Domenica 30 dicembre alle ore 10:00, manifestazione a Eboli in Piazza della Repubblica delle donne del Comitato “25 novembre”.
Le ragazze fanno un calcolo: Se va bene divento Deputato o Consigliere Regionale; se va male mi becco un appartamento come la Fico e divento Escort di alto bordo, se va peggio resto puttana.
EBOLI – Il Comitato ”25 novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne” ha organizzato anche ad Eboli una manifestazione, in concomitanza a quelle che si terranno in tutta Italia, per dire BASTA a BERLUSCONI, al suo modo di sputtanare le istituzioni; per dire a BERLUSCONI VERGOGNATI per lo stile di vita che pratica e vorrebbe sdoganarlo rispetto al Paese che soffre e si vergogna; per dire a BERLUSCONI DIMETTITI, per liberare un Paese che ormai è preda a bande immorali e spregiudicate, che lo portano anziché verso i vertici internazionali vero e oltre il quarto modo più deleterio.
Le donne del Comitato ”25 novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne” ritengono di dare il loro contributo e lo motivano:
“Le cronache di questi giorni riportano notizie a dir poco preoccupanti su come il “nostro” Premier ed il suo entourage trattano e considerano la donna. Siamo orami diventate una merce, pagate per prestazioni sessuali o per partecipare a feste di dubbia moralità.
Assistiamo inermi a spettacoli a dir poco raccapriccianti le cui protagoniste si lasciano strumentalizzare da chi è convinto che con i soldi si può tutto. Rimaniamo immobili a vedere donne che si vendono o, peggio, si lasciano comprare, da un vile giro di denaro e notorietà.
Questa sarà una settimana importante (dal 24 al 31 gennaio 2011). In tutta Italia le donne organizzeranno sit-in, dibattiti, cortei o assemblee pubbliche, flash-mob – per palesare con forza dicono – il nostro NO a questo sistema di compravendita delle donne, allo sfruttamento del corpo femminile – e richiedendo – che siano riaffermati i nostri diritti come donne: diritto al lavoro ed all’auto-determinazione, per questo invitiamo la cittadinanza tutta a partecipare”.
Anche ad Eboli si terrà una manifestazione, organizzata dal comitato per il ”25 novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne” e da tante associazioni e liberi cittadine/i, che si terrà in Piazza della Repubblica domenica 30 dicembre alle ore 10:00.
In questa triste storia, mentre il Paese va sempre più giù, stipendi e salari sono fermi, la vita è sempre più cara, le famiglie fanno i conti con l’essenziale e soffrono dalla terza settimana in poi, dove due giovani su tre al Sud e uno su tre in tutta Italia non lavora, dove non c’è un solo imprenditore straniero disposto ad investire in Italia, dobbiamo registrare un livello di moralità così basso di cui mai se ne avvertita la necessità di dissociarsi.
Il messaggio politico e sociale che da oltre un decennio, con le TV commerciali del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è passato è quello della leggerezza, della corruzione, dei soldi, della prostituzione, e la cosa ancora più grave è che molti pensano di appropriarsi di questo messaggio come quelle povere ragazze che vengono esposte a Gheddafi per sollazzarlo nella sua visita romana, o a Putin nella sua visita sarda, o tutte le sere al Palazzo del Presidente, o ad Arcore, per risollevare il “Sultano” dalle sue fatiche quotidiane.
Ragazze che fanno un solo calcolo vendendo il loro corpo: se mi va bene divento Deputato o Consigliere Regionale “puttana”, se mi va male, becco qualche decina di migliaia di euro o come la Raffaella Fico un appartamento e divento una “Escort” di alto bordo, se mi va peggio rimango escort e “puttana”.
Il Comitato ”25 novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, spera in un sussulto di orgoglio, da parte delle stesse ragazze o donne che si offrono o si lasciano co0mprare; e spera che tra quelli che sono disposti anche a rinnegare la propria morale pur di difendere il “Sultano“, rinsaviscono e tornino tra la gente normale che riesce a mantenere la barra dritta dell’onestà anche nel bisogno più nero.
”25 novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne”
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Allego un comunicato stampa ( 28 gennaio)
(ASCA) – Roma, 28 gen – Anche le suore italiane non rimangono indifferenti di fronte al caso Ruby che sta scuotendo l’Italia.
Due importanti religiose – suor Rita Giaretta, della Comunita’ Rut di Caserta, impegnata da anni contro la tratta delle donne, e suor Eugenia Bonetti, responsabile dell’Ufficio ”Tratta donne e minori” dell’Usmi, l’Unione delle Superiore Maggiori Italiani – hanno scritto due lettere aperte rilanciate oggi da MissiOnLine, il sito del mensile del Pime ‘Mondo e Missione’.
”Anche MissiOnLine – si legge nella presentazione delle due lettere – sente il dovere di intervenire, con un’attenzione non agli aspetti penali o mediatici della vicenda (su cui molto ci sarebbe da riflettere), ma sui rivolti educativi e culturali”.
Nella sua lettera, suor Giaretta scrive: ”Sono sconcertata nell’assistere come da ”ville” del potere alcuni rappresentanti del governo, eletti per cercare e fare unicamente il bene per il nostro Paese, soprattutto in un momento di cosi’ grave crisi, offendano, umilino e deturpino l’immagine della donna. Inquieta vedere esercitare un potere in maniera cosi’ sfacciata e arrogante che riduce la donna a merce e dove fiumi di denaro e di promesse intrecciano corpi trasformati in oggetti di godimento. Di fronte a tale e tanto spettacolo l’indignazione e’ grande!”. La religiosa paragona la villa di Arcore al palazzo di Erode. Di fronte a questo spettacolo, conclude la religiosa, ”sento di alzare la mia voce e dire ai nostri potenti, agli Erodi di turno, non ti e’ lecito! Non ti e’ lecito offendere e umiliare la ”bellezza” della donna; non ti e’ lecito trasformare le relazioni in merce di scambio, guidate da interessi e denaro; e soprattutto oggi non ti e’ lecito soffocare il cammino dei giovani nei loro desideri di autenticita’, di bellezza, di trasparenza, di onesta. Tutto questo e’ il tradimento del Vangelo, della vita e della speranza!”.
Per suor Bonetti, ”le costanti notizie di cronaca che in queste ultime settimane si susseguono con spudoratezza sui nostri giornali e nelle trasmissioni televisive e radiofoniche ci sgomentano e ci portano a pensare che siamo ancora molto lontani dal considerare la donna per cio’ che e’ veramente e non semplicemente un oggetto o una merce da usare a piacimento per interessi personali. In molti ci domandiamo il perche’ di tutte queste notizie mediatiche e soprattutto ci chiediamo che immagine stiamo dando della donna e del suo ruolo nella societa’ e nella famiglia, a prescindere dai fatti di cronaca, dalla veridicita’ o meno di cio’ che ci viene presentato, dal linguaggio usato senza vergogna”. E se il governo ha lavorato per ”eliminare la prostituzione di strada perche’ dava fastidio e disturbava i sedicenti benpensanti”, aggiunge la religiosa, ”non ci rendiamo conto che una prostituzione del corpo e dell’immagine della donna e’ diventata ormai parte integrante nei nostri programmi e notizie televisive, alla portata di tutti. Tutto questo purtroppo educa allo sfruttamento, al sopruso, al piacere, al potere, senza alcuna preoccupazione delle dolorose conseguenze sui nostri giovani che vi vedono modelli da imitare. La donna e’ diventata solo una merce che si puo’ comperare, consumare per poi liberarsene come un oggetto ‘usa e getta”’.
”Purtroppo – conclude la religiosa -, nonostante l’emancipazione acquisita dalla donna in questi ultimi anni in diversi modi e settori dobbiamo constatare con vergogna che purtroppo ancora oggi, nel 2011 la sua dignita’ e’ terribilmente minacciata e calpestata e la sua identita’ completamente offuscata”.
E l’indignazione delle religiose non rimane solo sulla carta.
Suor Bonetti e’ tra le promotrici – insieme, tra l’altro a Margherita Buy, Giulia Bongiorno, Cristina Comencini, Tiziano Ferrario, Inge Feltrinelli – di una giornata di mobilitazione delle donne italiane in ogni grande citta’ si svolgera’ domenica 13 febbraio, con l’obiettivo di ”difendere il valore della nostra dignita”’. L’impegno della maggioranza delle donne che nel lavoro ”fuori o dentro casa”, si legge nell’invito dell’iniziativa ”e’ cancellato dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicita’.
E cio’ non e’ piu’ tollerabile”. ”Una cultura diffusa – scrivono le donne – propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici. Questa mentalita’ e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione”, superando ”la soglia della decenza”. L’invito alla manifestazione e’ stato rilanciato, tra l’altro, dall’agenzia stampa della Cei Sir.
ADESSO BASTA !! GLI ITALIANI ONESTI ED OPEROSI SI VERGOGNANO DI ESSERE RAPPRESENTATI DA UN “SATRAPO”. E’ ARRIVATO IL MOMENTO DELLE SCELTE VERE BASTA RICORDARE IL DETTO ( che non fallisce mai).
DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO’ CHI SEI !!!!!!!!