Bennato presenta il suo libro “Brigante se more”, e introduce con le storie di briganti l’attuale e antica “Questione Meridionale”.
Storie di briganti e brigantesse, di ribellione, lotte, libertà. Di massacri, persecuzioni, torture, sevizie, assassini. Ma anche una delle più grande mistificazioni storiche che getta ombre su quel bellissimo e straordinario Risorgimento italiano.
EBOLI – Il 1° marzo, alle ore 18.30, nell’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo “G.Romano”, in via Vittorio Veneto, a Eboli (SA), si terrà la presentazione del libro “Brigante se more – Viaggio nella musica del Sud”, di Eugenio Bennato.
Eugenio Bennato presenta a Eboli “Brigante se more” il suo ultimo libro. Lo fa nella Scuola Media “G. Romano”, che sta realizzando percorsi storici e culturali nell’ambito del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Bennato in veste anche di saggista e cantautore, presenterà il libro pubblicato da Coniglio Editore (pagine 224 per € 14.00) in questa manifestazione che sarà introdotta e coordinata dalla prof.ssa Dora Liguori.
Il libro è quindi un viaggio particolare tendente ad approfondire le genti, le culture e le tradizioni del Sud. Parte dalla narrazione evolutiva della ballata più celebre di Bennato: “Brigante se more” divenuta un vero e proprio inno per migliaia di giovani legati al mondo della musica folk e popolare, e prosegue verso una meticolosa analisi del fenomeno dell’emigrazione e del brigantaggio, passando anche dalla fase storica dell’Unità d’Italia e dalle verità nascoste di casa Sabauda. Narrazione alla quale Eugenio dedica da anni i suoi studi.
Quella verità storiche nascoste, legata a storie di ribellione, lotta e di libertà a quello Stato rincorso, desiderato, immaginato, voluto, ma immediatamente odiato nel momento in cui si presentava in tutta la sua cruda realtà politica, sociale, culturale che vide le popolazioni del sud vittime di una delle più grandi mistificazioni della storia, che getta molte ombre su quel bellissimo periodo del Risorgimento italiano.
E’ in quel contesto che si proietta lo studio di Bennato, e in particolarmodo, l’autore racconta la ribellione dei meridionali a quella che poi, per come si svilupparono gli avvenimenti, sembrò a tutti gli effetti un’invasione, e i piemontese non fecero nulla perché non fosse percepita così. Gente semplice che non volle chinare la testa, che perse il sorriso e dandosi alla macchia perse anche l’identità, poi martoriata e vilipesa da una propaganda che i Piemontesi costruirono, per giustificare i massacri, le persecuzioni, le torture, le sevizie, gli ASSASSINI che in nome di una apparente voglia di difesa nazionale furono commessi.
Per giustificare il genocidio, la rapina e il lento e progressivo abbandono del Sud, a fronte delle concentrazioni economiche e infrastrutturali del Nord, vollero commissionare ad un medico torinese tale Cesare Lombroso uno lavoro che poi fu imposto come studio, senza che vi fosse un ben che minimo riferimento scientifico, che attraverso i caratteri somatici, si potesse determinare l’attitudine alla delinquenza, alla poca inclinazione al lavoro, conferma di una specie di uomini inferiori la cui eliminazione fisica fosse percepita come una cosa necessaria , utile, e di cui non si sarebbero dovuti vergognare.
Da Lombroso e da quella che fecero passare come scienza: L’Antropologia criminale, naturalmente sputtanata in seguito da scienziati veri, incominciarono i guai del Mezzogiorno d’Italia, che ancora oggi ci perseguitano.
Tornando a Bennato e al suo libro “Brigante se more“, egli dedica anche delle composizioni inedite all’affascinante e triste storia di alcuni tra i più combattivi briganti di fine Ottocento: Ninco Nanco, Carmine Crocco, Michelina De Cesare, personaggi dall’anima pura e implacabile che, vivendo le loro vite di battaglia e rapina, segnarono profondamente le divisioni e le lotte che sarebbero diventati i presupposti di quella che ancora oggi è la “Questione meridionale“.
Programma dei lavori
Interverranno:
Eugenio Bennato Autore del libro, il Cantautore
dott. Rosario Coccaro, Presidente dell’IC Giacinto Romano
avv. Antonio Conte, Vice Sindaco
Assessore alla Cultura del Comune di Eboli
avv.Martino Melchionda – Sindaco di Eboli
Coordina i lavori la prof.ssa Dora Liguori
La manifestazione è inserita all’interno del programma “Salernitaliani- Le comunità salernitane e l’Unità d’Italia”, organizzato dal Comitato Provinciale per l’organizzazione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Tutte le informazioni sui siti: www.salernitaliani.it – www.tarantapower.it
Eboli, 22 febbraio 2011
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Note bibliografiche
Eugenio Bennato (Napoli, 1948) è musicista e cantautore. Fonda, nel 1969, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il primo e più importante gruppo di ricerca etnica e di revival della musica popolare dell’Italia del Sud. Nel corso degli anni Settanta la NCCP conquista migliaia di giovani e influenza considerevolmente gli artisti della “Scuola Napoletana”. Con la NCCP registra sei LP e realizza tournée di grande successo in Italia e all’estero. Nel 1976 fonda Musicanova e inizia un’attività autonoma di compositore con costante riferimento allo stile popolare.
Realizza numerosi album di successo, fra cui, con Carlo D’Angiò, Brigante se more (1979), contenente brani sul brigantaggio meridionale ancora oggi estremamente popolari tra i giovani, veicolati anche da centinaia di “cantori di strada” che li ripetono di continuo nelle loro performances. Scrive decine di colonne sonore per cinema, teatro e balletto classico. Ricordiamo fra le altre: Domani si balla di Maurizio Nichetti (1982) Don Chisciotte di Maurizio Scaparro (1984, premio Colonna Sonora), Cavalli si nasce di Sergio Staino e La stanza dello Scirocco di Maurizio Sciarra per i quali riceve il Nastro d’Argento (1988 e 1999).
Nel 1998 fonda il movimento Taranta Power che, sulla scia di uno straordinario e rinnovato interesse del grosso pubblico giovanile per il ritmo della Taranta rituale, propone nuove strade per la promozione della Taranta che sfruttino diverse forme di creatività artistica (musica, cinema, teatro), Taranta Power (1999) diviene anche un lavoro discografico: la sintesi musicale di un movimento che segna una frattura con il passato modo d’intendere la musica popolare in Italia. Tra il 2000 e il 2001 cura la pubblicazione di altri due CD: Lezioni di tarantella e Tarantella del Gargano; due raccolte antologiche di tarantella meridionale registrate dai portatori diretti e con alta qualità tecnica e cura musicale.
Nel 2001 fonda la Scuola di Tarantella e danze popolari del Mediterraneo a Bologna: la prima scuola in Italia attiva nel recupero, lo studio e la divulgazione delle danze popolari del Sud d’Italia. Le tappe più recenti sono Che il Mediterraneo sia ( 2003), Sponda Sud (2007) Grande sud (2008). Al Festival dei Due Mondi di Spoleto presenta il concerto Briganti emigranti, che contiene due nuove ballate scritte per Ninco Nanco e Michelina De Cesare (2010).
Più si conosce la storia delo Sud e più cresce il disappunto per come si è organizzato l’impianto politico, economico e sociale dell’Italia. Impianto sia chiaro che nessuno si sente ormai di mettere in discussione, ma oggi con questo governo e la Lega si vive le stesse condizioni di allora, manca solo che ci torturino e ci uccidano.
Ma ben vengano i Bennato, i Pino Aprile e gli Antonello Caporale per bilanciare un po’ gli equilibri sociali.