Referendum- Rutelli e Chiti votano si. Democratici in ordine sparso. Il richiamo del segretario del PD: mi assumo tutte le responsabilità.
«Non vogliamo legittimare nulla, non abbiamo promosso noi il referendum, ma il risultato avrà un significato politico e se vincerà il no significherà che gli italiani vogliono mantenere questa legge».
E’ così che Dario Franceschini non si smuove dalla sua posizione, indipendentemente da come la pensano e si sono pronunciati nella Direzione del PD Francesco Rutelli, Vannino Chiti e tutti quelli che hanno deciso nel PD di votare “SI” al referendum elettorale. Franceschini spingendosi ancora più oltre ha dichiarato: «me ne assumo tutte le responsabilità».
Il segretario del Pd ha voluto rendere pubblica la sua posizione in relazione al Referendum del 21 Giugno prossimo. Lo ha fatto in occasione di un dibattito su Leopoldo Elia, “la Costituzione e la democrazia” con Gustavo Zagrebelscky. Il suo intervento chiarisce molti equivoci e alle domandi che si facevano sempre più insistenti circa lo “strapotere” del Premier, grazie alla legge elettorale che ne verrebbe fuori dalla vittoria dei quesiti, Franceschini ha dato la sua spiegazione, del tutto condivisibile, ritenendo che per quanto il sistema si presenti a dir poco diabolico e sbagliato è sempre meglio del «porcellum», che prevede già il premio di maggioranza alla lista o al partito che prende più voti. Pertanto, se Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dovesse decidere di andare alle elezioni da solo, cioè senza la Lega, lo prenderebbe comunque.
E’ altrettanto evidente che il Segretario del PD non sembra affatto preoccupato dal sistema che ne verrebbe fuori dal Referendum, che sicuramente andrebbe ad accentuare il problema, ma che tuttavia non escluderebbe il ricorso ad una ulteriore consultazione per far approvare un’altra legge dalle Camere.
Infatti, non si capisce per quale motivo, a fronte di questa ipotesi, il Parlamento non dovrebbe occuparsene. Pertanto quorum a parte, è molto difficile che il “SI” possa ottenere la vittoria, in ogni caso, se dovesse vincere, si dovrà obbligatoriamente cambiare la Legge e ci sarebbero ancora 4 anni per farlo.
Tra l’altro Giovanni Guzzetta del Comitato Promotore, ha scritto una missiva a tutti gli elettori del Centro-sinistra, nella quale ha detto loro : «Non fatevi convincere dai profeti di sventure, non fatevi travolgere dalla sindrome dell’eterno perdente. L’Italia ha bisogno di una vera democrazia dell’alternanza. Coltivate anche voi l’ambizione, che le vostre idee non rimangano pura testimonianza, ma si trasformino in soluzioni di governo, scelte dai cittadini e liberate dal ricatto dei “nanetti parassiti”. Così come avviene nelle grandi democrazie dell’alternanza. L’Italia si merita di più dei profeti di sventura, interessati a sopravvivere gestendo l’esistente»
E a sostegno dell’invito di Guzzetta, nella ipotesi che prevalga il no o l’astensione Franceschini ha dichiarato ancora e senza mezzi termini: «mi assumo da solo tutta la responsabilità», aggiungendo, che un partito serio non può cambiare idea solo perché nel frattempo la stessa posizione è stata condivisa anche da Silvio Berlusconi.
Sono uno dei “profeti di sventura” additati dal promotore del referendum, Guzzetta.
Andrò a votare no ai primi due quesiti (e sì al terzo) perché ingenererebbero un sistema poco rappresentativo del voto popolare, qualora si raggiungesse il quorum e vincesse il sì. Non è giusto forzare il nostro sistema politico in un bipartitismo: laddove il bipartitismo esiste è per ragioni storiche, non perché generato da una legge elettorale. Non facciamoci l’illusione che esso sia una panacea per gl’innumerevoli mali del nostro sistema politico. Possiamo esser d’accordo che i partiti della Prima Repubblica e dell’inizio della Seconda fossero troppi e, più che rappresentare minutamente i cittadini, rappresentassero minutamente i propri interessi, ma questo non significa che l’unica alternativa sia avere due soli partiti.
Come insegna anche il caso della Germania, un sistema a quattro-cinque partiti può andar benissimo. Due soli partiti non sono in grado di rappresentare la molteplicità delle opinioni dei cittadini: ricordiamoci che l’affluenza alle urne negli Stati Uniti è molto più bassa che in Italia (e in Germania). Rischiamo di far sì che i cittadini che non si riconoscono né nel PD né nel PDL, scoraggiati e delusi, non vadano più a votare.
Per Arturo,
condivido in pieno la tua analisi. Solo questi leaders del PD non hanno capito niente e si sono fatti giocare da Berlusconi, praticando il suo “.terreno di gioco”. La proliferazione dei Partiti è la prova del fallimento del Bipartitismo. Due partiti che contengono tutto e il contrario di tutto, salvo a dividersi su ogni problema.
Sarebbe interessante aprire un dibattito su questotema, anche perché, la tanto vituperata 1^ Repubblica era rappresentata nelle organismi elettivi solo da 7 Partiti, che riuscivano ad essere rappresentativi di ideologie, che adesso ci vogliono far credere essere superate e che invece fondano le loro radici nella storia del nostro paese, a partire dal risorgimento e dall’unità d’Italia, all’avvento del Fascismo, passando tra due guerre e l’Italia repubblicana, fino ad arrivare ai nostri giorni e alla 2^ repubblica mai nata.
Grazie del tuo intervento
SEMIALTERNO un “condensato di semplicità!”
SEMIALTERNO il sistema enucleante la modalità per acquisire quell’indispensabile equilibrio dinamico necessario a virtuosamente concorrenzialmente evolvere!
Assodato che alcuno mai potrà arrogarsi o dichiarare di trovarsi in una democrazia compiuta se non per coprire intrinseche speculative convenienza, essendo di per sé la democrazia una dimensione asintote in divenire! Criterio indispensabile per poter ottenere sempre più efficienti e efficaci responsabili risposte se questo viene agevolato da modalità che ne implementino il processo poiché “in fondo nessun ordine è mai definitivo, in quanto le risposte passano da una generazione all’altra ed il senso di conquista sta nell’uso che ne fa chi viene dopo!” Al che si può affermare che ciò che differenzia una democrazia rispetto ad un’altra sarà dato dal quanto d’apertura su questo fronte un sistema paese si presenta rispetto ad un altro: proprio perché oggettivamente la democrazia compiuta resta l’obiettivo al quale propendere ed avvicinarvisi in modo “asintote”! Processo che può essere più o meno accelerato e/o speculativamente contrastato dall’insorgere d’autoreferenzialità indotte anche dal quanto d’incompiutezza lo stesso meccanismo elettorale venga più o meno volutamente mantenuto in tal senso parziale ed incompleto. Questo può succedere attraverso quei soliti inutili referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali per continuare così a mantenerlo intransitivo facendo sì che la casta rimanga intransitiva esponendo così l’insieme dello stesso paese al rischio d’implodere! Quando un sistema di qualsivoglia genere e tipo… per reputarsi tale deve imprescindibilmente enucleare la ricorsività del ciclo e “per check andbalance criterio” poter incrementare qualità, diversamente, mai potrà qualificarsi per sistema e ritrovarsi specialmente quando ci si ritrova di tanto in tanto a quei suddetti speculativi “pitstops” per ulteriormente rendere transitivo il meccanismo elettorale!
Quando un sistema elettorale completo sarebbe opportuno conservarlo nel tempo inserendolo nella nostra Costituzione -“embeddandolo”- affinché ogniqualvolta non ne debba subire inopportune manipolazioni per ritrovarsi con i suoi assetti cambiati e così depotenziato ogniqualvolta non poter più correttamente assolvere ai compiti cui risulta essere preposto!
Ma, per esserne nuovamente rimaneggiato dai soliti “Penelope di casta” per mantenerlo sempre strutturalmente transitivo facendo sì che conseguentemente e per inverso la sola “casta” risulti sempre più intransitiva per così sempre più facilmente perpetuarsi nello spazio tempo! Pertanto, il quanto d’inoltro e/o di sviluppo di un tale processo di democratizzazione (deliberativa, condivisa, partecipata, ecc.) sarà anche rimesso direttamente od indirettamente anche al quanto di compiutezza esprimerà il meccanismo del sistema elettorale che s’intenderà acquisire quale filtro per confermare o determinare concorrenzialmente le alternanze alle rappresentanze politiche! Giacché, un’economia ed una società aperta presuppongono in altrettanto modo un appropriato adeguamento al sistema elettorale che dovrebbe risultare a bipartitismo aperto e non rimessa a soliti induttivi intransitivi monopoli od oligopoli riprodotti da compassati modelli elettorali!
Questo ovviamente, richiama in causa la strutturale articolazione elettoral – istituzionale che la pretende aperta sin dagli ingressi ovvero nei suddetti suoi meccanismi delle leggi elettorali che dovrebbero risultare senza soglia quanto il trend della realtà impone: economia, mercato, comunicazione, media, ecc, affinché se ne possa permettere per concorrenza di facilitarne il processo ed il suo procedere in modo tale da poter dissipare deterrenza! Pertanto, indispensabile risulta acquisire regole chiare e trasparenti secondo la massima semplificazione quanto richiede la sempre più complessa ed articolata realtà fattasi liquida Bauman. Pertanto, passando al contingente pur condividendo l’esigenza di mettere fine alle candidature multiple e con un sì al 3° quesito referendario poterlo abrogare, poco convincente risultano gli altri due quesiti in quanto sfrondando un già di per sé parziale e monco modello unanimemente considerato e, perfino dal suo artefice, una porcata sfrondandolo ulteriormente, molto difficile sarà aspettarsi una congruente risposta di sistema di ritorno! Proprio perché eventualmente, dopo una tale supposta vittoria (di Pirro), ci ritroveremo in mano solo con un bel corno ben sfrondato ma, pur semplicemente sempre un corno! Corno di quella stessa impalco che appartiene alla stessa medesima testa di quella bestia chiamata “DEMOS-KRAZIA” che per domarla abbisogna d’essere impugnata da entrambe le corna… Pertanto, serve un nuovo approccio attraverso un più completo argomentato “logos”!
In quanto un sistema di qualsivoglia genere e tipo… per reputarsi tale deve imprescindibilmente enucleare la ricorsività del ciclo “per check andbalance criterio” diversamente, mai potrà qualificarsi per sistema senza di tanto in tanto doversi rimettere a sempre nuovi “pitstop” attraverso inutili referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali.
Quindi, tanto maggiore sarà la sua incompiutezza di sistema altrettanto maggiore permetterà farsi cavalcare dalla speculazione autoreferenziale… diversamente, tanto maggiore sarà la sua enucleata compiutezza sistemica di “check and balance”, altrettanto maggiore risulterà la sua intrinseca capacità tesa a dissipare viziosa speculazioni autoreferenziali ed affini e/o collegate viziose collusioni… comprese quelle che direttamente od indirettamente hanno fatto partire anche le bolle delle “subprime and so on”, senza pescare nel nostrano: tangentopoli, , bancopoli, lodopoli, ecc.!
Il fatto che anche il sistema elettorale venga in un siffatto incompiuto modo mantenuto è desumibile anche dal fatto che: nessun potere si autolimita! E’ generalmente nelle pieghe che si nasconde il diavolo, ecc.
Pertanto, lasciando anche il sistema elettorale incompleto ovvero, mantenendolo transitivo risulta funzionale a diventare sempre più intransitiva come classe politica – casta arrivando al culmine di autonominarsi e conseguentemente nominare anche gli organi garanti, e così continuando autoassolversi, indulti, lodi, ecc.
Pertanto, la ricorrente necessità d’ogniqualvolta riproporre la questione del sistema elettorale diventa intrinseca da una siffatta sempre più intransitiva classe politica che mantien un siffatto sistema anche elettorale volutamente incompleto per così potersi meglio perpetuare nello spazio tempo aumentandosi così sempre più comodamente l’autoreferenzialità speculativa d’autoperpetuarsi, ecc.
Anziché provvedere ad acquisire un sistema elettorale completo quanto il sistema SEMIALTERNO che si va proponendo
Giacché, se vincesse il referendum ci ritroveremo con un modello monco, con un unico corno quello polare della KRAZIA rispetto a quel idealtipo completo sistema che dovrebbe presentarsi provvisto di entrambe le corna, con quel suo reciproco complementare corno che s’impernia sulla DEMOS.
Corni appunto, che appartengono alla suddetta stessa bestia!… bicicletta, barca, mezzo che dir si voglia! Pertanto, entrambi questi corni si rendono indispensabile per poter stendere e strutturare quel idealtipo articolato sistema completo necessario per far dinamicamente meglio interagire condivisione e competizione! sia verticalmente quanto orizzontalmente a miglior “check and balance criterio”
Pertanto un sistema completo si rende sempre più necessario per poter ricreare virtuosa concorrenza indispensabile a poter determinare ed agevolare:
– governabilità-decisionalità e contestualmente
– coniugare rappresentatività per riverberare economicità gestionale ed ingenerare nel contempo una dinamica a miglioramento della qualità per implementare in modo ricorsivo
– elementi indispensabili per poter espandere una più responsabile sussidiarietà caratteristiche indifferibile da poter acquisire ed indurre una crescita a sviluppo “inclusivo sostenibile”!
Giacché le leggi elettorali rappresentano quel indispensabile dispositivo preposto a confermare e/o determinarne il ricambio delle rappresentanze politiche – governative serve incardinarle compiutamente per così permetterne sin dalle front line un più fisiologico fluire di chiarezza e trasparenza quanto attesta la suprema legge incarnata nella nostra Costituzione affinché possa riverberarne ed innestare quel imprescindibile virtuoso processo capace di imbibire virtuosamente sia orizzontalmente quanto verticalmente tutta la galassia di: politics, policy and polity nel suo complesso.
Pertanto si propone l’acquisizione del sistema SEMIALTERNO Sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto e la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a “mandata elettorale”(consultazione a turno unico) PROPORZIONALE PURA, (la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi, ovviamente, più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo’ di fattore di soglia)
Ma, quando la “situazione” si rendesse priva di governo od andasse in stallo (ovvero la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni “art. 60”) il SEMIALTERNO richiama una consultazione elettorale a turno unico MAGGIORITARIA (es. in collegi plurinominali) od a PREMIO di MAGGIORANZA (anche questa “mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti sarà il numero dei collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio nazionale – idealmente non a base “regionalista”)
Dopo, tale mandata con Premio di MAGGIORANZA (o MAGGIORITARIO), comunque, si ritorna alla mandata a “base PROPORZIONALE”- (il termine SEMIALTERNO deriva dal fatto che diventa automatico il passaggio dalla modalità maggioritaria a quella proporzionale ma, non per inverso, in quanto la modalità proporzionale può ininterrottamente continuare a ripetersi quando la legislatura si concluderà nei suoi fisiologici tempi ovvero dopo 5 anni come attualmente accade!)
Il SEMIALTERNO comunque aumenta la sua efficacia quanto più l’induzione centrifuga del livello a base “proporzionale” si manterrà distinta rispetto a quella sua complementare rappresentata dal “maggioritario” per così far dinamicamente meglio interagire condivisione e competizione e così ingenerare quell’effetto concorrenziale indispensabile ad agevolare la suddetta governabilità – decisionalità… in quanto l’induzione:
CENTRIFUGA esprimere la RAPPRESENTATIVITA’ nelle sue più diverse contestuali identità quale espressione della “Passione del Senso d’Appartenenza e della tenuta sociale” esso impernia l’induzione distributiva quella creatività che dà origine nei fatti ad una multiate d’identità “partitiche” (Bobbio) – il corno del DEMOS!
E, per sua complementarietà l’induzione CENTRIPETA incardina la KRAZIA quello dell’autorevolezza, della decisionalità e della forza – rappresenta la “Ragione” quella che agevola la GOVERNABILITA’ il corno del “KRAZIA”!
“SEMIALTERNO” rappresenta una risposta!
Allora in un siffatto momento “de jure condendo” per:
– coerenza a quanto si propone la nostra Repubblica attestando sin dall’art.3 della nostra Costituzione esserle “…compito di rimuoverne gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano, di fatto, la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
– quanto per non vilipendere la ragione dovremmo prodigarci per acquisire anche per ciò che riguarda le leggi elettorali dei meccanismi completi indispensabili a rendere strutturalmente sin dagli ingressi completo ed efficiente il nostro BelPaese.
Pertanto, l’acquisizione di meccanismo “a check and balance criterio” si rendono sempre più indifferibili ove, per compiutezza, ogni attore attivo e passivo possa virtuosamente interagire ed interoperare in modo dinamico ricorsivo affinché si possa implementare qualità totale in tutto l’insieme del nostro Sistema Paese a virtuoso riverbero per l’intera sua galassia di politics, policy and polity! . Questo affinché tutto risulti altresì strutturalmente più completo. Solo così, meglio attrezzati, sia endo- and eso- si potrà risultare competitivi e poter affrontare con maggiore sicurezza le sfide che il futuro ci aspetta ma, altresì, per saperne cogliere le altrettante insite opportunità che un siffatto nuovo mondo potrà sempre più offrire, date le sempre nuove più imminenti esigenze che le prossimità di una siffatta nuova sempre più complessa e cangiante realtà anzi, liquida impone! (Bauman). L’esigenza di adeguamento sistemico risulta desumibile dall’evolvere delle cose e, direttamente ed indirettamente imposte dall’implicita “asintote” maggiore “encefalizzazione” del mondo che in un siffatto modo continua ad espandersi, grazie e/o in conseguenza delle nuove sempre più pervasive tecnologie informazionali (Moore) che in altrettanto modo pretende sistemica sintonizzazione! Giacché l’iperbolico ritmo impone un altrettanto indifferibile adeguamento per saper affrontare quell’irreversibile storico passaggio che abbiamo appunto intrapreso “per filogenesi” sin dalle città-Stato agli Stati nazionali e che ci porterà (da R. Dahl a R. Kurzweil) alle prossime dimensioni transnazionali – interstatuali: giacché non si può più fermare il mondo e/o pensare di poter decretare la fine della storia Fukuyama!? Ragion per cui si rende anche per i meccanismi elettorali introdurre quegli opportuni impliciti indifferibili aggiornamenti per ritrovarci attrezzati con tutti gli strumenti necessari e quei requisiti “d’accesso” necessari per “fisiologicamente” salpare e prendere largo, navigare sia fiumi impetuosi, quanto mari e/o solcare oceani! Appunto, per risultare competitivi serve attrezzarsi compiutamente dotandosi di un sistema barca che risulti strutturalmente capace di rispondere ad ogni sollecitazione di ogni prossima fluttuazione ad onda sia corta che lunga o di altro qualsivoglia effetto: lisca!?
Ed un sistema per reputarsi tale deve presentarsi a meccanismi a ciclo completo! Pertanto si deve presentare provvisto di entrambe le corna ovvero sia con il corno che incardina l’induzione polare centripeta della KRAZIA quanto assieme a quell’altro suo complementare corno della DEMOS quello che impernia l’induzione centrifuga. Quindi, dovremmo munirci di coraggio render compiuto il sistema elettorale mettendo così fine a quell’immane famigerata Odissea che tuttora ci mantiene in continuazione, sempre ancora in mezzo al guado vittime di quelle solite sirene che ci vogliono montare quei soliti “modelli chimera” rappresentati da quelle solite parzialità dal Mattarellum quanto risulta esserlo l’attuale Porcellum e così, continuando lo sarà per un siffatto anacronistico stereotipato procedere alla Sisifo, giacché se dovesse vincere col referendario il modello Guzzettum ci ritroveremo con altrettanta parzialità sistemica. Giacché per semplice sfrondo di quella parzialità quanto risulta essere l’attuale Porcellum ci ritroveremo nelle medesime peste ovvero, con un sol corno quello della Krazia. Corno che per renderlo sistema completo dovremmo ritrovarci a poter impugnare assieme a quello della Demos suo contrario ma, complementare che rappresenta l’induzione centrifuga! Questo si rende irreversibile necessario per un minimo di “balance criterio” giacché un completo sistema deve presentarsi con entrambe le corna come si propone con il sistema SEMIALTERNO che enuclea entrambe queste induzioni!
Pertanto si può affermare che finora abbiamo trascorso una peritura Odissea fatta di cicliche inutili bicamerali ed inefficaci ricorsivi referendum: Referendum oltretutto, mantenuti nel solo verso abrogativo che risulta squilibrato quando, anche qui, qualsivoglia equilibrio non potrà mai reggersi su una dinamica de sempre toglier e del mai poterci aggiungere. Pertanto bisognerà ripristinare equilibrio aggiungendovi anche il referendum propositivo; per minimamente assolvere l’implicita necessità di bilanciamento! Giacché il referendum propositivo rappresenta quell’istituto indispensabile necessario ad inoltrarci verso una “asintote” più completa democrazia indispensabile ad aprire quelle indicate, auspicate concrete forme di democrazia partecipativa e deliberativa, ecc. Quindi, sarebbe opportuno cogliere questo momento per mettere a punto l’insieme senza doverci ritrovare anche su questo fronte ai primordi come tuttora accade e privi di un sistema bilanciato e completo. Quando, così facendo si continuerà ad arrecar danno all’insieme del nostro Belpaese determinandone e ricreando dissipazione, discrasie sistemiche e perdita di competitività a causa di questo speculativo stereotipato sconnesso procedere del “never ending story” impiantatosi su un pedissequo “cava e emetti” costellata da continui blocchi. Implosioni e crash rappresentati da quei volubili “(pit)stop e try and go” tempestato da sterilizzati referendum e/o infruttuose bicamerali per montare e smontare talora lo stesso precedente modello se non cambiandovi in percentuale l’induzione centripeta (MMM) con quella centrifuga (MMP)! Od agendo viceversa o, talaltra, per intervenire variandone la percentuale di soglia d’accesso! Soluzioni che rappresentano il massimo d’anacronismo rispetto a quanto la realtà si sta evolvendo quando tutto risulta sempre più improntato sulla diversificazione, specificazione, differenziazione, ecc. Pertanto, contraddittorio risulta con la scusante del dover procedere a semplificare il quadro politico/partitico insistere con soglie d’accesso e/o ad aumentarne il tasso quando così facendo si agisce per anacronisticamente limitare e diminuire quella virtuosa concorrenza necessaria a poter contrastare auto avvitantesi speculative autoreferenzialità, concorrenza imprescindibile a poter dissipare viziose speculative deterrenze.
Quindi sarebbe opportuno metter fine a questa infruttuosa “Odissea” lastricata di un flippato siffatto procedere straripante di “volubili pitstop” dai quali invece sarebbe opportuno evincere l’esistenza sottotraccia di quel latente alterno “primordiale under statement” del quale tuttora sembra non se ne voglia riconoscerne l’esistenza. Quando si potrebbe semplicemente acquisirne e così semplicemente metterlo definitivamente a sistema articolandolo più compiutamente quanto in ultima analisi sintetizza ed enuclea il SEMIALTERNO. Questo lo si evince dallo stesso percorso che si è finora descritto che ha riprodotto una sconnessa vera e propria traiettoria a modalità semialterna che purtroppo tuttora risulta ancora primitivo, disgiunto ed intermittente quando necessità vorrebbe che venisse articolato e messo a sistema quanto come sintetizza il SEMIALTERNO.
Oltretutto questa esigenza di provvedere, viene desunta dal fatto che un più che decennale peregrinare dispendioso per lo spreco di energie e fatiche profuse con l’eventuale vittoria del prossimo referendum purtroppo riemergendo con un sol corno – quello ad induzione centripeta! Quindi, sempre senza un sistema completo o da reputarsi tale in quanto per acquisire la dovuta compiutezza e rendere i meccanismi elettorali completi, dovremmo poter impugnare entrambi i corni giacché a quella sola induzione centripeta ottenuta serve aggiungervi l’altrettanto sua contraria ma complementare rappresentato dall’induzione centrifuga che esprime la rappresentatività!
Quello guarda caso, che abbiamo precedentemente abbandonato pur essendo suo complementare ed indispensabile corno che solo quando correttamente allocato, per reciproco “balance criterio” si rende in altrettanto modo indispensabile a poter imbrigliare la suddetta bestia DEMO-KRAZIA. Questo per equilibratamente poterla meglio governare e far conseguentemente in un siffatto fisiologico modo, ingenerare quella necessaria concorrenzialità indispensabile anche a questo livello, a poter contrastare speculative autoreferenzialità e così dissipare quelle rischiose latenti mutazioni oligarchiche!
Pertanto, il sistema SEMIALTERNO si presenta completamente attrezzato con tutti i suoi elementi correttamente allocati, senza vantare alcuna presunzione di “distanziamento aureo” pur considerandone la necessità del mantenerne ben distanziati gli induttori di cui si compone ma per così potersi proporre come semplice “idealtipo sistema” elettorale completo… che quando risulta attrezzato ed equipaggiato in modo completo sarebbe opportuno conservarlo nel tempo inserendolo “embeddandolo” nella nostra Costituzione affinché ogniqualvolta non ne debba subire inopportune manipolazioni e/o rimaneggiamenti dai soliti “Penelope di casta” per mantenerlo sempre strutturalmente transitivo! Umiliando ogni acclamata e conclamata volontà che così facendo ci si potrà muovere verso una società più libera, ecc. se non invece ad ulteriormente conferma dell’esigenza di dover semplicemente, cambiare archetipi… in quanto sempre più retrogrado risulta parlare di conservatori e liberali quando la struttura elettorale si mantenere sempre così obsoleta e transitiva al solo funzionale mero speculativo scopo del perpetuare lo “STATUS QUO” di casta!?
Perciò, se non ci doteremo di un completo sistema resteremmo sempre in mezzo al guado quanto risultiamo esserlo tuttora e, sempre più impaludati per effetto del continuare ad impiantare e/o farci propinare da suddette consuetudinarie vecchie e sempre nuove ”Penelope” di casta, le altrettanto solite ibride chimere quelle che ci hanno precedentemente impaludato con il Mattarellum quanto ci sta mantenendo in analogo modo l’attuale Porcellum quanto in altrettanto uguale modo risulteremmo ritrovarci con un altrettanto parziale ed incompleto sistema, sortito dal prossimo referendum del 21 giugno c.a. Giacché ci ritroveremo in mano con un corno quando per ogni equilibrato procedere si rende necessario poterne impugnarne due per intrinseca nelle “auree cose)” complementarietà!
Pertanto col modello Guzzettum ci ritroveremo in mano un bel corno che ci rinchiuderà entro un forzoso blindato bipartitismo chiuso compresso fra quei due prossimi partiti – cingoli che ulteriormente tenderebbero a sempre più burocratizzarsi ed istituzionalizzarsi in quanto alcun potere si autolimita! Questo rappresenterebbe aumentarne la cattività e rischiare involuzioni autoritarie rispetto a quel virtuoso bipolarismo che un sistema completo dovrebbe permettere ricreare una libera virtuosa atmosfera quanto il SEMIALTERNO permetterebbe per ricreare quella libera atmosfera indispensabile a rendere sempre più eterea e penetrante la stessa democrazia appunto come l’aria che respiriamo!
Allora, di un sistema completo quanto il SEMIALTERNO enucela si rende opportuno acquisire indispensabile per risultare (eso and endo; evo and devo; geopen and geoped) competitivi rimettersi in rotta e per affrontare attrezzati e ben equipaggiati le sfide che ci attendono e così meglio poter cogliere le opportunità che una siffatta realtà offre quanto in altrettanto modo poter rispondere a quel grido di libertà che viene dal futuro!
N.B.: La soluzione a due distinti (logistici) livelli è già praticata nella Regione Trentino Alto Adige giacché il governo regionale deriva dalla confluenza di un’Assemblea Altoatesina eletta a mandate a base Proporzionale ad induzione “Centrifuga” che si somma a quella eletta a mandata a base maggioritaria “centripeta” che determina l’assemblea Trentina!
Pertanto un sistema per reputarsi tale deve imprescindibilmente enucleare in sé il ciclo quanto il SEMIALTERNO contempla poi, che questo si verifichi attraverso un ciclo a passo d’onda corto o lungo sarà la situazione ricreata dal contesto a determinarla in modo quasi autopoietico!
Corto ovvero, dopo ogni fluttuazione centripeta al maggioritario si ripeta una sua complementare tornata centrifuga – “mandata al proporzionale”- (questo analogamente già avviene nei modelli elettorali a doppio turno es. in Francia ma nel SEMIALTERNO il ciclo avviene in entrambe le direzioni dal centripeto al centrifugo e viceversa);
oppure, dopo una fluttuazione
Lunga questa può avvenire dopo ogni tornata al maggioritario si ripropone dopo ogni mandata al proporzionale la lunghezza dipende dalla tenuta governativa nelle mandate al proporzionale giacché non è detto che si debba ogniqualvolta presentare in modo automatico l’alternanza. In quanto, potrebbe altresì succedere che si ripeta consecutivamente per 3-5 volte in successione mandate ad induzione al proporzionali centrifughe. Pertanto, questo cambio induttivo potrebbe manifestarsi dopo 8-10-15 anni anziché perfettamente alterne ogni cinque anni laddove ad una mandata al proporzionale pedissequamente ne segua una al maggioritario). Pertanto, il passaggio da una mandata centrifuga a quella centripeta è da considerarsi relativo. L’importante é che il ciclo si mantenga potenzialmente integro, quale vitale necessità indispensabile ad innescare concorrenza tale da imbibire più pervasivamente l’insieme nel suo complesso e mantenere perennemente costante l’effetto concorrenziale permanente indotto quale autotutela per i “feed back” di controllo che induce nello spazio tempo sia orizzontalmente che verticalmente quale latente “check and balance criterio” ad effetto dissipativo nei confronti del rischiare autoreferenziali speculative degenerative incestuosi autoavvitamenti, deterrenze quant’altra viziosa rendita speculativa di posizione tesa a corrompere la stessa democrazie in oligarchia!!
Inoltre, quanto sopra rappresenta la parte formale e strutturale… ma, non è sufficiente la cornice stesa da una buona Costituzione giacché il quadro si deve riempire d’impegno di altrettanto buoni cittadini che vitalizzino la Democrazia! Giacché la democrazia non è soltanto un abito esteriore di regole, ma è anche un atteggiamento interiore che dà corpo alle istituzioni; che non c’è democrazia senza un ethos conforme e diffuso. Pertanto, tutto deve essere animato da quest’impegno che viene rimesso ad ognuno di noi per applicarlo e praticarlo! Giacché, la migliore delle Costituzioni nulla può se gli uomini che la mettono in pratica risultano essere corrotti o si corrompono, o, comunque, non ne sono a misura… pertanto la “sicurezza nel futuro” ce la dobbiamo sudare dall’impegno personale ingenerando quel effettivo senso di appartenenza: iniziando con l’acquisire modi alternativi di guardare le cose per al meglio saper superare l’istintivo inerziale “pensiero unico” e, così dopo aver indagato nel micro, nel meso e nel marco attraverso tutta la bibliografia possibile da Atena a Sparta fin su all’attuale… da A. Lijphart a Deming – Kai-zen a Goffman, Bauman, Watzlawick, De Kerkhove, R. Kurzweil and so on…”!”facilita carpirne il latente insito aureo ciclo delle cose” e così meglio attrezzarsi nel poter affrontare con quella necessaria sicurezza le sfide e le incertezze del futuro che ci attendono quanto poter cogliere le opportunità che offre una siffatta nuova realtà promette…. giacché “le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!” “Monod” e/o….articolandole, organizzandole e sistematizzandole a ciclo compiuto in modo dinamico aperto verso un virtuoso, concorrenziale ad efficace bipolarismo aperto per meglio sintonizzarsi a come la realtà si evolve…
Proprio perché la legge andrebbe tutta rifatta per agevolare il processo innovatore ed accelerare le prassi istituzionali serve un salto di qualità. Quindi, per spezzare questo perversa impostazione ed agire al prossimo referendum del 21 c.m. occorre semplicemente fuoriuscire da ogni indicazione e schema di casta e scegliere un secco “NO” al primo quesito elettorale (oppure astenendosi) ed invece abrogare con un “Sì” il 2° ed il 3° quesito. In questo modo si creerebbero quelle dissonanze necessarie ad obbligare la classe politica ad uscire allo scoperto ed aprire il confronto per mettere meglio a punto il sistema elettorale completandolo giacché un sistema di qualsivoglia genere e tipo… per reputarsi tale deve imprescindibilmente enucleare la ricorsività del ciclo e “per check and balance criterio” poter incrementare qualità e massimizzare governabilità-decisionalità, rappresentatività, economicità gestionale implementando sussidiarietà! Diversamente, mai si potrà qualificare per sistema il ritrovarci di tanto in tanto obbligati a speculativi “pitstops” costituiti da inutili referendum ed infruttuose bicamerali per ulteriormente mantenere parziale e transitivo il meccanismo elettorale per rendere intransitiva ed autoreferenziale la sola casta! Quindi, servono inderogabili innovazioni ed adeguamenti su molti fronti e livelli perché pur essendo giunti nel terzo millennio, ci ritroviamo anacronisticamente tuttora ancorati ad un bicameralismo “ridondante” perfetto che non ha eguale al mondo! Allora, sarebbe opportuno muoversi per non rischiare di ritrovarci rinchiusi in un modello a bipartitismo forzoso e blindato a soli “barriti e ragli” simile a quello che ci sta da tempo sempre più trascinando nell’attuale recessione quello che fino a l’altro ieri era stato tanto acclamato e decantato dell’“american way of live” ha fatto flop!
Modelli che si volevano imitare quanto quello maggioritario ma, che l’elettorato alle ultime elezioni ha sancito di voler respingere dimostrando di preferire ad un bipartitismo forzoso e blindato un bipolarismo aperto. Bipolarismo che solo se ben articolato attraverso un sistema più completo e meglio articolato quanto con il sistema semialterno propone potrebbe un modo virtuoso massimizzare governabilità-decisionalità, rappresentatività, economicità gestionale implementando sussidiarietà! Giacché un sistema per reputarsi tale dovrebbe imprescindibilmente enucleare la ricorsività del ciclo e “per check and balance criterio” poter incrementare qualità e non doversi ogniqualvolta rimettersi ai suddetti impropri viziosi pit-stops!
Appunto, se si volesse effettivamente rendere il sistema istituzionale più veloce accelerandone i processi, oltre a procedere a quanto hanno già intenzionalmente espressero ancor prima delle elezioni Europee, sia il Pres. del Consiglio Berlusconi quanto l’On. Franceschini che si erano nel merito spesi, dichiarandosi disposti a dimezzare anche i Parlamentari contestualmente a questo “ammodernamento” per poter effettivamente rendere virtuoso il sistema nel suo complesso, servirebbe innanzitutto mettere a punto e completare il meccanismo delle leggi elettorali facendo si che la semplificazione del quadro politico venga rimessa automaticamente all’insita dinamica articolazione dello stesso meccanismo quanto il semialterno enuclea, senza la necessità d’introdurre alcuna soglia e/o doversi rimettere a continuativi speculativi pit-stops costituiti da inutili referendum ed infruttuose bicamerali per ulteriormente rendere parziale e transitivo il meccanismo elettorale per invece mantenere perpetua e sempre più intransitiva ed autoreferenziale la sola casta!