I cittadini di Eboli e del mandamento hanno perso il diritto alla Giustizia, affidata solo al buon senso e al sacrificio di pochi cancellieri e impiegati.
Sindaco, Presidente del Tribunale di Salerno e Ministero della Giustizia, non possono continuare a disinteressarsi una grave carenza di personale a fronte di una grande mole di pratiche.
EBOLI – Il Nuovo Psi interviene sull’annosa vicenda della sede staccata di Eboli del Tribunale di Salerno. Sono anni che il Tribunale di Eboli ha bisogno di personale, di cancellieri, di magistrati, e sono anni che non si riesce ad assicurare il minimo delle funzioni, per assicurare un diritto vero alla giustizia.
“Come avevamo già detto – esordiscono i rappresentanti del Nuovo PSI – a più riprese nella scorsa campagna elettorale uno dei temi più spinosi del territorio di Eboli e confinanti è quello relativo alla nostra sezione staccata del Tribunale di Salerno”.
Il Coordinatore Cosimo Pio Di Benedetto e i consiglieri Comunali Massimo Cariello, Ennio Ginetti, Santo Fido Venerando, ritengono che il problema oggi però, si presenta ancora più grave dal momento che l’insufficienza del personale di cancelleria e dei giudici, rispetto al contenzioso, ha reso ordinaria l’inefficienza e ha limitato la funzione giurisdizionale, tanto che assistiamo ad un lento e quotidiano procedere tra smistamenti, fascicoli provvisori, rinvii per assenza di adempimenti, fissazione di udienza a due e tre anni, con uno spettacolo indecoroso di migliaia di fascicoli posti su tavoli e sedie, senza la minima considerazione che ognuno di essi è rappresentativo di un diritto alla giustizia e di una parte dell’esistenza di una persona, con uomini e donne che si aggirano frastornate nelle aule dei Tribunali nella convinzione che un mercato del pesce sia più ordinato e sfiduciate circa la loro tutela.
Per questo in buona sostanza aggiungono: “Il servizio pubblico che dovrebbe garantire la sezione di Eboli non è rapportato alla esigenza di giustizia della comunità interessata ma nel contempo ha perso anche ogni caratteristica di dignità ed efficienza.
Possiamo ormai tranquillamente affermare che i cittadini di Eboli e degli altri paesi e città hanno perso il diritto alla giustizia celere veloce ed efficace e vivono delle estemporaneità ed improvvisazioni o spirito di sacrificio di un cancelliere o di un giudice senza che si sia dato la normale organicità tra i servizi del tribunale”.
Le proteste e le proposte, fatte anche dagli avvocati, non hanno sortito nessun risultato e il Nuovo PSI si rivolge al Ministero della Giustizia, al Presidente del Tribunale di Salerno, al Sindaco di Eboli, perché ognuno per la loro parte concorra a risolvere questa annosa carenza: “Noi del Nuovo PSI non possiamo accettare che il Ministero della Giustizia, il Tribunale di Salerno, il Sindaco di Eboli, accettino queste stato di cose e non affrontino il problema, accantonandolo come si fa per le cose inutili. e chiediamo espressamente un intervento decisivo ed immediato”.
Di Benedetto, Cariello, Ginetti e Fido chiedono espressamente espressamente un intervento decisivo e immediato:
1) – “Il Ministero della Giustizia invii suoi ispettori per valutare lo stato di poca dignità e di inefficienza in cui si svolge l’attività giurisdizionale nella sezione distaccata di Eboli del tribunale di Salerno e provveda al potenziamento dell’organico , con riferimento a giudici ,cancellieri ed impiegati, affinchè il servizio offerto sia rispettoso della comunità e territorio che da esso viene servito e del supremo e sostanziale diritto che deve essere garantito in uno stato civile ;
2) – Il Presidente del Tribunale di Salerno ponga immediatamente in essere ogni provvedimento di sua competenza per far sì che la sede distaccata di Eboli possa offrire al territorio una vera giustizia, che lungi dall’essere solo una legittima e motivata sentenza è data anche da uno stato dignitoso degli uffici, un servizio efficace ed “ordinato” , una certezza di tempi rapidi nell’avere una risposta di tutela ai propri diritti
3) – Il Sindaco di Eboli comprenda che garantire una sistema che offra risposte alle esigenze di tutela dei propri cittadini, rientra nei suoi doveri, così come lo è a far sentire la voce del suo territorio in ogni sede e senza timori, quando per inefficienza della pubblica amministrazione i suoi concittadini sono costretti vivere senza idonea giustizia” .
In conclusione il nuovo PSI si rivolge al Sindaco accusandolo: “Non può più disinteressarsi del problema, dimostrando per l’ennesima volta che non si cura delle vere problematiche che affliggono la città di Eboli.
Un paese è veramente civile allorquando ciascuno osservando anche da lontano un vero Palazzo di Giustizia, avverte la presenza dello stato e non ha più il timore di essere abbandonato a sé stesso“.
Eboli, 25 gennaio 2011
Miei cari ragazzi facciamo un po di storia su questi fatti.
negli anni sessanta settanta la cosidetta pretura veniva ospitata si fa per dire negli edifici sovrastante il cinema Italia Ingrassando per anni le tasche del proprietario ed allora il problema sede- funzionamento gia esisteva ,poi la pretura si trasferi nell’attuale sede,dopo tante peripezie ed intrighi la sede gia risultava superata e inefficiente .Poi il periodo anni novanta -duemila ,arriva la grande idea
nel frattempo che si restaurava la vecchia sede con la scusa che l’utenza è maggiore si stipula un contratto di fitto con un privato dove l’edificio non era neppure a norma ed ancora adesso ospita una parte del tribunale di Eboli rivelandosi inefficiente e serve solo per ingrassare le tasche di quest’altro padrone quindi le sedi del tribunale di Eboli oggi ne sono due di cui una ospite in una struttura privata con costi altissimi. Questa storia ,sopratutto l’ultima parte l’hanno fatta gli ebolitani: Rosania “sindaco ,Cariello Consigliere con Rosania e Martino Melchionda Avvocato amministrativo ,consulente per il comune di Eboli.I probelmi del tribunale di Eboli partono dalla struttura che non è capace innanzitutto di accogliere un numero considerevole di cittadini,per poi arrivare alla carenza del personale dove la colpa in primis è di chi è all’apice del tribunale di Salerno perche le tasse per i sevizi gli avvocati li pagano ogni volta che presentano un atto, per arrivare all’incompetenza e strafottenza dei responsabili del settore a livello ebolitano. Cosi facendo la sez. staccata del tribunale di Salerno sara trasferita altrove da un miglior offerente,di sede ed organizzazione urbanistica.Credo di aver fatto capire che sia il nuovo PSI rappresentato da Cariello che Melchionda seconda volta sindaco organizzano prima i ricordi per poi spendere balle meno vistose. Rosania non l’ho nomino perche almeno al momento sta zitto e fa il mea-culpa-. Ebolitani ed avvocati attraverso l’associazione forense difendiamo il tribunale di Eboli pretendendo di migliorare i servizi,lasciando da parte i politici del luogo,teniamoci il tribunale questa economia di servizi per il territorio
Il caso del tribunale eburino, da sempre caldeggiato nella forma e negato nella sostanza, è emblematico della giustizia italiana, che versa in stato comatoso,in primis per carenza di organico e mezzi.Nel delineare alcuni profili inerenti al tema della giustizia in Italia, sembra proficuo fare richiamo al pensiero del massimo teorizzatore del sistema dei poteri in uno Stato bene ordinato: Montesquieu, che così scriveva “La virtù civica consiste nel desiderio di vedere l’ordine nello Stato, di provare gioia per la pubblica tranquillità, per l’esatta amministrazione della giustizia, per la sicurezza della magistratura, per il rispetto tributato alle leggi, per la stabilità della Repubblica”.Ad Eboli con svariate migliaia di procedimenti pendenti,il diritto ad un procedimento/ processo, giusto, per durata e serenità degli “attori”,viene negata di fatto da molti anni ormai, SPERANDO NELLA RIFORMA 28/2010 SULLA CONCILIAZIONE/MEDIAZIONE OBBLIGATORIA, COME CONDIZIONE DI PROCEDIBILITA.VALVOLA DI SFOGO DI ALTRI ORD.GIUR.Sicuramente il taglio dei fondi non rendera’ piu’ efficiente il Ministero di Grazia e Giustizia, pero’ l’inefficienza della giustizia dipende pochissimo dall’informatizzazione. Probabilmente bisogna cambiare anche la testa (ma radicalmente) di chi gestisce e lavora nel settore della giustizia…..