Lettera aperta di Gabriele Del Mese alla Città: Il Senso Civico e l’orgoglio dell’appartenenza

Gabriele Del Mese scrive: Il senso civico e l’orgoglio di appartenenza ad un luogo si manifesta nel rispettarlo e la libertà finisce laddove  arrechi pregiudizio alla libertà  degli altri.

La piazza è un crogiuolo sociale eccezionale. Ma dalle 22 alle 24,00 è presa d’assalto da orde di minori dai 5 ai 12 anni che compiono atti di vandalismo nel silenzio dei genitori e nell’assenza dei Vigili.

Gabriele Del Mese

EBOLI – Di seguito pubblichiamo una Lettera aperta  che il nostro concittadino Ing. Gabriele Del Mese scrive agli ebolitani e all’Amministrazione comunale, per mettere in evidenza lo stato di abbandono in cui versa la Piazza Principale di Eboli, e segnalare come gruppi di giovanissimi di sera aggrediscono quel luogo nell’indifferenza dei genitori presenti ma distratti, nella rassegnazione dei frequentatori  e nell’assenza sistematica della Polizia locale.

La lettera di Del Mese è un allarme, ma nello stesso tempo è portatrice di suggerimenti, ma soprattutto costringe  l’opinione pubblica e chi dovrebbe intervenire e prendere dei provvedimenti, puntando i riflettori sul fenomeno per metterlo in discussione e per trovare una forma risolutiva che vada nella direzione di soddisfare le esigenze dei giovani, che vogliono in uno spazio aggregativo partecipare alle varie forme di giochi possibili, e nello stesso tempo svolgere un’azione educativa e contemporaneamente di controllo per evitare che la convivenza diventi difficile e insopportabile se non addirittura ossessivamente opprimente.

La gravità del fatto non sta nella confusione e nemmeno nella pericolosità dei giochi, i bambini devono pur giocare, per chi non vi partecipa e chi li deve subire, semmai sta nei comportamenti e nelle azioni vandaliche, come quella della distruzione di alcune pietre di rivestimento (vedi immagine della foto), avvenuta sotto gli occhi di tutti e soprattutto dei genitori, che non solo non sono intervenuti per evitarlo, ma non sono intervenuti per rimproverarli a fatto avvenuto e nemmeno dopo che i loro figli sono stati redarguiti. E ora quei danni chi li paga?

Come interpretare questo comportamento? sicuramente come “familismo amorale“. Questo concetto introdotto per la prima volta da Edward Banfield e successivamente trattato da moltissimi altri sociologi fino agli studi di Ichino, Alesina e altri, mette in evidenza il “particolarismo” per indicare l’assenza di etica pubblica in Italia, ed in particolare nell’Italia meridionale. Il Particolarismo si esprime nel “familismo amorale” presentando una sua particolare specificità, in quanto non si estende oltre la soglia di casa propria, facendo sì che la stessa comunità di appartenenza, il paese, sono già “terra” di nessuno.

Questo fenomeno consente ai giovani, incitati da una educazione permissiva, individuata in una educazione distorta, di fare altrove tutto quello che è possibile tranne che a casa propria. La conseguenza è che oggi sono bambini ineducati, domani nel migliore dei modi, saranno uomini maleducati, sempre che non passino nella loro giovinezza attraverso esperienze tipo “Arancia meccanica“.

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Piazza con muretti divelti

Il Senso Civico e l’orgoglio dell’appartenenza

Lettera Aperta alla cittadinanza e all’Amministrazione di Eboli

di Gabriele Del Mese

EBOLI – In Agosto ho trascorso un lungo periodo a Eboli, passando, come tanti altri cittadini, le serate spesso in Piazza, aspettando che la temperatura si rinfrescasse.

Mi colpisce sempre positivamente vedere come questo spazio cittadino sia vivamente vissuto, specie durante l’estate: è veramente una tipica ‘agorà’ di antica memoria dove la gente di ogni estrazione socializza e si rilassa, passeggiando e discutendo di tutto, da cose insignificanti ai più urgenti problemi politici internazionali, nazionali e locali.

La piazza di Eboli è un crogiuolo sociale veramente eccezionale e spero che tale rimanga per gli anni futuri.

Tuttavia, durante la mia permanenza non ho potuto fare a meno di notare, insieme ad altri cittadini, come dalle 22,00 alle 24,00 di sera la Piazza ebolitana sia presa d’assalto da orde di minori tra i 5-6  e gli 11-12 anni. Questi giovanissimi sono in Piazza insieme alle famiglie, godendo dello spazio comune, aggregativo e sociale del Paese. Però, mentre i genitori chiacchierano con altri adulti, i loro giovanissimi figli trasformano lo spazio pubblico in un campo di battaglia, specie nella parte superiore, ove c’è più gente forse perché c’è più luce o forse per la presenza del muretto di confine che crea maggiori occasioni di sedute e quindi, nuovamente, di socializzazione.

In quella parte della Piazza alcuni dei giovanissimi giocano al pallone, altri vanno in bicicletta a notevole velocità, zigzagando tra quelli che tranquillamente vorrebbero passeggiare, mente altri ancora si rincorrono all’impazzata urlando come forsennati. E queste tre attività vengono fatte regolarmente in simultanea, creando caos e situazioni di potenziale pericolo, specie per gli anziani, nello spazio pubblico, cioè nello spazio di tutti, creato a beneficio di tutti.

A  niente servono i richiami dei cittadini che ricevono improvvise pallonate o sono investiti da biciclette oppure che non possono dialogare a causa degli strilli dei giovanissimi. Questi, a dire il vero, non rispondono male ai richiami, ma tuttavia li ignorano e si limitano a sostare brevemente per poi riprendere esattamente quello che stavano facendo.

Una sera di metà Agosto ho assistito, insieme ad alcuni amici, e con grande indignazione, ad una scena vandalica ad opera di un gruppo di ragazzini e ragazzine di buona famiglia, intorno ai 10-12 anni. Giocavano a scivolare sulla parte di muretto in pendenza che fiancheggia i gradini nella parte superiore e centrale della Piazza. Il  rivestimento in travertino nella zona dove la pendenza cambia in orizzontale presenta un leggero dislivello dovuto a spessori diversi della pietra. Evidentemente questo dislivello dava fastidio ai giovani che si sono immediatamente impegnati a smantellare le lastre di rivestimento una alla volta, buttandole a terra e rompendole, col risultato finale di rendere poi impossibile e pericoloso ogni scivolo.

Quando sono intervenuto con un gruppo di amici per interrompere questo atto di vandalismo i ragazzi si sono limitati a guardarmi e basta, ed ho dovuto insistere per farli smettere, incorrendo anche in moniti da parte degli amici che mi invitavano ad evitare possibili ‘litigi’ con i genitori che erano a poca distanza e che non sono intervenuti per fermare i loro figli.

Sarebbe opportuno ricordare a tutti che il senso civico e l’orgoglio di appartenenza ad un luogo si manifesta nel rispetto del luogo stesso e di tutti quelli che lo frequentano, e che la libertà di azione a noi tutti cara, finisce laddove  arrechi pregiudizio e danno alla libertà di fruizione del bene comune da parte degli altri, e cioè della comunità.

Su questo principio è basata la convivenza pacifica e civile di tutte le nazioni. Bisogna anche ricordare a tutti che ogni danno fatto alla ‘cosa pubblica’ è un danno arrecato a tutti i cittadini. Bisognerebbe quindi chiamare i genitori di questi ragazzini per farli rispondere dei danni fatti sia alla Comunità che alla ‘cosa pubblica’.

In questi tempi precari le Amministrazioni sono in difficoltà economiche, per cui un semplice atto di vandalismo come quello descritto assume forse proporzioni gigantesche. Infatti è probabile che i cocci di travertino restino abbandonati a terra per molto tempo come  è anche probabile che una eventuale sostituzione del rivestimento richiederà un tempo notevolmente lungo, se mai sarà fatto.

È bene anche ricordare che la Piazza di Eboli è senza dubbio l’oggetto di maggior valore socio-urbanistico e socio-architettonico della città lasciatoci dai nostri antenati a beneficio e godimento di tutti. Un luogo come questo, se ben tenuto, può assurgere quindi a livelli e valori magici di coagulazione civica che tantissimi paesi Italiani di moderno sviluppo incontrollato purtroppo non hanno, con la conseguente mancanza di identità.

Vero è che la recente ‘ristrutturazione/sistemazione’ della Piazza, con pendenze inadeguate e scarsa attenzione al deflusso e raccolta delle acque piovane ne hanno limitato il godimento cittadino;  vero è anche che per luoghi adibiti a pubblico uso, e quindi con probabile grande usura, la scelta degli spessori dei materiali di rivestimento sia stata inadeguata  per assicurare durabilità e resistenza al vandalismo. Pur ammettendo queste inadeguatezze, tuttavia questo rimane ‘lo spazio pubblico comune’ di maggiore rilievo della città a beneficio e godimento di tutti i cittadini, uno spazio che molti dei paesi vicini ci invidiano.

Personalmente poi, io non sono neanche d’accordo con molti dei miei amici ebolitani che assistendo a questo vandalismo lamentavano il fatto che le Autorità e i Vigili siano sempre assenti la sera in Piazza.

Io sono del parere che le basi per un buon comportamento civico vanno messe in famiglia in primo luogo e poi nella scuola dell’obbligo, anche se qualche ‘visita serale’ in Piazza da parte di membri dell’Amministrazione o dei Vigili con le loro famiglie, sarebbe indubbiamente benefica sia per moderare gli eccessi che per considerare la possibilità di alternative da parte dell’Assessorato competente.

Per esempio, al fine di essere propositivo e lasciando le critiche da parte, sarebbe forse opportuno che l’Assessorato competente pianificasse un più ampio e globale uso di questo spazio meraviglioso attrezzando con poca spesa lo spazio piano a ridosso degli edifici scolastici destinandolo prevalentemente a parco giochi in modo tale che questi ragazzini abbiano ‘un luogo nel luogo’ ove possano giocare a palla, possano andare in bici e possano rincorrersi strillando a perdifiato senza arrecare danni alle cose e alle persone. Dopo tutto anche questo fa parte di strategia ed organizzazione urbana che incoraggia il senso civico dei cittadini ed esalta l’orgoglio di appartenenza ad un luogo.

Chiudo facendo presente che il commento più frequente che ho ascoltato in occasione di questo episodio vandalico è stato quello in cui ci si rammaricava che ‘i bambini non sono più quelli di una volta…’.

Anche qui io sono di parere contrario e ritengo che i bambini siano rimasti abbastanza quelli di sempre, ma che purtroppo ‘i genitori non sono più quelli di una volta…’.

O tempora, o mores!!!

Eboli, 31 agosto 2011

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GABRIELE DEL MESE: Fondatore Studio ARUP Italia

Del Mese Gabriele Lectio Magistralis Salerno

Gabriele Del Mese è ingegnere e vive tra Londra e Milano. E’ tra i più famosi professionisti nel suo genere ed ha firmato progetti di straordinario interesse in tutto il mondo, sostenitore della interdiscipliniratà nelle opere complesse, svolge conferenze in tutte le Università italiane ed estere. Nel corso della sua carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti in Italia e all’Estero, tra i quali, ultimi in ordine di tempo: Medaglia d’Oro conferitagli dall’Ordine degli Ingegneri per la sua carriera; Laurea ad Honorem in Architettura conferita dal Politecnico di Milano a riconoscimento del valore architettonico delle strutture da lui progettate, è da notare che la Laurea Honoris causa è stato la prima in assoluto conferita dal Politecnico di Milano; Riconoscimento attribuito dall’Assindustria Salernitana, “Salernitani famosi nel Mondo”, per i Salernitani che si sono distinti nel Mondo.

Altre informazioni si possono ricavare dal sito di Gabriele Del Mese e dal Blog POLITICAdeMENTE.

Eboli, 31 agosto 2011

21 commenti su “Lettera aperta di Gabriele Del Mese alla Città: Il Senso Civico e l’orgoglio dell’appartenenza”

  1. Perfettamente d’accordo con l’ing. Del Mese! Purtroppo sappiamo solo lamentarci prendendocela con tutto e tutti, ma non facciamo mai autocritica. Da genitori dobbiamo educare i nostri figli al rispetto del bene comune e degli altri, ma oggi siamo prima noi adulti a non avere rispetto nemmeno per noi stessi.
    Ottima l’idea di attrezzare la parte bassa della piazza per far scorazzare i piccoli, anche perchè il vecchio parco giochi oggi è cantiere.

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  2. L’ing. Del mese é stato diplomatico, quelle persone con i loro figli gli uni più scostumati degli altri, hanno occupato la piazza e se ne strafregano degli altri. Stanno diatruggendo la piazza, che tra l’altro non l una grande cosa, ma é comunque uno spazio di tutti, vandalizzato da pochi.

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  3. ***Per i nostri Agenti di Polizia Municipale***
    Colgo l’occasione x raccontare un fatto accaduto in via U.Nobile verso le 22 di circa 10 giorni fa. Transitavo in via U.Nobile e dovevo svoltare a sinistra per via C.Rosselli, ebbene si, all’incrocio di un noto bar ebolitano vi erano ben 2 auto parcheggiate in doppia fila a ridosso dell’incrocio l’una dietro l’altra: nel particolare le due auto erano ferme, con il motore spento e “le 4 frecce” accese e la prima occupava la striscia bianca dello stop all’incrocio. Dovendo svoltare a sinistra non mi davano noia, ma mi sono quasi scontrato con un auto che trovando l’incrocio occupato ha invaso l’altra “corsia” dove io stavo svoltando…. Non è successo un incidente solo grazie ai nostri riflessi… Dopo nemmeno 20 secondi sono transitate ben DUE VOLANTI della Polizia Municipale di Eboli, con tanto di lampeggianti accesi senza sirena (una dietro l’altra–> scena vistasi tutte le sere per Eboli), in servizio notturno fino all’una di notte…. Sapete cosa hanno fatto????? Tutti e 4 i vigili hanno fatto finta di non vedere nulla!!! BRAVIIIIIIIIII. Civiltà zero dei nostri concittadini, ma menefreghismo, imperizia, negligenza dei nostri vigili pure. E cosi via, tanto nella nostra città si puo fare tutto. Invano ho provato a chiamare il numero verde ed il 361515 (chissà se funzionano ancora e soprattutto di notte…) Dico ai nostri carissimi vigili: se dovete circolare fino all’una giusto per farvi vedere in giro e fare scena, senza muovere un dito, statevene a casa che è meglio, con i nostri soldi degli straordinari.

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  4. anche il disagio familiare, che si manifesta anche nella piazza di eboli, è frutto della mala politica che pensa a sistemare, socio economicamente, le famiglie benestanti, con il denaro pubblico i posti pubblici ecc…, e non si occupa delle famiglie bisognose ai quali genitori, senza risposte per i figli, non resta che piangere

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  5. ci voleva che qualcuno facesse la denuncia per far finire la storia della piazza tenuta sotto scacco da intere famiglie che passano le serate occupandola prepotentemente insieme ai loro figli disturbando il resto dei cittadini xhe non ne possono più.
    In questa storia quelli che fanno proprio una brutta digura sono i Vigili, sempre assenti nei momenti opportuni.

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  6. I valori sono perduti,gli adulti sono lo specchio delle nuove generazioni, dei propri figli,viviamo un decadentismo completo dalla caduta dei valori alla distruzione dell’ambiente in cui viviamo sia quello urbano che quello naturalistico. Ogni mattina dalle ore 6,00 alle 7,00 gli spazi verdi sono calpestati da cani accompagnati dai loro padroni incorraggiati a fare i bisogni fisiologici ,dove poi alle ore 8,00 durante l’apertura scolastica della Vincenzo giudice giungono i bambini che calpestano quelle aiuole ormai sporche per i loro giochi.Le vere bestie sono i padroni dei cani.La piazza di eboli disputa di conflitti politici e di critiche di funzionalita urbanistica, diventa dagli stessi critici luogo per dar sfogo al proprio egoismo primitivo di istinto animalesco. Che la piazza piaccia o no va rispettata,anche a me non piace,ma comunque non è solo mia anzi è prima degli altri epoi se ne resta qualche centimetro per me posso condividerla.
    Le famiglie ,molte sono disgregate,costruite male non ci sono. Ma l’individuo è male cresciuto è costruito male frutto di una generazione delusa e illusa facendo a pezzi i principi morali sui quali costruire una societa civile.Non è solo Eboli cosi ma adesso parliamo di Eboli,quindi non allarghiamo gli orrizzonti altrimenti non usciamo piu.Credo che bisogna resistere essere forti e far valorizzare quello che i nostri genitori ci hanno insegnato attraverso l’esempio di vita pratica.Possiamo ancora salvarci ma ai pochi e spesso piu deboli socioeconomicamente parlando perche non speculatori delle loro idee il compito di educare gli smarriti per un futuro…. per un futuro certo e migliore diquesto.

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  7. E’ veramente un bel CONTRIBUTO per un Sindaco, dovrebbe essere fiero di ricevere queste riflessioni. E’ ormai tempo di muoversi prima che sia troppo tardi.
    Bravo!
    G.G.

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  8. Voi pensate sia successo qualcosa? Niente di niente. L’orda di bambini scostumati e la banda di genitori strafottenti e distratti, ci sono sempre in piazza, e fanno le stesse cose. Gli unici che continuano a non esserci sono i Vigili e gli Amministratori.
    Chw vergogna.

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  9. E’ veramente indecoroso quello che succede nella villa comunale! Eppure dovrebbe rappresentare il biglietto da visita della nostra cittadina.
    La fontana non funziona mai ed è diventata un ricettacolo di immondizie!
    Se fossi il sindaco di Eboli mi dovrei solo vergognare di tenere la piazza principale in uno stato di completo abbandono.
    Basta andare nella vicina Battipaglia per fare un confronto con la piazza antistante il municipio…
    Per quanto riguarda i genitori che non sono più quelli di una volta,bisogna educare anche loro con multe salatissime .
    Ricordo,da ragazzino,mi permisi di conficcare un temperino in una delle palme e fui immediatamente acciuffato dala comandante Polito che mi consegnò a mio padre il quale ,a sua volta mi mollò un paio di ceffoni in pubblico.
    Da allora si sviluppò in me il senso civico e il rispetto per il pubblico bene.
    Viviamo tempi bastardi,caro Gabriele. I genitori hanno abdigato dal ruolo di educatori; i sindaci hanno troppo da fare per curare il pubblico arredo; i vigili sono diventati sceriffi ; gli assessori aspettano solo di intascare il compenso mensile. E così via. Quando finirà tutto questo?

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  10. Credo ci si dimentichi che siamo stati tutti bambini e che non eravamo certo migliori di quelli che imperversano la sera in Piazza.Piu’ fortunati ,per tanto verde in più,ma non migliori. Si deve prendere atto che oggi la Piazza e’ uno dei pochi, se non l’unico luogo sicuro dove i bambini ebolitani di sera possono restare all’aria aperta e scaricare le loro energie socializzando con i loro coetanei,sotto gli occhi,magari distratti, dei loro stressati genitori che di certo non possono lasciarli sempre in casa o peggio ancora, come sarebbe comodo, ore e ore solitari davanti alla TV e/o al pc a rimbecillirsi e ingrassare. I bambini hanno la necessità fisiologica e il diritto di giocare all’aria aperta . Eboli quali alternative offre in proposito? Quindi lasciamo in pace i bambini e i loro eroici genitori che li hanno messi al mondo nonostante l’indifferenza di chi governa e senza il sostegno e l’aiuto di cui avrebbero bisogno. Se proprio risultasse impossibile sopportarli dovrebbero essere gli adulti a traslocare. Il Comune, colpevolmente inadempiente e indifferente in materia, avrebbe il dovere di lasciare in Piazza, in permanenza, almeno un vigile, sia per la sicurezza dei bambini stessi sia per sanzionare e far pagare ai genitori gli eventuali danni arrecati dai bimbini.
    Ma per carità di Dio, in una società ogni giorno più sterile,avara, egoista ed intollerante verso tutto e tutti lasciamo stare almeno i bambini e i loro genitori che stanno rischiando seriamente di diventare due categorie umane in via di estinzione.

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  11. Come tanti illustri e civili ebolitani l’ing. Del Mese non ha Nessuna possibilità di vivere e lavorare ad Eboli, tanti escono di mattina per lavoro e, rientrando di sera, non hanno nemmeno la voglia di vivere la realtà cittadina. Chi e’ rimasto in città a vivere e a lavorare? Poche persone oneste, tanti delinquenti e truffatori e tante persone che per vivere e lavorare sono costrette a spostarsi. Tra queste persone anche il nostro primo cittadino che frequenta assiduamente la vicina Battipaglia transita di sfuggita per Eboli e i risultati dell’immobilismo amministrativo, economico e culturale sono sotto gli occhi di tutti. Finche’ non ci sara’ un movimento forte di protesta civile e determinata la nostra citta’ non potrà
    Mai risalire la china; da troppo tempo i nostri amministratori operano in modo indisturbato facendo esclusivamente piccoli e stupidi affari personali. Da Rosania a Melchionda ci sarebbe stato bisogno di più di una contestazione, ma tutti sono rimasti a casa lasciando mano libera al peggio della sinistra locale!

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  12. @compaesano. questo permissivismo e buonismo è sintomo di una profonda incultura e incapacità di leggere la realtà. Non si può sempre giustificare l’inciviltà di genitori e figli incolpando la società. Anche a scuola,quando ti permetti di richiamare i giovani scostumati,arrivano i genitori come te a difendere sempre i propri figli che si sentiranno ancor più protetti e incoraggiati a comportarsi peggio! Poi non è vero che non ci sarebbero spazi dove i giovanissimi non possono dare sfogo ai propri istinti: esistono a Eboli tante palestre dove,per pochi euro al mese, essi possono divertirsi e imparare contemporaneamente i fondamentali del rispetto reciproco. La tua,egregio compaesano è una semplice analisi socologica d’accatto che tende a giustificare comportamenti incivili tipici della società meridionale.
    Il tuo niknome stesso,indica quanto provincialismo, pressapochismo e incultura bisogna ancora vincere nei nostri paesi per avviarci ad una forma di civiltà e di convivenza civile oggi ancora assente nella nostra società.
    Anche noi,da bambini eravamo sporchi e cattivi,ma c’è stato chi ci ha saputo insegnare la retta via. E,i nostri genitori,certamente erano più stressati di noi,perchè avevano da affrontare ben altri problemi di sopravvivenza. Questo tuo modo di ragionare è proprio figlio di quella subcultura trasmessa anche dalla TV che tu solo a parole,sembri condannare.

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  13. x Vincenzo Cicalese,
    SOLO PER DARTI L’IDEA DELLA TUA RIDICOLA E INFONDATA SICUMERA.
    -Non sono mai andato a scuola a difendere i figli di nessuno.
    -I “giovanissimi” non sfogano i propri “istinti”, quelli semmai li sfoghi tu e manco te ne accorgi.
    – I bambini non sono nè sporchi nè cattivi. Che tu lo sia stato non ne dubito ma parla per te e ora che sei diventato grande (di età) sforzati di avere più rispetto per i tuoi ex coetanei…almeno per loro!
    -Il termine compaesano indica “chi è dello stesso paese”, suoi sinonimi sono: concittadino,connazionale,conterraneo,compatriota ecc.. Solo un ignorante e con idee alquanto confuse e distorte, potrebbe associare a questa parola gli epiteti che ne hai tratto. Ad ogni modo, credimi,da un nikname non si evince nulla, ma di chi sforna in continuazione strafalcioni del tipo “il zorro” ,si capisce molto di piu’….purtroppo per te!
    Ritornando all’argomento in questione è chiaro che non hai capito un fico secco.
    Il tono e la qualità della tua miserabile risposta dimostra poi altrettanto chiaramente che sei intervenuto al solo scopo di insultarmi senza alcun motivo nè rispetto per le mie legittime opinioni. Sinceramente non so cosa pensare e continuare sarebbe come sparare sulla croce rossa. Per me questo inspiegabile e spiacevole incidente è chiuso, ti chiedo solo la cortesia di non derogare più dal tuo ottimo proposito di non interagire con chi usa un “niknome” ,ma soprattutto con chi usa un nikname,come me.
    Auguri Cicalese,auguri di vero cuore.

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  14. caro Gabriele,hai visto cosa succede non appena fai riferimento ai valori della convivenza pacifica? Ti accusano subito di ignoranza o ti lanciano i più miserabili epiteti. In particolare persone sconosciute che si nascondono sempre dietro a un dito.
    Mi dispiace davvero che il tuo sacrosanto appello al Senso Civico e all’orgoglio di appartenenza venga così miseramente sbeffeggiato da chi difende a tutti i costi atteggiamenti di pura e semplice barbarie comportamentale.
    Per fortuna,la stragrande maggioranza degli interventi su questo argomento che hai proposto con tanta passione, ti danno pienamente e giustamente ragione.
    Non posso che condividere la tua affermazione finale “non sono i bambini che sono cambiati,ma i genitori non sono più quelli di una volta”

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  15. Come spesso accade, da una GIUSTISSIMA ed amara considerazione di (Gabriele) Del Mese, si è sviluppato un “dibattito” in cui l’ANONIMO ( non sempre !!) si permette di avere un linguaggio ed esprimere opinioni diciamo “SCORRETTI”
    Questo proprio perchè “…………i genitori non sono più quelli di una volta”. E’ vero.
    Ma SIAMO NOI I GENITORI che son cambiati, purtroppo, IN PEGGIO.
    L’esempio è la matrice dei coportamenti esemplari.
    Dai Vincenzo (Cicalese) confessiamolo, ABBIAMO COMMESSO DEGLI ERRORI ed il PAESE che abbiamo è quello che ci meritiamo, purtroppo.
    L’esempio è fondamentale, per cui cerchiamo di utilizzare questo spazio nel modo più corretto possibile. E’ una raccomandazione rivolta a TUTTI, ma in particolare a quelli che si ostinano a non firmarsi o utilizzare pseudonimi per non essere identificari, Non spetta certo all’Amministratore del blog censurare gli interventi, ma UN’AUTOCENSURA sarebbe d’obbligo. Mi sono convinto che molti interventi, anonimi, SONO ASSOLUTAMENTE INUTILI e DANNOSI, squalificando dibattiti e posizioni SERIE. Diamoci una regolata ………..!!!!!!
    (firmato: Antonio Lioi)

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  16. @Antonio Lioi. Certo,caro Antonio, di errori ne abbiamo commessi tanti! Però nessuno immaginava che il senso civico sarebbe caduto così in basso.
    La sub cultura televisiv ha prodotto solo mostri.
    La questione fondamentale,secondo me,è che nessuno accetta la polemica e tutti pensano di avere “la verità rivelata” buttandola sul personale,scambiando addirittura per strafalcioni errori dovuti alla fretta. Non ne parliamo poi degli anonimi. E’ la peggiore specie in circolazione: lanciano solo sassi nello stagno e ritirano subito la manina…
    Ti devo dare ancora una volta ragione: è meglio non dialogare proprio con persone che non hanno il coraggio di manifestarsi.

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  17. Insisto nell’esprimere il mio apprezzamento per il commento di compaesano. Ha guardato il problema con gli occhi dei bambini e dei ragazzi, dimostrando un’empatia propria dei genitori attenti all’esigenze dei figli.
    Essere genitori oggi è immensamente più difficile di quanto lo era una volta. Una volta si educava con la violenza, oggi si deve educare comunicando. Ed è più difficile, molto più difficile, tanto che alcuni genitori rinunciano. Ma è più affascinante, perchè il genitore cresce insieme al ragazzo e vive la condivisione delle esperienze che alla fine sono nuove anche per il genitore stesso, in un mondo che cambia rapidamente e oggi è già molto diverso rispetto a 20/30 anni fa.
    Nonostante il mio self-control, di fronte alla generica e qualunquistica criminalizzazione delle nuove generazioni non riesco a non arrabbiarmi. Guardo i miei figli e i miei nipoti e sono bambini per bene, i loro compagni di scuola e di giochi sono la stragrande maggioranza educati e corretti, e quando non lo sono è perchè alle spalle ci sono famiglie con problemi molto più pesanti che le loro fragili spalle possano sostenere. Nella mia parrocchia vedo ragazzi giovanissimi che organizzano mille manifestazioni e mille attività gratuitamente e con entusiasmo.
    Vivono in un paese rovinato dalle precedenti generazioni, che hanno succhiato l’anima alla nostra Italia e hanno inzozzato tutto quello che avevano da inzozzare. Hanno rubato tutto quello che c’era da rubare, e hanno lasciato alle nuove generazioni la CERTEZZA che i servizi essenziali che uno Stato dovrebbe garantire ai suoi cittadini presto non li avranno più.

    I 60enni di oggi dovrebbero chiedere scusa ad ogni bambino che incontrano per strada.

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  18. Ciao,fratello!Mi dispiace tanto per quanto accaduto alla piazza di Eboli!Noi da bambini giocavamo dov’erano i giardinetti,vicino al Monumento ai Caduti (quello con i maestosi leoni),mentre gli adulti ci sorvegliavano stando seduti sul muretto tutt’intorno.E mi dispiace anche per quella brutta fontana,messa al posto della vaschetta rotonda davanti alle Scuole Elementari:sembra un abbeveratoio,proprio uguale a quello visto a Nimes in Francia,tempo fa!
    Comunque,tanto per consolarti,sai che quelle fioriere davanti casa mia sono diventate per grandi e piccoli il ricettacolo di ogni tipo di spazzatura,nonostante ci siano delle belle piante (messe a nostre spese) e malgrado ci siano di fronte ben 4 cestini per i rifiuti?Per non parlare poi dell’ultima manifestazione svoltasi recentemente (Alburni Jazz Festival):sembrava che ci fosse stata un’orda di barbari per la sporcizia lasciata nelle fioriere,davanti casa mia e nei vicoli adiacenti….Non solo!Ma,pur essendo in un incrocio,che di norma dovrebbe restare sgombro (c’è infatti un bel segnale di divieto di sosta con rimozione del veicolo),ho potuto contare ben 13 moto di grossa cilindrata parcheggiate tranquillamente davanti casa mia come se fosse un pubblico parcheggio)!!!Infine (ciliegina sulla torta!) stamattina,alla ripresa della scuola,i ragazzi hanno provveduto a riempire di nuovo le fioriere con i loro rifiuti…nonostante i 4 cestini citati prima!!Che dire?O tempora o mores!Poi ti dirò a voce cosa ho fatto in questa occasione… A te,Massimo,segnalo “Operazione Avalanche:lo sbarco alleato del 1943 sulla Costa del Sele” dal 9 al 25 Settembre 2011 (www.salernoavalanche1943.it).
    Ciao alla prossima! Liliana

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