L’Amministrazione per coprire i suoi debiti “s”vende il patrimonio immobiliare. Nelle casse comunali a fronte di 13milioni ne finiscono solo 4.
L’amministrazione ha ceduto alla Società veicolo i suoi beni per valorizzarli e dismetterli, la Eboli Patrimonio Srl, li ha ipotecati presso il MPS per un prestito, finto nelle casse comunali.
EBOLI – Il vero problema su cui verte il dibattito politico, escludendo tutte le accuse di corruzione, di affari e di clientele che reciprocamente e senza ritegno si fanno dalle parti della maggioranza che sostiene Martino Melchionda e soprattutto da quella del Partito Democratico, sono i debiti che questa amministrazione avrebbe.
Ad interessarsene sono i Consiglieri Comunali del PdL, Fausto Vecchio e Lazzaro Lenza: “I gruppi consiliari che compongono la nuova maggioranza – dichiarano Lenza e Vecchio – hanno recentemente pubblicato un manifesto contro un esponente delle opposizioni nel quale, tra le altre assurdità in esso contenute, si asserisce di “NON aver SVENDUTO il patrimonio immobiliare comunale ma di averlo trasferito ad una società tutta comunale che dovrà dismetterlo o valorizzarlo”.
Questa società è la Eboli Patrimonio SrL, alla quale l’amministrazione ha ceduto i seguenti beni:
- Terreno Ex Scuola Borgo
- Caserma Guardia di Finanza
- Fabbricato La Francesca
- Terreno PUA Rione Pescara Hispalis 1
- Fabbricati siti su area Rione Pescara Hispalis 2
- Immobile Caserma dei Carabinieri
- Ex Biblioteca 167
Parte di essi – dicono i Consiglieri del Pdl Vecchio e Lenza – sono stati venduti alla Eboli Patrimonio Srl che li ha ipotecati per ottenere un prestito dalla banca Monte dei Paschi di Siena pari a 4.200.000 euro da restituire in tre anni. Gli altri beni sono stati acquisiti dalla società direttamente (in conto capitale) per un ammontare di 4.576.000 euro.
Complessivamente – ricordano i due consiglieri di opposizione – del patrimonio trasferito che ha un valore di 12.595.545,00 euro, solo 4 milioni sono stati versati nelle casse comunali, mentre i restanti 8.595.545,00 euro dovrebbero essere restituiti agli ebolitani entro otto anni, contestualmente alla vendita di ciascuno dei singoli cespiti a completamento dell’operazione di cartolarizzazione, ammesso che ciò mai avvenga.
E’ vero – si chiedono e chiedono gli esponenti del PdL – che il compito di questa società dovrebbe essere quello di gestire, valorizzare e vendere il patrimonio immobiliare del comune ad essa ceduto a titolo definitivo, attingendo alle risorse del mercato dei capitali, ma fino ad oggi questa società non ha prodotto nulla.
Secondo quanto stabilito dalla convenzione tra il comune e la società, nel bilancio di previsione comunale, appena approvato, il Consiglio Comunale avrebbe dovuto esaminare e discutere il Programma Annuale delle Attività e degli Investimenti di questa società, nel quale doveva essere espressamente indicato:
- Il piano annuale delle alienazioni;
- Il livello di manutenzione del patrimonio, con l’indicazione degli interventi realizzati nell’ultimo esercizio;
- I principali interventi di manutenzione, valorizzazione, dismissione ed acquisizione del patrimonio comunale immobiliare;
- Le modalità di finanziamento degli interventi da eseguirsi;
- Le tipologie di intervento per la gestione del patrimonio immobiliare;
- Le previsioni di risultato economico.
Nulla di tutto ciò è stato fatto.
Nessuno conosce con certezza quali immobili saranno oggetto di valorizzazione, – fanno notare Lenza e Vecchio – che tipo di valorizzazione si intende portare avanti e con quali capitali. C’è molta incertezza sugli immobili da mettere in vendita e per alcuni beni, un’asta pubblica è andata completamente deserta, e nessuno conosce lo stato di questi immobili e se la società ha prodotto un rapporto sullo stato di conservazione e sulle necessità di manutenzione degli stessi.
Ancora: – secondo i Consiglieri di opposizione – nessuno sa con certezza se sono stati effettuati e a quanto ammontano i ricalcoli dei canoni di locazione per i contratti in scadenza; nessuno sa quali obiettivi economici questa società intende raggiungere; nessuno ha mai informato i cittadini circa il destino del nostro patrimonio immobiliare nel caso in cui, entro i tre anni previsti dal contratto, non si dovesse restituire il prestito alla banca MPS.
A queste evidenti disapplicazioni e omissioni – secondo Vecchio e Lenza – si aggiunga anche la concreta difficoltà di interloquire con una società il cui amministratore unico è difficilmente reperibile, considerata la sua residenza in alta Italia.
Insomma, – concludono la loro impietosa analisi il Capogruppo consiliare del PdL Vecchio e il Consigliere Lenza – siamo di fronte all’ennesimo pasticcio, nelle cui maglie mal si cela, il disinteresse dell’amministrazione per il suo patrimonio forse perché distratta dai sommovimenti interni e troppo impegnata a risolvere le beghe che in queste settimane hanno letteralmente fatto implodere una maggioranza uscita vincente per un’incollatura e frantumatasi solo dopo pochi mesi sotto i colpi delle lotte di spartizione.
Altro che delirio dei perdenti, l’amministrazione sottrae il patrimonio dei cittadini e lo usa per coprire le proprie voragini debitorie”.
Eboli, 11 agosto 2011