E’ necessaria un’azione di esplorazione trasparente e di monitoraggio continuo del debito, al fine di far conoscere ai cittadini le reali condizioni in cui versano le loro casse comunali.
Le accuse: “Mancanza di un progetto serio e credibile; azzeramento dei servizi che restano solo sulla carta; mancanza di iniziative ed investimenti”.
EBOLI – A poche ore dal Consiglio Comunale che dovrebbe discutere ed approvare il Bilancio Consuntivo e quello previsionale, riceviamo e volentieri pubblichiamo dal Consigliere Conunale del Popolo della Libertà Lazzaro Lenza, la nota che segue riguardo alle sue osservazioni politiche sul documento di blancio presentato dall’Amministrazione Melchionda.
Più che una nota, quella di Lenza, che molto probabilmente non parteciperà alla seduta consiliare di questa sera, sembrerebbe una contro relazione che affronta a tutto campo le linee guide principali del documento programmatico e tenta a suo modo, formulando delle critiche, di dare anche qualche suggerimento per rendere la manovra finanziaria dell’Ente non tanto uno strumento contabile con lo scopo di far quadrare i conti, in ragione degli impegni presi, da prendere e delle risorse ormai azzerate da parte del Governo Centrale, ma di essere uno strumento propositivo per essere nel contempo tecnico e politico di prospettiva.
E evidente che il tentativo di Lenza è dettato dallo spirito genuino di partecipazione, ma anche da quello della osservazione di atti che hanno accompagnato quest’Amministrazione che unitamente a quelle passate sono risultati rovinosi per le Casse del Comune, ma purtroppo bisogna fare i conti anche con la realtà e la realtà ci dice che i comuni sono stati abbandonati a se stessi e il Governo Centrale sotto ricatto continuo della Lega Nord e dei vari Bossi, Calderoli e C. veri e propri “Ladroni politici” che con le loro politiche stanno arrecando danni al Paese e stanno affossando il Sud sotto gli occhi di un Governo piegato su se stesso e sulle vicende giudiziarie del Premier Berlusconi e sotto la colpevole vista dei Depiutati e Senatori del sud, che pur di mantenere il loro scanno in Parlamento si farebbero rapinare anche le mogli.
I Bilanci, sono tutti uguali e i suggerimenti che Lenza ingenuamente ma opportunamente rivolge alla Maggioranza Melchionda, dovrebbe indirizzarli anche al Governo Berlusconi e al Becchino del SUD e dell’Italia Tremonti, che è passato in pochi anni dalla finanza creativa a quella “ragionieristica” incurante dei bisogni e delle opportunità.
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Oggi è in discussione il bilancio di previsione per il 2011 e tale scopo vorrei esprimere alcune riflessioni che motivano il mio dissenso riguardo alla sua approvazione. I dati riportati nel bilancio evidenziano:
1. un’incapacità a coprire le spese correnti con le entrate, tanto che il 30% dei costi devono essere coperti con entrate sottratte agli investimenti, proventi di alienazioni immobiliari del tutto ipotetiche e scarsamente accertabili;
2. un sostanziale azzeramento dei servizi che restano solo sulla carta, in quanto vengono percepiti dalla gente come ridimensionati fino al punto di considerarli praticamente inservibili. A scopo esemplificativo cito i trasporti pubblici di cui si lamenta tutta la cittadinanza, gli asili nido diventati solo per pochi privilegiati, l’illuminazione pubblica molto scadente, la manutenzione dei marciapiedi e delle strade comunali praticamente assente, la raccolta differenziata i cui risultati ufficialmente brillanti appaiono del tutto avulsi rispetto alla percezione da parte di tutti i cittadini di estrema sporcizia della nostra città;
3. la totale mancanza di un progetto serio e credibile di rilancio della nostra fascia costiera, per la quale quest’amministrazione ha saputo solo dire NO al porto commerciale del PTCP;
4. il disinteresse imbarazzante per il nostro centro storico, autentico volano dell’economia cittadina, per non parlare dell’assenza di quote di bilancio riservate alla cultura, che viene totalmente dimenticata;
5. Discorso a parte meriterebbero le politiche sociali per le quali quest’amministrazione ha dimostrato tutta la sua approssimazione, riuscendo a dissipare ogni dubbio circa la loro incapacità a onorare il ruolo di comune capofila. I progetti sono sempre troppo parcellizzati, tanti e troppo piccoli per incidere in maniera significativa sui bisogni reali della nostra città e di quelle incluse nel nostro ambito.
6. la totale mancanza di iniziative ed investimenti per produrre risorse ed entrate. L’unica manovra messa in atto da quest’amministrazione per incrementare le entrate è stata un aumento della pressione fiscale che peserà sempre e solo sui cittadini abituati a pagare fino all’ultimo euro;
7. più del 70% delle entrate correnti sono dovute a tasse o comunque a prelievi più o meno forzati nelle tasche degli ebolitani che solo un terzo dei cittadini pagherà, visto l’elevato tasso di evasione/elusione tributaria;
8. il dissesto finanziario di questo ente è stato evitato solo grazie ad un mutuo di oltre 5.000.000 di euro, che servirà unicamente a coprire i debiti derivanti dalla prima sentenza che obbliga gli ebolitani a risarcire il danno economico subito dai proprietari dei terreni della area PIP sottoposti ad un vero e proprio esproprio proletario. Insomma stiamo facendo un debito per coprire un altro debito. Inoltre, laddove la corte dei conti non dovesse legittimare questa scelta, l’amministrazione sarà costretta a ricorrere ai residui attivi del 2010 derivanti dal trasferimento del patrimonio immobiliare alla Eboli Patrimonio srl, sulla quale però pende ancora il dubbio della sua efficacia d’azione. Fino ad oggi la società non ha venduto alcun immobile e neppure si intravede alcuna imminente vendita. Dei tre anni a disposizione, prima che le banche si approprino dei nostri immobili, ne è passato già quasi uno;
9. Il disavanzo reale di questo comune è ancora sconosciuto e in questo bilancio non si evince la difficoltà della ragioneria a onorare le fatture dei fornitori e i debiti pendenti dai risarcimenti dovuti a cittadini per danni subiti. Nell’ultimo documento contabile in nostro possesso tali debiti ammontavano a più di 15 milioni di euro che dovrebbero essere sommati a tutti gli altri milioni già notificati e mai pagati (leggi De Martino, Aracne e Mazzitelli) e a quelli ancora da notificare. Un buco spaventoso della cui misura nulla è dato di sapere.
Fin dall’anno scorso ho proposto che venisse messo in atto un grande lavoro per ridurre le spese correnti, eliminare le spese superflue e inventare iniziative per produrre nuove entrate non derivanti solo dalla fiscalità, in quanto era chiaro l’arrivo di una grande crisi strutturale che avrebbe portato gravi difficoltà a tutto l’apparato finanziario, agli enti pubblici ed ai comuni in particolare, in prima linea con i bisogni delle persone.
Un grande e martellante lavoro andrebbe fatto per ridurre al minimo il fenomeno dell’evasione tributaria. Ripropongo qui la necessità di ridurre il costo della macchina comunale attraverso tagli ai privilegi, specialmente nella componente premi e riconoscimenti economici non giustificati dai risultati, risparmi si devono conseguire sulle prestazioni professionali sia interne che esterne ed una seria riflessione andrebbe fatta anche sui costi della politica, a tutti i livelli, sia sui gettoni di presenza dei consiglieri comunali che sui costi vivi (ad es. quanto costa ogni anno la produzione cartacea di documenti per consiglieri e assessori che potrebbe essere fornita su più comodi e meno costosi supporti digitali?).
Sarebbe auspicabile l’incremento delle entrate per contravvenzione, ma non quelle per divieto di sosta, ma per infrazioni serie come quelle dei danni ambientali degli scarichi abusivi che inquinano il nostro mare e dell’abbandono di rifiuti su suolo pubblico che creano in questa città e nelle sue periferie vere e proprie microdiscariche a cielo aperto.
Inoltre, chiedo che venga prodotta una fortissima sollecitazione sull’amministratore unico della Eboli Patrimonio srl, affinché siano messe in moto le procedure per la valorizzazione e la vendita degli immobili ad essa trasferiti, che fino ad oggi mi risultano essere ancora solo all’inizio. Infine, chiedo che venga messa in atto un’azione di esplorazione trasparente e di monitoraggio continuo del debito, al fine di far conoscere ai cittadini le reali condizioni in cui versano le loro casse comunali.
Eboli, 25 luglio 2011
Lazzaro Lenza Consigliere Comunale – Gruppo del Popolo della Libertà
Oggi è in discussione il bilancio di previsione per il 2011 e tale scopo vorrei esprimere alcune riflessioni che motivano il mio dissenso riguardo alla sua approvazione. I dati riportati nel bilancio evidenziano:
- un’incapacità a coprire le spese correnti con le entrate, tanto che il 30% dei costi devono essere coperti con entrate sottratte agli investimenti, proventi di alienazioni immobiliari del tutto ipotetiche e scarsamente accertabili;
- un sostanziale azzeramento dei servizi che restano solo sulla carta, in quanto vengono percepiti dalla gente come ridimensionati fino al punto di considerarli praticamente inservibili. A scopo esemplificativo cito i trasporti pubblici di cui si lamenta tutta la cittadinanza, gli asili nido diventati solo per pochi privilegiati, l’illuminazione pubblica molto scadente, la manutenzione dei marciapiedi e delle strade comunali praticamente assente, la raccolta differenziata i cui risultati ufficialmente brillanti appaiono del tutto avulsi rispetto alla percezione da parte di tutti i cittadini di estrema sporcizia della nostra città;
- la totale mancanza di un progetto serio e credibile di rilancio della nostra fascia costiera, per la quale quest’amministrazione ha saputo solo dire NO al porto commerciale del PTCP;
- il disinteresse imbarazzante per il nostro centro storico, autentico volano dell’economia cittadina, per non parlare dell’assenza di quote di bilancio riservate alla cultura, che viene totalmente dimenticata;
5. Discorso a parte meriterebbero le politiche sociali per le quali quest’amministrazione ha dimostrato tutta la sua approssimazione, riuscendo a dissipare ogni dubbio circa la loro incapacità a onorare il ruolo di comune capofila. I progetti sono sempre troppo parcellizzati, tanti e troppo piccoli per incidere in maniera significativa sui bisogni reali della nostra città e di quelle incluse nel nostro ambito.
6. la totale mancanza di iniziative ed investimenti per produrre risorse ed entrate. L’unica manovra messa in atto da quest’amministrazione per incrementare le entrate è stata un aumento della pressione fiscale che peserà sempre e solo sui cittadini abituati a pagare fino all’ultimo euro;
7. più del 70% delle entrate correnti sono dovute a tasse o comunque a prelievi più o meno forzati nelle tasche degli ebolitani che solo un terzo dei cittadini pagherà, visto l’elevato tasso di evasione/elusione tributaria;
8. il dissesto finanziario di questo ente è stato evitato solo grazie ad un mutuo di oltre 5.000.000 di euro, che servirà unicamente a coprire i debiti derivanti dalla prima sentenza che obbliga gli ebolitani a risarcire il danno economico subito dai proprietari dei terreni della area PIP sottoposti ad un vero e proprio esproprio proletario. Insomma stiamo facendo un debito per coprire un altro debito. Inoltre, laddove la corte dei conti non dovesse legittimare questa scelta, l’amministrazione sarà costretta a ricorrere ai residui attivi del 2010 derivanti dal trasferimento del patrimonio immobiliare alla Eboli Patrimonio srl, sulla quale però pende ancora il dubbio della sua efficacia d’azione. Fino ad oggi la società non ha venduto alcun immobile e neppure si intravede alcuna imminente vendita. Dei tre anni a disposizione, prima che le banche si approprino dei nostri immobili, ne è passato già quasi uno;
9. Il disavanzo reale di questo comune è ancora sconosciuto e in questo bilancio non si evince la difficoltà della ragioneria a onorare le fatture dei fornitori e i debiti pendenti dai risarcimenti dovuti a cittadini per danni subiti. Nell’ultimo documento contabile in nostro possesso tali debiti ammontavano a più di 15 milioni di euro che dovrebbero essere sommati a tutti gli altri milioni già notificati e mai pagati (leggi De Martino, Aracne e Mazzitelli) e a quelli ancora da notificare. Un buco spaventoso della cui misura nulla è dato di sapere.
Fin dall’anno scorso ho proposto che venisse messo in atto un grande lavoro per ridurre le spese correnti, eliminare le spese superflue e inventare iniziative per produrre nuove entrate non derivanti solo dalla fiscalità, in quanto era chiaro l’arrivo di una grande crisi strutturale che avrebbe portato gravi difficoltà a tutto l’apparato finanziario, agli enti pubblici ed ai comuni in particolare, in prima linea con i bisogni delle persone.
Un grande e martellante lavoro andrebbe fatto per ridurre al minimo il fenomeno dell’evasione tributaria. Ripropongo qui la necessità di ridurre il costo della macchina comunale attraverso tagli ai privilegi, specialmente nella componente premi e riconoscimenti economici non giustificati dai risultati, risparmi si devono conseguire sulle prestazioni professionali sia interne che esterne ed una seria riflessione andrebbe fatta anche sui costi della politica, a tutti i livelli, sia sui gettoni di presenza dei consiglieri comunali che sui costi vivi (ad es. quanto costa ogni anno la produzione cartacea di documenti per consiglieri e assessori che potrebbe essere fornita su più comodi e meno costosi supporti digitali?).
Sarebbe auspicabile l’incremento delle entrate per contravvenzione, ma non quelle per divieto di sosta, ma per infrazioni serie come quelle dei danni ambientali degli scarichi abusivi che inquinano il nostro mare e dell’abbandono di rifiuti su suolo pubblico che creano in questa città e nelle sue periferie vere e proprie microdiscariche a cielo aperto.
Inoltre, chiedo che venga prodotta una fortissima sollecitazione sull’amministratore unico della Eboli Patrimonio srl, affinché siano messe in moto le procedure per la valorizzazione e la vendita degli immobili ad essa trasferiti, che fino ad oggi mi risultano essere ancora solo all’inizio. Infine, chiedo che venga messa in atto un’azione di esplorazione trasparente e di monitoraggio continuo del debito, al fine di far conoscere ai cittadini le reali condizioni in cui versano le loro casse comunali.
Eboli, 25 luglio 2011
Lazzaro Lenza Consigliere Comunale – Gruppo del Popolo della Libertà