Il PTCP trasforma la Piana in un luogo di passaggio, non raccoglie la previsione: di una città marittima tra Eboli e Battipaglia; del distretto industriale di Eboli-Battipaglia; dell’Ospedale Unico.
Il Porto commerciale non è una opportunità economica. Si pensi a un porto turistico sul Sele, a sviluppare l’area di San Nicola Varco, la metropolitana leggera, l’alta velocità.
EBOLI – Al dibattito sulla delocalizzazione del Porto Commerciale di Salerno, contenuto nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, e le sue relative previsioni, recentemente discusso e respinto dalla Maggioranza consiliare, che si fa sempre più acceso, non poteva mancare quello del Sindaco di Eboli Martino Melchionda.
POLITICAdeMENTE ha voluto sollecitare i vari attori politici, per alimentare un dibattito, che invero, meritava più attenzione da parte del Consiglio Comunale, nel quale invece, in quella precisa circostanza ha visto prevalere più gli schieramenti e l’appartenenza, che il confronto e il dibattito.
Hanno voluto dare il loro loro contributo il Presidente del Consorzio destra Sele e Consigliere Comunale Vito Busillo, il Capo gruppo PdL di Battipaglia, Giuseppe Provenza, il Capo gruppo PdL di Eboli Fausto Vecchio, oltre a pubblicare interventi e note politiche sia del Nuovo PSI che di Sinistra Ecologia e Libertà.
Quello del Sindaco di Eboli Martino Melchionda è ben gradito, così come sarebbe gradito quello del Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro e degli altri attori della politica di Eboli e di Battipaglia, dei Consiglieri Regionali e dei Parlamentari nazionali del nostro collegio, consapevoli che la partita dello sviluppo di queste aree nel contesto provinciale e regionale sia determinante oltre che di fondamentale importanza.
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di Martino Melchionda
Sindaco di Eboli
Gentilissimo Direttore,
accolgo volentieri il Suo invito ad intervenire, sia pure sinteticamente, sui contenuti del Piano Territoriale della Provincia, almeno per la parte di esso che attiene al nostro territorio.
Il Consiglio Comunale di Eboli, nella seduta del 14 aprile scorso, ha votato le osservazioni proposte dall’Amministrazione, con una serie di rilievi e di considerazioni che, si spera, il Consiglio Provinciale vorrà condividere.
In linea generale, il Piano adottato dall’Amministrazione Provinciale individua un’area omogenea quale la Piana del Sele e le colline circostanti, e la definisce a prevalente vocazione paesistico ambientale; segnala la presenza di una realtà produttiva centrata sul settore agroalimentare, ma, nei fatti, nelle previsioni concrete, mortifica questa realtà territoriale (la Piana del Sele), che diventerebbe una zona di transito e non invece un luogo di significativi investimenti.
E vado a specificare quanto ho appena affermato, richiamando il contenuto delle osservazioni apportate dai gruppi consiliari del PD, API, UDC, con l’astensione di SEL, e con il voto contrario del PDL e del NUOVO PSI.
Siamo contrari alla realizzazione di una variante della Statale 18, che sarebbe un’ulteriore frattura della nostra pianura, utile soltanto a velocizzare il traffico da e verso il Cilento e a scavalcare il territorio della Piana del Sele; peraltro a breve inizieranno i lavori di adeguamento della Statale 18, con rotatoria a Corno D’Oro, Bivio Campolongo, Cioffi e pubblica illuminazione.
Siamo contrari al prolungamento della Provinciale Aversana con l’attraversamento del Sele e dei terreni dell’Istituto Orientale; è un’area di pregio agricolo, paesaggistico e culturale; proponiamo che l’Aversana si innesti nella parte sud della Provinciale 30, e sul ponte già esistente a Foce Sele, con i relativi adeguamenti.
Siamo contrari alla strada di collegamento dello svincolo autostradale di Eboli che attraversa i comuni di Serre, Altavilla Silentina e Albanella; chiediamo l’adeguamento della Provinciale 30, arteria di vitale importanza anche per quei territori.
Queste previsioni tendono a ridurre il territorio della Piana del Sele come un luogo di solo attraversamento verso altre realtà, con la rinuncia ad infrastrutture che invece valorizzano la Piana.
Non si parla più di un porto turistico; noi lo chiediamo.
Non si fa menzione della stazione di San Nicola Varco, che invece deve essere realizzata dentro un rafforzamento della logistica a supporto delle produzioni agroalimentari.
Non si parla più del Polo agroalimentare a San Nicola Varco, l’area più pregiata di questa provincia, di proprietà regionale.
Cosa intendono fare Caldoro e Cirielli di quelle previsioni? Hanno accantonato l’idea delle Giunta Bassolino (mai peraltro praticata)?
Noi siamo convinti che a San Nicola Varco (stazione, ex mercato), possa nascere un necessario polo logistico.
Se Caldoro e Cirielli hanno altre prospettive, lo dicano.
Nel PTCP nulla viene riferito.
Siamo contrari al porto commerciale, non per ragioni ideologiche, ma pratiche.
Il porto commerciale, ma soprattutto il district park (la logistica da realizzare nella Piana) stravolgerebbe l’assetto del territorio, che gradirebbe quella vocazione produttiva (agroalimentare) esistente, e quella prospettiva paesistico ambientale delineata dallo stesso PTCP.
Insomma, si deve togliere il porto commerciale da Salerno, e non ci sono altre soluzioni, occorre che si dica con chiarezza, che siano coinvolte le realtà locali, che si rovescino tutte le previsioni del Piano, che vi siano tutte le necessarie compensazioni ambientali e territoriali.
Ma questo non è; sembra, dal Piano della Provincia, che si debba trasferire un peso che altrove non può rimanere (a Salerno manca lo spazio per una moderna logistica).
Certo è che la destra Ebolitana, vecchia e di recente acquisizione non può far passare un insediamento portuale di quelle dimensioni come un’opportunità economica e occupazionale, quando ciò non è.
Si pensi prima a realizzare un porto turistico sul Sele, a sviluppare l’area di San Nicola Varco, a portare qui la metropolitana leggera, l’alta velocità, ad adeguare le Provinciali che corrono verso il mare.
Chiediamo che il PTCP raccolga la nostra previsione di una città marittima tra Eboli e Battipaglia, il distretto industriale di Eboli e Battipaglia, l’Ospedale unico; insomma vogliamo costruire quella grande polarità urbana e produttiva della Piana del Sele, centrata su queste città e su un territorio importante che le circonda, e che rappresenta il meglio dell’economia della provincia di Salerno.
Il Sindaco
Avv. Martino Melchionda
Non sono d’accordo che si costruisca il Porto Commerciale sulla fascia costiera, indipendentemente se è nel comune di Eboli o di Battipaglia. Un porto turistico ancora ancora, ma uno scempio di quella specie non è accettabile.
Se il Piano Provinciale, giudicando da quello che ho letto, e da quello che gli stessi politici hanno detto e scritto su questo blog, cioè che tutte le iniziative progettuali programmate dalla provincia escludono sistematica,mente la Piana del Sele, a favore di altre realtà, allora vuol dire che Cirielli è contro quest’area, forse perché non riesce a metterci le mani sopra.
Cirielli non solo dimostra di essere cattivo e interessato solo al potere è anche uno sprovveduto, perché sta tagliandosi il ramo su cui è seduto.
Difficilmente sarà rieletto, specie se continua a comportarsi così.
Le motivazioni di Melchionda mi trovano d’accordo con lui per la prima volta. Innanzi tutto il Porto commerciale porterà solo inquinamento. Il lavoro non ne parliamo proprio, continuerebbero a lavorare in maniera più comoda quelli che già lavorano per Gallozzi.
La delocalizzazione del Porto Commerciale, per chi non l’ha ancora capito, è solo un piacere a Gallozzi e niente più e De Luca e Cirielli stanno facendo a cazzotti per accaparrarsi i favori di Gallozzi.
Inviterei la gente a lasciare loro commenti con veri nomi e cognomi se veramente intenzionati al bene della collettività locale,fare barriere anche nei commenti non mi sembra cosa giusta.-Lo scontro di idee politiche ed altro fatelo da qualche altra parte e per i signori politici mettete le carti in tavola per il benessere della cittadinanza EBOLITANA e non per vostri consensi per scavalcare a palcoscenici maggiori,visto la mia idea politica sia ben chiaro che è rivolto a tutti gli SCHIERAMENTI compreso quello di mia fede,tanto vi dovevo per vedere e sperare se con questo appello la politica locale saprà fare per una volta QUALCOSA DI POSITIVO.-
A voi la politica al sottoscritto da cittadino attento interesserebbe il RISULTATO per Eboli.-
Forse finalmente si è svegliato Melchionda ma non del tutto,anche perche la sua posizione contro il porto commerciale nel territorio ebolitano non sono idee nuove ma idee condivise che l’opposizione fatta da SEL gia reclamava da tempo. Ma a parte questo quando si tratta del mio paese non esistono colori politici,io so che a casa mia comando io e non l’intruso o l’ospite ,cioè in territorio ebolitano non esiste ne provincia ne regione al di la di alcune regole amministrative ma il mio territorio lo comando io con i miei ebolitani concittadini io decido il destino del mio territorio abitativo. Il destino dell’Istituto Orientale ,dell’azienda Improsta e Monti di eboli,cadono nella storia e nel comprensorio ebolitano sono fiori all’ochiello delle risorse paesaggistiche della piana e ci sono altri luoghi meno famosi ma altrettanto interessanti..Ma non si deve stracciare il mbene pubblico con il disinteresse o con l’interesse coatto di qualche privato dis truggengo tutto come monte di eboli con il fotovoltaico o l’isittuto orientale ormai ridotto a pezzi tra espropri e comodati d’uso costeggiando il fiume sele fin quasi alla foce ed attraversando anche un area archeologica il lato opposto ad ERA ARGIVA.Monte d’Oro parte dell’istituto or. in mano a chi? terreno archeologico scempiato quotidianamente da incendi ed altro, aspettando ai piedi del monte che venga realizzato il ponte di brooklyn o qualche altra caz…a. Per non parlare dell’azienda IMprosta stanno facendo di tutto per privatizzarla e quindi mun salto indietro di mezzo secolo o poco li quando apparteneva all’ultima famiglia latifondista gli Amendola.Non vendiamo la nostra storia la nostra proprieta ,tutto questo se valorizzato ci porterebbe in termine di economia turistica posti di lavoro e richezza economica in cambio di una qualita di vita-ambiente miglire di questa. Per realizzarla la ricetta è unioca responsabilita e partecipazione della popolazione al di la dei partiti ormai stantivi e vecchi di muffa di malaffare.
Non sarà certo il Porto Commerciale a risolvere i problemi economici di Eboli, ormai in pieno declino, politico, economico e culturale. Il treno ormai si è perso e adesso è inutile aspettarne un altro.
Il Porto commerciale come dice az2o è solo un piacere a gallozzi.
E’ vero quello che dice il sindaco: PTCP e porto commerciale non sono un’ opportunità economica. Per lui.
Nel progetto del porto isola si parla di 2,5 milioni di container movimentati ogni anno (a fronte degli attuali 10 milioni). Anche volendo pensare ad un adeguamento delle vie di comunicazioni terrestri, immaginate cosa potrebbe diventare la litoranea nel corso dell’anno (se si lavorasse tutto l’anno sarebbero circa 6800 i container giornalieri movimentati, molti dei quali per via terra). Quale progetto di rilancio turistico si potrà mai immaginare sulla nostra costa (da Pontecagnano a Capaccio) in condizioni del genere? Gli stessi tecnici che hanno scritto su questa struttura (basta leggere il nostro Piano Strategico Comunale) hanno parlato di un impatto ambientale spaventoso e conseguenze sulla vivibilità davvero inimmaginabili. E questi ancora continuano a parlare di questa piattaforma di cemento (1 km x 2 km) a largo delle coste ebolitane. Se è vero, come dicono, che ci sarà una positiva ricaduta occupazionale (gli attuali portuali verranno licenziati?) perché De Luca non se lo piazza a largo delle sue coste così ottiene il doppio risultato di avere il porto turistico all’inizio della costa amalfitana e nuovi posti di lavoro per il progettato porto-isola (economia ed occupazione a go go)?
Ce lo faccia sapere De Luca e i suoi delfini (anzi i suoi polli) che considerazione ha dei Comuni della provincia così ci regoliamo di conseguenza. E’ sicuramente un grande sindaco ma non si può accettare il fatto che per raggiungere i suoi biettivi lo debba fare a scapito degli altri. Spero solo che l’intenzione di mettersi di traverso sia reale e non di facciata, non sia in realtà un modo per alzare la posta e avanzare in seguito specifiche pretese per soddisfare aspirazioni e velleità politiche personali. Armando Voza
Dopo mesi di silenzio si ritorna a parlare dell’ecomostro e lo si fa con sempre più preoccupante insistenza.
De Luca & Co tornano all’attacco. Sapremo essere forti e compatti contro chi sta disegnando il tramonto definitivo per la Piana del Sele? Per liberare Salerno dal porto commerciale non so chi ha pensato di spostarlo a largo delle coste ebolitane. I fautori di tale scempio si affannano a dire che porterà ricchezza e lavoro (gli attauli portuali verranno licenziati?). E se non sarà così? Che facciamo lo rismontiamo e lo restituiamo al mittente? L’opera (una piattaforma di cemento armato di 1Km x 2Km collegata a terra con una lunga passerella di qualche centinaia di metri) cambierà definitivamente (ed in peggio) il volto della nostra fascia costiera. Difficilmente potranno progettarsi i tanto (e fin troppo) auspicati piani di rilancio turistico dell’area. Se è vero, come dicono i deluchiani, che il porto-isola porterà ricchezza e lavoro allora perché il sindaco di Salerno ce lo vuole mollare a noi? Se lo tenesse pure e lo installasse a largo delle sue coste: otterrà il duplice obiettivo di rivalutare la zona a ridosso della costiera amalfitana consevando i posti di lavoro. Sai che botto! Il piano prevede che il porto-isola debba movimentare 2,5 milioni di container all’anno (ora a Salerno se ne movimentano 10 milioni) che corrispondono a circa 6.800 container al giorno (x 365 gg) da trasferire anche via terra. Immaginate cosa diventerebbe la fascia costiera (soprattutto in estate) con le colonne di TIR da e verso il porto isola? Una vera apocalisse. Alcuni tecnici (lo si può leggere nel nostro Piano Strategico Comunale) dicono chiaramente quali conseguenze nefaste comporterebbe la realizzazione del porto-isola in termini di inquinamento, di consumo del suolo e di vivibilità in quell’area: lo dicono loro ed il nostro Consiglio Comunale, approvando il PSC, ne ha preso atto (qualora lo abbiano letto). Si stanno presentando progetti per il ripascimento delle spiagge per colpa dell’erosione continua. Si sono chieste, queste persone, che impatto potrebbe avere un mostro del genere sul mutamento delle correnti marine? Spero solo che questa presa di posizione non sia di pura facciata ma guardi veramente al futuro di questa terra (al no deve, ovviamente, seguire un progetto di sviluppo che ponga fine all’idea che quella zona sia considerata terra di nessuno, pronta ad essere invasa dallo straniero). La speranza è che dietro tutto questo gran movimento di opposizione non ci sia il tentativo di alzare la posta per poter chiedere, domani, contropartite importanti così da realizzare, finalmente, le proprie aspirazioni. Per ogni uomo c’è un prezzo (in termini di incarichi) e per i politici questo vale un po’ di più.
Armando Voza
Come se le difende bene il sindaco le frazioni di Cioffi e Corno d’oro. Fa bene perchè sono i posti dove ha vinto le elezioni. Nel frattempo è passato un altro anno e la litoranea versa in condizioni sempre peggiori. Un ricettacolo di delinquenti stranieri,comunitari e non, di prostitute gestite dal racket messo su da napoletani e da poveracci che si rompono la schiena per 20 euro al giorno nelle aziende agricole degli amici del sindaco.
Sporcizia e marciume dovunque un vero scempio. Per colpa degli interessi di pochi amici del sindaco ( cosa che non mi stancherò mai di ripetere) i cittadini ebolitani ( rappresentati dall’amministrazione) hanno dovuto rinunciare alla propria sovranità sulla parte più bella ed economicamente attrattiva del territorio.
Su questo argomento le opposizioni? Silenzio. Qualcuno ogni tanto si risveglia dal torpore perenne che lo attanaglia e con un sussulto di finta dignità concede alla stampa qualche dichiarazione di facciata. Tanto per manifestare non il proprio pensiero ma la propria esistenza.
Orbene io non so dire se il porto potrà essere o meno un vantaggio in termini occupazionali o comunque un qualcosa di positivo per il nostro territorio ma per quanto possa poi essere considerato uno scempio dal punto di vista ambientale credo che qualche ricaduta positiva in termini occupazionali ci deve pur essere.
Scempio per scempio , considerate le attuali condizioni della nostra fascia costiera, facciamo pure uno scempio ma che almeno serva a qualcosa e a qualcuno che viva sul territorio perchè com’è adesso la situazione il vantaggio è tutto a favore di meno di una decina di persone che peraltro vivono solo formalmente nel nostro territorio, Che i vantaggi almeno si spalmino un pò meglio.
Caro Prometeo il tuo pessimismo cosmico purtroppo sta coinvolgendo sempre più ebolitani e i nostri amministratori fanno finta di niente e guardano altrove. Quello che dici è amaramente vero ma fermati un attimo a riflettere: più in fondo di così non possiamo andare, questo è sicuro, anche se non c’è mai limite al peggio. Pensa se un giorno, finalmente, questo nostro disgraziato paese riuscisse ad avere gli amministratori che merita: lungimiranti, altruisti, coraggiosi, onesti, competenti. Se si desse oggi l’OK per il porto commerciale avremo segnato PER SEMPRE il destino di quei luoghi non potendo più progettarvi nulla. Le prostitute e i magnaccia possono essere sempre spazzati via intervenendo subito dopo con vere opere di rilancio della zona in termini turistici, di recupero ambientale, realizzando strutture ricettive e di divertimento senza stravolgere il territorio. Ma occorre che Eboli riesca a far emerge quel che di buono certamente ha. Lo sai che il porto di Gioia Tauro pur dando lavoro a poche decine di portuali ha portato con se anche la sciaguratissima piaga del traffico di droga, di armi, di rifiuti tossici, ecc.. La Piana del Sele è nel mirino della camorra che la ritiene una zona molto appetibile. La cronaca di questi ultimi anni lo sta dimostrando ampiamente. Una struttura del genere gli farebbe veramente comodo. perché dar loro questa ghiotta opportunità? La camorra cerca amministratori distratti, poco lungimiranti, affamati di potere politico e di soldi (non necessariamente collusi con il crimine) pertanto noi non dobbiamo permettere che per colpa di questi mediocri paghi un’intera comunità.
Con grande solidarietà.
Un pessimista come te.
Armando Voza
Ho visto Eboli piena di colori bianco azzurro, bella la festa, bella la coreografia, speriamo tutti in una vittoria dell’ebolitana, vabbene anche che gli ultrà siano stati lasciati un pò liberi di mettere le bandiere dappertutto, sugli alberi, sui lampioni, attorno le rotatorie che in alcuni tratti ostacolano la visibilità a chi guida, però una cosa voglio dire non mi è piaciuto affatto che questi striscioni siano stati attaccati sul monumento del milite ignoto a piazza della repubblica tale da coprire la scritta dedicata ai caduti in guerra, vabbene anche gli striscioni attorno ai leoni, ma coprire la scritta ai nostri caduti , questo proprio NO, quindi invito tramite ADMIN la giunta melchiondadi far togliere gli striscioni almeno sui monumenti ai caduti con auguri all’ebolitana ma nel rispetto dei nostri caduti che mai devono essere dimenticati, saluti
Ma gli ultras sono in grado di comprendere la gravità di quel gesto? Sanno quale significato profondo è racchiuso in quel monumento? Non credo proprio. Per queste persone, probabilmente, l’amore per il proprio paese si limita a tifase la squadra di pallone per il resto di Eboli poco e nulla si interessano … e visto come hanno tappezzato la città coprendo anche i segnali stradali (ricordo che è un reato) si capisce tutto.
Alla fine di tutta questa baldoria chi provvederà a togliere tutto? E tutta quellaplastica dove verrà smaltita?
Gli ultras hanno una buona occasione per dimostrare il loro amore per la città ripulendo diligentemente tutto.
Confido nel loro buon senso.
Armando
Penso che Carlo interpreti i sentimenti di molti ebolitani. Anche gli stessi tifosi e la società Ebolitana potrebbe farli rimuovere sui monumenti.