Cicalese si dimette. Ultime ore decisive per l’Ebolitana che corre il rischio di essere esclusa dal Campionato.
Tutti in fuga dall’Ebolitana e gli Ultras protestano contro il Presidente-tifoso Cicalese. Si è passati dal “Santo subito” al “Cicalese Bastardo”.
EBOLI – Si sentono ancora i rumori di gioa e la Città è ancora bardata a festa per la promozione dell’Ebolitana in serie “C” e già è cambiata l’aria. Sembrava solo ieri quando i cortei degli Ultras e dei tifosi gridavano “Cicalese Santo subito” per sottolineare i meriti che riconoscevano al Presidente tifoso Armando Cicalese. Oggi invece gli stessi cortei gridano – “Cicalese primo nemico” oppure – “Cicalese bastardo è” – alternando i cori con un “hooo, hooo, si sapeva già, si sapeva già che finiva quà …. bastardo”.
Gli Ultras, oltre un centinaio, sono scesi in piazza, hanno inscenato una protesta e hanno bloccato la città. Il corteo era stato già preannunciato, quando nella mattinata di ieri si era diffusa la notizia, avvalorata poi da alcuni articoli apparsi sulla stampa locale, che il Presidente dell’Ebolitana Calcio Cicalese, impossibilitato ad offrire le sufficienti garanzie alla COVISOC per iscrivere la squadra al Campionato, avrebbe gettato la spugna e si sarebbe ritirato lasciando il campo libero ad altri, quegli altri che forse non sono più interessati, poiché i tempi sono molto ridotti e non garantirebbero la giusta serenità per pensare di costituire una società e di definirne gli assetti, oltre che i famosi circa 300.000 euro per l’iscrizione e le sufficienti risorse per affrontare il campionato.
Il problema non è solo l’iscrizione, bensì i costi di gestione che i bene informati indicherebbero in un mare di soldi. almeno 1mlione e 200mila euro. Un mare di soldi che nessuno vorrebbe mettere a rischio, senza le necessarie garanzie riconducibili ad un organismo con regole riconducibili al diritto societario.
E così per giorni si è rincorsa una soluzione, affidandosi alle speranze di coinvolgere personalità e imprenditori che volessero rilevare o entrare in una società che mettesse in condizione l’Ebolitana di affrontare un campionato. I primi ad allontanarsi, verificata l’impossibilità di un confronto utile, sono stati l’Avvocato Vitantonio Marchesano portatore della sua esperienza con il Sapri e molto vicino alle ultime vicende sportive dell’Ebolitana e Vincenzo Calce, ma un mesetto fa si era tentato anche con un gruppo che faceva capo a Pecorella, oltre agli avvicinamenti all’altro Big-master del calcio, l’ebolitano Cocchino D’Eboli.
Di questo solo fumo, tanto che nei giorni scorsi costrinse il Sindaco Martino Melchionda a lanciare un appello agli imprenditori perchè aiutassero la squadra di calcio della Città. Appello finito nel vuoto se non rumori su rumori.
Tra gli Ultras e i tifosi non si lesinano commenti e notizie di ultima mano. Notizie che mettono sotto accusa e pesantemente Armando Cicalese, responsabile di aver tirato troppo la cinghia e di aver abbandonato il campo troppo tardi. Notizie che dicono anche che un gruppo di imprenditori avrebbe assicurato al Sindaco un pieno coinvolgimento solo se Cicalese avesse lasciato il campo, ma anche notizie di un probabile coinvolgimento dell’Udinese Calcio, come avrebbe anche fatto capire l’Assessore Remo Mastrolia, sempre che si puntasse prevalentemente su un vivaio. Lo stesso Mastrolia fa sapere che solo ieri sono stati investiti del problema e che in precedenza avevano predisposto per assicurare che il campo potesse essere adeguato alle richieste della Società.
Tra i tifosi di lusso non poteva mancare un ex ultras, Massimo Cariello che attorniato da tifosi preoccupato si lascia andare “Non si doveva arrivare a tanto” promettendo di parlarne in un suo comizio. Tra i tifosi anche il dott. Vincenzo Occhiofino e Peppe Piccirillo, che concordano su quanto si aspettava l’imprenditore Donato Santimone circa l’opportunità di lanciare un azionariato popolare.
Mancano poche ore ed è finita. Ma i tempi sono stretti e adesso ci vuole solo denaro frusciante e garanzie certe. Le ore disponibili sono sempre di meno per conoscere la verità e o metterci una pietra sopra o continuare a sognare. I tifosi dell’Ebolitana con cori e striscioni bloccano la Città sotto la vigilanza attenta dei Carabinieri che osservano la variopinta manifestazione di protesta senza che si sia generato in disordine. Le cose si mettono male. Il ritiro di Cicalese non ha risolto il problema, semmai lo ha aggravato. Se da qui a poche ore non ci sarà un miracolo l’Ebolitana e fuori e addio per i tifosi al sogno della Serie C. Per questa ipotesi si prevedono grandi proteste e una Città che è presa da tanti problemi non ultimo quello di un grave dissesto alle porte, si troverebbe addosso anche la pressione dei tifosi di calcio.
Di qui una domanda? Ci sarebbe stata la stessa mobilitazione per una squadra di Palla a Volo o di Basket che nelle stesse condizioni non si sarebbe potuta iscrivere ad un campionato? Lo sport è veramente solo il calcio professionistico in questa Città? C’è da dire anche che il Calcio ormai è diventato l’unico mezzo di socializzazione di massa, ma che oltre allo spettacolo e ai fiumi di danaro che si spendono, rappresenta anche il così detto “sfogo” che consente a migliaia e migliaia di tifosi di dimenticare i problemi quotidiani e di andare avanti in una società sempre più distratta e sempre meno rispondente alle sue stesse esigenze.
Nello stesso tempo per una squadra di calcio si mobilitano centinaia di persone e riescono a fare pressioni, e a chi guarda e non è molto preso come i tifosi e gli ultras, non gli resta altro che arrabbiarsi, ma non perché l’Ebolitana non riesce a iscriversi ad un Campionato che costerebbe intorno ad 1milione e mezzo di euro, ma solo perché mentre si riducono drasticamente le spese per il Trasporto pubblico, si taglia sulle scuole e sugli insegnanti precari, si bloccano gli stipendi e le pensioni per 4 anni, ci chiudono l’Ospedale, non ci sono cento persone a protestare e andare sotto il Palazzo della Provincia, della Regione, del Governo e sotto casa dei rappresentanti politici a protestare e pretendere il contrario.
Quante società sportive si potrebbero finanziare? e quante piccole strutture sportive si potrebbero realizzare con 1milione e mezzo di euro? E intanto si preme per sollecitare Amministratori ed imprenditori a risolvere il problema della Squadra e della sua Iscrizione al Campionato di Serie C. Certo, partecipare a quel campionato genera in ogni caso un indotto e la Città aspetta in questa miseria generale, che anche un probabile indotto possa essere utile, utile a chi non si sa, ma ci fa piacere saper che c’è un utile.
Ed è proprio quell’utile, che se va tutto bene, preoccupa i probabili investitori che vogliono chiarezza nei rapporti societari. Investitori che sanno anche di correre dei rischi, nel momento in cui le cose non dovessero marciare e la squadra non dovesse ingranare. Rischi calcolati ma rischi.
E mentre il mondo ci cade addosso, salviamo l’Ebolitana, almeno si è salvato qualcosa e si può gridare W L’EBOLITANA. L’Ospedale? c’é tempo, può attendere.
Eboli, 12 luglio 2011
La capra che ha scritto l’articolo chi è?
Per anonimo –
La capra che ha scritto l’articolo sono io, e tu invece chi sei? un coniglio?
Prof. Del Mese non è così che si deve fare lo Sport ad Eboli. Si pensa solo ad una PRIMA SQUADRA con poco futuro senza curare il settore giovanile che è linfa vitale per il sopravvivere a medio e lungo termine. Non è possibile ripartire da ZERO ogni volta solo perchè alcuni dirigenti-tifosi poco lungimiranti e assai egoisti (solo per il gusto di vivere un giorno da leoni) pensano ogni volta di imporre a tutto ed a TUTTI l’EBOLITANA CALCIO. Se ciò fosse fatto per mero amore sportivo niente ci sarebbe da dire, ma poichè i personaggi che gravitano intorno al mondo del pallone Ebolitano non hanno poi tanto insegnato e non sono nemmeno da emulare (vedi i tanti episodi di violenza perpetrati ai danni di atleti dirigenti e tifosi di squadre ospiti, a differenza invece di tanti altri appassionati sportivi che la Città di Eboli annovera da cui prendere esempio e che da tanti anni con alterni risultati, con TANTI SACRIFICI e senza nessun AIUTO FORZATO, danno la possibilità a tanti giovani di fare SPORT vero ad EBOLI.
BASTA!!!!!! Se non ci sono i mezzi, le capacità manageriali, le risorse economiche è meglio mettersi da parte o quantomeno organizzarsi incentivando il settore giovanile e piano piano arrivare a creare una Società che potrà coprire i costi con i benefici dei proventi della gestione del settore giovanile e di altre forme di finanziamento lecite.
Ma pensate veramente, e questo lo dico anche ai nostri Amministratori, in tanti pronti a cavalcare il cavallo vincente, nella speranza di raccogliere consensi in occasione di campagne elettorali, di cosi dire sollecitare gli imprenditori quelli SERI (e con la crisi in atto – se ci sono ad Eboli – non penso metteranno a disposizione le proprie risorse, e quanto dico le proprie risorse intendo dire quelle create con i sacrifici della propria Azienda e dei propri dipendenti) per far divertire un po’ di esaltati che poi se tutto va bene – e cioè i risultati arrivano tutto fila liscio – altrimenti BOTTE DA ORBI ai propri allenatori e giocatori, agli arbitri ai guardalinee, per poi continuare con danni alle strutture, incidenti nel corso di partite dentro e fuori casa ecc., TANTO la collettività paga.
NO GRAZIE!!! SE QUESTO E’ LO SPORT CHE ALCUNI VOGLIONO FARE AD EBOLI. NON SERVE NE’ ALLA CITTA’ NE’ ALLE GENERAZIONI DI OGGI E DI DOMANI..
Se mi permettete un consiglio ai tifosi e appassionati del mondo del calcio: impegnatevi perché ad Eboli ci costruisca una Società che curi soprattutto il settore giovanile, che a primo “acchitto” non darà gli onori della cronaca a livello di prima squadra ma che se fatto con programmazione e serietà a breve porterà i suoi frutti e chissà porterà anche dei risultati positivi per la cosiddetta PRIMA SQUADRA.
Per quanto concerne l’Amministrazione comunale consiglio di incentivare anche gli SPORT chiamati minori, ed a Eboli ce ne sono tanti, poiché con l’esborso economico di un solo anno di SERIE C2 di calcio si potrebbe attrezzare una società che potrebbe partecipare ai massimi livelli cioè serie A e chissà far salire positivamente Eboli agli onori della cronaca. Nella nostra regione ci sono state e ci sono tante REALTA’ SPORTIVE che hanno vinto campionati nazionali, dove il sabato e la domenica si va tranquillamente SENZA RISCHIO con le famiglie A VEDERE GLI INCONTRI e dove le strutture sono piene di gente tranquilla a stretto contatto con i tifosi dell’altra parte, senza dover scomodare celerini, gruppi scelti di carabinieri ed altre forze in assetto di GUERRA, e dove a fine gara, terminato l’incontro ed in caso di risultato avverso per i propri colori, si APPLAUDE anche L’AVVERSARIO. Chissà forse in questo caso anche per i politici Amministratori potrebbe anche essere più BELLO e ……….. con qualche voto in più di quelli che seguono “spassionatamente” la politica.
Pare che l’Ebolitana si è salvata e a me che me fotte?
Condivido in pieno l’articolo di admin. Lo sport non è solo il calcio, ne tantomeno quello professionistico. Impianti sportivi di quartiere e magari una piscina comunale consentirebbero ai giovani di fare sport a livello agonistico.
Tutti questi soldi, ma la Città ci guadagna?
Per anonimo. L’articolo è scritto bene ed è condivisibile che che ne dici.
Adesso si sono tutti tranquillizzati. L’Ebolitana si è iscritta al Campionato di Serie C. Si è riusciti a fare una cordata. Il Calcio a Eboli non è finito. Meno male.