Cilentomania, riscattare il Sud è possibile: Dalla tragedia al Boom

Dall’omicidio Vassallo al boom: la rinascita segnata da film e visite illustri. Alberghi pieni, spiagge da sogno, ecoturismo, ciak di noti registi. Anche Joe Biden in vacanza qui.

L’altra faccia del Sud – Meno di un anno fa il brutale delitto di Angelo Vassallo: voleva portare ricchezza senza sfregiare il suo territorio.

Dalla tragedia al boom, la vittoria del “Cilentoshire”

Joe Biden e consorte nella tenuta del Principe Belmonte

di Antonio Manzo

ACCIAROLI –  L’ultimo tazebao con una frase di Ernest Hemingway è appeso all’olivo che tra Acciaroli e Pioppi ti scheggia la vista sul mare del Cilentoshire. «L’uomo non trionfa mai del tutto» legge il pescatore spiegando la filosofia d’u viecchiu, come amano ricordare lo scrittore americano che proprio qui avrebbe avuto l’ispirazione per il suo capolavoro. Perché anche quando l’uomo è costretto alla «sconfitta totale», come spiega ancora il pescatore ricordando la tragedia di Angelo Vassallo, «quello che conta è la misura dello sforzo per raggiungere la vittoria nella sconfitta».

Antonio Manzo

Il paradosso offerto dalla metafora letteraria è come se segnasse oggi il successo del Cilentoshire, la storia e memoria nell’archivio di tragedie per la libertà e il presente e il futuro nell’album dei successi: alberghi già pieni, il vice presidente degli Stati Uniti, Biden, sia pure poche ore in vacanza, il violinista Salvatore Accardo che per un mese e mezzo soggiornerà sul Lungomare di Castellabate. Cilento, terra d’amare. E non solo per vip d’ultima generazione. Perchè da decenni, ad esempio, Gerardo D’Ambrosio, già pm delle più importanti inchieste della procura di Milano dell’ultimo trentennio, affina ad Acciaroli quell’impatto con la vita, per lui sempre dura al confine del giudizio sul «peccato» dell’uomo.

Negli anni Sessanta, Mario Cicelyn, giornalista napoletano e mitico inviato speciale, faticò non poco per spiegare ai suoi amici napoletani dove fosse Acciaroli. Che strana, la vita di questo Cilento che sull’antica roccia del flysh non ha solo inanellato ére geologiche ma ha costruito il suo destino di popolo sempre tra vita e lotta.

Joe Biden il gelato a castellabbate

Neppure un anno fa il Cilento, con l’Italia, era in lacrime per l’assassinio del sindaco di Acciaroli, Angelo Vassallo. Negli stessi giorni della tragedia, Venezia applaudiva le immagini presentate da Mario Martone con quel film girato proprio ad Acciaroli. Se all’attualità veniva riconsegnata la storia di sangue e libertà risorgimentale, la cronaca intrecciava quella del sindaco ucciso per la richiesta di legalità. E poi le immagini di «Benvenuti al Sud» di Luca Miniero, simbologia dell’Italia costruita anche dall’intelligenza dell’ironia dei dialetti che si scontrano ma poi festeggiano l’incontro con fuochi d’artificio sulla spiaggia di Marina Piccola di Castellabate. E, alla fine, ma non per importanza, paesini lindi, puliti, altra faccia del sud che non riesce a liberarsi del disordine dei rifiuti in strada.

Napoli dista «appena» duecento chilometri. «Ma noi», continua a spiegare il vecchio pescatore di Acciaroli, con «la morte di ’Ngiulillo abbiamo perso, e molto». Eppure, proprio quando la storia dei vinti ti consegna l’ultima tragedia italiana scritta nel Cilento, con un sindaco ucciso perché voleva la ricchezza senza sfregiare il territorio, arrivi quaggiù e ti accorgi che, dopo curve e tornanti, ti si può aprire l’orizzonte della speranza. È boom di presenze, pieni e prenotati gli alberghi, bed and breakfast e soprattutto agriturismo, i più gettonati. «Ecosostenibile è l’obiettivo di questo inizio millennio, qui è già realtà» dice Raffaele Esposito, presidente dei balneari di Marina di Camerota dove è stato definito il protocollo d’intesa con il Parco Nazionale del Cilento sui «lidi del Parco»: costruire strutture sulle spiagge senza un grammo di cemento, solo con legno.

Benvenuti al Sud Cast

Ecosostenibile qui significa stile di vita, dieta mediterranea, raddoppio di ogni distanza con vite quotidiane spese tra agende fitte e concerti di telefonini. «Non è stato solo un successo cinematografico, Benvenuti al Sud – racconta il regista Luca Miniero – abbiamo fatto conoscere all’Italia che esiste ed è reale un altro Sud, una lezione italiana offerta dal Mezzogiorno».

Miniero e il suo cast hanno dovuto fare i conti con l’assedio dei vacanzieri. «Benvenuti al Nord» ha rinviato tutti i ciak a settembre. Non c’è posto negli alberghi. A Morigerati, il sindaco Cono D’Elia, sperimenta da anni il paese-albergo affollato di stranieri. Le cantine del Cilento sono un brand nell’enogastronomia europea. De Concilis, Barone, Maffini, Polito si affiancano agli albi di famiglie nobili del vino italiano. «È solo uno dei frutti di una mentalità che si è evoluta» testimonia Amilcare Troiano, presidente del parco del Cilento.

Qualità, più che quantità. Come, in pratica, aveva fatto Vassallo elevando un «piccolo comune» ad esempio di ricchezza ambientalista. «Peccato che la lezione di papà – ricorda il figlio Antonio, da pochi giorni assessore a Pollica – sia stata scoperta ed apprezzata solo dopo la morte». Perché, quaggiù, Vassallo da vivo «dava fastidio». «E non vendeva solo l’acqua del mare pulito» aggiunge Geppino Cilento, sindaco di San Mauro. Vassallo chiedeva il rispetto della legalità.

Ricevette, una sentenza di morte dagli spacciatori di droga che popolavano il porto di Acciaroli. Ma la camorra arriva e non sta a guardare, è pronta a reinvestire nella nuova speculazione edilizia. E qui c’è la paura di tornare indietro, perdere per strada la fatica del marchio Cilentoshire. E, soprattutto, quel pudore antico di chi ha sempre lottato per sopravvivere, una guerra continua contro il destino dei vinti.

di Antonio Manzo INVIATO del il MATTINO ad Acciaroli.

Acciaroli, 5 giugno 2011

5 commenti su “Cilentomania, riscattare il Sud è possibile: Dalla tragedia al Boom”

  1. con tutto il rispetto ma un articolo un po contradittorio e confuso,spesso i giornalisti sparano a raffiche notizie e fatti per allungare il brodo e fare vendite.Crerdo che la morte di Vassallo sia stata una sconfitta per tutti sopratutto il dopo nel non trovare i responsabili,Cilentani attenti al vostro amato e ambito territorio joyce si allungo in quel territorio venendo in italia,molti altri intellettuali hanno apprezzato quel territorio rispettandolo sopratutto.
    credo che si stia facendo una politica territoriale sbagliata si sta aggredento il cilento e non lo si sta rilanciando altro che biosostenibilita. stronzate,se si continua cosi diventera peggio della costiera amalfitana invivibile costosa e piena di disoccupati residenti. La direzione giusta è un’altra creare mappe turistiche del territorio i paesi cilentani dovrebbero lavorare in sinergia valorizzando i beni culturali l’ambiente e il mare . con impegno onesta e competenza si creerebbero posti di lavoro e un turismo pulitoe rispettabile senza far violenza ai luoghi cilentani e senza sotytrarre spiagge libere a bagnanti meno ricchi.

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  2. L’articolo è interessante, offre uno spaccato tra il romantico, il malinconico, l’emozionale, ma purtroppo per gli abitanti del Cilento, il turismo a cui si vuole puntare è sicuramente un turismo di elite, anche perché gli interventi urbanistici che si sono realizzati, hanno portato ad una lievitazione della ricchezza degli abitanti del posto, rivalutando le loro proprietà di 10 volte, ma è solo una ricchezza potenziale, di un patrimonio a cui nessuno può accedervi se non i ricchi.
    I ricchi, quelli veri, non aspettano mica tempi biblici per realizzare le cose, loro l’hanno già scempiata la costa cilentana, occupando i migliori posti, costruendo sul mare o nelle cale più esclusive, la speculazione è stata già fatta. La seconda speculazione sta riguardando i macellai, i i commercianti più ricchi, ma purtroppo quel tipo di turismo, ha fatto solo levitare i prezzi e per un mese all’anno. Intanto i cilentani si sono svenati per rincorrere il sogno della rivalutazione dei propri beni e adesso sono senza il becco di un euro e con i figli che sono emigrati e se stanno li sono disoccupati cronici.

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  3. Un bell’articolo ma condivido in toto gli interventi di Eboli,giuseppe e cicirinella. Il cilento è fregato, arriveranno anche gli americani e gli inglesi ma arricchiranno solo quelli che già sono ricchi, potranno anche investire, ma l cilento non sarà mai come la Toscana. I cilentani hanno voluto esagerare.Chi troppo vuole nulla stringe.

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  4. Il Cilento ormai è andato. I cilentani non sono più gli stessi, sono lasciati abbindolare dai facili guadagni di cui solo alcuni ne hanno beneficiato. Si sono svenati per costruire e ora sono senza soldi e con i figli disoccupati o emigrati. I facili guadagni non portano bene.

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