Battipaglia & Arte: Personale di Lorenzo Vicino a Palazzo di Città

Dal 07 al 14 maggio 2011, nell’atrio del Palazzo Comune, l’artista esporrà le sue opere.

Pittura, Scultura, Art-Eco, all’interno della mostra personale di Vicino: Presente Infinito “Chiaroscuro”.

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BATTIPAGLIA –  Organizzata da “Officina 23”, con il patrocinio del Comune di Battipaglia e la Fondazione Gianbattista Vico, Vernissage dell’artista Lorenzo Vicino, dal 07 al 14 Maggio 2011,  orario Mostra dalle 08.30 alle 22.00 nell’atrio del Palazzo di Città.

L’artista salernitano ha esposto in numerose gallerie d’Italia sia in mostre personali e sia nell’ambito di eventi legati alla promozione di movimenti creativi contemporanei. Legato al mondo dell’interior design, Lorenzo Vicino ha una passione per la commistione di tecniche, materiali e colori. Attraverso il suo lavoro, Vicino cerca di indagare nel mondo delle emozioni e dei sentimenti, puntando alla riflessione sull’impermanenza nell’arte, sul significato della scultura e su come la scultura possa essere messa in relazione con il contesto sociale contemporaneo.

Le tecniche dell’artista salernitano sono del tutto personali e sotto certi aspetti innovative e vanno dall’utilizzo di vernici sintetiche al collage polimaterico con sabbia vernici industriali, all’uso di malte e paste cementizie.

Presente Infinito “ChiaroScuro”, la chiave di lettura indicata da Lorenzo Vicino per le sue opere, con il vernissage dell’artista in programma sabato 7 maggio 2011, alle ore 19.30, nell’atrio di Palazzo di Città.

Battipaglia, 6 maggio 2011

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Biografia

Lorenzo Vicino

Lorenzo Vicino nasce il 23 agosto del 1963 a Torre Orsaia (SA), un piccolo centro della provincia di Salerno, vive ed opera ad Agropoli, dividendosi tra due attività, artistica ed imprenditoriale.
Il suo è un percorso artistico impegnato. Ha esposto in numerose gallerie d’Italia sia in mostre personali sia nell’ambito di eventi legati alla promozione di movimenti artistici contemporanei. Legato al mondo dell’ interior design, ha una passione per la commistione di tecniche, materiali e colori. Il suo linguaggio cerca di indagare il mondo delle emozioni e dei sentimenti e gran parte del suo lavoro è legato alla riflessione sull’impermanenza dell’arte, sul significato della scultura e su come questa si metta in relazione con il contesto sociale contemporaneo.

Le sue opere sono il frutto della sperimentazione e del confronto con svariati materiali; per le sue opere pittoriche utilizza essenzialmente tela e supporti rigidi come legno, multistrato, materie plastiche.

Il materiali primari che compongono i suoi lavori sono messi in rapporto con il concetto di rappresentazione e fungono da chiavi con infinite possibilità di lettura; allo stesso tempo, testimoniano la continua metamorfosi della materia, la cui instabilità è sinonimo di apertura a diverse interpretazioni.
L’ approccio alla grammatica astratta e ai modi della pittura astratta informe (griglia, assi verticali-orizzontali, campiture, monocromie, cadute di colore) è metodologico non solo linguistico e strutturale. Al tempo stesso il processo formativo, generativo ed inventivo è sempre tenuto concettualmente sotto controllo, in modo che il furor segnico o l’enfasi materia non prenda il sopravvento sulla purezza linguistica e sulla leggibilità della grammatica formale.

Le tecniche utilizzate sono del tutto personali, variano dall’utilizzo di vernici sintetiche al collage polimaterico con sabbia vernici industriali, all’uso di malte e paste cementizie.

Tutti i materiali vengono assemblati e sostenuti ed inglobati in un unico disegno di base ma attraverso il colore crea delle forme astratte che si stendono nello spazio con la massima intensità e vibrazione. La pratica pittorica associata a genti e strumenti peculiari, la predilezione di metodi e di materie, al fine di soddisfare il desiderio di unicità e singolarità, di modernità oltre che di bellezza, di energie e di profondità, di espressività, elemento caratterizzante della ricerca dell’artista : dallo sgocciolamento, dalla pettinatura di strati di colore, monocroma assai denso, alla lenta stratificazione di pigmento, dalla stesura a pennello, alla tela macchiata di colori stesi, cancellati, ripassati.

Ciò che prevale è la ricerca, la scoperta e la continua sperimentazione di metodi operativi personalizzati attraverso i quali reinventare le forme dell’astrazione, per rimetterle in discussione, per ricrearle, perfino per ridefinirle, con minime ma sostanziali differenze riconducibili però ad un soggetto unico, ad una singolare speciale biografia.

Per le sue sculture, utilizza alluminio, acciaio e legno e già dai primi anni Novanta, adotta materiali riciclati, sviluppando un linguaggio personale teso alla rivisitazione del quotidiano e agli aspetti più intimi della memoria dove si sovrappongono simboli, icone, cultura pop, rappresentazione storica e coscienza politica.

La sua opera appare come tra le attuali sintesi delle espressioni linguistiche maturate negli ultimi decenni e non conosce confini di genere spaziando proprio dal design alla scultura, dall’installazione alla performance. Tuttavia, nel suo lavoro viene evitata l’idea di monumento e ogni retorica insita nell’ idea di tradizione e di classico.

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