Eboli, approvato il Piano di Zona S5

Approvato il piano di Zona S5 nella Conferenza stampa di stamattina sono state illustrate tutte le novità.

Nonostante i tagli regionali del 40% e grazie alle premialità sono stati garantiti per il 2011, tutti i servizi del 2010.

Annarita Bruno con Giacomo Rosa

EBOLI – Si è tenuta stamattina nell’aula consiliare  del Comune di Eboli, la conferenza stampa di presentazione del Piano Sociale di Zona S5,  annualità 2011, già approvato il 6 aprile scorso dall’assemblea dei Sindaci.

Sono intervenuti ad illustrare le novità del Piano, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Eboli, Annarita Bruno, e il Sindaco di Contursi, Giacomo Rosa, gli assistenti sociali e i tecnici dei comuni  interessati: Altavilla Silentina,  Campagna, Contursi Terme, Eboli, Oliveto Citra, Postiglione, Serre, Sicignano.

“L’Aspetto più interessante del Piano approvato – ha specificato l’Assessore Annarita Brunoè stato l’aver mantenuto anche per il 2011 tutti i servizi garantiti per il 2010, nonostante un taglio di fondi regionali del 40% (da 1.916.000 a 1.136.000 €). Addirittura il nostro piano di Zona ha ricevuto una premialità dalla regione che ha aumentato le risorse per l’assistenza domiciliare agli anziani, fondo vincolato, da 564.000 a 751.000 € grazie all’intenso lavoro progettuale fatto dall’Ufficio di Piano che ha rivalutato i nuovi casi. oltre all’ADI saranno assicurati l’assistenza sociale ai disabili, assistenza specialistica nelle scuole,

La novità più rilevante è il passaggio delle competenze di tutti i servizi garantiti attualmente dai Comuni al Piano di Zona stesso, ad es. gli oneri di istituzionalizzazione dei minori.

Mercoledì prossimo è previsto un incontro del coordinamento dei Sindaci, per ascoltare le ragioni dei partners insoddisfatti. Successivamente si avrà un incontro con i rappresentanti del terzo settore per stabilire le modalità di attuazione del Piano.

Giacomo Rosa, Sindaco di Contursi Terme: “Le politiche sociali sono il punto di forza della nostra comunità. é importantissimo, per la vita di un piccolo Comune come il nostro, il mantenimento degli standard di assistenza nonostante i tagli, perchè questo ci permette di venire incontro alle crescenti difficoltà dei cittadini”.

Eboli, dalla residenza municipale,  9 aprile 2011

6 commenti su “Eboli, approvato il Piano di Zona S5”

  1. Siamo alle solite!!
    E’ necessario che si faccia una profonda riflessione su quest’argomento. Il nostro assessore per le politiche sociali in sintesi ci ha voluto dire che nonostante quei bruti, cattivoni presenti in regione che hanno tagliato il 40% dei finanziamenti al piano di zona, loro, sono riusciti a mantenere quasi (?) inalterati i livelli dei servizi del piano di zona. Mi fanno ridere. Sono scandalosi. Allora facciamo un po’ di chiarezza. Innanzitutto vediamo cosa ha fatto la regione Campania. La regione Campania nel rilevare l’enormità degli sprechi, dei debiti, dei buchi di bilancio che sono stati creati da oltre 20 anni di assoluta sregolatezza dell’amministrazioni bassoliniane, caratterizzate da finanziamenti a pioggia senza ritegno, senza obiettivi e con demagogica dissolutezza veterocomunista, ha tentato di frenare l’emorragia cominciando a ragionare con un metodo. Cosa ha fatto la Regione? Ha ragionato con il metodo delle priorità e delle emergenze, cercando di individuare i servizi essenziali, critici, che rappresentassero le CHIAVI DI VOLTA del complesso ingranaggio dell’assistenza socio-assistenziale: l’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. A questo servizio FONDAMENTALE, nella logica anche delle modificate realtà dell’assistenza sanitaria (leggi piani ospedalieri e sanità del territorio), ha dato priorità assoluta, INCREMENTANDO in maniera significativa i finanziamenti (al ns piano di zona, mi pare di ricordare, ha riservato 3 milioni di euro vincolati a questi progetti) e sollecitando i piani di zona stessi a trovare soluzioni e progettualità, in grado di incidere efficacemente nella rete assistenziale. Come è stato tradotto quest’indirizzo dal nostro piano di zona nel programma della seconda annualità? Hanno tentato di mantenere tutto in vita, riducendo i finanziamenti a tutti i servizi limitando, di fatto, l’efficacia di tutti quei servizi che già mostravano segni di inefficacia e inefficienze. Mi aspettavo un piano coraggioso, mi sarei aspettato che l’assessore costruisse una cabina di regia con l’ASL, per far sì che i finanziamenti dell’ADI potessero essere impiegati completamente e con la massima efficacia. E invece? Invece assistiamo all’ennesimo tentativo di non scontentare gli amici, tranne i cittadini a cui invece si dice che la colpa è della Regione che taglia i fondi. Allora assisteremo ad un altro vergognoso spreco di denaro pubblico. Vengono mantenuti in vita tanti piccoli e inutili progettini che non potranno incidere in maniera significativa sulla rete dell’assistenza sociale e che andranno invece ad alimentare, da una parte il già troppo diffuso desiderio di assistenzialismo e, dall’altra, a mantenere in vita piccole associazioni degli amici e degli amici degli amici. Bisognava mostrare coraggio, bisognava cominciare a ragionare con metodo e applicare dei criteri di priorità. Bisognava tagliare tutto ciò che non è essenziale (non ci possiamo permettere più di sprecare per accontentare gli amici) e favorire e promuovere i servizi cardini, quelli in grado di innescare circuiti virtuosi nella rete assistenziale. Bisognava potenziare l’assistenza sociale agli anziani (l’aiuto domestico per intenderci) che invece è stato ridotto della metà e COSTRUIRE UNA GRANDE E INNOVATIVA CABINA DI REGIA CON L’ASL per utilizzare completamente i fondi dell’ADI. Invece, ci ritroviamo un piano intriso di inutilità e che di fatto accontenterà solo la politica, per i cittadini invece, la solita demagogia. Per finire pongo una domanda all’assessore. Perché il comune di Battipaglia non ha votato questo piano? Con Battipaglia è difficile interagire, lo so. Spesso gli amministratori dei nostri amici battipagliesi assumono atteggiamenti di chiusura e con loro è difficile ragionare. Ma vorrei sapere le motivazione alla base del loro dissenso. Vuoi vedere che, come me, anche Battipaglia ha contestato l’incapacità del comune capofila di condividere un metodo utile al raggiungimento di obiettivi utili a tutta la comunità?

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  2. Consapevole della possibilità che a volte determinati concetti possono risultare poco chiari od addirittura ci si sforza a fare dei commenti, interpretando tutto il contrario di quanto si abbia capito, è opportuno che si faccia chiarezza rispetto a determinati fraintendimenti.
    In primo luogo mi sento di dover ribadire che la Regione Campania ha si decretato un taglio del 40% delle risorse da stanziarsi al PDZ S5, e mai l’assessore scrivente è entrato nel merito della questione.
    Certamente se si fosse tenuto realmente in considerazione il criterio delle priorità, (soprattutto in una fase così delicata, quando cìoè i Piani di Zona vengono investiti di un maggior carico, perchè assolveranno a tutte le funzione che in precedenza erano affidate ai singoli Assessorati dei Comuni convenzionati) allora suppongo molto mestamente che le politiche sociali avrebbero dovuto avere un occhio di riguardo.
    Altro aspetto che necessita di precisazione riguarda proprio l’attività di programmazione che si è svolta in osservanza delle linee guida regionali, che dettavano un preciso indirizzo….il piano della seconda annualità doveva essere redatto in modo pedissequo a quello della prima annualità, dal momento che entrambe fanno parte del Piano Sociale Trinnale 2010-2012.

    Ragion per cui tutte le attività progettuali essenziali dovevano essere riconfermate; ad esempio l’Adi è un servizio che sarà realizzato in via integrata con l’ASL, che, contrariamente a quanto è stato eccepito, è intervenuta nella fase della concertazione ed ha sottoscritto un Accordo di Programma ed un Protocollo d’Intesa con il Piano di Zona.
    Ah dimenticavo ! a Gennaio 2011, è stato approvato anche un regolamento Adi, predisposto pur’anche da tecnici dell’ASL.
    Ora se le risorse Adi sono aumentate, ed oggi quasi tutte le richieste degli utenti sono soddisfatte, c’è stato una riduzione delle ore somministrate agli anziani autosufficienti che necessitano solo di un aiuto sociale, prevedendo una media di tre ore settimanali rispetto ad una media di 6 ore della scorsa annualità, senza togliere nulla al Fondo per le non autosufficiente destinato agli anziani malati ed ai disabili.
    Il Comune di Battipaglia, che chiedeva un aumento delle compartecipazioni dei Comuni, (fatta eccezione per Eboli che addirittura compartecipa anche in misura maggiore rispetto a tutti gli altri) non ha voluto firmare il Piano, dal momento che
    non ha intenzione di sacrificare le ore del SAD da somministrare ai suoi utenti ed uniformarsi alle scelte degli altri 8 Comuni.
    In ogni caso si è già messo in campo un processo teso alla risoluzione della vicenda, mostrandosi Comune capofila disponibile ad un’intesa

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  3. Riscrivo testualmente : – Consapevole della possibilità che a volte determinati concetti possono risultare poco chiari od addirittura ci si sforza a fare dei commenti, interpretando tutto il contrario di quanto si ABBIA?????????? capito, è opportuno che si faccia chiarezza rispetto a determinati fraintendimenti.
    I nostri assessori sono davvero bravi con l’italiano. Mastrolia rammenda e l’assessore Bruno si esprime in questi termini…………
    Mamma mia come siamo messi male.

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  4. L’Assessore ha confermato tutte le perplessità riscontrate dal consigliere Lenza:
    1) Il Piano ha riproposto tutto ciò che era stato programmato già nella I annualità della triennalità (progettini a gogo), dimenticando che una seria programmazione si basa sulla valutazione dei risultati e omettendo che le linee di indirizzo regionali suggerivano una rivisitazione della programmazione alla luce dei nuovi indirizzi e dell’ovvia riduzione di risorse (pari al 37%).
    2) Riduzione delle ore di assistenza domiciliare da 6a 3 settimanali, omettendo che l’indirizzo regionale determina in almeno 7 ore il minimo da erogare.
    3) La riottosità di Battipaglia, negli anni contenuta grazie al mero trasferimento delle risorse da parte del Comune capofila (Eboli), oggi che con il Fondo Unico di Ambito è diventato improponibile, è stata calmata costruendo un bando ad hoc per l’individuazione del nuovo responsabile dell’Ufficio di Piano, molto probabilmente individuato nella persona di un funzionario del Comune riottoso (Battipaglia), rispondendo alla logica del do ut des.
    4) il ritardo con il quale l’Ambito ha costituito il Fondo Unico di Ambito è sintomatico di una difficoltà manifesta , di amministratori e tecnici, nel comprendere l’evoluzione storica che gli strumenti dettati dalla l.328/200 e dalla l.r. 11/2007 hanno avviato sui nostri territori in tema di politiche sociali; una riforma straordinaria che da oltre nove anni avrebbe dovuto radicarsi nella cultura politica dei territori.

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