Finalmente! Esulta il Nuovo PSI, prendendo atto della volontà di Melchionda di rivolgersi alla Procura della Repubblica.
Nel PD si predica bene ma si razzola male, infatti l’unico atto compiuto è la sfiducia ”volontaria” al segretario cittadino del PD , il quale si era sforzato di portare un lume di legalità.
EBOLI – “Prendiamo atto e nota con piacere e soddisfazione della volontà del Sindaco Melchionda di chiedere che la Procura Della Repubblica indaghi sulle accuse, politiche e non, lanciate nei giorni e mesi scorsi dalla componente riformista”.
E’ così che il Nuovo PSI attraverso un comunicato stampa del gruppo consiliare e del coordinatore cittadino, si esprime riguardo alla decisione del Sindaco di Eboli di rivolgersi alla Procura della Repubblica di Salerno per far luce sulle denunce, a più riprese avanzate dalla componente del PD che si richiama all’ex Ministro Carmelo Conte, che ha nei suoi massimo esponenti oltre che il Segretario cittadino Salvatore Marisei, il Vice Sindaco Antonio Conte e i Consiglieri Carmine Campagna, Armando Cicalese, Antonio Petrone, ma anche quelle che lo stesso Nuovo PSI ha avanzato in comizi pubblici, documenti e manifesti.
Massimo Cariello, Santo Venerando Fido, Ennio Ginetti e Cosimo Pio Di Benedetto esprimono soddisfazione per la scelta del Sindaco con un “finalmente“. In effetti per le opposizioni, interne o esterne al PD quello che interessava era di portare alla luce cose dell’Amministrazione Melchionda, per le quali non se ne condivideva l’impostazione, che sembrava avessero sapore clientelare e semmai inquadrabili nella sfera degli affari.
“Auspichiamo però che non si tratti di una iniziativa solo mediatica ma reale, – continua il Comunicato stampa del Nuovo PSI augurandosi vi siano dei prosieguo significativi – con tanto di richiesta effettiva di procedere ad indagine e con assoluta disponibilità del Sindaco di inviare ogni incartamento, delibera e determina inerente i fatti denunciati da consiglieri di maggioranza, alla Procura competente onde rendere agevole l’attività istruttoria; così come ci auguriamo per il bene del paese che ove si riscontrasse un profilo anche minimo di illegittimità o inopportunità nell’attività amministrativa della maggioranza, il Sindaco rassegni immediatamente le sue dimissioni .
Nel contempo – assicurano i dirigenti del Nuovo PSI nella nota – seguiremo con attenzione le attività che porrà in essere la Procura della Repubblica, che avrà una importanza fondamentale per dirimere una querelle interna alla maggioranza , con contenuti che destano perplessità e timori nell’opposizione e nella società civile, dal momento che, viste le denunce dei giorni scorsi, appare sostanziale fare chiarezza sui punti citati dal comunicato stampa dell’area riformista :
1) al carrozzone clientelare e fallimentare della multiservizi;
2) ad incarichi professionali, affidamenti di servizi e forniture a parenti stretti di assessori–consiglieri e membri del direttivo del PD;
3) Assunzioni nelle imprese in rapporti con il comune con parenti di assessori – consiglieri etc;
4) Alla gestione personale dei servizi sociali con assunzioni di parenti di assessori e consiglieri;
5) Ad autorizzazioni e licenze dell’ufficio urbanistica a sportello senza rispettare le norme di legge;
6) Ad una gestione allegra dei fondi pubblici;
7) Autocompensi di dirigenti per commissioni elettorali da verificare;
8) Ad una questione morale nei confronti del capogruppo del PD mai chiarita.Al fine di avere contezza sul fatto che le procedure poste in essere siano rispettose delle norme. – conclude il comunicato del Nuovo PSI, dando anche dei giudizi politici riferibili a fatti interni al PD stesso – Sarebbe stato naturale che anche politicamente il Sindaco e gli organi provinciali e regionali del PD avessero assunto decisioni importanti, atteso che vedere un proprio segretario cittadino che sfiducia il “suo” Sindaco, per motivi così gravi avrebbe dovuto comportare provvedimenti, legati anche alla sbandierata questione morale, di rilievo, ma come è noto spesso nel PD si predica bene ma si razzola male, infatti l’unico atto compiuto è la sfiducia ”volontaria” al segretario cittadino del PD , il quale si era sforzato di portare un lume di legalità in una maggioranza allo sbando e con interessi diversi da quelli pubblici“.
Con la decisione di Martino Melchionda e gli attacchi politici su ampia scala che si sono scatenati, sembrerebbe si sia chiuso il cerchio e quanto meno si è messo in difficoltà il Sindaco che continua ad amministrare la Città, in maniera dispotica e senza slancio politico. Il Cerchio sembrerebbe “disegnato” a tavolino e a orologeria poi sembrerebbe si siano portate avanti le varie bordate, insomma un cerchio alla Giotto , tanto è risultato preciso. E’ facile immaginare chi sia il “Giotto” o i Giotto. I boatos ci riferiscono di incontri avvenuti tra Massimo Cariello e Carmelo Conte. Qualche sera fa, a notte alta Sarebbero stati visti insieme.
La piega che ormai ha preso il dibattito politico è veramente deprimente. La Procura della Repubblica non è ufficio che si mette in moto a piacimento di chicchessia e muove i suoi passi sperando di trovare qualcosa. Tanto si sa, specie riguardo alle abitudini italiche, scavando scavando prima o poi uscirà qualcosa. Queste sono concezioni poliziesche della Giustizia, che tra l’altro in Italia sembra lenta perché con i diversi gradi di giudizio garantisce chiunque, ma offre garanzie straordinarie sia sotto il profilo giudiziario, che legale e procedurale.
Questa piega, per quanto mi riguarda, è la mortificazione della politica, aspettare che un fatto giudiziario ponga fine ad una esperienza politica è veramente la sconfitta della Politica. Aspettare che a disegnare indirizzi, strategie e atti amministrativi sia la Giustizia Amministrativa, contabile, civile o penale che sia, è una sottovalutazione di se stessi, e le classi politiche che si affidano a queste pratiche, ormai molto praticate, dimostra senza nessun equivoco di non avere capacità concrete di discutere, affrontare e contrastare un qualsivoglia azione politica.
Ancora peggio è se tutte queste azioni si mettono in essere solo per spargere dubbi e paure, per perseguire altri interessi. Anche queste pratiche sono molto usuali da noi. Questa pratica è sbagliata se si attua a Roma per cercare di “abbattere” Silvio Berlusconi, ed è sbagliata ad Eboli se si tratta di “abbattere” Martino Melchionda.
Il giudizio degli italiani sul Governo Berlusconi non subisce nessuna modifica se si invoca il tintinnio delle manette. Il giudizio si ha dell’Amministrazione Melchionda non subisce nessuna modifica se si invoca la Procura della Repubblica, semmai in entrambi i casi subisce un effetto contrario, e così a Roma si organizza una maggioranza intorno al Governo, a Eboli intorno all’Amministrazione, ma offre in entrambi i casi lo specchio di quelle che sono le opposizioni, scadente ente ed insignificante quella nazionale, scadente, insignificante e interessata quella locale.
Ma veramente si pensa che tutti abbiano l’anello al naso? Veramente si pensa che tutti credono a quel pezzo del PD che contesta Melchionda? Il giudizio semmai è quello di ritenere siano egualmente responsabili avendo condiviso, in questa e nella Giunta precedente responsabilità politiche e amministrative. E’ il caso di dire si sputa su se stessi, e in questo caso si sputa su Melchionda, ma si sputa anche su Antonio Conte e non mi pare quest’ultimo sia meritevole di sputi, nessuno in generale lo è. E’ come dire al un marito: “mi dispiace, ti stimo ma tua moglie è una zoccola”.
Le responsabilità sono solidali. E i cittadini hanno bisogno di chiarezze, ma hanno bisogno di proposte politiche chiare e definite da parte di chi governa, ma hanno bisogno anche di conoscere quali sono le proposte alternative di chi sta all’opposizione. Una cosa è certa ti tutto hanno bisogno tranne di giustizialismo e di ritorni al passato.
Resta solo una ultima considerazione: questa è una pagina vergognosa.
Eboli, 5 agosto 2011