“Il 25 aprile è la festa della democrazia italiana e della libertà dal fascismo e dal nazismo.
Non si festeggia la liberazione da Togliatti, semmai, il ricordo di Piero Gobetti, di Giovanni Amendola e dei fratelli Cervi.
SALERNO – Il Segretario Provinciale del Partito Democratico Nicola Landolfi, ha avvertito la necessità di inviare il Comunicato Stampa che segue, ricordando quello che rappresenta per noi italiani il 25 aprile.
Landolfi con parole misurate e conciliative riesce a rappresentare quelli che sono i veri sentimenti degli uomini democratici, ed è la migliore risposta che si poteva dare a chi, pur rivestendo cariche istituzionali di livello nazionale e locali, e sebbene in passato ha anche giurato fedeltà a quello stato che ora nega, ponendosi in prima fila tra quei barbari nuovi e vecchi che tanto lutto e tanta divisioni crearono.
“La guerra tra fascismo e antifascismo non fu lo scontro tra due opinioni.
Fu la guerra tra chi stava con Hitler e chi aveva scelto la democrazia, fu la guerra tra chi stava dalla parte sbagliata e chi dalla parte giusta. Sbagliata perché nemica dei diritti fondamentali dell’uomo e giusta in virtù dei valori dell’umanità. Quella scritta non è la storia dell’umanità, è la storia e basta. Il 25 aprile non è giorno di riconciliazione o di pacificazione. Non c’è nulla o nessuno con cui la democrazia italiana debba riappacificarsi o riconciliarsi. Chi combatté per il nazifascismo o per la Repubblica di Salò fu amnistiato nel 1946 e mai da allora ha dovuto subire privazioni dei diritti civili o della libertà.
Il 25 aprile si manifesterà in tutta Italia contro ogni orrore, anche contro la vergogna delle foibe. Sfilerà il militante del partito democratico. Ci sarà chi ha vissuto il fascismo e chi, pur essendo nato dopo, sa e ha capito cosa è la dittatura. Ci saranno quelli preoccupati o addirittura sgomenti di vedere al governo o tra le prime cariche dello Stato quelli che vengono dal Msi. Ci saranno i cittadini italiani, elettori lo scorso anno di tutte le liste o quasi, votanti della Lega o del Pd, del Pdl o della sinistra estrema. Devono sentirsi tutti a casa loro, è la loro festa.
Ci saranno, infine, i farisei del nuovo e delle bugie, quelli che se ne fregano della Costituzione e che non sanno nemmeno riconoscersi nella storia che li ha resi uomini liberi.
Ma chi sessantaquattro anni fa moriva per la libertà, morì anche per chi adesso può liberamente scrivere manifesti negazionisti e chi festeggia il 25 aprile per convinzione, perché è il compleanno della democrazia e della libertà, regala anche a loro un po’ di dignità” .
Salerno, 22 aprile 2011