Ma arriveranno veramente i 30 infermieri di quei 50 l’Ospedale di Eboli ne aveva bisogno?
Sparano e Romanzi della Cisl FP chiedono al Direttore Sanitario di riaprire i reparti precedentemente accorpati.
EBOLI – L’interrogativo è d’obbligo: arrivano gli infermieri? Se veramente arrivano c’è la speranza, sempre che la Direzione Sanitaria ne sia convinta, è il caso di riaprire quei reparti che sono stati accorpati proprio perché mancava il personale.
L’occasione spinge Vito Sparano e Vincenzo Romanzi del Coordinamento CISL del P.O. di Eboli, a prendere carta e penna e scrivere al Direttore Sanitario dell’Ospedale di Eboli Mario Minervini, al Commissario Straordinario ASL Salerno Maurizio Bortoletti, Al Direttore Sanitario f.f. ASL Salerno, per la parte Aziendale e al Sindaco di Eboli Martino Melchionda, all’Assessore Provinciale alla Sanità Sebastiano Odierna, per la parte politica, per sollecitare la riapertura dei reparti, precedentemente accorpati per mancanza di personale, atteso che sono stati assegnati al PO di Eboli 30 infermieri.
“Preliminarmente e letta la deliberazione n. 612 del 24 giugno c.a., – dicono Sparano e Romanzi nella loro lettera – pare che presso codesto Presidio Ospedaliero non sia stato rispettato quanto con essa disposto, cioè a dire “… il razionale impiego di … risorse umane alla luce della situazione aziendale …” e “… di razionalizzare l’utilizzo di tali risorse anche per ottenere corrispondenti risparmi in termini di “carichi di lavoro” … in modo da assicurare la più aderente e completa attuazione dell’obiettivo perseguito …”
Tanto, – ricordano – anche quale riscontro alla nota prot. n. 1336 del 28/7/11 a firma del Direttore Sanitario del P.O. di Eboli, in capo al quale vi è anche la responsabilità del controllo annuale dei dipendenti affetti da “limitazioni fisiche”.
Premesso tutto quanto sopra, con la suindicata deliberazione il Commissario Straordinario della ASL Salerno ha anche disposto l’assunzione a tempo determinato di “Infermieri Professionali” e che al Presidio Ospedaliero di Eboli sono state destinate 30 unità, come da specifica richiesta.
Considerato ciò, – continua la missiva dei due esponenti sindacali della Cisl – la presente quale ultimo invito al Direttore Sanitario del P.O. di Eboli ad adottare ogni utile azione per la riapertura delle UU.OO. a suo tempo accorpate.
Risulta lapalissiano che tale circostanza è vincolata alla effettiva assegnazione dei suddetti 30 infermieri.
L’invito di cui sopra – precisano Sparano e Romanzi – è rivolto anche a seguito di lamentele raccolte dalla scrivente sia da parte di chi usufruisce di prestazioni specialistiche presso il nosocomio ebolitano, sia da parte di operatori che vi lavorano. Non solo, ma sempre al Direttore Sanitario del P.O. di Eboli si sollecita la riflessione che, all’appuntamento dell’Ospedale della Valle del Sele, bisognerebbe giungere con tutte le UU.OO. attive. Il motivo è facile da immaginare: ciò che si ha si mantiene, ciò che non si ha si perde!
Al Commissario Straordinario ed al Direttore Sanitario aziendale, – concludono Sparano e Romanzi – si chiede di vigilare affinché la riapertura di cui in oggetto, al determinarsi delle condizioni, risulti concretamente realizzata da parte del Responsabile del suddetto P.O., in mancanza della quale la scrivente si riserva di assumere tutte le iniziative ritenute più utili”.
Eboli, 30 luglio 2011
EBOLI – L’interrogativo è d’obbligo: arrivano gli infermieri? Se veramente arrivano c’è la speranza, sempre che la Direzione Sanitaria ne sia convinta, è il caso di riaprire quei reparti che sono stati accorpati proprio perché mancava il personale.
Non penso che una struttura pubblica quale l’ospedale di eboli, ne debba essere convinta la direzione sanitaria, è di tutti non certo è “casa del direttore sanitario”, quindi aprite i reparti accoprtati, che sono di tutti i pazienti di eboli e non.
max
Sono d’accordo con Max. Bravo!!
Aprire i reparti? E con quali medici? I reparti di cui si parla sono: Geriatria 1 medico; Neurologia 1 medico che lavora solo alcune mattine ( non turni né festivi: perché: non è dato a sapersi); Endocrinologia 1 responsabile, 1 medico, 1 medico con problemi di salute(?) che non fa turni né festivi, gli altri reparti tutti con numero di medici insufficienti – in particolare il PS. Chi dice che si devono aprire i reparti fa solo della demagogia – probabilmente per motivi clientelari; inoltre provate a recuperare gli infermieri che sono riciclati negli uffici o sul territorio a fare mansioni che non appartengono al loro ruolo!!!
Saluti Sandra
Povera Sandra, è evidente che non conosce il significato di “demagogia” e di “motivi clientelari”. Però, su una cosa sono d’accordo: quando dice di recuperare “gli infermieri che sono riciclati negli uffici”.
Saluti – Spartaco
evidentemente “sandra” non conosce i reparti accorpati, oltre quelli da lei citati anche da anni urologioa.chirurigia.otorino.oculistica, poveri noi.
mares saluta
Il significato dei termini mi é ben chiaro, cosa che non sembra voi conosciate!! Comunque Urologia: entità chirurgica con un primario, uno specialista ed un medico non specialista (il cognome giustifica la presenza), otorino: che interventi si fanno? È giustificata la presenza?? Oculistica in ripresa con la venuta del nuovo primario: prima quali e quanti interventi si facevano? In ogni caso conosco bene la situazione dei reparti accorpati: di fatto non esistono più, é tutto vicariato dalla Medicina. Da non dimenticare che molti dei medici che lavorano nell’ospedale non sono specialisti – compresi alcuni responsabili di reparto – mentre la legge prevede che solo gli specialisti debbono lavorare in
ospedale. Demagogia é far finta di avere un ospedale, mentre il termine più adatto sarebbe lazzareto: fatti salvi gli sforzi degli infermieri e i medici che cercano di fare il loro meglio per i malati. Evidentemente chi mi ha fatto eccezione ha qualche compare o fratello che qualche politucolo ha piazzato in ospedale e adesso ha paura che i nodi vengano al pettine!!!
……. E i nodi verranno al pettine!!!
Saluti Sandra