La “Notte dei Musei” come in tutto il resto del paese si è tenuta il 14 maggio 2011 e non è stata da meno rispetto ai musei più blasonati, in un percorso di Storia, arte, cultura e musica.
La proposta culturale con un percorso itinerante tra musica e storia, ha creare un’atmosfera magica che ha reso la visita a tratti surreale.
EBOLI – L’arte fa le ore piccole con “La Notte dei Musei”, l’evento europeo che apre gratuitamente le porte di musei ed aree archeologiche in orario serale e notturno, permettendo un emozionante ed insolita fruizione del patrimonio artistico italiano per tutti coloro che non riescono a farlo nei consueti orari di visita.
“La Notte dei Musei” ad Eboli, come in tutto il resto del paese si è tenuta il 14 maggio 2011 e l’evento non è stato da meno rispetto ai musei più blasonati, anche grazie all’impegno e alla passione che va ben oltre il lavoro ordinario, che ha profuso la Direttrice Giovanna Scarano e tutti i dipendenti del Museo Archeologico Nazionale di Eboli e della media Valle del Sele. E’ stata un’occasione unica per un pubblico variegato e con la presenza di tanti giovani che sembrerebbero distanti dal mondo della cultura, ma invece se coinvolti partecipano attivamente e con interesse.
La proposta della Dott.ssa Scarano è stata supportata anche dall’Assessore alla Cultura del Comune di Eboli Antonio Conte, è stata interessante, lei stessa ha voluto fare da cicerone ai vari percorsi che sono iniziati a partire dalle 22,00, arricchendo la proposta culturale con un percorso itinerante tra musica e storia, fino a creare un’atmosfera magica che ha reso la visita a tratti surreale.
Porte aperte e ingresso gratuito per la “Notte dei Musei“. Una location straordinaria quella dell’ex convento di San Francesco. Un complesso monumentale che risale al XIII secolo e che è stato ampiamente rimaneggiato nel corso del XVI secolo. Semidistrutto dai bombardamenti dell’ultima guerra mondiale successivamente ha avuto diverse destinazioni tra cui Municipio e scuola, fino a che fu restituito a parte del suo splendore e fu ricostruito e adibito dal 2000 a Museo.
L’allestimento, non ancora completato in tutte le sezioni, è organizzato secondo criteri cronologici. La prima sezione è dedicata alle più antiche testimonianze restituite dal territorio ebolitano: alle evidenze risalenti al Neolitico Superiore segue l’illustrazione delle tombe rinvenute in località Madonna della Catena e databili nel periodo Eneolitico (facies cosiddetta del “Gaudo”). Le evidenze relative all’età del Bronzo documentano l’occupazione delle aree collinari da parte di piccoli insediamenti legati alle pratiche della transumanza e aperti ai contatti con l’esterno, come dimostra, per l’XI secolo a.C., la presenza di ceramica di tipo miceneo.
La seconda sezione è dedicata all’esposizione dei ricchi corredi funerari che, a partire dall’età del Ferro, dimostrano una sostanziale continuità di occupazione dell’insediamento di Eboli fino all’età romana,Eburum) quando Eboli ( assume lo statuto di municipium.