Da un associato ANPAR la prima richiesta di Omologa di un verbale di avvenuta conciliazione.
Ormai la conciliazione obbligatoria è una realtà. I giudizi si accorceranno di diversi anni.
SALERNO – Era da circa tre mesi sul tavolo del Presidente del Tribunale di Salerno, la prima richiesta di omologa di un’avvenuta conciliazione in materia di diritti reali a livello Nazionale.
L’avvenuta conciliazione, portata a termine dal Dott. Marenco, conciliatore della Liguria, iscritto all’organismo dell’ANPAR, aveva per oggetto una controversia sorta:
“in conseguenza della sentenza di divorzio R.G. …………………….. il sig……….. sostiene che in merito alla spettanza della casa coniugale la stessa sentenza sopra menzionata si riferisce esclusivamente all’abitazione, sita in……….. Via………, che secondo quanto quanto stabilito dal Giudice sarebbe spettata alla ex moglie sig.ra …………, escludendo pertanto le pertinenze quali il sottotetto annesso all’unità immobiliare e il terrazzo pertinente alla stessa. Al contrario la signora……….. sostiene che la sentenza fa riferimento alla globalità dell’unità immobiliare ricomprendendo quindi sia il sottotetto che il terrazzo”.
Controversia davvero difficile, perchè innescata su una causa passata in giudicato durata per più di 7 anni e risolta in due sedute di un’ora ciascuna.
Secondo, quanto affermato dal presidente dell’organismo che ha avviato la procedura conciliativa, il dott. Giovanni Pecoraro: “questa è la prova provate che il nuovo istituto giuridico della mediazione civile obbligatoria così come concepito piace ai cittadini.
L’equivocità della sentenza, avrebbe indotto le parti se, non ci fosse stata la mediazione a dare inizio a un nuova causa giudiziale, per l’assegnazione e trascrizione dei beni secondo le rispettive volontà ed attendere come minimo altri 7 anni”.
Salerno, 28 marzo 2011