Unità d’Italia: il Sindaco Melchionda invita gli ebolitani ad esporre il tricolore

L’Italia compie 150 anni. Recuperiamo l’orgoglio nazionale. Esponiamo alle finestre la nostra bandiera tricolore.

L’Italia onesta, democratica, responsabile, quella che sa stare insieme e dividere onori ed oneri è quella che festeggia il 17 marzo. Lo fa anche contro i nuovi Barbari che utilizzano il Governo contro gli italiani.

Bandiera italiana

EBOLI “Il 17 marzo 2011 l’Italia compie 150 anni. per noi tutti questa data deve essere l’occasione per recuperare l’orgoglio di essere italiani e consolidare il senso di appartenenza ad un’unica, grande Nazione.” E’ così che inizia la lettera che il Sindaco di Eboli Martino Melchionda ha scritto agli ebolitani in un manifesto apparso sulle mura della Città.

Melchionda indica le iniziative messe in atto: Il nostro Comune da mesi ha intrapreso un percorso di riflessione rigorosa e critica su questo evento, con incontri tematici, concerti, eventi, eventi sportivi, che culminerà nei giorni 16 e 17 di marzo, con un ricco programma di manifestazioni.

Il Sindaco di Eboli nella manifesto chiede ai suoi cittadini: “Invito Voi tutti ad esporre, alle finestre, ai balconi, nelle vetrine dei negozi, fin da oggi, la bandiera tricolore, simbolo di un’unità a lungo agognata dai nostri antenati e conquistata col prezzo del sangue, ma anche simbolo del progresso che l’Italia ha ottenuto grazie a quell’Unità e del ruolo che Essa oggi riveste in Europa.

Sarà il nostro modo – conclude nella sua lettera il Sindaco Melchiondaper rendere omaggio ai tanti italiani che lottarono per gli ideali democratici che sono giunti fino a noi e per sentirci uniti ai nostri concittadini sparsi per il Mondo che, in quegli stessi giorni, faranno altrettanto”.

L’Italia, quella onesta, democratica, responsabile, sensibile, quella che ha imparato a stare insieme ed insieme dividere onori ed oneri è quella che il 17 marzo festeggia l’Unità d’Italia.

L’Italia Unita è stato sicuramente un obiettivo che gli italiani non hanno avvertito immediatamente, ma che hanno imparato nel corso di questi 150 anni ad apprezzare, nonostante le molte ombre che ne hanno accompagnato negli anni questa “operazione” necessaria dal punto di vista politico per le popolazioni italiane, utile dal punto di vista strategico-economica per la Casa Sabauda.

Le ferite di quelle ombre, anche se sono guarite non si sono del tutto rimarginate, lasciando una vistosa piaga che la storia, quella ufficiale, non ha mai voluto chiarire, e che ha visto, dietro quella bella operazione politica, l’opportunismo spietato dei Savoia e dei “burattinai” di quel tempo, che ne seppero raccogliere e sfruttare a loro piacimento tutti i benefici.

Umberto Bossi

Da quel momento incominciarono i guai del Mezzogiorno. Da quel momento è iniziato il lento e progressivo arretramento dell’Italia del Sud. Da tutte le operazioni sistematiche di un continuo trasferimento delle risorse verso aree particolari del Nord e la spietata repressione di quei rigurgiti genuini e per niente organizzate ribellioni che in questi lunghi e nello stesso tempo brevi anni, che si vorrebbe chiarezza e onestà culturale per pianificare le verità fino ad ora nascoste che coinvolgono i Savoia e nonostante tutto l’Italia Repubblicana.

Nonostante quelle brutte zone d’ombra, gli italiani ed in particolare quelli del Sud, consapevoli dello straordinario percorso storico e politico che ha coinvolto uomini e donne che hanno creduto nell’Unità dell’Italia e degli italiani, attribuiscono a questa ricorrenza, ai 150 anni dell’Italia un valore eccezionale, ancora più importante di quello che è, consapevoli di dare una risposta ai nuovi barbari della Lega Nord che approfittando della debolezza politica del Presidente del Consiglio Berlusconi e del suo Partito, tengono sotto ricatto il Governo e il Paese, compiendo a distanza di 150 anni un’operazione più vergognosa rispetto a quella dei Savoia: Utilizzano il Governo italiano e le risorse dell’intero Paese contro il Sud, le popolazioni del Sud e contro gli italiani in generale.

Ma l’Italia ormai è una realtà politica consolidata e gli italiani sono maturi per saper respingere nei modi che la civiltà e la democrazia sa usare, le nuove barbarie e le nuove cialtronerie di questi nuovi barbari e di quelli che vilmente pur essendo italiani prima e meridionali poi, per opportunismo non sanno respingere e far trionfare le ragioni della civiltà e del rispetto civile verso tutti, indipendentemente dalla loro collocazione cardinale.

Il 17 marzo riassume vecchi e nuove sfide, basta solo saperle cogliere.

……………………..  …  ……………………….

IL PROGRAMMA DEI FESTEGGIAMENTI
PER I 150 DELL’UNITA’ D’ITALIA

Lascia un commento