Ecco i Manager salernitani della Sanità

Sara Caropreso, la Projet Manager voluta da Cirielli, e l’ex Direttore Generale dell’ASL SA1 di Nocera, Gianni Russo, esclusi dall’Albo regionale dei Manager della Sanità.

Tra gli idonei: Paolo Del Mese, Federico Pagano, Fernando De Angelis, Francesco De Simone, Albino D’Ascoli, peccato che la scelta é condizionata dagli equilibri politici.

Mariarosaria Caropreso Edmondo Cirielli

SALERNO – E’ stato pubblicato sul Bollettino Regionale della Campania, l’elenco ufficiale dei Manager idonei a ricoprire il ruolo di Direttore Generale nelle ASL e Ospedali. I Salernitani sono 72 e non sono mancate le esclusioni eccellenti come nel caso della Project Manager dell’Ospedale Unico della Valle Sele, Mariarosaria Caropreso, fortemente voluta dal Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, e Gianni Russo già Manager dell’ASL SA 1 di Nocera.

Paolo Del Mese

Per la Project Manager Mariarosaria Caropreso è la seconda bocciatura in due giorni: la prima è arrivata dal Commissario alla sanità della Campania Giuseppe Zuccatelli, che ha ritenuto il suo Piano di razionalizzazione e di progetto dell’Ospedale Unico della Piana del Sele, che avrebbe dovuto accorpare l’Ospedale di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Roccadaspide, ritenendolo irricevibile e non rispondente al Piano Generale di cui alla Legge 49.

Per Gianni Russo, amico fidatissimo di Ciriaco De Mita è una vera e propria bocciatura, che ha più il sapore politico che altri, e lo stesso ha fatto sapere che farà ricorso al TAR per far valere le sue ragioni e i suoi diritti. Una cosa è certa: se la bocciatura e solo una questione politica sarebbe assai grave.

Francesco De Simone

In Ogni caso la Sanità campana sta attraversando un momento veramente difficile, quella Salernitana anche, quella invece della Piana del Sele è invece diventato un incubo. Negli ultimi mesi si è subito un vero e proprio terrorismo psicologico e mortificazioni di ogni specie, anche perché il famoso Piano di razionalizzazione individuava nei 4 ospedali il male della Sanità salernitana e i tagli dei posti letto dell’intera provincia erano tutti da operare nella Piana del Sele. Un vero e proprio accanimento che aggiunto alla manifesta inadeguatezza dei sub sub commissari, si è arrivati alla “borsa della sanità”, nel senso che un giorno si diceva una cosa e il giorno successivo un’altra. La cosa grave, fino a quando non è reintervenuto lo stesso Zuccatelli, si era già iniziato a smantellare strutture funzionanti per un’Ospedale Unico solo nei sogni di qualcuno e sulla carta di altri.

Raffaele Ferraioli,

Proprio per le difficoltà che sono emerse nel portare avanti il Piano di razionalizzazione delle spese della sanità, e per il guazzabuglio che fino ad ora si è manifestato, il Presidente della Giunta Regionale Campania, Stefano Caldoro, non può sbagliare e tra i manager nuovi e meno nuovi può scegliere il meglio. Infatti sono risultati idonei oltre a Francesco De Simone, l’attuale Sub Commissario dell’ASL Salerno, ci sono i suoi predecessori Bruno Coscioni, Raffaele Ferraioli, Fernando De Angelis, Federico Pagano, Attilio Bianchi e c’è anche Paolo Del Mese, ex Sottosegretario ed ex Direttore del Tortora di Pagani e dell’Ospedale di Battipaglia, oltre ad Albino D’Ascoli, Eugenio Scorpio, Camillo Valitutti, Mario Pepe, Domenico della Porta.

Insomma si può scegliere sapendo di non fare una brutta figura, sapendo di fare scelte verso persone che nella sanità e negli ospedali ci sono nati e sono veramente Manager.

Ecco l’elenco di tutti i Manager salernitani della Sanità, idonei:

Giancarlo Accarino di Cava,
Umberto Accettullo di Pontecagnano,
Marilyna Aloia di Vallo della Lucania,
Pasquale Angrisani di Nocera,
Nunzio Antonio Babino di Teggiano,
Nicola Bellucci di Perdifumo,
Attilio Bianchi di Salerno,
Anna Luisa Caiazzo di Nocera,
Vito Caponigro di Salerno,
Vincenzo Antonio Caporale,
Vincenzo Cesareo di Cava,
Giovanni Cobellis di Vallo della Lucania,
Giuseppe Corrente di Roccadaspide,
Bruno Coscioni di Salerno,
Annamaria Costagliola di Salerno,
Vincenzo Crescenzo di Sarno,
Vincenzo D’Amato di Salerno,
Albino D’Ascoli di Castelcivita,
Ferdinando De Angelis di Salerno,
Alfonso De Nardo di Bracigliano,
Francesco De Simone di Salerno,
Angelo De Vita di Moio della Civitella,
Paolo Del Mese di Pontecagnano,
Domenico Della Porta di Castel San Giorgio,
Giuseppe Di Fluri di San Mauro la Bruca,
Michele Di Genio di Torchiara,
Giuseppe Di Vita di Ascea,
Antonio Episcopo di Polla (fresco di nomina al vertice Arpac),
Giovanni Federico di Atena Lucana,
Raffaele Ferraioli di Salerno,
Eugenio Fezza di Pagani, Maria
Anna Fiocco di Salerno,
Poetro Forestieri di Altavilla,
Mario Forlenza di Contursi,
Alfonso Giordano di Vietri,
Antonio Giordano di Salerno,
Michele Gismondi di Nocera,
Giovanni Gregorio di Moio,
Edmondo Iannicelli di Sala Consilina,
Giuseppe Iovane di Salerno,
Salvatore Iovieno di Amalfi,
Domenico Iuliano di San Valentino Torio,
Pierfrancesco Lepore di Salerno,
Francesco Lombardo di Sessa Cilento,
Antonio Lucchetti di Pellezzano,
Cosimo Maiorino di Cava,
Giuseppe Manzo di Nocera,
Pasquale Melillo di Salerno,
Luigi Memoli di Pellezzano,
Flavio Meola sindaco di Montecorice,
Carlo Naddeo di Corleto Monforte,
Antonio Oddati di Salerno,
Federico Pagano di Postiglione,
Pantaleo Palladino di Vallo,
Mario Pepe di Postiglione,
Vincenzo Raiola di Angri,
Domenico Ranesi di Salerno,
Gabriele Romanelli di San Mauro La Bruca,
Aldo Rubino di Omignano,
Maria Ruocco di Vallo,
Antonio Russo di Sarno,
Francesco Santangelo di Salerno,
Renato Savastano di Nocera Superiore,
Virgina Scafarto di Scafati,
Eugenio Scorpio di Eboli,
Francesco Tancredi di Salerno,
Aristide Tortora di Nocera,
Giuseppe Vairo di Piaggine,
Camillo Valitutti di Bellosguardo,
Vito Villani di Nocera Superiore,
Enrico Violante di Cava,
Rodolfo Vitolo di Battipaglia.

3 commenti su “Ecco i Manager salernitani della Sanità”

  1. Questa è la rovina dell’Italia, tanti mangia franchei a tradimento è inutili, quanti milioni di euro assorbono i dirigenti delle ASL in tutti Italia sulle spalle dei poveri malati, Andate a lavorare politici inutili

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  2. Un costo pazzesco per la collettività le qualifiche,speriamo master o curriculum. Per i colletti bianchi dello Stato, per i manager in forza alla mastodontica macchina dell’amministrazione pubblica, è la latitudine a fare la differenza. le differenze che caratterizzano i dipendenti pubblici «al lavoro». Come per tutti i comparti economici nazionali, anche nel pubblico la situazione del Nord è. diversa da quella del Sud; solo che in questo caso Io scenario tipico risulta ribaltato: nel meridione ci sono più occupati, che guadagnano mediamente di più.Di questi manager della cosa pubblica, la sola Sicilia ne impiega 2.528. il 36% del totale. Se il paragone con la realtà, siciliana può essere improprio – è regione a statuto speciale – il confronto tra gli organici delle regioni ordinarie esplode se raffrontato alla popolazione delle singole aree: la Lombardia impiega 3 dirigenti ogni 100mila abitanti mentre il Molise 27. Ancor più significativo il confronto tra due regioni con popolazioni simili: con poco più di 5 milioni di abitanti. la Campania impiega 10,3 dirigenti ogni 100mila abitanti mentre il Veneto, a fronte ci 4 milioni e mezzo di cittadini, ha un rapporto di 5 a 100mila. Mediamente i dirigenti delle regioni guadagnano 86.199 euro; ma, di nuovo, parlare di medie È poco esplicativo. Anche qui. l’assioma Nord ricco Sud povero viene meno: nonostante un costo della vita sensibilmente inferiore, nel meridione la paga dei manager regionali è di 92.909 euro tondi l’anno, cifra che a: Nord scende a 84.888. Ottomila euro, non male.Ma come mai tanti manager in proporzione ai collaboratori di area? saranno mica le soliti clientele politiche, che il popolo bue,in specie meridionale paga?

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  3. L’esclusione di Giovanni Russo non ci meraviglia, non ci dispiace e non ci preoccupa per niente.
    Ha fatto ormai il suo tempo. Per Giannino ci vogliono pantofole, poltrona e giornale…
    Tra tanti nuovi, preparati e determinati aspiranti-manager lui sarebbe stato fuori luogo.

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