Dal Lido Mappatella a “Marina di Eboli”: Storia di un fallimento

Il Consigliere Fido (Nuovo PSI e l’Assessore Mastrolia si rimbeccano su meriti e responsabilità del degrado della Fascia costiera.

La Marina di Eboli  e i cinquantanni di speranze e di promesse infrante nel più grande fallimento di un “turismo” che non arriverà mai.

Pineta di Campolongo Eboli

EBOLI – L’estate ormai sta volgendo al termine, e nonostante la costa ebolitana sia frequentata dai bagnanti, non si presenta nel migliore dei modi. Lo stato di abbandono misto a quel senso di precarietà della così detta “Marina di Eboli” è la condizione stabile a cui noi cittadini ebolitani ormai siamo stati abituati e a cui ormai abbiamo costretto tutti i frequentatori ed i bagnanti delle spiagge libere o degli Stabilimenti Balneari, ad abituarsi.

Litoranea di Eboli

La Costa ebolitana o la Marina di Eboli che dir si voglia, è diventata e continuerà ad esserlo una grande distesa abbandonata a se stessa e lasciata al suo degrado vittima di una serie di responsabilità sociali e politiche, e vittima di un colpevole ritardo delle istituzioni, Comune, Provincia, Regione, e di un colpevole quanto mai ipocrita interesse ambientale, mirato a salvaguardare lo specchio di mare che la lambisce, il suo arenile, la sua pineta e una fascia di terreno che fa parte di quel contesto.

E’ da quando ero bambino che ho sentito parlare della necessità, che di anno in anno diventava sempre più esigente, di valorizzare la litoranea di Eboli. Erano gli anni cinquanta e sessanta. Erano gli anni che si affollavano le spiagge libere e quelle adiacenti l’Ospedale Elio Ortopedico di Campolongo, con veri e propri insediamenti estivi fatti di capanne e di baracche che andavano ad occupare lungo tutto l’arenile quello che era già allora una landa desolata. Quelli che se lo potevano permettere andavano al Lido Lago, nel territorio della vicina Battipaglia o a Mercatello di Salerno raggiungibili con i Pullman della Sita o il Treno. Campolongo, invece, credo fosse l’unico posto in Italia dove non arrivasse nemmeno la SITA, meno male che c’era l’ATEC di Miceli.

Litoranea di Eboli Arenile

Nessuno di noi si sognava di chiamarla “Marina di Eboli“, “Costa di Eboli“, “fascia costiera“, “litoranea“, per noi noi era Campolongo e quell’insediamento di baracche povere ma dignitose con quelle spiagge di arenile bianco, erano il “Lido Mappatella“, e per nobilitarlo noi altri lo chiamammo “Mappatel Beach“.

Era il tempo che la “dolce Vita” romana si allungava d’Estate sulla già blasonata Costiera Amalfitana, la lunga fascia litoranea era deserta, tranne il Lido Lago e il Lido Mappatella, il Cilento non esisteva nella mappa del “turismo” di allora, men che meno del “turismo” di massa di allora.

Eppure quell’insediamento di Campolongo, mentre i ricchi di sempre “vacanzavano” nei posti più belli e più ricchi, inaccessibili già allora alle masse, aveva un suo fascino: Il fascino discreto della povertà. Una povertà dignitosa che si ingegnava con i suoi mezzi più poveri semmai per darsi un minimo di vacanze a costo zero.

Bidoni in spiaggia a Campolongo (Vasche Imhoff di Lido Mappatella

Come finivano le scuole, gli uomini si recavano a Campolongo e cominciavano a mettere su le Baracche, che avevano tanto di terrazza vista mare, la camera da letto, un cucinino e persino un bagno con il vaso, gli scarichi erano improvvisate vasche Imhoff realizzate con bidoni di petrolio interrate. Non c’era la luce, ma si sopperiva con le lanterne di petrolio. Man mano che passavano i giorni quella “baraccopoli” estiva si popolava di famiglie che si trasferivano per tutta l’estate a Campolongo, e diventava la base per tutti noi altri che andavamo al mare, sempre a costo zero, con la “mappata“, che altri non era che gli abiti avvolti su se stessi con al centro la merenda, fatta più delle volte con pane e melenzane a funghetti o friarielli con il sugo, i più fortunati lo farcivano con la mortadella.

Da quella “mappata” che prese il nome il “Lido Mappatella“. C’era anche il “Bar“. Un bar  a baracca improvvisato che a gestirlo era “Zi’ Vito” Carbone. Il suo cognome vero non era “Carbone” era Cuozzo, Carbone era il cognome della madre, e lo chiamavano “Carbone” un poco per questo e un poco perché era scuro di pelle. “Zi’ Vito”, poliomelitico dalla nascita provvedeva a dissetarci con acqua fresca e le poche bibite di allora, che lui teneva al fresco in grosse tinozze piene di acqua con le barre di ghiaccio prodotto da Capone. Capone allora aveva la fabbrica di Gassose e di ghiaccio.

Questo era il clima e quello era l’insediamento povero ma interessante e pieno di vitalità misto a solidarietà che riempiva la spiaggia di una comunità “familiare” fatta di poche cose, che utilizzava cose semplici, naturali, disponibili, sempre a costo zero: il mare, il sole, la spiaggia. Questo avveniva mentre la società italiana si risollevava dalla guerra e mentre tutto si trasformava e tutti cercavano di consolidare le proprie posizioni, trasformando quell’arte di arrangiarsi, tipica del nostro popolo, in mestieri, arti e professioni che hanno accompagnato la crescita del nostro Paese e mentre i poveri o la gente semplice si industriava in tutto anche nel fare le vacanze, magari con misere baracche, come nel nostro caso, i ricchi scempiavano tutte le coste più belle prima con le loro ville lussuose, poi con speculazioni senza freno, e l’Italia cambiava.

Chi poteva immaginarlo che sarebbe finita così.

Litorale-discarica

Tornando al Mare, alla Fascia costiera ebolitana al Lido Mappatella, ai mancati appuntamenti con le occasioni, alle responsabilità e allo stato in cui versano gli otto chilometri della così detta Litoranea o Marina di Eboli, non possiamo che registrare l’abbandono e il degrado più assoluto. Nell’ipocrisia più totale delle varie Istituzioni comunali e sovracomunali, ivi comprendendo gli organismi e le forze di controllo a “tutela” di quelle aree, che ci si ostina a preservarle nella loro naturalezza, senza difenderla dal loro progressivo degrado e abbandono in cui ormai da anni sono precipitate.

La Pineta che una volta era un luogo di preservazione di alcune specie di uccelli migratori, che nel loro percorso nidificavano nel sottobosco ormai inesistente e senza vita, al momento è solo un ricovero di immondizia e di pericolo, “habitat naturale” di ogni sorta di delinquenza, ivi compreso incontri di “terzo tipo” e di porcherie varie, e fitta come si presenta ormai non lascia passare un raggio di sole costringendo il famoso sottobosco a morire sommerso dagli aghi e dalla resina dei pini, fitti come non mai che per sopravvivere cercano il sole e si alzano a fatica compiendo uno sforzo  immane di sopravvivenza.

prostitute-in-litoranea

Gli spartifuoco sono più pericolosi della pineta specie nei momenti di scarsa affluenza di bagnanti.

Oltre a parcheggi poi, in mano a parcheggiatori che in alcuni casi sono abusivi, il resto è fatto di percorsi stradali rovinati, pieni di buche, avvallamenti e polverosi che conducono agli Stabilimenti Balneari nuovi ed eleganti, ma in perenne conflitto con le norme del famoso SIC (Sito di Interesse Comunitario) che impedirebbe qualsiasi intervento migliorativo, almeno nella parte che riguarda le strade, i sentieri, la pineta e le spiagge, e della Guardia Forestale, che a giudicare da come è combinata la Pineta nel corso dell’anno, non effettua nessun controllo se non nei periodi di affluenza dei bagnanti, abbattendo la sua scure e ricordandosi di una salvaguardia ambientale ormai inutile e ridicola, atteso l’abbandono persistente di quei luoghi.

Questa è la Marina di Eboli. Cosa è cambiato rispetto a 50 anni fa? Sono cambiati innanzitutto gli ebolitani. Quella Pineta che non era affatto naturale, ma realizzata con una fascia di eucalipti che con le loro chiome proteggevano la fascia pinetata per proteggere le restanti aree coltivate, dalle aggressioni salmastre portate dai venti. Una pineta che in ogni caso utile e integra, ma che nel corso degli anni è stata sistematicamente scempiata e abbandonata.

Remo Mastrolia

Cosa è cambiato da quella spinta social-popolare dell’insediamento vacanziero del Lido Mappatella, all’attuale situazione della Marina di Eboli, se non un sogno infranto in un fallimento totale, che ha coinvolto tutte le generazioni politiche che si sono succedute in questi anni, che hanno sempre parlato del rilancio della Fascia Costiera, di Porto Turistico, di Porto-Isola, di Porto Canale, di Alberghi e di Stabilimenti Balneari, Campeggi, ristoranti, attrattori di turisti che non aspettano altro per consegnare i loro soldi in quest’area?

E’ cambiato solo che sono passati oltre un cinquantennio e si discute ancora di qualcosa che è sempre più rovinata ed è sempre più abbandonata e adesso tutti i progetti che mirano alla salvaguardia vanno a proteggere l’incuria, l’immondizia, il degrado, l’abbandono. Complimenti.

Carmine Magliano

Con questo retroterra opposizioni e maggioranza cercano di accollarsi colpe e responsabilità, così come appare in questo Comunicato Stampa  dal titolo “Le bugie di Mastrolia” del Consigliere Santo Venerando Fido del Nuovo PSI, che se la prenderebbe con Remo Mastrolia e Carmine Magliano, rispettivamente Assessori alla Sicurezza e all’Ambiente, proprio il “forte” della Fascia Costiera, ignorando che evidentemente sono più attratti dagli eventi e dal fotovoltaico.

Come al solito passerà anche quest’altro battibecco e passerà anche l’estate, allontanando i riflettori dalla Litoranea Campolongo e quello che adesso riusciamo a vedere non disturberà la nostra vista, le prostitute ci saranno ancora, l’abbandono continuerà ad imperversare, la sicurezza scarseggerà, la Guardia Costiera andrà in letargo, i Vigili Urbani di tanto in tanto si affacceranno, la Polizia Provinciale, in altre faccende affaccendata che sfreccerà indomita con i suoi Suv, i Carabinieri passeranno sempre e si chiuderà così il sipario sulla più squallida delle normalità. E il sogno turistico? Quello non arriverà mai.

……………  …  …………….

Le bugie di Mastrolia di Santo Venerando Fido (Nuovo PSI)

Santo Venerando Fido

Come al solito la giunta del Sindaco Martino Melchionda appare essere  più brava a mistificare le realtà che a risolvere i Problemi. In data 25/08/2011 il sottoscritto ha  denunciato lo stato di abbandono della litoranea, sia in ordine alla immondizia presente che alla presenza massiccia e preoccupante di prostitute.

Ebbene il 26/08/2011  l’assessore Remo Mastrolia dopo le mie contestazioni e richieste di sopralluoghi, mi ha invitato, visto che egli era già a mare, a verificare insieme quanto da me denunciato.

In tale occasione ho avuto conferma di quanto da me rilevato e lo stesso Mastrolia non ha potuto fare altro che  prendere atto delle problematiche e dichiararsi pronto a porre rimedio essendo egli responsabile, congiuntamente all’assessore Carmine Magliano, di quanto lamentato .

Debbo anche precisare che l’assessore Mastrolia mi ha chiesto di far intervenire anche la Provincia per avere un ausilio in quest’opera  di pulizia, alla luce delle attività che l’Ente Governato dal Presidente Edmondo Cirielli, ha progettato per il rilancio della nostra costiera (progetto antierosione, Casina Rossa con presenza polizia provinciale etc.).

Giammai ho preso atto di problematiche addebitabili alla Provincia e sono meravigliato che Mastrolia abbia potuto dire questo.

Eboli, 29 agosto 2011

22 commenti su “Dal Lido Mappatella a “Marina di Eboli”: Storia di un fallimento”

  1. Vi voglio raccontare una storia di monnezza vera e di monnezza morale di cui sono protagonisti un prete tra i piu santi, un imprenditore edile che si interessa di politica e ultimamente di ambiente e uno sparuto gruppo di, chiamiamoli, “ispettori ambientali” che, per un periodo, hanno battuto in lungo e largo, non molti anni fa, il territorio comunale alla ricerca di “abbandonatori abusivi di rifiuti” con buon successo di “pizzicamenti”. Un giorno, in pattuglia, ci siamo recati presso l’isola ecologica di Madonna del Carmine, discarica tra le piu’ “accorsate” del territorio comunale, quel giorno era stracolma di rifiuti ingombranti, tra i quali spiccavano una maestosa scrivania ed alcuni armadietti metallici, io e il collega abbiamo rovistato per bene negli armadietti che abbiamo scoperto essere pieni di libretti del catechismo ed altre pubblicazioni religiose, nella scrivania, invece, trovammo una diecina di timbri di una parrocchia di Eboli, che ci portarono da un santo prete a cui raccontammo l’accaduto, il parroco senza tergiversare ci racconto’ di aver commissionato ad un’impresa il trasporto e lo smaltimento pagando per queste operazioni il giusto corrispettivo. Non vi indico il nominativo della ditta che commise quel reato, si’ reato, perche’ in quel periodo abbandonare rifiuti oltre una certa quantita’, in Campania, era considerato reato penale punibile con l’arresto! Ora leggo che sono diventati tutti paladini dell’ambiente, tutti emuli dell eroico Vassallo, che si rivolta nella tomba sentendo tanti “abbandonatori” pentiti parlare d’ambiente. L’ambientalista deve essere puro come un esorcista perche’, in caso contrario, il demonio racconta agli astanti tutti i peccati di chi si e’ macchiato di gravi colpe . L’ambientalista falso non deve mai dimenticare che Il diavolo e il Primicerio sanno tutto! Io sono sicuro che quell’isola ecologica e’ stata “alimentata” da questo personaggio piu’ volte : smaltire i calcinacci presso piattaforme autorizzate costa e come…..!

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  2. Bravo Massimo!!! Questo tuo articolo meriterebbe un premio per come descrive il nostro litorale e l’atmosfera dei mesi estivi a chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo quando era pulito e incontaminato. Ricordo abbastanza bene anch’io e con infinita nostalgia quel mare azzurro chiaro e cristallino pieno di pesciolini, e le rare,ma non tanto,le stelline e i cavallucci marini che si potevano incontrare sott’acqua o tra le onde, la fine sabbia bianca della spiaggia che appariva, immensa,una volta superata la pineta. Chiunque poteva raccogliere, poco oltre il bagnasciuga, granchietti,telline,cannolicchi e altri molluschi da portare a casa nel secchiello per un prelibato piatto di spaghetti serale ai frutti di mare. Fino alla metà degli anni 70,dopo il 16 luglio festa della Madonna del Carmine,intere famiglie Ebolitane seppur senza grandi risorse economiche, potevano permettersi almeno una dignitosa settimana di vacanza al mare,cosa oggi impensabile se non impossibile. Con ombrellone in spalla e la mappatella in cui veniva avvolto ogni casareccio e popolare ben di Dio,compreso l’untuosa e dorata frittata di spaghetti e la melonessa da mettere al fresco sotto la sabbia battuta dalle onde,ci si recava al mare assalendo l’ ATEC di Miceli che faceva la spola tra Eboli e il piazzale dell’Ospedale a Campolongo. Si partiva la mattina presto e si ritornava la sera. Le baraccopoli montate dagli Ebolitani più abbienti permettevano il soggiorno notturno e duravano il tempo di una mezza estate poi si smontavano, si ripuliva e tutti a casa ad aspettare la prossima.
    Hai ragione: non si poteva immaginare che sarebbe finita così…………………….
    Per colpa soprattutto nostra, che non abbiamo saputo difendere il nostro litorale e la pineta dalle orde di turisti incivili e barbari provenienti principalmente dal napoletano con camorra al seguito.

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  3. Mastrolia ha invitato Fido , dopo le contestazioni sollevate , a verificare quanto denunciato?
    Ho letto bene?
    Ma Mastrolia dove vive nel mondo dei Puffi?
    Ci va a mare e non si accorge delle mignotte , degli extracomunitari irregolari che servono a far fare profitti agli imprenditori agricoli ( che sono stati determinanti per la vittoria del suo sindaco) e dello stato della pineta?
    Dopo tutte queste domande quella che mi sorge spontanea è la seguente:
    Mastrolia è un allocco , uno sprovveduto o è in malafede?

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  4. Admin, che bei ricordi! Zì Vito e le gassose! Anche Compaesano ha fatto una bella rievocazione, i cavallucci marini li avevo dimenticati, ma da bambino ne rimanevo affascinato.
    In quanto a Mastrolia e Fido, no comment!

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  5. non ritengo giusto dare colpa solo all’assessore mastrolia di quanto accaduto,sono 30/40 anni che la classe dirigente(compreso il capo del cons.fido) di questa città si è completamente disinteressata alla fascia costiera(fatto salvo la sceneggiata degli abbattimenti)hanno fatto sì che il mare,non fosse più tale,ridotto ad una cloaca dove viene sversato di tutto compreso carcasse di animali(annutoli)una politica di difesa del territorio,della risorsa mare è una cultura che non appartiene ne appartenuta ai ns dirigenti,la polemica attuale è spocchia nulla di più.Lasciate in pace le puttane perlomeno quelle.

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  6. Bravo Dott. Del Mese, ha fatto un articolo bellissimo. Ha descritto in maniera poetica la nostra società subito dopo la guerra e ricordare il lido mappatella e quegli anni straordinari dignitosi ma nobili.
    Gli ebolitani dovrebbero meditare.

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  7. Permettetemi di dissentire.
    L’articolo è sicuramente bello e fa una foto di come era e come è il nostro litorale.
    Ma credo che tornare indietro non si può in quanto l’orologio della Storia non si ferma né tantomeno torna indietro.
    Certo si sono colpe attribuibili a tutti, a chi non ha fatto assolutamente nulla ( leggi D.C.) a chi si è dimenticato che Eboli fosse lambita dal mare ( leggi P.S.I. – P.C.I.) a chi ha tentato di ripristanare un minimo di legalità ( leggi Rosania ) secondo me commettendo qualche errore di valutazione ma non nel merito.
    e di qualcuno di cui è meglio non parlarne ( leggi Amministratori attuali ) se non altro per non fargli pubblicità.
    Il nostro litorale può e deve essere un motore di sviluppo per tutta la comunità, ma per fare questo ci vogliono scelte drastiche e coraggiose: Costruzione di strutture ricettive e collegamenti ( viabilità, navette gratis,… ) con la Città, e una città pronta, di sera, ad accogliere ed offrire situazioni di svago e relax e chi è ospite di quelle strutture.

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  8. Non volevo dare a Mastrolia colpe che non ha ma mi sembra , a dir poco , risibile che un ebolitano che , peraltro, va a mare a Marina di Eboli inviti un altro ebolitano a verificare lo stato dei luoghi.

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  9. Ottimo articolo caro Massimo. Soprattutto mi hai fatto ricordare i tempi della perduta giovinezza..
    Ricordo ogni mattonella della rotonda del lido Lago. E tutti gli amori sbocciati in quel magico posto,di sera al tramonto o quando si ballava a lume di candela.
    Era il massimo all’epoca. Campolongo,invece, era il lido Mappatella e noialtri giovanotti pimpanti e in cerca di ragazze,lo snobbavamo e definivamo “Piedi Neri” ,come la tribù indiana , i frequentatori che ci andavano ad abitare con tutta la famiglia!
    Ci sarebbe da scrivere un romanzo…
    Ricordo,poi, l’anno 1979,ero assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica con sindaco l’avv. Fulvio Scocozza. Mi ero messo in testa di fare il Zorro della situazione e avevo avviato la procedura per sgombrare la fascia costiera dagli occupatori abusivi perlopiù dell’interland napoletano. Ma un giorno mi trovai assediato in Comune dalla camorra ed ebbi le gomme della mia macchina,nuova di zecca(una 128 3P coupè) completamente tagliate. Non ti dico delle minacce che arrivavano a casa ,nel cuore della notte.
    Poi la giunta Scocozza cadde e non se ne fece più niente.
    Abbiamo dovuto attendere altri 20 anni prima che Rosania,con G.Napolitano ministro degli Interni e con l’aiuto dell’esercito riuscisse a sgombrare la pineta da quello scempio indescrivibile.
    Da allora è passato tanto tempo e ancora non si è arrivati alla seconda fase,cioè l’utilizzo della fascia costiera liberata .
    Mi pare che ci fu anche uno studio di fattibilità ed un progetto per creare la “Rimini del Sud”.
    Purtroppo non se ne è fatto ancora niente. Senza l’appoggio concreto della Regione e senza la cocciuta volontà degli amministratori comunali non si andrà da nessuna parte e lo sviluppo della fascia resterà scritto nel libro dei sogni ancora per altri decenni.
    La casta partitica ebolitana,insieme a quella nazionale, se ne deve andare a casa!
    I giovani,pare si stiano risvegliando,speriamo bene… e speriamo possano ritornare in campo le persone per bene,oneste,giuste e moralmente sane.

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  10. Compaesano, Geronimo, Artemide, avete ragione, questo articolo è veramente bello, ci ricorda come stavamo bene quando si era poveri e si utilizzava quello che ti offriva la natura, senza spocchia e soprattutto mettendo in evidenza una grande dignità.
    Una lezione per tutti questi presuntuosi che stanno facendo tutto il possibile per far fallire il paese.
    Bravo Massimo.

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  11. Sono ritornato e buana fine delle vacanze a tutti e buon prosieguo a quelli che ancora se le stanno facendo.
    Non sono così grande da ricordare il Lido Mappatella anche se ne ho sentito parlare innumerevoli volte.
    Tutti quelli che ne parlano lo fanno con molta nostalgia, e a giudicare dall’articolo, molto bello, c’era da averne.
    Quella evidentemente era un’altra Eboli e quelli erano altri ebolitani. Si assapora nell’articolo quel clima familiare, tipico di una società paesana e contadina, peccato che non l’ho conosciuta, ma quello che si nota nell’articolo è il ritardo di certe scelte che ci riportano non ai tempi straordinari, poveri e dignitosi di allora, ma ancora più oltre e questi colpevoli ritardi sono sulla coscienza di tutta la classe politica ebolitana, ma sono anche nostri che li abbiamo votai.
    Oggi si rincorre ancora il turismo e le opportunità turistiche ormai fuori tempo e fuori dai tempi.
    Ma chi può venire ad investire sulla Fascia costiera? Solo un folle potrebbe farlo. Ne siamo tutti consapevoli e nonostante tutto ci illudiamo che prima o poi qualcosa avvenga.
    Lo facciamo solo perché vogliamo bene al nostro paese.

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  12. Siamo combinati proprio male. Questi litigano sul nulla. I meriti? Ma quali meriti? E’ semplicemente scandaloso come è ridotta la fascia costiera. La descrizione bellissima di un periodo povero ma bello che ha fatto Admin, è la dimostrazione che siamo andati peggio nel tempo.
    La differenza è che se prima si accettava tutto perché mancava tutto, oggi con tutti i soldi che girano e con tutti i soldi che si sprecano vedere quei bei lidi in mezzo al deserto ti piange il cuore e non lo possiamo tollerare.
    Ma il sindaco, i consiglieri comunali, gli assessori e tutti i sindaci del passato almeno provano un poco di vergogna per come si è ridotta la costa ebolitana?
    Spero proprio di si e se non è così sono solo facce toste e non meritano nemmeno essere ricordati.

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  13. Miguel dice bene. Gerardo Rosania è stato l’unico a tentare di contrastare l’arroganza camorristica ormai padrona del nostro litorale che aveva addirittura lottizzato e vendeva agli stessi barbari e incivili turisti “distruggi e fuggi”, che diventati “stanziali” costruivano le loro miserabili catapecchie e,in totale spregio degli uomini e delle leggi, completavano l’opera criminale con allacci, sempre rigorosamente abusivi, di acqua,energia elettrica e disboscamenti ,tra la colpevole indifferenza se non paura (…e “Zorro” ne sa qualcosa) delle amministrazioni che si succedevano e di tutti gli Ebolitani capaci di intendere e di volere. L’intervento dell’allora Sindaco Rosania,ha forse salvato la bandiera e la faccia di una popolazione fino ad allora assolutamente incapace di difendere il proprio territorio, ma ormai era già tardi. Il coraggio dimostrato all’epoca resterà comunque scritto per sempre nella storia di questo paese.
    x V. Cicalese:
    secondo me sbagliavi spiaggia. Il tuo posto era tra noi piedineri proletari del lido mappatella che rappresentavi in comune e non quasi a battipaglia tra i giovani borghesi qualunquisti pippanti che aspettavano il tramonto per ballare sulle mattonelle della rotonda a lume di candela. Da noi a quell’ora si tornava a casa ma,secondo me, i ragazzi più grandi non aspettavano il tramonto per ballare sulle mattonelle a lume di candela perchè si ballava a tutte le ore in quel magico posto che, sempre secondo me, doveva essere la pineta e il suo lussureggiante sottobosco.
    Mi sorge un dubbio: non è che il massimo per l’epoca si trovasse proprio alle spiaggie free di Campolongo?
    P.S.: scusami per lo “Zorro” di prima: scherzavo!

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  14. Io vivo ad Eboli dal 90, e onestamente il litorale di “Marina di Eboli” fa veramente piangere, il Comune senza vergogna si permette pure di appaltare i parcheggi a una ditta XXX dimenticando che esiste la Multiservizi????? Forse l’appalto non era conforme al PUAD??? Speriamo che la ditta XXX abbia almeno pagato quanto pattuito?????? Perché qui c’è poco appalto e tanto di accordo o contropartita (fate voi)………Non parliamo delle strade per arrivare al mare, che dovrebbero essere il biglietto da visita per Eboli, a proposito Magliano, Fido e Mastrolia come ci sono arrivati a Marina di Eboli con un Elicottero?!?!?!?!?!?!? Consiglio loro, una passeggiata anche in estate dopo le 19 (senza elicottero per il rientro).
    Siamo fortunati c’è la pista ciclabile, ma a chi serve, ma io in dieci anni ho visto appena QUINDICI ciclisti percorrerla.
    Admin non ti preoccupare, della litoranea se ne riparlerà nel 2015 nei programmi elettorali, poi sarà subito stralciata per carenza di IDEE, SOLDI e principalmente di Uomini Politici SERI, perchè qui non ci sono politici meritevoli, solo PAROLAI che dovrebbero vergognarsi tutti i giorni per gli atti compiuti e non…………

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  15. La percezione che si ha dai commenti è quella che pochi nostalgici ribrottino l’attuale classe dirigente.Considerando gli strumenti,le forze disponibili,dei “nostalgici”,di contro,l’arroganza l’insipienza,e gli stumenti dei dirigenti,che hanno anche la possibilità di autoreferenziarsi,diventa tutto e solo RETORICA
    cosa fare?

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  16. x geronimo, l’area sic e’ un capitale del nostro territorio, se andiamo in posti non troppo lontani(marina di camerota) di aree sic ve ne sono ben 13 ed i vincoli non vengono vissuti come limite allo sviluppo ma come spinta a fare meglio e di piu’ nella direzione della qualita’. Smettiamola prima noi ebolitani di piangerci sempre addosso, smettiamola di ammirare sempre le cose dei vicini e denigrare sempre le nostre, proviamo invece a guardare al meglio che esiste e lavoriamo per realizzarlo pure noi;cercando in piu’ di essere veramente informati e non andare dietro ai proclami di chi oggi amministra e che seppure uomo di legge poco sopporta le regole di tutela ambientale, le regole servono per consegnare a chi verra’ dopo di noi un territorio migliore di come lo abbiamo trovato noi quando la litoranea era in mano ai camorristi e dentro villa galasso furono trovate le copie dei piani regolatori di eboli; ma perche’ abbiamo sempre poca memoria e buttiamo sempre via bambino ed acqua sporca?

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  17. Come ho replicato in altro articolo di questo sito, colleghiamoci alla nuova cittadina turistica e commerciale che stanno per costruire dal lido lago al tusciano, organizziamo un comitato per il passaggio di Campolongo a Battipaglia e creiamo sta città del mare lunga come Rimini

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    • Caro Gino –
      le tue considerazioni, benche’ rispondnti principalmente alla delusione per il totale abbandono della nostra fascia costiera, hanno un minimo di fondamento, ma non per cementificare un’area che non ne avverte affatto il bisogno, se non quello di essere recuperata, per il momento,dal suo degrado.
      Oggi piu’che mai il destino di Eboli e di Battipaglia si incrociano. Le due Citta’ non hanno nessun motivo ragionevole per non affrontare una seria programmazione politico-territoriale, se non il limite di una classe politica, che non ha ne lo spessore ne la visione futuristica del possibile sviluppo di queste due realta’ sebbene diverse ma per questo complementari.
      Il caso ha voluto, solo per non scontentare nessuna delle due realta’ che si indicasse un’area tra Eboli e Battipaglia per la realizzazione dell’Ospedale Unico della Valle del Sele, sempre il caso ha convinto di realizzare un’uscita autostradale tra le Citta’, e cosi’ una strada per servire lo Stir e il polo del ciclo dei rifiuti, e gli insediamenti delle zone industriali praticamente contigue.
      Come vedi, ragionare in termini di campanile e’ veramente stupido e ottuso.
      Quindi invece dobbiamo spingere questi “nanetti” politici ad abbattere quelle frontiere psicologiche ed avviare un processo politico di “fusione” territoriale, piu’ che mai necessaria.

  18. La legge impedisce fusioni a comuni superiori ai 15000 ab., poi l’altro impedimento è dovuto a cavernicoli che credono al campanilismo davvero acceso nelle due città, magari nascesse una unica città, ma con tutta questa ignaranza è impossibile che si faccia

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