Il nuovo PSI: “Siamo preoccupati per i forti debiti della Multiservizi e per come graveranno sulle casse del Comune e dei cittadini e per questo chiediamo l’azzeramento del CdA dell’Azienda”.
L’obbiettivo è la tutela del lavoro e il rilancio della Multiservizi, ma affidandogli: illuminazione, cimitero, mensa scolastica, manutenzione e pulizie.
EBOLI – Oggi sit in del Nuovo PSI in Piazza della Repubblica a Eboli. Sotto i Gazebo oltre ai Consiglieri Massimo Cariello, Ennio Ginetti, Santo Venerando Fido e il Coordinatore cittadino Cosimo Pio Di Benedetto, tanti altri militanti per incontrare la Città, ma per informare i cittadini di come si è svolto il Consiglio Comunale che avrebbe dovuto risolvere un problema importante come quello della Multiservizi, la Società a capitale interamente comunale, che ha presentato un bilancio con 750mila euro di debiti.
Generalmente i debiti non sono un indicatore della salute di una società, ma se i debiti fossero finalizzati a problemi di investimenti potrebbe essere anche meno preoccupante, se invece i debiti sono strutturali, nel senso che pur svolgendo a pieno servizi non si riesce a coprire le spese, allora il problema è un altro.
Ed è su questo che si è discusso in Consiglio Comunale, o meglio non se ne è discusso, nel senso che non vi sono state proposte interessanti dalla maggioranza se non quella di un Piano industriale poco credibile, che pone tutte le sue aspettative sul servizio di riscossione dei tributi e i parcheggi, e che invece trascura le finalità per cui questa società era nata.
E’ su questo che il Nuovo PSI è voluto intervenire in Piazza con i suoi esponenti politici più esposti, per rimarcare il fallimento dell’Amministrazione Melchionda, rispetto alle sorti della Multiservizi, la incapacità a gestire una società, limitata nelle sue potenzialità, sulle divisioni interne al Partito Democratico, che si trasferiscono nell’Amministrazione, incuranti dei danni irreparabili che creano.
Cariello, Di Benedetto, Fido e Ginetti, è su questi temi che hanno voluto dimostrare di esserci, ribadendo il loro impegno, anche se dai banchi dell’opposizione, rispetto ad un’Amministrazione guidata da Martino Melchionda che ormai non dispone più di una maggioranza consiliare e una maggioranza politica.
Sotto il gazebo hanno incontrato i cittadini ed hanno spiegato come “Nell’ultimo consiglio comunale si è consumata l’ennesima pagina di incapacità, incoerenza ed insufficienza di questa amministrazione Melchionda, in merito al futuro della Multiservizi spa.
Infatti – hanno sostenuto – in tale occasione non sono stati votati gli indirizzi del piano industriale proposto dal Sindaco. Il piano industriale prevedeva che la società partecipata , nata per occuparsi dei servizi pubblici della città (più efficienti ma anche più economici), si dotasse di altra struttura societaria (con altro socio privato) con altro oggetto sociale e si occupasse prevalentemente della riscossione dei tributi o sanzioni dovute dai cittadini al comune , dando vita ad un organo di mero recupero credito, con tanto , si presume, di costi aggiuntivi, ipoteche e fermi amministrativi per i cittadini .
Il piano industriale – sottolineano gli esponenti del Nuovo PSI – su cui gli esperti del Sindaco hanno lavorato per circa sette mesi era così lacunoso ed approssimativo ,circa il reale sviluppo della società , sotto il profilo operativo strategico ma anche giuridico , che anche una parte della maggioranza non ha potuto far altro che manifestare in consiglio gravi perplessità.
Ancora una volta non si è saputo o voluto affrontare una questione spinosa dell’amministrazione della città che incide negativamente sul diritto dei cittadini ai servizi pubblici e sui costi degli stessi e che, di conseguenza, non può essere più sottaciuta”. – e via giù una serie di accuse all’Amministrazione Melchionda –
- “Siamo stanchi di avere una società partecipata che, nata per svolgere i servizi pubblici, oggi si occupa sostanzialmente solo della gestione dei parcheggi a pagamento e delle affissioni;
- Siamo stanchi di un Sindaco che utilizza la società solo come parcheggio di suoi sodali , che presumono di essere avere capacità imprenditoriali , facendo pagare i costi ai cittadini e ricavandone solo visibilità per le campagne elettorali ;
- Siamo stanchi di dover assistere al ripiano delle perdite di questa società , senza avere servizi o pagando servizi a terzi ;
- Siamo stanchi di un Sindaco che continua ad agire in modo semplicistico ed incoerente , senza la minima voglia o capacità di affrontare in modo qualificato e risolutivo il problema”.
Nel stesso tempo il Nuovo PSI e i suoi rappresentanti politici sono seriamente preoccupati perché i cittadini non hanno, da tempo, servizi pubblici idonei a prezzi di mercato:
- “Siamo preoccupati per i forti debiti della Multiservizi spa e per come graveranno sulle casse del Comune e dei cittadini ;
- Siamo preoccupati perché i dipendenti della Multiservizi spa non percepiscono tempestivamente lo stipendio oltre ad essere male utilizzati dalla stessa amministrazione comunale”.
E di qui oltre a formulare critiche avanzano proposte per il futuro della Eboli Multiservizi – “Chiediamo l’ampliamento dei servizi come la pubblica illuminazione , i servizi cimiteriali ,la mensa scolastica, la manutenzione , le pulizie , oltre ad una vera e proficua gestione dei sevizi attuali , ma il tutto non può non iniziare con la rimozione dell’intero cda, chi ha causato il male non lo può curare”.
La posizione del Nuovo PSI, pone di nuovo sul tappeto la discussione, anche dopo la brusca interruzione dell’ultimo Consiglio Comunale e oltre la spaccatura interna al PD. E’ evidente che ogni iniziativa di rilancio deve necessariamente passare anche attraverso i dipendenti della Multiservizi, i quali hanno l’occasione di dimostrare di voler partecipare al rilancio della Società, con una maturazione diversa, che vorrebbe maggiori sacrifici e maggiori responsabilità, partendo sicuramente da diritti, ma mettendo sul tavolo soprattutto i doveri, dimostrando il contrario dele dicerie che individuano nelle maestranze il male di tutti i mali.
Eboli, 20 febbraio 2011