– I Puritani di Vincenzo Bellini: Recensione di Enrico Stinchelli
– Inaugurazione dell’Ispettorato Micologico dell’ASL presso il Centro Agroalimentare.
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Città di Salerno
Ufficio stampa e propagandaComunicato Stampa
Il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca procederà domani mattina mercoledì 20 aprile alle ore 11.00 all’inaugurazione dell’Ispettorato Micologico dell’Azienda Sanitaria Locale Salerno presso il Centro Agroalimentare nella zona industriale del capoluogo.
Il servizio dell’Ispettorato Micologico si svolgerà in una struttura moderna ed efficiente nella quale gli operatori potranno svolgere le loro attività quanto mai importanti per il controllo della qualità degli alimenti e la sicurezza dei consumatori.
L’Ispettorato Micologico trova la sua naturale collocazione all’interno del Centro Agroalimentare del Comune di Salerno diventato un importante punto di riferimento tanto per l’ortofrutta quanto per i prodotti ittici in ragione della funzionalità della struttura, dell’impegno dell’impegno dei dirigenti e del personale del Comune di Salerno, degli sforzi di concessionari e lavoratori per incrementare le proprie attività in un ambiente protetto e qualificato.
Salerno, 19 aprile 2011
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Città di Salerno
Ufficio stampa e propagandaComunicato Stampa
Si riporta qui di seguito la recensione del famoso critico Enrico Stinchelli, il quale ha espresso un giudizio quanto mai lusinghiero sul Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno dove ha assistito alla messa in scena de “I Puritani” di Vincenzo Bellini.
Il Teatro Verdi di Salerno è la più piacevole sorpresa che possa oggi riservare l’Italia musicale. A 30 km da Napoli, che contiene in sé oltre ai problemi di immondizia che tutto il mondo ormai conosce anche il prezioso San Carlo ridotto a una larva di sé stesso, Salerno risponde con un meccanismo virtuoso che assomma le migliori condizioni per far funzionare un teatro d’Opera: poca spesa, massima efficienza, ottima scelta dei titoli e dei cast artistici.
Merito del direttore artistico Daniel Oren e del suo factotum, Antonio Marzullo, e di tutto lo staff di un teatro agilissimo e professionale, che si muove senza sprechi e senza troppe chiacchiere. Un teatro modello.
Reduce dai “Puritani” di Bellini , opera-spauracchio per qualsiasi Fondazione grande o piccola che sia, devo dire di aver respirato nuovamente l’aria del Teatro come dovrebbe sempre essere. Il primo plauso all’Orchestra e al Coro del Teatro Verdi, che mi ha impressionato per la precisione e la qualità: attacchi puliti, strumenti intonati (soprattutto la sezione degli ottoni, impegnatissima in quest’opera) , impatto vocale del Coro notevolissimo, con risultati davvero eccellenti in tutte le sezioni. Si sente che hanno provato ma soprattutto hanno provato bene!
Sul podio Yoram David, che ha aperto molti tagli e ha impresso alla partitura un andamento serrato ma mai soffocando le voci, anzi, seguendo il canto di ogni protagonista con amorevole attenzione.
Arturo, parte acutissima scritta per Rubini, è Celso Albelo, ormai affermatosi come un magnifico tenore belcantista. Il suo modello è Alfredo Kraus e il suo canto è un canto che pensa, come Kraus, ai suoni alti, in maschera. Questa emissione gli consente di controllare il suono in ogni passaggio, anche il più ostico, e di salire vittoriosamente ad acuti e sopracuti, compreso il temibile fa che Albelo esegue con voce appoggiatissima e miracolosamente omogenea. Nonostante un grave lutto subìto nei giorni che hanno preceduto la Prima, costringendolo a partire per le natìe Canarie e saltando la prova generale., Albelo ha dato prova di essere bravo due volte e merita un elogio a parte per questo.
Il soprano Jessica Pratt, formatasi alla scuola di Renata Scotto, ha sfoggiato una emissione delicata e agilissima, superando indenne tutti gli ostacoli tecnici e pirotecnici di cui è disseminata la parte di Elvira, con il culmine nella scena della Pazzìa e nel grande duetto del III atto.
Nobile e morbido è apparso il baritono Gabriele Viviani, molto elegante nell’aria di sortita “Ah, per sempre io ti perdei” e incisivo nei passaggi veementi, sia nel duello col tenore sia nel duetto con il basso. Un bellissimo timbro e un artista completo. Consiglierei in futuro di affrontare la parte acuta della sua gamma con meno timor panico e quindi meno spinta: ma credo sia una questione di esperienza e di sicurezza in sé stesso.
Lorenzo Regazzo è stato un Sir Giorgio di grande autorevolezza, attento al fraseggio e di perfetta dizione, applauditissimo nel duetto “Suoni la tromba” assieme al baritono.
Una menzione a parte per la affascinante Enrichetta di Francesca Franci e per le tonanti frasi cantate da par suo da Angelo Nardinocchi.
La regìa, nella più assoluta e didascalica tradizione, era di Riccardo Canessa che si è limitato a narrare la vicenda senza soverchie idee o strampalate soluzioni (cui purtroppo siamo abituati a vedere). Un po’ troppo statico il Coro, ma considerando il grande impegno vocale e i limitati spazi del palcoscenico, la resa è stata più che funzionale.
Un enorme e meritatissimo successo per tutti.
Salerno, 19 aprile 2011
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Città di Salerno
Ufficio stampa e propaganda
Comunicato Stampa
SALERNO – Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta sabato scorso 16 aprile presso il Salone del Gonfalone nel Palazzo di Città del Comune di Salerno in via Roma, il Sindaco Vincenzo De Luca ha illustrato i lavori svolti ed i programmi dell’Amministrazione Comunale per lo sviluppo della copertura wi-fi del capoluogo.
Le tecnologie infomatiche diventano così strumento per favorire lo studio, il lavoro, le relazioni sociali, il rapporto tra aziende, cittadini e pubblica amministrazione.
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