addietro”.
A questo punto, vorrei farti una domanda, secondo me, utile al dibattito: ma il recente Regolamento per gli Impianti di Energia Rinnovabile (o c.d. pulita) in Zona Agricola approvato dal Consiglio Comunale di Eboli il 27.05.2011(http://www.comune.eboli.sa.it/index.php?id_area=133&id_page=1507) si applica o meno al Parco Fotovoltaico dei Monti di Eboli?
Ti faccio questa domanda, in quanto esso prevede una serie di limitazioni che (pur essendo un mero palliativo, rispetto a una programmazione che non vi è stata) potrebbero essere ancora utili alla tutela della Comunità, del suo territorio e della sua salute. Se così non fosse, la situazione sarebbe davvero grave, atteso che, da un lato, è mancato il retroterra di programmazione territoriale e, dall’altro, le limitazioni purtroppo non potrebbero incidere su un impianto che per estensione e impatto ambientale è il più importante mai previsto, quantomeno, nella nostra Provincia, se non in Regione.
Con cordiale partecipazione al tuo bolg e spirito costruttivo al dibattito …
E’ una vicenda molto brutta. Ma adesso grazie ad Admin si comprendono zone ed ombre e nessuno ne esce bene. Una cosa è certa che come stanno le cose non c’è proprio niente da fare
Ormai il mondo diventa sempre piu piccolo. L’uomo con il suo fare lo usa male lo consuma e lo inquina quotidianamente.Se non nasce un senso comune di responsabilita’ che va al di la’ della politica al di la dei poteri forti è la fine ,ben presto l’uomo non riuscira piu ad abitare un mondo andato perso. non è filosofia o frase di un allucinato qui gli incas ,i maia o Nostradamus non centrano niente ma non è che ci vuole lo scienziato per capire che stiamo al traguardo del cammino dell’umanita.
Per il resto siamo stufi di inguacchi amministrativi,politicizzati per trasferire capitali in cambio di eventuali servizi pagandoli in costi di natura irreversibili.Quindi alla fine solo chiacchiere e basta costoro continuano a fare le loro porcate,continuando a non capire che sulla giostra terrestre ci sono anche loro ein caso di espolsione non fanno in tempo ascendere mapoi per andare dove?
L’interrogazione rasenta la follia. E’ ridicola, ma questo non toglie che quell’Impianto fotovoltaico sui monti di Eboli è un pugno nello stomaco. Tutte le altre cose sono scemenze, tanto quando quelli di Roma decidono non ci sono speranze.
Grazie Massimo che nel tuo articolo, anche se è lunghissimo spieghi nei minimi particolari non solo le cose come stanno e come sono state gestite ma anche chi sono i veri responsabili. Tra quei responsabili è inutile che i nipoti di Carmelo vogliono divincolarsi, ci sono anche loro.
Mi viene un pensiero e faccio la domanda: se i contiani avessero partecipato più attivamente in questa operazione, avremmo saputo qualcosa? Da loro no, da Massimino sicuramente si.
ormai le colline sono state aggredite e questi fanno solo finta di interessarsi. Nessuno si cura del costone collinare tra eboli e battipaglia storpiato da cave e dall’autostrada, perché li affari non ce ne sono. Vergognatevi amministratori e vergognatevi tutti.
ma quali riformisti? Quello che volete riformare oggi lo abbiamo già visto e provato sulla pelle di Eboli e purtroppo ai vecchi attori si sono sotituiti i nuovi chw son peggio degli altri.
Chi ne beneficerà di quel parco fotovoltaico? Pochi intimi e a giudicare di come si agitano marisei e compagni loro ne sono rimasti fuori. Peccato.
Illuminante Admin!
Da quello che ho capito anche se c’era il Piano energetico comunale non sarebbe cambiato niente. Chiedo ad Admin delucidazione anche se il suo articolo é stato più che esauriente e come al solito preciso oltre che pungente nelle sue considerazioni che condivido in pieno.
Ma quale impatto ambientale deturpazione del paesaggio per cortesia meglio un De LUCA che CENTO Marisei, Campagna, Cicalese e Petrone.
Consiglio di leggere sul sito della Comunita Europea, il Piano SET per lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio, sarebbe utile al PD cittadino?????