Rosania chiede la modifica dello statuto Comunale e la revoca della delibera di C.C. n. 16 del 2.3.2009.
Si è conclusa la raccolta delle firme contro le privatizzazioni dell’Acqua e del Cimitero. L’acqua è un bene comune. I servizi cimiteriali sono anch’essi da ritenersi servizi essenziali.
EBOLI – Sinistra Ecologia e Liberta’ comunica che ha concluso la raccolta delle firme per le due petizioni: sull’Acqua e sulla Privatizzazione dei servizi cimiteriali.
S.E.L. chiede di modificare lo Statuto Comunale per affermare, anche qui ad Eboli, che l’acqua è un bene comune che non può essere gestito da privati e sul quale non si può lucrare proponendo di modificare l’Art. 6, comma 12 con le motivazioni che seguono.
“Il Comune di Eboli dichiara di:
a) – Riconoscere il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
b) – Confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
c) – Riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va, quindi, attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d.lgs. n. 267/2000.”)
Invece, relativamente a quello contro la privatizzazione dei servizi cimiteriali (visto che l’Amministrazione Comunale nella scorsa consiliatura ha approvato un provvedimento per la privatizzazione della gestione del cimitero con un affidamento trentennale, vista l’importanza di detto servizio, Sinistra Ecologia e Liberta’ chiede:
a) di revocare la Delibera di Consiglio Comunale n. 16 del 2.3.2009;
b) di non procedere in tal senso per i motivi di seguito riportati: 1) i servizi cimiteriali sono da ritenersi servizi essenziali per la cittadinanza tutta; 2) la loro privatizzazione comporterebbe certamente un aumento dei costi degli stessi, dal momento che un privato, ovviamente, investe risorse proprie per trarne un profitto (si veda, ad esempio, i costi per le cappelle riportati nella relazione tecnica); 3) si tratta di servizi per i quali sono certe sia le uscite dell’Ente che le entrate derivanti dalle tariffe pagate dai cittadini;
c) di procedere alla riqualificazione del cimitero, investendo sulle risorse umane assegnate al servizio e vincolando le entrate alla spesa per i servizi cimiteriali).
Per la prima SEL e Gerardo Rosania fanno sapere di aver raccolto oltre 500 firme, per la seconda oltre 600.
E’ un notevole risultato, dal momento che chi ha firmato ha dovuto lasciare gli estremi di un proprio documento di riconoscimento e visto che siamo stati per strada nelle domeniche più fredde dell’anno.
SEL presenterà le firme in Comune nei prossimi giorni. In quella occasione con Rosania chiederanno anche che il Consiglio deliberi la propria adesione al Coordinamento degli Enti Locali per il sì ai referendum sull’acqua “bene comune”.
Ci confronteremo su queste proposte in Consiglio Comunale; avremmo voluto su questi argomenti confrontarci con le altre forze del centrosinistra prima di arrivare in consiglio ma, come abbiamo già detto nel nostro comizio di domenica 3 aprile, esse non hanno accettato il confronto nel merito dei problemi.
Per SEL “Queste firme dimostrano, invece, che sono temi importanti per i cittadini e le forze del centrosinistra saranno, poi, costrette a confrontarsi su questi temi in consiglio comunale, come tutte le altre forze politiche”.
SEL si chiede: “Sarà difficile votare contro l’acqua, ad esempio, indipendentemente da quello che propone Sinistra Ecologia e Liberta’ che, tra l’altro, è semplicemente quello che si chiede a livello nazionale con i referendum? Quindi i partiti che sostengono il sì a livello nazionale, potranno votare contro questa proposta?”
Oltretutto, se vince il sì, non ci sarà più l’obbligo di far entrare il privato nella gestione dell’acqua (ma nemmeno il divieto) e, quindi, dopo aver votato sì, come si potrebbe non inserire una norma nel nostro statuto per garantire che il privato non possa lucrare sull’acqua qui ad Eboli?
EBOLI, 10 aprile 2011
E’ sempre un piacere vedere iniziative tese al bene comune e non agli interessi di pochi con l’incomprensibile appoggio di chi amministra i beni collettivi e avrebbe il preciso dovere morale e istituzionale di salvaguardarli.
Ma quanta amarezza nel constatare che ormai in questa povera Italia col denaro si compra tutto a cominciare dai professionisti della politicaglia che dovrebbero rappresentarci e tutelarci. Se non si trova un sistema per far si che chi viene eletto dal popolo sia costretto a fare gli interessi collettivi e non i propri allora si andra’ sempre peggio: non credo che le firme possano bastare a fermare tali businnes. In ogni caso meglio che niente!