Il Segretario provinciale Pd: “Il Sindaco Aliberti denota debolezza. Al confronto politico preferisce l’offesa e l’insulto”. Risponda ai quesiti di Bottoni
Aliberti invece di rispondere alle accuse di Bottoni chiama in causa De Luca. Un segno di inciviltà politica
SCAFATI – “Il Sindaco di Scafati evita accuratamente di rispondere alle questioni sollevate dal Consigliere comunale Bottoni e sceglie di calunniare il Sindaco del Comune capoluogo, che non ha bisogno di “difese d’ufficio”, perché l’efficacia dei risultati raggiunti, lo stile di lavoro e la correttezza dell’azione amministrativa sono molto noti”. E’ così che il segretario provinciale del Partito democratico, Nicola Landolfi, all’indomani di alcuni fumosi attacchi del sindaco di Scafati Pasquale Aliberti al primo cittadino di Salerno tirato in ballo, non si sa ancora bene per quale motivo, o meglio solo per evitare di rispondere alle richieste, avanzate dal Pd scafatese al Prefetto di Salerno, Sabatino Marchione di fare chiarezza sull’azione amministrativa scafatese.
“Mi pare – continua il Segretario Provinciale Landolfi – che questo sia un atteggiamento che, da un lato, denota debolezza per le questioni di merito fatte rilevare dal consigliere Bottoni (sulle quali Aliberti non risponde), dall’altro, rappresenta la spia dell’alto grado di inciviltà politica che oramai pervade la nostra provincia, in cui si preferisce l’insulto e l’offesa gratuita, piuttosto che il rispetto per norme e comportamenti di correttezza, anche tra le stesse forze politiche.
Noi stiamo denunciando, “politicamente”, da un anno, – conclude nella nota Nicola Landolfi – quello che succede in molti comuni della nostra provincia, dove le regole vengono calpestate e le prerogative delle minoranza perfino negate”.
Oramai siamo abituati a queste storie politiche infinite. Come al solito gli attori principali quando vengono tallonati da un’opposizione incalzante e pertinente, arrogantemente trasformano l’esercizio della politica in una palestra di veleni e di arroganza, e anziché rispondere alle accuse cercano di coinvolgere altre realtà, che in ogni caso non hanno niente a che vedere con l’Agro-nocerino-sarnese, di cui tutti siamo seriamente preoccupati, per il livello di degrado assoluto in cui la classe politica dirigente ha fatto piombare quelle realtà, e per le commistioni politica-malaffare e talvolta camorra.
Non è mai troppo tardi rivedere le cose ed accettarle con modestia, anche a costo di ammettere di aver sbagliato, in quel caso si comprenderebbe l’estraneità dei fatti contestati, in caso contrario, con la difesa pedissequa si rende solo un messaggio di arroganza e prepotenza che significherebbe: “Io faccio tutto quello che voglio, a mio piacere, come e quando mi pare”.
Quando accade questo dopo un pò arrivano sempre i carabinieri.
Salerno, 3 agosto 2011