Il Consiglio ha approvato il Regolamento per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (Fotovoltaico, eolico, biomasse). Il Parco Fotovoltaico dei Monti di Eboli risponde alle indicazioni riportate nel regolamento?
Dopo il “furto” il Comune mette le “porte di Ferro”. Intanto il mega Impianto Fotovoltaico sui Monti di Eboli è stato ultimato.
EBOLI – C’è un proverbio che dice: “Ropp’ arrubbat’ ‘nport e fierre“, nel senso che in genere le porte di ferro si mettono sempre dopo che si è ricevuto un furto. Così è successo anche a me, e così è successo nel caso del mega impianto Fotovoltaico che sta realizzando la Toto Costruzione sui Monti di Eboli, in un terreno di Proprietà del Comune di Salerno.
Meglio tardi che mai, ma naturalmente è solo una consolazione ma non lenisce il dispiacere di aver subito senza nessuna resistenza la realizzazione del più grande Parco Fotovoltaico della regione Campania e forse del Sud.
Un primato, che sarebbe stato un fiore all’occhiello se invece di subirlo , magari si sarebbe potuto negoziare i termini di realizzazione che si cerca di indicare in questo regolamento, che invero va bel oltre la normativa e le Leggi vigenti, e che sempre dopo aver subito uno schiaffo “energetico alternativo”, se veramente applicato e se ci saranno imprese che vorranno intraprendere questa avventura sfruttando una necessità reale utilizza metodi speculativi per realizzare utili, porterà a contenziosi futuri che costringeranno il Comune a soccombere e a pagare semmai ingenti somme.
Ma al momento poco importa, il necessario è mettere una “pezza” che giustifichi un minimo di impegno e che salvi in qualche modo la coscienza anche rispetto a leggi che vorrebbero rispondere a criteri di salvaguardia ambientale, ma che purtroppo nascondono solo un grande Business di cui anche la stampa nazionale se ne è occupata.
Ebbene, se questo regolamento porterà a qualcosa di buono lo sapremo in futuro, nel presente invece registriamo: che il mega Parco Fotovoltaico sui Monti di Eboli, è stato ultimato; che quell’impianto è stato realizzato sfuggendo ad ogni controllo del Comune di Eboli; che nessuno ha mai fatto chiarezza sul suo iter procedurale e sui vari permessi e autorizzazioni; che pur producendo energia rinnovabile, realizza utili non indifferenti nonostante i benefici che fortunatamente sono ad appannaggio del Comune di Salerno, e nonostante tutti i problemi che crea per la sua realizzazione, per il trasporto, e non ultimo all’ambiente rurale.
Senza nulla togliere all’operazione e senza per questo immaginare scenari di corruttele e che ricondurrebbero a sospetti vari, che non interessano affatto, resta il fatto che la comunità ebolitana recita il ruolo di “cornuta e mazziata” dal momento che ne subiamo solo gli effetti senza registrare nessun beneficio. Beneficio che invece la Legge non prevede in forma collettiva ma riconosce in forma di relazione diretta, tra chi realizza l’impianto, l’ENEL che la acquisisce e la ricommercializza e chi consente di poterlo realizzare.
Quindi un beneficio diretto che esclude in generale l’intera collettività, la quale se invece vuole esserne parte deve a sua volta organizzarsi in proprio, per avere compensazioni con il famoso “conto energia“.
Siamo al Far West energetico.
Il vantaggio? si è mai visto che un pastore affidi il suo gregge al lupo?
A questo interrogativo bisogna dare delle risposte che non possono essere superficiali, ma che devono affrontare il problema in termini generali e vedere veramente che rapporto c’è tra costi e benefici, includendo nei benefici il rapporto equilibrato uomo-ambiente-natura-vivibilità, e vedendo i costi, quanto realmente si risparmia in termini generali.
Questo Regolamento, ne va dato atto, è il primo che un comune della regione Campania approva, immaginiamo nel frattempo cosa è successo in questa vacanza, in ogni caso è una traccia, dalla quale si può incominciare a discutere, e se si discute si deve avere la saggezza di non pensare sia tutto a posto solo per aver redatto un regolamento, è il caso anche di fotografare lo stato di fatto e comprendere sul nostro territorio comunale quanti impianti, piccoli, medi, grandi o grandissimi sono stati nel frattempo realizzati. Se i nuovi “palazzinari energetici” si sono buttati sull’affare produzione energetica alternativa è perché appartengono all’ordine delle Orsoline?
Quest’impianto risponde a tutte quelle indicazioni riportate nel regolamento approvato?
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Eboli Carmine Magliano che riguarda il Regolamento Comunale per la realizzazione di Impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fotovoltaico, eolico e biomasse nelle zone omogenee “e” del p.r.g. destinate all’uso agricolo.
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L’incidente di Fukushima, in Giappone, cambierà in futuro le fonti energetiche da impiegare per la produzione di energia elettrica.
Fino agli anni ’60 la produzione energetica è stata in larga parte rinnovabile, grazie in particolare alle centrali idroelettriche. Oggi, tuttavia, a causa dell’accresciuta richiesta di energia, nonché del quasi esaurimento della possibilità di nuove grandi installazioni idroelettriche, le rinnovabili rappresentano solo quote marginali della produzione.
Pare subito evidente il continuo aumento del fabbisogno di energia elettrica.
Le “energie rinnovabili” (sole, vento, geotermica, riciclo rifiuti) e la loro incidenza appare ancora irrisoria, e per cui nei prossimi anni uno sforzo non indifferente dovrà essere attuato per sostituire definitivamente la dipendenza dal nucleare.
Il dibattito politico su questo argomento è attuale. Al Parlamento è in corso di approvazione la normativa che annulla tutte le disposizioni per la costruzione di nuove centrali nucleari, altrimenti sottoposte a referendum.
Le fonti di “energia rinnovabili” consentono uno sviluppo sostenibile all’uomo, senza che si danneggi la natura e per un tempo indeterminato.
Le energie rinnovabili sono ottenute da fonti considerate inesauribili e il loro utilizzo non ne fa diminuire entità poiché, grazie all’apporto dell’energia proveniente dal Sole, si rinnovano continuamente.
Alcune di queste fonti (in particolare quella solare) possono inoltre permettere la microgenerazione e la generazione distribuita, ossia essere prodotte in piccoli impianti domestici distribuiti sul territorio che possono soddisfare il bisogno energetico di una singola abitazione o piccolo gruppo di abitazioni. Questo permetterebbe di risparmiare l’energia che si perde nella fase di distribuzione di energia elettrica, per esempio sugli elettrodotti, sebbene comporti anche la necessità di ridefinire la struttura della rete elettrica nazionale.
Una delle caratteristiche fondamentali delle fonti rinnovabili è che possiedono un impatto ambientale molto basso, per ciò che riguarda il rilascio di inquinanti nell’aria e nell’acqua e più in generale nella biosfera.
Nello scenario di uno sviluppo delle fonti rinnovabili gli enti locali giocano un ruolo di grande importanza. Lo sviluppo delle energie rinnovabili, infatti, si può incrementare, visto il loro impatto molto limitato sul territorio, attraverso la generazione distribuita che oltre a permettere uno sviluppo diffuso delle rinnovabili, introduce anche importanti aspetti di democrazia energetica.
La Direttiva della Comunità Europea 2001 / 77 / CE, approvata in data 27 settembre 2001, ha delineato il quadro normativo comunitario sulla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità.
La direttiva intende principalmente promuovere un maggiore uso di fonti energetiche rinnovabili nella produzione di elettricità.
Il D.Lgs. 29 dicembre 2003, n.387 ha dato attuazione alla citata Direttiva, con la finalità di perseguire sia la promozione sia lo sviluppo di impianti derivanti da fonti alternative.
Lo sviluppo di tali impianti deve essere inserito nel territorio nel rispetto della normativa volta alla tutela paesaggistica, alla tutela del patrimonio agricolo, alla valorizzazione delle tradizioni agro alimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale.
In tale contesto normativo e ambientale, il Comune di Eboli tra i primi in Regione Campania e in Provincia di Salerno riconosce l’importanza strategica della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e ha regolamentato le procedure per la “realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fotovoltaico, eolico e biomasse .”
Il consiglio comunale nella seduta del 27.05.2011 ha approvato tale regolamento che che rispetta i criteri generali previsti dall’ art.16 D.M. 10/09/2010 “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” in territorio rurale,
A tal proposito si ricorda che il comma 7 dell’art. 12 del D.Lgs. n. 387/03 prevede l’ubicazione degli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili fotovoltaico, eolico , biomasse anche in zone classificate “E” agricole dai vigenti piani urbanistici purché tengano conto delle disposizioni in materia di sostenibilità nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agro-alimentari locali, alla tutela della biodiversità; nonché del patrimonio culturale e paesaggistico locale.
Al fine di evitare che l’insediamento e l’esercizio degli impianti possa compromettere o interferire negativamente con le finalità perseguite dalle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, la realizzazione di impianti di qualsiasi potenza nominale,è subordinata al rispetto e all’attenzione delle seguenti misure di salvaguardia e mitigazione.
- Il limite massimo di copertura di tali impianti non potrà essere superiore al 10% della superficie attuale nell’area interessata dall’intervento .
- La superficie interessata deve essere delimitata da schermi verdi
- Distanza minima dai confini 5 mt.
- Vietata nuova viabilità a servizio rispetto a quello esistente
- La superficie agricola non interessata dall’intervento e dalla viabilità dovrà essere mantenuta esclusivamente ad uso agricolo
- Non deve essere modificato in maniera sostanziale l’assetto idrogeologico del terreno preesistente
- Comunque l’Amministrazione, cosi come previsto dal Piano Strategico Comunale privilegia gli interventi su tetti di fabbricati agricoli e industriali , nelle aree marginali non produttive , nelle cave dismesse e nelle discariche esaurite, requisiti per la valutazione positiva dei progetti previsto dall’art.16 comma d D.M. 10/09/2010 per accedere agli incentivi statali previsti dall’art.10 del D.Lgs N.28 del 03/03/2011.
- Nella scelta delle aree destinate alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra , eolico e biomasse devono essere comunque considerate non idonee le aree rurali e fabbricati di seguito elencati:
1. edifici storici in agro
2. aree archeologiche
3. aree vincolate ai sensi del Dlgs 42/04
4. riserve natuarali
5. parchi regionali
6. siti d’interesse comunitari SIC e di protezione ZPS
7. aree di rispetto cimiteriali
8. aree aventi valori agricoli in quanto sono praticate , colture agrarie e arboree pluriennali o di pregio quali: uliveti, boschi, frutteti, agrumeti, serre di produzioni.In ogni caso in riferimento agli interventi risultano preferibili, per l’istallazione di impianti , quelle aree di cui già esiste una rete viaria sviluppata.
I proponenti la realizzazione di impianti oggetto ad autorizzazione unica ex art.12 L.387/03, dovranno concorrere mediante l’individuazione di Misure Compensative, da definire in sede di conferenza di servizi in misure non superiore al 3 % dai proventi, derivati dalla produzione dell’energia elettrica e precisamente :
– alla mitigazione degli impatti riconducibili al progetto
– al miglioramento dell’efficienza energetica
– alla diffusione di installazioni di impianti a fonti rinnovabili
– alla sensibilizzazione della cittadinanza su predetti temi
Cosi come previsto dall’articolo 14.15 del D.M del 10/09/2010 che recita “ Le amministrazioni competenti determinano in sede di riunione di conferenza dei servizi eventuali misure di compensazione a favore dei comuni, di carattere ambientale e territoriale e non meramente patrimoniali o economiche in conformità ai criteri di cui all’allegato 2 delle presenti linee guida.”
Eboli, 31 maggio 2011 (aggiornato alle 20,00 del 1 giugno 2011)
ma questo magliano che mestiere fa? ha un volto intelligente, furbo e soprattutto lesto sta sempre al comune ma per fare cosa?
All’ultimo consiglio comunale non si è parlato di niente e non si è votato niente ecco perche l’opposizione di destra ha votato a favore della sinistra perche non ha votato niente ha votato quello che gia c’era. Una vera orgiasta di figurine di merda e stronzate ma è colpa degli ebolitani non partecipano ai consigli comunali ,altrimenti sarebbero piu attenti alle loro stronzate.
Nel comune di eboli e nella piana del Sele non esaite un piano di intervento per l’energia alternativa ,ne vi è un censimento di quello che c’è quindi non si capisce cosa hanno votato. Tutti i giorni sorgono cantieri per fotovoltaici dove non ci sono i presupposti previsti dalla legge nazionale ma si evadono sotto gli occhi di tutti perche arrivano i fondi europei sugli impianti di energie rinnovabili. tra qualche mese la piana di Eboli sara un lago di pannelli fotovoltaici e cosi faremo un paesaggio spaziale ma senza energia del vivere.
Ma la copa è nostra non siamo attenti costoro fanno affari sul nostro futuro si ammazzano e ci ammazzano ed io non voglio essere ammazzato le grida saranno alte e lo sguardo attento a quello che fanno.