In 15mila alla rotonda Diaz. C’è tutta la sinistra a sostenere l’ex Pm.
Da Nichi Vendola ad Antonio Di Pietro, da Paolo Ferrero e Angelo Bonelli a Ignazio Marino, tutti a Napoli a tirare la volata a De Magistris, mentre Berlusconi è con Lettieri al Plebiscito.
NAPOLI – Palloncini arancioni, nastrini e magliette, cartelli e le bandiere dei partiti, quelli che lo hanno sostenuto fin dall’inizio e quelli con i quali ha stretto dopo «un patto elettorale» per vincere al ballottaggio. Luigi de Magistris chiude alla rotonda Diaz la sua campagna elettorale con 15mila sostenitori in piazza.
Per tirargli la volata finale, in città sono arrivati i leader di Sel Nichi Vendola e di Italia dei Valori Antonio Di Pietro, i segretari nazionali dei Verdi, Angelo Bonelli, e della Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero, Ignazio Marino del Pd. Ma la piazza è per lui, l’ex pm che ha fatto «la campagna elettorale tra la gente», che ha ribadito più volte di «non essere il candidato del centrosinistra, ma di tutti».
L’ex Pm: io mandante morale? Assurdo. «Come fa ad essere il mandante morale di certe azioni uno che sta vincendo? Ma nemmeno Berlusconi direbbe una cosa del genere». Lo ha detto De Magistris, riferendosi in particolare alle fiamme che hanno distrutto parte del materiale propagandistico dell’avversario Lettieri. «I giovani – ha aggiunto il candidato di Idv-Federazione della sinistra – stanno facendo una rivoluzione, ma specifico che è pacifica. Gli imbecilli non lo capiscono. Cosi come recuperiamo Mastella – ha concluso De Magistris – recupereremo anche gli imbecilli».
Sono quindicimila, secondo gli organizzatori, le persone che questa sera hanno preso parte alla chiusura della campagna elettorale dell’ex pm. Poco distante, in un albergo del lungomare, il premier Silvio Berlusconi è arrivato per sostenere il candidato di centrodestra Gianni Lettieri. De Magistris, però, non si dice preoccupato e anzi sottolinea che «viene a fare campagna elettorale per me perchè dirà di nuovo che chi mi vota non ha cervello e questo aumenterà il numero di persone che invece mi sceglieranno». Né teme che possano pesare i voti della camorra. «Credo che stiano mettendo in campo metodi, soldi e pressione camorristiche – dice – ma Napoli non si lascia comprare». «Non è un pecca essere magistrato, anche se non lo sono più perchè ho deciso di fare il sindaco – afferma – lo è invece essere camorrista e farsi accompagnare come un bambino da un camorrista». Detto questo, però, l’ex pm sottolinea che «oggi è il giorno della festa, della pace».
Premier a Napoli? È qui per sostenermi. «Berlusconi viene a fare campagna elettorale per me perchè ripeterà che chi vota per me non ha cervello e questo non farà altro che aumentare il cuore e la passione dei napoletani che mi voteranno». Lo ha detto Luigi de Magistris, candidato a sindaco di Napoli, in relazione all’arrivo del premier in città per sostenere la volata finale a Gianni Lettieri, candidato del centrodestra.
«Sono stato in giro per la città – ha detto ancora – e ho sentito la passione dei napoletani. Ricorderò questa campagna elettorale con grande entusiasmo, anche se questa seconda fase è stata segnata da polemiche». L’eurodeputato di Idv sottolinea che la mobilitazione dei cittadini «è stata una rivoluzione». «Dovendo dare un voto, ai napoletani do dieci», ha precisato. Di Pietro parla di «primavera che si affaccia alle porte». Una proposta alternativa fatta «dal centrosinistra e non solo» perchè l’Idv aveva sottolineato «la necessità anche per il centrosinistra di fare uno scatto d’orgoglio». Per Vendola, il voto del ballottaggio «sarà un segnale di disobbedienza e ribellione alla classe di governo». «Perchè – è la linea di tutti – vincere a Napoli servirà per dare una spallata al Governo Berlusconi».
Per Ferrero, al primo punto c’e «la questione morale» e a chi crede che con la vittoria di de Magistris ci sarà un soviet in Consiglio comunale, risponde che è una «stupidaggine». «Ci manca solo – commenta – di vedere Berlusconi che va in giro con uno scolapasta in testa». L’invito al voto arriva da Bonelli: «Vada a votare anche chi al primo turno non l’ha fatto o ha votato per Lettieri». Secondo Marino, la vittoria del centrosinistra servirà per impedire che la città «cada nelle mani del clan dei casalesi di Cosentino». Poi sul palco salgono attori, comici, cantanti e sulla campagna elettorale cala il silenzio che precede i giorni del voto.
La festa. Il candidato a sindaco di Napoli Luigi De Magistris è salito sul palco, alla Rotonda Diaz, con tutti i leader della sinistra, in una riedizione dell’Unione: Di Pietro (Idv), Niki Vendola (Sel), Paolo Ferrero (Rifondazione comunista), Angelo Bonelli (Verdi) e Ignazio Marino (Pd). Poi show con cantanti (Enzo Gragnaniello, i 99 Posse, Teresa De Sio e altri) e comici (Giacomo Rizzo, Francesco Paolantoni e altri).
Napoli, 28 maggio 2011