In soli dieci giorni e senza l’invadenza dei partiti Pisapia forma il suo esecutivo, e spunta anche il centrista Tabacci.
Ecco la nuova giunta di Milano: 6 uomini e 6 donne che accompagneranno Pisapia nei prossimi cinque anni.
MILANO – “Sono soddisfatto della squadra di giunta, non solo per la disponibilità di eccellenze ma anche perché mi auguro sia un forte segnale per le attese di questa Città'” ha dichiarato all’Ansa Giuliano Pisapia il nuovo Sindaco di Milano, varando la sua giunta. Pienamente soddisfatto quindi ha annunciato i componenti del suo esecutivo. La novità assoluta è che su 12 assessori 6 sono donne. A sorpresa spunta anche il centrista Bruno Tabacci.
Il sindaco inoltre, si è riservato per se alcune deleghe tra cui quella alle Partecipate, alle Risorse umane e organizzazione, ai Giovani, all’Innovazione, all’Avvocatura, l’Agenda digitale, i Sistemi informativi, la Facility management, le Comunicazione e Sistema di gestione della qualità.
Ecco tutti i nomi:
– Maria Grazia Guida, vicesindaco con deleghe a Educazione e Istruzione, Rapporti con il Consiglio comunale, Attuazione del programma.
– Daniela Benelli, assessore a Area metropolitana, Decentramento e municipalità, Servizi civici.
– Chiara Bisconti, assessore a Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero.
– Stefano Boeri, assessore a Cultura, Expo, Moda, Design.
– Lucia Castellano, assessore a Casa, Demanio, Lavori pubblici.
– Franco D’Alfonso, assessore a Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale.
– Lucia De Cesaris, assessore a Urbanistica e Edilizia privata.
– Marco Granelli, assessore a Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile, Volontariato.
– Pierfrancesco Majorino, assessore a Politiche sociali e servizi per la salute.
– Pierfrancesco Maran, assessore a Mobilità, Ambiente, Arredo urbano, Verde.
– Bruno Tabacci, assessore a Bilancio, Patrimonio, Tributi.
– Cristina Tajani, assessore a Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca.
Incomincia con una parità sostanziale “l’avventura” di Pisapia, con sei uomini e le sei donne che lo accompagneranno, si spera, nei prossimi cinque anni alla guida di Milano. Il Sindaco, inoltre, ha rivendicato il merito di aver chiuso l’organigramma della giunta in soli 10 giorni nella più piena autonomia. Autonomia che gli ha consentito una rapida e soddisfacente scelta degli assessori, anche se non si è affatto sottratto al dialogo e al confronto con i Partiti, e rivendicando per questo anche ogni eventuale e futura responsabilità..
In effetti vi erano state delle voci che raccontavano di lunghe ed estenuanti trattative con i partiti per definire la composizione della Giunta e il Sindaco nella presentazione non ha affatto nascosto le lunghe riunioni, ma in tutti gli incontri, ha voluto ribadire che non ha mai battuto i pugni sul tavolo.
Pisapia non ha mancato di sottolineare il grande spirito di collaborazione che anima la coalizione, unita e protesa all’interesse generale dichiarando “Questa giunta è figlia di una grande stagione di partecipazione che Milano ha vissuto negli ultimi 11 masi, da quando è iniziata la campagna elettorale del centrosinistra. Ora inizia una meravigliosa avventura dentro la città e nell’interesse della città che darà risposte serie alle attese di chi vive a Milano”.
Milano, 10 giugno 2011
Esprimo soddisfazione a nome dell’Api per l’ingresso nella giunta Pisapia da parte dell’on. Tabacci, presidente dell’assemblea e del consiglio nazionale del partito.
Questa è una lezione di stile e di trasparenza. Milano ha fatto bene a cambiare pagina. Pisapia è partito bene.
Auguro buon lavoro alla dott.ssa Lucia Castellano, ex direttrice ICATT di Eboli. Ho avuto modo di apprezzarne la serietà professionale e la sensibilità per le problematiche sociali.
nicola danza
Ieri sera sera giorno 10 venerdi chiusura della campagna elettorale referendaria., Uno scenario pietoso è dire poco giovani e cittadini eterogenei per età stirpe sociale e politica riuniti in piazza della repubblica per chiudere la campagna elettorale ad ascoltare e partecipare alla manifestazione ,mentre a pochi metri nell’edificio delle scuole elementari Vincenzo Giudice si consumava un dibattito sul rilancio e il valore della politica locale e nazionale convegno organizzato a dir loro dal centro sinistra ,anche se partecipava per la destra Cardiello.
Convegno contradittorio perchè se avessero avuto rispetto per le iniziative politiche sociali della chiusura sui referendum non avrebbero consumato l’incontro a sfregio e strafottenza per la manifestazione in corso di molti loro commilitoni di partito.
Ieri sera mi è sembrato di rivivere quei momenti di quando vado in montagna e mi imbatto in un largo umido pieno di ortica e nonostante sono ben coperto le piante di ortica alte tenere e oscillanti allo spostamento d’aria del mio passaggio
mi pungono perche sono astie al cammino a prescindere.
Io uomo del popolo non so se più di sinistra ma non certamente di destra nell’entrare in quell’aula per semplice curiosità mi sono sentito allo stesso modo di quando passo il campo di ortiche. Tutti mi guardavano perche sanno che sono di sinistra ma non di quella sinistra che si consumava li ,i Contiani assieme ai DeVita , poi Cariello e Cardiello e poi il grande con il suo folletto Conte ed in un angolo Rosania ad aspettare il suo turno per parlare senza accorgersene che il suo destino era simile al mio, si avrebbe punto di sicuro nonostante la tenacia e la preperazione sugli argomenti.La differenza tra me e lui che abbiamo ideali che sfociano su direzioni diverse lui nella politica io nel vivere quotidiano ” piu realista”.
Questa è una politica che non mi appartiene e non ci appartiene è la politica del potere non del vivere.
Bravo Pisapia. Abbiamo girato pagina, peccato che gli effetti rimarranno nella storia, ma forse è meglio. I giovani dovranno farne ammenda, quella che stiamo vivendo è una dittatura “dolce”.
Ora che sembra il referendum superi il quorum, Berlusconi deve solo dimettersi, ma attenti alla Lega. Ormai la Lega è un verminaio di corruzione e di interessi.
i si dei referendum vincono.
Vince la Democrazia.
Adesso costruiamo l’opposizione.