La maggioranza aumenta le tasse, ma non spiega se è contro il dissesto finanziario.
L’Amministrazione è sorda rispetto alla situazione sociale drammatica di questa Città e decide di infliggere un altro colpo, aumentando le tasse.
EBOLI – Giovedì sera, – E’ così che inizia la nota politica di Sinistra Ecologia e Libertà, dopo quanto si è consumato nell’ultimo pasticciato Consiglio Comunale – la maggioranza guidata da Martino Melchionda ha sancito un ennesimo, durissimo prelievo dalle tasche dei cittadini ebolitani:
- aumenta l‘addizionale IRPEF (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) che passa dallo 0,1% allo 0,4 %, ossia quadruplica;
- aumenta l‘accisa comunale sul consumo di energia elettrica, che raddoppia.
Tutto questo la maggioranza lo consuma senza presentare al Consiglio Comunale un piano complessivo di rientro dalla situazione finanziaria deficitaria e negando qualsiasi agevolazione alle famiglie disagiate colpite da questi nuovi prelievi fiscali.
Sono stati bocciati gli emendamenti presentati dall’opposizione – si precisa nel documento SEL – : il primo teso ad alzare la soglia dell’esenzione dell’addizionale IRPEF, portandola da 8.000 a 12.000 euro; il secondo teso a sottrarre dall’aumento dell’accisa sull’energia elettrica le prime case.
Niente da fare!
Un’Amministrazione Comunale sorda alla situazione sociale drammatica di questa Città decide di infliggere un altro colpo, aumentando le tasse.
Sulla base di queste considerazioni, Sinistra Ecologia e LIBERTA’ ha messo in campo una vera proposta alternativa fondata su:
1) lotta alla morosità fiscale – il Comune di Eboli non riesce a riscuotere neanche le somme che mette nei ruoli: non si va oltre il 60% di quanto si prevede di fare entrare;
2) lotta all’evasione ed alla elusione fiscale, che ad Eboli conosce livelli da capogiro: esistono da anni programmi computerizzati che consentono una sorta di sovrapposizione fra la situazione reale e quella che risulta al Comune, permettendo di individuare le “case fantasma”;
3) riorganizzazione della macchina amministrativa, per concentrare tutte le migliori professionalità nell’azione di “drenare” denaro (il condono edilizio a che punto è?);
4) riorganizzare la procedura per la vendita di immobili comunali infruttuosi; dopo mesi dalla costituzione della società di dismissione del patrimonio comunale, a che punto siamo?
5) contrazione di un mutuo per il ripiano dei debiti fuori bilancio (così come consente la normativa vigente) che il Comune di Eboli ha accumulato in questi ultimi 4/5 anni;
6) messa in ordine nella società Multiservizi, che nel 2008 chiudeva in attivo, nel 2009 chiudeva in attivo, nel 2010 chiudeva con una situazione deficitaria di 700.000 euro che il Comune dovrà ripianare, in quanto unico socio (e non si ha neanche il coraggio di “cacciare” a pedate chi la gestisce con questi risultati).
7) solo dopo tutti questi interventi verificare la necessità di aumentare tasse o tributi comunali. Alla fine!, non all’inizio e come unica risposta alla situazione finanziaria drammatica.
Questi signori- continua SEL – hanno messo in pasto alla pubblica opinione le sentenze che hanno visto il Comune soccombente in contenziosi (e non vogliamo aprire una polemica sugli incarichi a difesa) che comportano una spesa di 3.600.000 euro, ma non dicono nulla sul fatto che questa Amministrazione ha accumulato all’11/6/2011 fatture non pagate per 15.674.837 euro, ben 830.000 euro in più rispetto ad un mese e mezzo fa.
Nulla dicono degli effetti devastanti di questi 15 milioni di euro di debiti per le casse comunali, nonostante nella relazione della Tesoreria Comunale sia testualmente scritto che essi comportano “aggressione dei creditori con decreti ingiuntivi e pignoramenti che aggravano la già difficile situazione, a causa del noto effetto moltiplicatore che lo stato di insolvenza produce in termini di interessi passivi e spese legali”.
A fronte di questa situazione S.E.L., pur nella chiarezza dei ruoli di opposizione e di maggioranza, aveva proposto un percorso di condivisione di responsabilità finalizzato ad evitare il dissesto finanziario.
Questa Amministrazione, con arroganza, ha rifiutato il terreno della condivisione, della corresponsabilità, del prevalere dell’interesse della Città; si e’ arroccata nel suo fortilizio ed ora chiama tutta la Città a pagare un nuovo prelievo tributario, ma non riesce a presentare una proposta complessiva per portare il Comune fuori dal dissesto finanziario.
Noi riteniamo – Conclude il partito di Vendola – questo modo di fare una manifestazione pre-politica, inadeguata alla gravità della situazione, da parte di una maggioranza che sa impostare i rapporti politici soltanto in termini di “spartenza”.
Noi continuiamo a dire che questa strada è sbagliata e pericolosa per la Città tutta e che questa Amministrazione sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza.
Eboli, 26 giugno 2011