L’area dello svincolo è una periferia che si presenta particolarmente disordinata, profondamente degradata e fortemente compromessa.
“La proposta, non risolve il problema dell’Imbuto di S. Giovanni e il ruolo a cui deve assolvere. Le ipotesi progettuali sono costose, complesse e rischiano di far perdere a Eboli un altro “treno“ storico”.
EBOLI – Al Comitato di Quartiere Serracapilli non va per niente giù che ancora non c’è un pronunciamento definitivo, sulle diverse soluzioni presentate, riguardo al nuovo svincolo autostradale che l’ANAS deve realizzare ad Eboli.
Si potenzierà quello esistente per non contrariare alcuni commercianti, che pare abbiano esercitato qualche pressione sui singoli Consiglieri Comunali e sull’Amministrazione comunale per evitare stravolgimenti e semmai rischiare il futuro delle loro attività, oppure si opterà per realizzare lo svincolo così come prevedeva il disposto del PRG approvato dall’Amministrazione di Gerardo Rosania?
Le ipotesi però non si fermano solo a quelle, in campo ve ne sono ben altre due: quella che vedrebbe la realizzazione del nuovo svincolo tra Battipaglia ed Eboli, che servirebbe le due zone industriali, lo STIR (ex CDR) e si andrebbe a collegare alle varie provinciali che corrono verso la Piana, oppure realizzarla a servizio del costruendo Centro Commerciale, i cui lavori sono quasi ultimati e che dovrebbe aprire i battenti per la fine dell’anno, con una serie di collegamenti verso le varie provinciali.
Non c’è che dire, a giudicare dalla quantità di proposte, le soluzioni per la realizzazione del nuovo svincolo si “vendono” sfuse e a pacchetti.
Ormai si è fuori tempo massimo e sembrerebbe che di qui a qualche giorno il problema si deve avviare ad una definitiva risoluzione, e qualunque sia la risoluzione che l’Amministrazione adotterà, andrà ad operare in una zona, che, anche se strategica e particolarmente attiva, essendo uno svincolo di ben cinque confluenze: Uscita autostradale; Strada Provinciale 195; Strada provinciale 30; via Cupe inferiore; Via san Giovanni, è fortemente compromessa.
Un’area di periferia che si presenta particolarmente disordinata e profondamente degradata, e benché ha fatto la ricchezza di alcuni, se ne è fatto scempio di ogni angolo, praticando interventi di urbanizzazioni disordinate e che hanno occupano anche spazi demaniali, impedendo di fatto e fino ad oggi, di poter realizzare uno sviluppo armonico e nelle regole, di quel particolare contesto periferico. Un’area che si avvicina ad essere più simile ad una periferia di una città africana o sud americana che a quella occidentale o europea.
Tra occupazioni varie di aree demaniali, e dello scatolare di un ruscello, tra baracche e chioschi, tra costruzioni varie incomplete e invasive per le loro dislocazioni, ci troviamo in un contesto urbano difficile da ristrutturare dal punto di vista urbanistico. Contesto, che nel corso degli anni ha trovato riparo in un quadro legislativo che ha trasformato una condizione di totale illegalità in una aborto di realtà urbana, grazie a condoni e varie sanatorie, oltre che “occhi” particolari, che hanno contribuito a realizzare quello che è oggi, e che fa diventare difficile e addirittura obbrobrioso ogni tentativo di risoluzione.
Oggi a causa di anni di tolleranze è difficile dare una soluzione praticabile, che contribuisca a dare una soluzione ad un problema che insieme è un fatto tecnico e politico che tende ad incidere inevitabilmente ed in maniera definitiva sul futuro della nostra Città. Di qui la particolare lotta che ha ingaggiato il Comitato di Quartiere Serracapilli rispetto ai tentennamenti dei vari amministratori di maggioranza e di opposizione.
Di qui anche un’altra considerazione che pesa più di ogni altra cosa: e’ giusto che pochi banditi avventurieri che hanno operato fuori dalle regole possano condizionare in maniera così pesante un’intera comunità?
E’ giusto che i costi dello storpio devono ricadere su tutti i cittadini?
E’ giusto non operare delle scelte solo perché alcuni riescono a muovere le pedine giuste?
E così “il Direttivo del Comitato di Quartiere Serracapilli – affronta la questione ed offre il suo punto di vista ponderato – venuto a conoscenza delle ipotesi progettuali del nuovo svincolo autostradale, poste all’attenzione dei Consiglieri comunali di Eboli, dopo ampia e approfondita discussione, ritiene che la realizzazione di quest’opera sia un’opportunità che bisogna cogliere, per fare in modo che l’intero territorio di Eboli torni a essere la naturale cerniera di raccordo delle reti dei collegamenti locali, nazionali e internazionali con le aree interne.
La discontinuità determinata dalle storiche questioni dei mancati collegamenti (scalo ferroviario per Reggio Calabria, linea interna per Calitri, Filovia, ecc…) – continua il documento – ancora brucia nella memoria popolare per l’impoverimento del tessuto produttivo, il mancato sviluppo e la strisciante marginalizzazione della nostra città. La barriera fisica della linea ferroviaria prima e dell’autostrada poi, ha fatto assurgere, simbolicamente, l’imbuto di S. Giovanni anche come limite intellettuale della Città alla comunicazione e allo sviluppo.
Allo svincolo di Eboli, è richiesto, – precisano i componenti del comitato di Quartiere e il suo Presidente Matteo Ferrara – nostro malgrado (giacché molti si adoperano solo di conservare l’esistente), da parte dell’ANAS di assolvere proprio ad un ruolo di grande respiro, capace di dare fluidità ai collegamenti con il Parco del Cilento e con le altre aree interne anche in previsione di un collegamento con la “Fondovalle del Calore” e di una viabilità complementare alla SS18.
Questa potenzialità – aggiungono – è stata già prevista dal vigente PRG, che nelle premesse all’ipotesi progettuale, raccogliendo quanto di meglio era stato già sviluppato nei piani precedenti (dal Piano Genovese a quello di Fuccella), individua proprio questi sistemi di collegamenti, sia con le reti interne, già in parte tracciati da percorsi storici (Epitaffio, S. Andrea, Campagna, Casarsa, Acqua dei Pioppi, Rosale, Serracapilli, Cupe, S. Giovanni, S. Cecilia), sia con le nuove ipotesi progettuali di raccordo con l’area industriale di Eboli-Battipaglia (oggi in fase di realizzazione), gli impianti sportivi, l’area destinata a grandi strutture di vendita a Serracapilli e quella della ex Pezzullo (entrambe già in fase di realizzazione).
Le ipotesi progettuali che non danno risposta a queste questioni fondamentali rischiano di far perdere a Eboli un altro “treno“ storico, che assolutamente non si può più permettere.
Assistiamo invece al pantano della discussione su improbabili raccordi a servizio della zona industriale, certamente utile (soprattutto a Battipaglia che guadagna anche l’uscita sud), ma fantascientifico per la complessità di realizzazione, i costi proibitivi e l’insufficiente collegamento con la città. Si tratterebbe, infatti, di scavalcare la SS19, la ferrovia, la nuova strada di collegamento delle zone industriali di Eboli e Battipaglia, sconquassare mezza collina, invadere l’area industriale e dare spazio ai necessari raccordi con la viabilità esistente danneggiando la ricca produzione agricola della zona.
Per quanto riguarda l’ipotesi progettuale che insiste sul rafforzamento dell’attuale svincolo, – fanno rilevare quelli del Comitato – c’è da osservare che oggi tecnicamente tutto è fattibile, sulla carta, ma anche qui non si coglie il dato fondamentale che, di là della bontà o meno delle soluzioni a breve raggio, bisogna vedere se queste rispondono alle vere necessità dell’intera comunità.
Ancora una volta – avvertendo le difficoltà – tutto il territorio rischia di rimanere vittima della mera conservazione di un asfittico status quo che, oltre a danneggiare l’intero paese, finirà con il nuocere a quegli stessi che oggi lo difendono a spada tratta. Le nostre opinioni in merito non sono dettate da prese di posizioni aprioristiche, anzi, riteniamo che chi si ritenga leso da un qualsiasi intervento, è giusto che lo rappresenti. Ebbene è proprio questo l’equivoco: non ci può essere futuro per un luogo che per essere messo in sicurezza secondo i moderni parametri sarà sconvolto e soffocato dall’intervento medesimo.
A parte queste considerazioni, – continuano – entrando nel merito delle proposte, permangono almeno due questioni fondamentali che interessano l’intera comunità Ebolitana:
1) L’imbuto di San Giovanni non solo rimane com’è, ma è accentuato e complicato da un sistema d’ingressi, uscite, sovrappassi, sottopassi rinvii e rotatorie che farebbero invidia al labirinto minoico, che, oltre a disorientare gli incauti viaggiatori, li distoglierebbero certamente da fugaci soste a margine di percorsi canalizzati. Senza parlare dei costi enormi e dei tempi di realizzazione, che lascerebbe in uno sconquasso ambientale una zona già troppo congestionata e che è pure indicata come futura sede del nuovo presidio ospedaliero della Valle del Sele;
2) non resta precisato il ruolo di svincolo complementare e alternativo a quello di Battipaglia e in che modo saranno realizzati, e da chi, gli altri raccordi con la viabilità esistente, come previsto invece dall’ipotesi progettuale delineata dal vigente PRG e sopra richiamato. E’ vero che anche quest’ultima ipotesi avrebbe gli stessi costi, ma con vantaggi enormemente superiori per il territorio, sia per la potenzialità e qualità dei servizi che renderebbe, sia per la semplicità e rapidità di realizzazione.
Il Direttivo del Comitato di Quartiere “Serracapilli” – infine non ritenendo che le soluzioni siano quelle che più rispondano alle reali esigenze del territorio oltre che a quelle tecniche – ritiene di dover intervenire in merito alla questione del nuovo svincolo autostradale e di far sentire la sua voce in tutte le sedi, sia per rappresentare legittime richieste dei propri associati, sia perché ritiene che i cittadini tutti abbiano il diritto-dovere di partecipare alle scelte che riguardano il territorio e la comunità di appartenenza.
Il Comitato fa appello a quanti, sia come rappresentanti delle istituzioni, sia come singoli cittadini, ritengono che la prassi delle “scelte partecipate” non resti solo uno slogan di facciata, logoro e abusato, ma si tramuti in vero esercizio di democrazia.
Eboli, 21 giugno 2011
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Ecco le varie soluzioni proposte per la risoluzione dello Svincolo autostradale di Eboli
Eboli, 21 giugno 2011
Che bordello. Il destino di eboli nelle mani di due Bar.
Stiamo distruggendo l’assetto terrestre di Eboli ,tempo fa scrissi che ad eboli prima si entrava dritto adesso si entra storti avendo un belvedere di sporco tra Sarim ed ex macello.Oggi epoca di informazione medianica ,cervelloni che si svendono in centri universitari e noi rendiamo sempre piu artificioso il destino di Eboli,sembra il paese maledetto tratto da un romanzo della letteratura nord americana.E’ mai possibile che non si riesce a ridisegnare la citta in modo funzionale ,rispettando tutti quei punti salienti sull’urbanizzazione intelligente.
Invece no bisogna accontentare l’amico il vicino il portavoti e lo scienziato tecnico parente. Ma la colpa di tutto ciò è nostra.
Io ogni volta che vado a prendere l’autostrada mi incazzo. Tra rotatorie immense, giri demenziali imposti dall’ultimo piano traffico, cervellotici percorsi, è uno strazio. E la cosa grave è che questi interventi non hanno avuto alcun impatto positivo sulla fluidità del traffico. Quando vedo come funziona il traffico a Eboli, penso che certe amministrazioni comunali più restano immobili e meglio è.
Le soluzioni sono 4, potrebbero essere 44 e 444, ma l’Amministrazione cosa vuole fare? che tipo di programma prevede? che tipo di sviluppo pensa? come può essere organico il nuovo svincolo o la risistemazione di quello esistente rispetto ai programmi che intende portare avanti la Giunta?
C’è una carenza spaventosa di proposta politica da parte della maggioranza, ma c’è anche da parte delle opposizioni. Nessuno si sbilancia per non inimicarsi qualcuno, è una farsa.
Credo verra’ attuata la soluzione C1 (la prima) : sarebbe la piu’ economica, la piu’ fattibile e la piu’ efficiente lasciando invariata la situazione attuale.
Ovviamente tale soluzione non e’ la migliore per lo sviluppo futuro. Ma ad Eboli siamo abituati a vivere alla giornata.
P.s. Esagerando…..con la riapertura dello svincolo di Battipaglia… Credo siano del tutto inutili le restanti soluzioni.
Ma c’è una amministrazione ad eboli?
Non credo Eboli è una barca alla deriva,ci sono solo personaggi”purtroppo gente che abbiamo votato noi ebolitani”personaggi indescrivibili,che non hanno dignità ,morale, etica ,cultura e professionalità.Continuo a non capire cosa fanno per Eboli .a si dovrei chiedermi cosa fanno per loro.gli altri ,quali, non esistono ,hanno solo la faccia tosta di continuare ad amministrare senza arrossire.la domenica passeggiano in piazza della repubblica come niente fosse con una faccia di c…o ,per non incontrarli, mi sacrifico vado fuori eboli da una altra parte. mi vergogno di essere Ebolitano ma non demordo quando ne capita l’occasione li sputtano,tutti tutti tutti.
Mi piacerebbe pensare a politicademenete come un cassetto dove tutti scrivono le proprie idee per allargare gli orizzonti e avere piu ossigeno di confronto. Oggi piu che mai l’uomo moderno è isolato ,si sembra che i mass-media mettono in circolo gli esseri umani ,ma no è cosi spesso viè l’autoisolamento tecnologico ,non sappiamo piu comunicare ne scmbiarci idee,siamo isolati in un modo che non ci appartiene un mondo di interessi fine a se stessi e materialistici,dove la vita non ha spazio dove la liberta ,la poesia ,l’amore,la passione non esistono,e allora politicademente puo essere senza volerlo senza interferire essere uno sturmento per fare affiorire qualcosa di piu di quello che abbiamo quotidiasnamente ,almeno l’illusione che qualcuno legga il post che ha scritto ,qualcuno che ci ascolti e che come noi ha il bisogno di parlare interagire e vivere .