27 gennaio 2011 “Giorno della Memoria”. Ricordare quelle vittime serve a mantenere viva la memoria delle loro esistenze e dell’assurdo motivo per cui furono troncate.
“Shoah” in ebraico vuol dire “catastrofe”, “distruzione”. Un progetto, che dalla metà degli anni Trenta al 1945, mirava alla totale e sistematica eliminazione della popolazione europea ebraica.
ROMA – Il 27 gennaio 2011 si celebra per l’undicesimo anno il “Giorno della Memoria“. Molti Stati hanno istituito un “Giorno della Memoria”: l’Italia, con legge 211 del 20 luglio 2000, lo ha fissato al 27 gennaio, giorno in cui, nel 1945, fu “liberato” il campo di sterminio di Auschwitz.
In verità, molti altri ebrei d’Italia e d’Europa furono uccisi nelle settimane seguenti; ma la data della liberazione di quel campo è parsa più adatta di altre a simboleggiare la “Shoah” e, sperabilmente per sempre, la sua fine.
Il “Giorno della Memoria”, dunque, commemora la “Shoah” ma nello stesso tempo vuole ricordare quanti, pur trovandosi in schieramenti diversi, ebbero il coraggio e la determinazione di opporsi a quel folle e disumano progetto di genocidio e non esitarono a proteggere in tutti i modi – in condizioni spesso disperate – i perseguitati, anche a rischio della propria vita.
“Shoah” è un termine ebraico che vuol dire “catastrofe”, “distruzione”, ed è ormai universalmente utilizzato per definire ciò che accadde agli ebrei d’Europa dalla metà degli anni Trenta al 1945, in particolar modo nel quadriennio finale, quando fu pianificato e rigorosamente attuato il progetto di totale e sistematica eliminazione della popolazione europea ebraica.
Ricordare quelle vittime serve a mantenere viva la memoria delle loro esistenze e dell’assurdo motivo per cui furono troncate.
Avere consapevolezza di quel passato, dare attento ascolto alle parole dei sopravvissuti, è diventato ormai un nostro preciso dovere, se vogliamo costruire il futuro come tempo dell’armonia e della solidarietà fra gli uomini, oltre ogni irragionevole ed insano pregiudizio di razza e di fede religiosa.
Per scongiurare che mai più possano ripetersi simili tragedie, sono stati organizzati incontri, cerimonie e momenti comuni di rievocazione dei fatti e di riflessione (in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado), su quanto accadde allora agli ebrei nei campi di sterminio nonché ai deportati politici e militari italiani nei campi di concentramento nazisti.
Tra le iniziative, promosse dal Comitato di coordinamento per le celebrazioni in ricordo della “Shoah” e presentate il 24 gennaio 2011, nella sala stampa di Palazzo Chigi, dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta e dal Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna:
– “Storia di famiglie”, che, attraverso un’apposita campagna di comunicazione, invita i cittadini italiani a cercare e a raccogliere materiale (come lettere, fotografie, cartoline, diari ecc.), da destinare ai Musei della Shoah e dell’ebraismo di Roma e Ferrara, nonché al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) di Milano, a fini di esposizione, divulgazione e studio. Contribuiranno alla realizzazione dell’iniziativa, le Prefetture, l’Archivio Centrale dello Stato e Poste Italiane s.p.a. Lo spot della campagna, in programma dal 27 gennaio al 30 giugno 2011, curato dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria, ha come testimonial Piero Angela, Giovanni Maria Flick, Alain Elkann e Massimo Ranieri.
– Tavola Rotonda sul tema: “Informazione, mistificazione, falsi storici: il pregiudizio antiebraico nell’epoca di internet”, tenuta a Roma il 25 gennaio 2011 nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un’occasione per riflettere sui rischi di diffusione di pregiudizi e stereotipi antisemiti e razzisti attraverso la rete, a cui hanno preso parte Anna Foa, dell’Università La Sapienza di Roma, David Meghnagi, direttore del Master in Didattica della Shoah dell’Università Roma 3, Roberto Olla del Tg1, Milena Santerini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed Ernesto De Cristofaro.
– Mostra “1938-1945.La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia”, che si terrà presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia dal 27 gennaio al 12 febbraio, con la presentazione di pannelli espositivi completati da materiale documentaristico.
– “Testimoni della Memoria: il dono del racconto”: a Roma, il 27 gennaio nel Tempio Maggiore, gli ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti incontrano la Comunità ebraica di Roma e gli studenti delle scuole romane.
– “Questo è stato”: musiche, letture e riflessioni per il Giorno della Memoria, che si terranno a Milano, il 27 gennaio, nella Sala del Conservatorio G. Verdi. La serata, che, che trae spunto da una citazione di Primo Levi, sarà trasmessa in diretta radiofonica su Radio 3.
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Messaggio del Presidente Napolitano al Presidente del Comitato per la Foresta dei Giusti, Nissim
C o m u n i c a t o
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dello spettacolo teatrale “Il Memorioso. Breve guida alla Memoria del Bene”, promosso dal Comitato per la Foresta dei Giusti a Milano in ricordo di Moshe Bejski, ha inviato al Presidente Gabriele Nissim una lettera in cui complimentandosi per l’iniziativa tesa a ricordare i Giusti, sottolinea che nella cerimonia di domani al Quirinale:“Per il ‘Giorno della Memoria’, l’accento verrà posto quest’anno, anno del Centocinquantenario dell’unità d’Italia, sulla partecipazione degli Ebrei italiani al Risorgimento e all’opera di costruzione di un’Italia unita. L’ebraismo italiano, liberato dalla secolare chiusura nei ghetti, diede uomini illustri alle battaglie del Risorgimento; fu presente con molte personalità di grande rilievo in tutte le sfere della vita politica e civile del nuovo stato unitario; espresse ripetutamente, pur nella fedeltà all’antica identità ebraica, forti sentimenti di italianità, radicati, del resto, in una millenaria, costruttiva presenza nella storia d’Italia.
Come i Lombardi e i Napoletani, i Veneti e i Siciliani, e insieme a loro, gli Ebrei si sentirono e divennero pienamente italiani nello Stato unitario. La persecuzione fascista, culminata nella partecipazione della Repubblica Sociale alla realizzazione del progetto nazista di sterminio di tutti gli ebrei, rinnegava e contraddiceva, insieme con l’ispirazione umanista e liberale, della nostra civiltà i legami profondi che si erano creati nella nostra società con le comunità ebraiche.
Di questi legami fa fede il numero elevato di Giusti che protessero e salvarono in Italia gli Ebrei ricercati e perseguitati, spesso a rischio della loro stessa vita.
Furono i Giusti a salvare l’onore dell’Italia, come altrove in Europa salvarono e riaffermarono in quell’epoca oscura i valori fondanti della civiltà europea. Se ogni anno si rinnova in Italia, come altrove nel mondo, la memoria di quella tragedia immane che fu la Shoah, ciò si deve alla volontà di rafforzare nell’animo delle nuove generazioni la certezza che l’uomo che si ispira a sentimenti istintivi e profondi di giustizia e di amore del prossimo riesce sempre a trovare la forza per combattere il male”.
Roma, 26 gennaio 2011
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Messaggio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Navi Pillay
“Gli orrori della Shoah, perpetrati con tanta sistematica crudeltà su una popolazione di grandi dimensioni per così tanti anni, rimangono oggi come sempre dolorosi da comprendere.
Questo è un giorno della memoria per quei milioni di ebrei, uomini, donne e bambini, così come per migliaia di altre vittime, compresi i Rom, gli slavi, i disabili, gli omosessuali, i testimoni di Geova, i comunisti e gli altri dissidenti politici la cui vita fu brutalmente troncata dall’ideologia dell’odio dei nazisti e dei loro alleati.
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Fonte: Comitato di coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah – Servizio per i rapporti con le confessioni religiose e per le relazioni istituzionali.
http://www.jonialife.it/index.asp?action=viewart&id=5581
”… Questo ‘’mostro’’, in potenza, è sempre nascosto dentro di noi. Nessuno si senta immune”
che tutti i popoli ,razze, ricchi e poveri,deboli e forti ,vecchi e bambini si tengono per mano e giocano nella pace e nell’amore.
Gloria e pace a tutte le vittime della SHOAH e della guerra.
tutte le guerre fanno solo vinti e non vincitori.
Grazie ai miei viaggi in camper sono stato a:
Auschwitz – Polonia (Oświęcim, in polacco, due volte)-
Birkenau-Polonia due volte ( a circa sette km da Oświęcim)
Entrambi campi di lavoro e di sterminio.
Buchenwald ( Germania) Una volta. Campo di lavoro
Dachau (Germania) Una volta Campo di lavoro
Mauthausen-Gusen (Austria) Una volta Campo di lavoro e di sterminio.
Risiera di San Sabba (Trieste-Italia) Una volta Campo di detenzione
Treblinka (Polonia) Una volta Campo di sterminio.
Il Konzentrationslager che più mi ha impressionato è quello di Auschwitz/Birkenau definito Stammlager (lager principale).
BISOGNA ANDARCI PER CAPIRE E RICORDARE:
Antonio Lioi