Cirielli confonde le ammende con i reati associativi che riguardano esponenti provinciali e regionali del suo partito.
Landolfi: Il Presidente della Provincia Cirielli e il PdL, sul piano provinciale e regionale, non possono fornire alcun esempio di moralità ed insegnamento politico.
SALERNO – Il Segretario Provinciale del Partito Democratico Nicola Landolfi, a seguito di alcune dichiarazione che il Presidente della Provincia Edmondo Cirielli ha rilasciato circa alcune condanne di Consiglieri Provinciali del PD ha dichiarato: “Ancora una volta apprendiamo dal resoconto del Consiglio Provinciale di oggi di dichiarazioni prive di fondamento da parte del Presidente della Provincia, relativamente a condanne di tipo associativo di esponenti del Pd in Consiglio Provinciale.
L’On. Cirielli, – continua il Segretario Landolfi – evidentemente, confonde ammende pecuniarie di carattere amministrativo, con reati che sono ipotizzati nelle indagini che riguardano esponenti provinciali e regionali del PDL, il suo partito.
Confusione grave.
Non vogliamo speculare, – sottolinea Landolfi – perchè intendiamo mantenere il profilo garantista e il rispetto per eventuali percorsi processuali delle persone coinvolte, ma il Presidente della Provincia e il suo partito, sul piano provinciale e regionale, non possono fornire alcun esempio di moralità ed insegnamento politico.
Chi non ha nulla da dire è bene che non dica nulla.
Mi piace, inoltre, ricordare – conclude la nota del Segretario del PD Nicola Landolfi – che quando qualcuno dei nostri attuali iscritti e dirigenti è stato appena coinvolto in indagini in una qualche misura analoga, si è dimesso immediatamente da tutte le cariche elettive per consentire il più sereno svolgimento delle indagini.
E, infine, mi fa piacere ricordare di appartenere a una forza politica che non ha mai attaccato la Magistratura e gli altri organi Costituzionali dello Stato“.
In effetti l’On. Cirielli ha un concetto tutto particolare della legalità, e negli ultimi tempi travolto da episodi che continuamente colpiscono uomini del PdL, lo sta dimostrando e accentua il carattere particolare di come egli interpreta la legalità.
Episodi come quelli di Pagani e altri, come quelli che colpiscono personalità molto influenti del del PdL, come ad esempio Nicola Cosentino, senza citare Papa, Milanese e altri, non escludendo quelli di Penati, non possono essere banalizzati ne tantomeno, cercando di imbastire una difesa contrapponendo a giustificante episodi similari che colpiscono uomini politici dello schieramento avverso, o peggio ancora dubitare e mettere in forse l’azione della magistratura e delle forze dell’Ordine, adducendo come motivazione sterile e colpevole i comportamenti amicali che si intrattengono con gli indagati o peggio ancora accentuare i dubbi sol perché questi si sono sempre comportati bene.
Questo modo di agire è veramente preoccupante specie se viene da esponenti delle Istituzioni vieppiù uomini proveniente dalle Forze dell’Ordine. E’ vero anche che Cirielli dichiara sempre che “Bisogna difendersi nei Processi e non dai Processi”, ma se da una parte evidenzia questa verità assoluta, dall’altra cercando una pariglia sminuisce l’azione dei Magistrati e delle Forze dell’Ordine.
In tutta sostanza per Cirielli, chi è amico suo, è immune da qualsivoglia azione, truffaldina, tangentista o criminale, avendone soppesato l’onestà a vista. Sarebbe il caso di suggerirgli di cambiare metodo di valutazione e provare a soppesare le carte dei processi, e magari, da uomo onesto quale è, prendere le dovute distanze, anche per evitare si possa dire che si accompagna proprio male.
Salerno, 29 luglio 2011