E’ la Festa della Donna e in Consiglio Comunale si discute della Nuova Regione “Principato di Salerno” per difendersi dal Federalismo.
Cirielli vuole la nuova Regione pensando di esserne il “Principe”, ma è più sicuro che la prepari per De Luca che già lo ringrazia.
BATTIPAGLIA – Il Consiglio Comunale convocato proprio nel giorno della Festa della donna, con un solo punto all’ordine del giorno, deciderà se aderire o meno al progetto che caparbiamente sta portando avanti il Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli di istituire la Nuova Regione “Principato di Salerno” che comprenderebbe tutto il territorio della Provincia di Salerno.
La richiesta di Convocazione del Consiglio è trasversale. 17 Consiglieri di maggioranza e di opposizione hanno voluto discuterne e naturalmente approvarla.
Giuseppe Provenza, Carmine Pagano, Renato Vicinanza, Francesco Falcone, Ugo Tozzi, Francesco Cannalonga, Pino Cuozzo per il Pdl; Lorenzo D’Auria ed Angelo Cappelli per l’Udc; Cecilia Francese di Etica; Adolfo Rocco per Mpa; Antonio Terribile di Adc; Antonio Salimbene dell’Udeur; Luigi D’Acampora ed Orazio Tedesco del Gruppo misto; Orlando Pastina dei Liberaldemocratici; Edmondo Gallo di Italia dei Valori. Tutti sono uniti nella convinzione, che è una scelta necessaria ed indispensabile per tutelare il territorio dagli effetti del “Federalismo Fiscale”.
La prima cosa che si nota in questa richiesta è che di fatto c’è una maggioranza diversa, rispetto a quella che regge l’Amministrazione Santomauro. Una Maggioranza quindi, che potrebbe influenzare anche l’Amministrazione, ma soprattutto che si allinea politicamente a quella stizzosa, aggressiva e guerrafondaia che si richiama al Presidente Cirielli.
La seconda cosa che appare ancora più evidente è che le motivazioni che spingono i 17 sono dettate dalla difesa rispetto ad una legge nazionale che il Governo Berlusconi ha recentemente approvato, quella del Federalismo Fiscale, ritenendola un danno per il Sud e per la Provincia di Salerno.
Va da se che è una palese bocciatura politica per il Governo nazionale e una deviazione rispetto alla maggioranza politica locale, e in più è la chiara affermazione che il Sud ha come nemico il Governo ad ispirazione leghista. Praticamente si bocciano da soli. Ma considerazioni a parte, a giudicare dal numero, 17 consiglieri, e facendo i dovuti scongiuri per allontanare la sfiga, il Consiglio Comunale aderirà a questo progetto.
Il Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, è affetto da principismo acuto, si è buttato scarpe e calze sulla costituzione della Nuova Provincia “Principato di Salerno” che comprenderebbe il territorio dell’intera provincia di Salerno e pare che adesso ci sia anche qualche buontempone beneventano che vorrebbe accoppiare il Sannio alla nascente provincia.
Molto probabilmente con il tempo anche Avellino vorrà farne parte e poi magari anche Caserta, poi con un poco di fortuna potrebbero aggiungersi le province di Matera e Potenza, così passeremo dalla Regione del Principato a quella dei 5 Principati e magari al Grande Principato e poi lo facciamo diventare “Regno“. La Nuova Regione dei “Pricipati” come la grande Serbia, poi che facciamo dichiariamo guerra a tutti e stupriamo quelli che dalla Calabria si sono trasferiti in Campania? Bisogna evitare di essere ridicoli. Il ridicolo non è mai abbastanza ed è probabile che i numeri prevalgono sul buon senso, ma sarà solo un ridicolo di maggioranza.
A tale proposito su questa specifica vicenda, senza sovrapporsi con il Consigliere Comunale di Eboli Lazzaro Lenza del Popolo della Libertà, di cui ne condivido sia l’analisi storica, che istituzionale, che egli porge a base della sua contrarietà alla creazione di una Nuova Regione, coincidente con la Provincia di Salerno, per sottolineare tutta la disapprovazione per una manovra che tende a separare più che ad affermare un’azione politica prevalente perché convincente. Cirielli forse ha voluto battezzarla Principato di Salerno, forse con l’intento recondito di affiancarla alla sua Associazione Principe Arechi e potervi mettere un sigillo di “qualità”.
Volendo trattare con onestà intellettuale la vicenda della costituzione della nuova Regione, dal punto di vista storico e costituzionale, un pò meno dal punto di vista politico, in evidente contrapposizione rispetto alle tesi dell’On. Edmondo Cirielli che preso da un rigurgito di “nobiltà” anziché organizzare una buona amministrazione dell’Ente che presiede, da un anno e più a questa parte, ha prodotto una politica di separazione e di divisione di tutto quello che tratta: a partire dalla proposta della nuova Regione; per finire al Partito di cui ne è leader (PdL) costituendo una organizzazione parallela, (Principe Arechi); all’Amministrazione che presiede non coinvolgendo i partiti che pure lo avevano eletto; alla coalizione che lo ha eletto (Centro-destra) non ascoltandoli e sminuendo il loro valore anche dal punto di vista numerico; alla estromissione da ogni decisione di un Ministro della Repubblica la salernitana Mara Carfagna, scegliendo il candidato Sindaco e pretendendo di imporlo a tutti; senza contare le minacce nei confronti del Governo, di cui ne fa parte, come Presidente della Commissione Difesa, sol perché gli indirizzi emanati a proposito del termovalorizzatore andavano in una direzione opposta alle sue “smanie”; o alle minacce contro il Governo per aver schifato la Provincia di Salerno e l’alluvione che ha colpito la Piana del Sele; per finire all’imbarazzo in cui ha messo il Governatore Caldoro che si era già pronunciato circa la inutilità di promuovere una “separazione” per niente gradita in un momento così difficile; viene da dire che non vi è una sola motivazione che si possa concretamente condividere.
Purtroppo per chi ne è contrario o favorevole, questo è il quadro su cui nasce una proposta che vuole essere solo un diversivo rispetto alla cattiva ed inesistente azione amministrativa di una Provincia che invece avrebbe bisogno di azioni tendenti alla valorizzazione dei suoi territori molto estesi, ma ben distinti dal punto di vista geografico e delle popolazioni che li abitano. Quindi non una nuova regione semmai una provincia che si appropri del suo ruolo e che faccia delle battaglie di valorizzazioni delle autonomie non separando ma all’interno di realtà istituzionali precise e delineate.
Se Cirielli contesta il suo Governo, la sua Regione, le singole realtà contestassero la loro provincia e a sua volta a scendere creeremmo solo un effetto matriosca senza nessun beneficio se non trovarci tutti divisi e tutti contro tutti. Oggi ci si lamenta del Napolicentrismo anzichè prendere per il bavero i rappresentanti delle realtà diverse da quella napoletana e costringerli a difendere programmando i loro territori.
Questo vale per le politiche scellerate che questo Governo, di cui Cirielli ne fa parte, prigioniero della Lega Nord, che difende interessi clientelari concentrati e diffusi, contro il Sud, ricordando che in questa storia del Federalismo abbubbazzato, la Lombardia è il Nord dell’Italia, ma è il sud della Svizzera e della Bavaria e quindi pensare che ognuno ha il suo Nord, mentre invece sarebbe utile pensare al Nord e al Sud come punti cardinali e non come etichette da cui bisognerebbe vergognarsi.
Intanto proprio ieri Edmondo Cirielli ha firmato una proposta di Legge insieme ad alcuni parlamentari della Lega Nord contro il reclutamento dei giovani del sud nel Corpo degli Alpini. Praticamente la Legge vuole privilegiare i giovani del Nord rispetto a quelli del Sud e fare come i pomodori, le cipolle, le patate: Gli Alpini IGT (di indicazione geografica tipica).
I novelli “imbroglioni” politici per raccattare qualche consenso nei giorni pari, si schierano a difesa del Sud, in quelli dispari sono agli ordini della Lega e di Berlusconi contro il Sud e contro la Magistratura.
Tornando alla nuova Regione “Principato di Salerno”, è troppo debole la motivazione della concentrazione delle risorse su Napoli rapportandolo alle entrate e alle uscite, proprio adesso che per effetto del Federalismo Fiscale di entrate ce ne saranno poche sia per Napoli che per Salerno, ammettendo di non avere proposte politiche prevalenti per far valere le proposte che si mettono in atto. Se oggi si avverte il peso di Napoli ed il così detto “napolicentrismo”, domani Battipaglia, Eboli o Vallo della Lucania avvertiranno il peso del “salernocentrismo”, e a quel punto che facciamo la Regione del Ducato di Vallo della Lucania?
In genere chi è alla ricerca di titoli nobiliari per sentirsi nobile diventa pacchiano e somiglia sempre più a personaggi come Bocassa, che si chiamavano imperatori e si abbuffavano di galloni, pensando che quanti più ne avessero più fossero grandi e incutessero timore e rispetto.
Questa novella Classe politica provinciale invece di dedicarsi con tanto zelo all’occupazione dei Consigli di Amministrazione di Enti e Consorzi, faccia gli appalti come si deve e cerchi di evitare di creare corsie preferenziali per alcuni che non hanno titoli.
E’ probabile che Cirielli stia facendo la Nuova Regione pensando di poterne poi essere il Principe, ma è più probabile che la stia preparando per Vincenzo De Luca che già da ora lo ringrazia.
Battipaglia, 8 marzo 2011
Cirielli è contro il sud come Berlusconi e come la Lega. Ma chi vi deve votare.
Cirielli fatti votare a Milano.
Ogni piccolo dittatore pensa di farsi il suo impero. Questo è quello che pensa Cirielli. Senza questa legge elettorale tutti questi imbecilli non ci sarebbero a Roma. Votano contro se stessi e scodinzolano, poi con il Federalismo hanno dato il coltello in mano alla lega che ormai ce lo ha puntato alla gola e ci ricatta.
Ottima cosa la nuova Regione. La Campania è un’invenzione dell’Italia post-unitaria -è già nel 1947 molti erano contrari alla regione così come è oggi…).
Per chi è contrario, suggerisco di studire un po’ di storia: Ducato di Benevento, Principato di Salerno e Principato Citeriore…1500 anni di storia dove Napoli è Caserta erano un’altra entità politico-amministrativa.
La storia è storia amici miei e va oltre le strumentalizzazioni politiche.
Guardate oltre Cirielli e De Luca…tra 10 anni qst due politici nn ci saranno più -politicamente parlando-ma ciò che rimarrà è un territtorio ridato alla storia.
Per donaldino –
La storia deve tener conto anche delle stratificazioni politiche e deve andare avanti. Il guardare indietro per rafforzare culture e tradizioni, deve servire per arricchire di contenuti le risultanze storiche, se invece ci lasciamo prendere da rigurgiti storiografici, ci sarà chi penserà all’impero Romano e fregandosene di tutto quello che è passato fino a questo momento ci prendiamo tutto il mediterraneo fino a costantinopoli.
La rivisitazione principesca e la invenzione della nuova Regione “Principato di Salerno” è solo nella fantasia di un uomo delle armi che tende a dividere tutto appena si accorge che gli altri pensano e agiscono diversamente.
Una cosa è esaltare le autonomie e quindi accelerare i processi che sono già nell’atto costitutivo della Regione sin dal 1970, hanno della sua istituzione, un’altra è pensare in maniera secessionistica, sol perché lui ed altri prima di lui e come lui, non hanno saputo proporre e affermare idee e progetti vincenti.
Oggi, secondo chi vuole trovare scuse, viviamo una politica che orbita solo su Napoli e questa operazione viene indicata con l’accezione negativa del “napolicentrismo”, perchè la realtà metropolitana di napoli è vastissima e complessa, domani il Vallo di Diano e il Cilento avranno lo stesso problema con Salerno e il “salernocentrismo”, perché in proporzione è la stessa cosa.
Cirielli anzichè fare il guerrafondaio si rivolgesse al suo Governo e alla Lega che ormai detta l’agenda al Governo, e in un rigurgito di orgoglio li mandi a F…. e si dimetta dal suo partito che ormai è dichiaratamente contro il SUD.
L’anacronismo della sua proposta sta anche nel nome “Principato”. Noi ormai ci siamo affrancati da Principi, Re, Duchi, Baroni e Conti, dobbiamo solo difendere la democrazia, la costituzione e la nostra dignità di italiani. Cittadini di un’Italia giovane ma piena di cultura e tradizioni, e la cultura e le tradizioni sono la nostra forza.
Grazie del tuo intervento
LA CAMPANIA COME E’ ORA ,FU UNA INVENZIONE DI G. MURAT,COGNATO DI NAPOLEONE BONAPARTE, CHE MODIFICO’ I CONFINI COME LI CONOSCIAMO AD OGGI. IN REALTA’ I NOSTRI TERRITORI,INTENDO VALLE DEL SELE,ERANO PARTE DELLA GRANDE LUCANIA, VISTO CHE LA EBURUM ANTICA HA INSEDIAMENTI PREISTORICI DELL’ETA’ DEL BRONZO DI QUESTO POPOLO. DI CERTO I VALLIGIANI DEL SELE,ED IN SPECIE I CILENTANI E I VALDIANI,POCA ATTINENZA SOCIO-CULTURALE HANNO, COME ADESSO,CON GLI ABITANTI DI TERRA DI LAVORO,CASERTA,E DEL PARTENOPEO, NAPOLI. LA NUOVA REGIONE DAREBBE IMPULSO AD UNA AMM.NE AUTONOMA DA NAPOLI,E NON SI ASSISTEREBBE ALLA CONFUSIONE MEDIATICA, CAMPANIA = NAPOLI,CHE TANTO NOCUMENTO HA CREATO ALLE NOSTRE TERRE.
AUSPICO CHE I POLITICI DELLE NOSTRE PARTI SI UNISCANO PER FAR QUALCOSA DI BUONO, NON IN TEMPI BIBLICI NATURALMENTE…SALUTI
IL MALESSERE SI TAGLIA A FETTE,ED IO NEL MIO PICCOLO,DA TEMPO FACCIO INTERVENTI SU BLOG E SOCIAL NETWORK DI TAL GUISA.Ci sono valide ragioni storiche:Il Principato di Salerno ebbe origine nell’839 in seguito alla frammentazione del Principato di Benevento ovvero della parte del regno longobardo chiamato “Longobardia Minore” (Langobardia Minor). Nella prima metà del 1000 comprendeva quasi tutta l’Italia meridionale continentale. Fatto il comitato bisogna, ora, raccogliere il consenso scritto di almeno cinquanta comuni, ma l’opera assicurano quelli del comitato è già sul filo di lana del traguardo positivo. Importante l’intervento di Antonio Cammarota che ha promesso di portare il problema nel consiglio comunale di Salerno anche al fine di verificare le vere intenzioni di De Luca verso quel “Napolicentrismo” che è stato da sempre il suo cavallo di battaglia. Se non altro l’azione di Cammarota servirà finalmente a snidare il sindaco mettendo a nudo le tante sue false battaglie. Per la nuova regione sarà necessario attendere tempi migliori per capire di più e meglio.Si diffonde, in Cilento, l’idea di abbandonare la Campania, per aderire al “Nuovo” Principato di Salerno’: dopo il comune di Roccagloriosa, che nei giorni scorsi aveva votato alla unanimità la delibera secessionista, la proposta prende corpo a Camerota. I gruppi di opposizione hanno chiesto infatti una seduta di Consiglio comunale per discutere della costituzione della ‘nuova regione, che dovrebbe risolvere così il problema campano del ‘napolicentrismo’, valorizzando il territorio dell’entroterra. Non viviamo da coloni ancora lustri e specialmente non moriamo napoletani…….
OTTIMA INIZIATIVA,LUNGIMIRANTE ED AL CONTEMPO ACUTA, il timore di una “infezione” sociale è vissuta con apprensione dalle comunità,dopo l’episodio di Vassallo…Senza rancore e con simpatia esprimo una opinione comune a molte persone dei territori su citati! Buone Cose
Ma parlate di una storia che evidentemente leggete solo in un pezzettino insulso.
Più o meno è come guardare un quadro talmente da vicino che non si percepisce più il disegno; la storia (ridotta in poche righe visto che non è questa la sede) vi dovrebbe fare ricordare che il SUD è stato Nazione per quasi 1000 anni, periodo nel quale sono stati conquistati notevoli primati tra cui la nomina di terzo paese più industrializzato d’ Europa nel 1856. E la capitale di questo grande regno era Napoli (e lo è stata per la maggior parte del periodo in questione) poi ovviamente come in tutte le amministrazioni c’ erano le divisioni in “regioni/provincie”.
Considerare Salerno qualcosa di avulso da Napoli e dalla Campania è una stupidata infinita che fa eco alle cretinate leghiste. La verità è la costatazione che oggi esiste un unico grande agglomerato urbano che va ben oltre Napoli e arriva ben oltre Salerno (solo per considerare la costa); fate l’ esperimento di andare in bicicletta da Bellizzi a Pozzuoli, per le vie interne, e fatemi sapere quando avrete la percezione di cambiare comune … probabilmente MAI !
Finiamola con queste cretinate che fanno gioco solo a chi dividendo e ordinando (lo facevano i romani 2000 anni fa) ci tiene sotto lo schiaffo !
Proponiamo invece la creazione di una unica grande area metropolitana che possa fare sviluppare il territorio in armonia (per esempio creando metrò che si muovano lungo l’ asse Caserta Napoli Salerno e discutendo insieme i piani regolatori comunali) in modo da diventare di nuovo una realtà che possa competere con aree urbane come Londra e Parigi (che cosi sono amministrate). Che poi nei palazzi del potere di Napoli ci sia tanta “munnezza” questa è un altra cosa … che nessuna persona onesta potrà mai accettare (ma al di la dei discorsi divisori … anzi NAPOLI E’ NOSTRA !!! ma quella Napoli imperiale che Stendhal defini’ insieme a Parigi l’ unica possibile capitale d’ Europa!)
Inutile sottolineare che scrivo dalla provincia di Salerno … e spero che qualkuno qua si svegli !!!
Fabio…ma studia un po’ di storia tu…La Campania non esiste…e’ una invenzione dell’Italia post-unitaria. Le differenze storico culturali ci sono tuttte e sei tu ad essere cieco. La Campania Felix ( da cui trae il nome lo’deirna entità Regionale) non arrivava a Salerno, e già durante l’ultima parte dell’impero romana -sotto Diocleziano- Salerno era il centro amministrativo più importante della Regione Lucania e Bruzi. Poi c’è il periodo Longobardo etc etc etc. Aver inserito Salermo nella Regione Campania è un errore così come sarebbe stato averla inserita nella Regione Lazio o nella Regione Sicilia. Qui non si tratta di voler millantare geni superiori ai napoletani….non siamo persone ridicole! Crediamo nella storia e storicamente Salerno è cosa diversa rispetto a Napoli e caserta, Ecco, tutto qui. Storia mio caro Fabio,