“Si confonde la fedeltà del cane con la lealtà degli uomini. I coordinatori, fanno più danni delle opposizioni”.
Continuano i veleni e nel PD sono sempre quelli più attivi, i meglio selezionati. Arroganza e sfacciataggine in una lotta che contrappone Potere a potere in quadro politico sconcertante che la Città non merita.
EBOLI – Sono cambiati gli equilibri ma non sono cambiati gli atteggiamenti che i due gruppi interni al PD, in eterna contesa tra loro, continuano a mostrare senza ritegno all’opinione pubblica.
Gli equilibri sono cambiati, specie dopo che la Maggioranza che sostiene l’Amministrazione Melchionda, ha aperto ufficialmente le porte all’UDC, che a sua volta ha alimentato le sue file con l’ingresso del Consigliere Massimiliano Atrigna che si aggiunge a Emilio Masala e Pierino Infante, prossimo Assessore.
L’ingresso dell’UDC, metterebbe al riparo l’Amministrazione Melchionda dai “Riformisti“, ritenuti gli “impallinatori” quotidiani dell’Amministrazione e di Martino Melchionda stesso. Sono cambiati gli equilibri e le contese si sono acuite, specie all’indomani di un Convegno organizzato dall’Associazione “M.Ripa” ispirata dall’ex Ministro Carmelo Conte, che metteva intorno ad un tavolo, con l’intento di parlare dei problemi della Città, tutte le opposizioni escludendo Melchionda e l’Amministrazione.
Il Convegno le cui risultanze sarebbero dovuto essere un suggerimento all’Amministrazione, è risultato essere “zoppo” perché a quel tavolo mancava proprio l’Amministrazione. Questa assenza non è sfuggita agli osservatori politici più attenti ed ha fatto sorgere il sospetto, non tanto velato, di un tentativo di isolamento politico di Melchionda e della sua Amministrazione, rispetto a tutte le altre forze politiche in campo.
Isolare Melchionda anche rispetto alle eventuali soluzioni che sarebbero dovute uscire da quel convegno, al quale oltre a Carmelo Conte ne avevano preso parte anche Gerardo Rosania, Massimo Cariello e Franco Cardiello, era evidentemente l’obiettivo principale dell’incontro, tenuto conto che a sedere a quel tavolo vi fossero i massimi protagonisti della vita politica cittadina e anche i massimi responsabili, a vario titolo, dei disastri politici degli ultimi 20 anni. La presenza di Melchionda avrebbe completato il quadro, ma non avrebbe certo chiarito le responsabilità che purtroppo negli anni si sono complicate fino a portare la Città sull’orlo del baratro.
Poiché i “veleni” nel PD sono sempre quelli più attivi, i meglio selezionati, non è mancato ad entrambi i gruppi organizzarsi sugli “antidoti”, e così il Capo gruppo Vincenzo Rotondo e i suoi due vice Roberto Palladino e Mario Di Donato all’indomani del Convegno, ma solo dopo aver concluso l’Accordo con l’UDC, hanno rilasciato alla stampa dichiarazioni al cardiopalma, indicando anche l’espulsione dei “riformisti” sempre critici nei confronti del PD e dell’Amministrazione.
La confusione rispetto alle posizioni in campo è tale che non esclude si formuli una domanda a cui i “riformisti” dovrebbero rispondere e senza usare il politichese: Ma se l’Amministrazione Comunale, il Sindaco, la sua Giunta nella sua azione amministrativa non risponde ai desiderata, tanto da non riconoscersi e tanto da prenderne le distanze, perché non ritirano il proprio assessore il Vice Sindaco Antonio Conte, che invece piuttosto attivamente e convintamente partecipa politicamente nella gestione quotidiana della Giunta Melchionda?
Interrogativo a parte, se dai “pretoriani” del Sindaco, sono venuti affondi da definirsi risolutivi, non sono da meno le reazioni dei “contiani” Armando Cicalese, Antonio Petrone, Carmine Campagna, che affidano ad un documento le loro reazioni:
“I coordinatori del gruppo del Pd Rotondo, Palladino e Di Donato, – scrivono nella nota Cicalese, Petrone e Campagna – che non lo riuniscono da oltre un mese e mezzo, anziché assolvere al compito di proporre l’elezione del capo gruppo, essendo il loro mandato scaduto, si sono lasciati andare ad un attacco nei confronti dei Riformisti colpevoli di volere discutere dei problemi di Eboli coinvolgendo la cittadinanza.
Evidentemente confondono fedeltà del cane con la lealtà degli uomini.
I Riformisti – continuano – hanno creduto e credono nella politica partecipata e non servile, che non giova né al paese né all’amministrazione.
E’ inutile mettere la testa sotto la sabbia: – affondano i firmatari della nota – per trovare le soluzioni giuste bisogna prendere atto che l’amministrazione comunale è in difficoltà, che c’è un dissesto finanziario, a parte l’opportunità di dichiararlo o meno, che hanno chiuso i battenti, industrie come la De Martino e la Pezzullo, che l’Ospedale rischia la chiusura, che la disoccupazione, specie quella giovanile, è al massimo storico, che Eboli è uno dei pochi paesi importanti della provincia in cui i referendum non hanno raggiunto il quorum, che gli enti partecipati, Pip, Multiservizi, Consorzio farmaceutico, sono a loro volta al dissesto. E ci fermiamo qua.
Ai riformisti non importa di chi è la colpa, che sarà un problema da discutere eventualmente in occasioni e sedi diverse, ma affrontare la realtà e cercare di fare il possibile per superare le difficoltà, indicando soluzioni anche con critiche costruttive.
Negli ultimi 20 anni – precisano ma senza chiamarsi fuori – i Riformisti hanno partecipato alla gestione per circa tre anni e hanno concorso a fare buone cose per Eboli, come lo stesso sindaco ha riconosciuto e, per i lunghi anni che sono stati all’opposizione hanno lasciato un segno di stile e di lealtà. E, a differenza dei critici smemorati o ignari, potrebbero dire non c’entriamo, ma non lo hanno fatto e non lo faranno se non provocati, perché parte e interpreti della sinistra storica e democratica.
Quanto al porto turistico e all’ospedale pediatrico, – difendendo le azioni politiche dell’allora PSI e del loro leader – non si trattò di annunzi ma di progetti e finanziamenti acquisiti, sciaguratamente perduti da Eboli per lo stesso spirito fazioso che si nota nell’attacco che viene mosso ai socialisti. Sono temi ancora attuali, fatti propri anche dall’amministrazione in carica, così come la San Severino – Eboli, della cui mancanza ci si accorgerà, fra qualche mese, quando sarà imposto il pedaggio sull’attuale autostrada.
Sappiamo – continua la nota – che questo non interessa a chi preferisce altro e alza polveroni per nascondere una realtà che merita attenzioni e rimedi razionali. Rotondo in particolare sa che i Riformisti non faranno come lui, saranno leali sempre e non temono l’allargamento della maggioranza, ma non condividono le ragioni con cui la si giustifica, il metodo con cui si persegue e la mancanza di un confronto sui problemi.
I tre coordinatori, con il loro comportamento fanno più danni all’amministrazione e allo stesso Sindaco, pur dicendo di volerlo servire, delle opposizioni.
E, – infine invocando un passato abbastanza recente Petrone, Cicalese e Campagna concludono – ricordando i tre giorni che hanno preceduto le elezioni e la formazione delle liste, anziché invocare una resa dei conti, che si usa fare in luoghi prepotenti e non in democrazia, riuniscano il gruppo per eleggere il capo gruppo e per discutere dei problemi concreti e delle scelte politiche e decidere, insieme a tutti, il da farsi: la politica non è un teatro in cui si recita una parte, ma un luogo di dibattito e di libera determinazione.
Eboli si serve facendo politica vera e l’amministrazione potrà affrontare la difficile navigazione discutendo e decidendo, non con gli anatemi di fedain improvvisati né con l’aiuto acritico degli avversari di ieri, che può essere utile se aggiuntivo e di merito.
Giudicando il documento, e il contenuto con tutte le sue articolazioni politiche e valutando quelle dell’altro gruppo interno al PD, emerge in tutta la sua sfacciataggine, un’arroganza senza pari che sfacciatamente vede due organizzazioni contendersi il potere senza avere un minimo riguardo verso gli elettori e la Città.
Gli uni e gli altri non solo non meritano il consenso che solo un anno fa gli elettori gli hanno attribuito, ma dimostrano di non meritare nemmeno la fiducia che gli elettori hanno riposto nel PD alle elezioni amministrative del mese scorso, e che non siano accostabili alla grande prova democratica che il popolo dei SI ha voluto offrire al Paese e alle forze politiche ivi compreso il PD, che sembra stia trovando una sua nuova identità.
Potere per il potere, un quadro politico sconcertante che la Città non merita.
Eboli, 15 giugno 2011
Siamo alle solite, è dalla serata dei ballottaggi che questa sceneggiata va avanti, persare che durerà ancora QUATTRO anni.
Il PD ebolitano, è, un Partito con più correnti che tesserati, questa è l’opinione della città, ricordatevi che la responsabilità delle Istituzioni, non è un diritto divino nelle mani di pochi privilegiati, le illusioni e speranze che hanno permesso la vostra vittoria elettorale, sono state ampiamente deluse dalle politiche adottate per far fronte alla crisi totale in cui versa la nostra città. Di fronte a una disoccupazione e a una sotto-occupazione che hanno ormai raggiunto parametri allucinanti, l’unico vostro problema sono le scaramuccie all’interno del Partito, questa è la dimostarzione che siete lontani dal territorio e dalla gente.
Che tristezza, che Dio salvi Eboli e l’Italia………..
Sono ebolitano ,sono di sinistra,e non sono un politico ma uno che vive la politica in modo autonomo liberario ed anarchico che pur sbagliando in un atteggiamento isolato non demordo perche sicuramente meno dannoso di tutti ma proprio tutti costoro descritti nell’articolo. Un motivo perche lotto da solo è che Conte dovrebbe essere proprio sconfinato da eboli nonostante ci sono tanti deficienti ebolitani che gli esprimono reverenza mettendo il loro voto nelle sue mani.I suoi collaboratori non sono migliori di lui sono dei pecoroni che eseguono alla lettera i suoi ordini. Il P.D. faccio una considerazione solo su eboli ,la nascita di questo partito è l’aborto della politica e poi della Sinistra . Come si puo parlare di sinistra o centro sinistra se nel P.D. ci sono ex arrivisti democristiani, socialisti banderuoli e della peggiore specie.Ed altri seguaci imitatori di poco conto. Poi vi è il Sindaco di origine Comunista ,ma di un comunismo borghese e snob alla Dalema come tutti coloro che hanno distrutta la vera sinistra Italiana.Poi c’è la destra di Cardiello ,l’unica cosa che gli si puo riconoscere èla sua testaggine di destra ma è un menche mediocre,ha risolto solo i suoi problemi economici con lo stipendio di parlamentare e basta. Poi viè un’altra destra nuova promiscua originale ed astratta allo stesso tempo quella di Cariello ,sembra essere morso da una tarantola non sta mai fermo si muove sempre da sinistra a destra. Ed infine la vera destra quella che si riconosce in Berlusconi ,Busillo fallito prima come presidente del consorzio e poi come oppositore politico fiacco e raccoglitore di figurine.In breve questo è il quadro politico ebolitano attuale che esce da un trentennio di amministrazione saccheggiante e vandalica, arrichendo i cognomi noti di eboli alla faccia di tutti gli altri portando il paese eboli all’ultimo posot della provincia di salerno. Di cosa vogliono parlare questi ,visto che non si vergognano perche trovano consensi nell’elettorato c’è li meritiamo. Cerchiamo di non essere alla loro pari risvegliamoci ,mandiamoli via tutti e creamo un paese nuovo libero nello spirito accantonando questo periodo decadente dell’ultimo trentennio. Eboli il mio caro paese ridotto a un luogo non luogo ,scuola di ladri politici ,usurai e nulla facenti . No no è questa la eboli che io e tanta brava gente vuole,è solo questione di organizzazione per spodestrarli dai loro poteri.
in totale accordo con rabbia ebolitana… riprendo e sottoscrivo le sue parole… non credo però che gli ebolitani siano migliori della loro classe politica.
Vorrei chiedere a “rabbia ebolitana”..ma negli ultimi 20 anni per chi ha votato? Ha governato sempre la sinistrae/o il centro – sinistra e, pertanto, essendo l’amico di sinistra probabilmente avrà anche votato per almeno uno di questi succitati o per qualche suo ascendente politico. Melchionda..era, non dimentichiamolo, avvocato esterno dell’Ente quando il Comunista Rosania era sindaco..tanto basta per rispondere all’arrabbiato. Cmq condivido “la Rabbia” quando afferma che abbiamo una classe politica vecchia mentalmente e deteriore.., d’altronde…alle ultime elezioni comunali abbiamo espresso le peggiori candidature di sempre..Sindaco compreso. Tra 4 anni ( se non prima )..bisogna voltare pagina altrimenti la sinistra ebolitana, Socialisti compresi, scomparirà, in controtendenza nazionale dalla scena politica ebolitana, dalla scena politica ebolitana, così come successo a Nocera, in piccolo, e a Napoli. Trentenni di adesso cominciate a costruire da ora il vostro – nostro futuro politico, non perdete ulteriore tempo perchè questa scadente classe politica locale sarà spazzata via nel breve volgere di poco tempo. Ei Msci, i Cicia, i Lavorgna, i Palladino..saranno lontani e orrendi ricordi. Invito la deputazione del PD a fare da chioccia alle nuove leve..e a rientrare nella realtà ebolitana. Non si può consentire tanto scempio a pochi elementi di basso lignaggio, Eboli non merita questo. Un ricordo roseo: Eboli ha espresso per 50 anni il meglio della classe politica salernitana, era l’epicentro delle decisioni regionali, adesso ( negli ultimi 15 anni ) il sopravvento delle terze file, pseudo Comuniste, della prima Repubblica ha ridotto il quadro a questo squallore. Un invito : giovane e preparato Marisei continua nel ruolo di pungolo a questi affaristi – ex pseudo Comunisti; la generazione Socialista degli ultimi quarantanni ha espresso il meglio della politica regionale e nazionale..tu sei degno discendente di questa generazione dai forti pensieri e dalla brillante programmazione…, ebbene continua a porre critiche costruttive ma allo stesso tempo comincia a porre le basi di un programma per Eboli..che dovrà vedere il nostro paese rifiorire al massimo entro n10 anni. Hai le capacità per farlo e spazzare via questa classe politica ex pseudo – comunista di bassa caratura morale e professionale. A presto
Siamo in un paese democratico e quindi tutti hanno diritto di dire tutto. Ma non dimenticate che quella sera al tavolo dei relatori c’erano 30 anni di amministrazione ebolitana e se è vero (come è vero) che gli uomini si giudicano dalle idee, le idee dalle azioni e le azioni dai risultati … lascio a voi le conclusioni.