In una affollatissima assemblea a Sapri Borrelli formalizza la sua adesione al PD. Presenti all’incontro il segretario Provinciale Landolfi e l’On. Pica.
Per sostenere la candidatura di De Luca alla Presidenza della regione, Borrelli ruppe con Rifondazione Comunista fino ad allontanarsene.
VIBONATI -SA – Ieri sera , nel corso di una seguitissima conferenza stampa, che si è svolta presso la splendida Chocolathera “ Crivella “ sul lungomare di Sapri, il Vice Sindaco del Comune di Vibonati Manuel Borrelli ha annunciato il suo ingresso nel Partito Democratico.
All’incontro, oltre ai sostenitori e agli amministratori democratici dei Comuni di Caselle in Pittari, Casaletto Spartano, Tortorella, Sapri, Vibonati, San Giovanni a Piro, Sanza e Agropoli, hanno partecipato il Segretario Provinciale del PD Nicola Landolfi e il Consigliere Regionale On. Donato Pica.
Manuel Borrelli, primo dei non eletti al Consiglio Provinciale di Salerno, nonostante l’ottimo risultato ottenuto, aveva abbandonato il partito della Rifondazione Comunista prima delle ultime elezioni regionali. Egli, infatti, si era trovato in aperta rottura con la scelta dei dirigenti nazionali e locali, di non sostenere la corsa alla Presidenza della Regione Campania del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dai presenti. Essi hanno espresso apprezzamento per la decisione e stima nei confronti del Vice Sindaco del Comune di Vibonati, che in questi anni ha brillato per le sue doti di amministratore comunale, nella compagine guidata dal Sindaco Massimo Marcheggiani.
Suo merito, tutta una serie di iniziative culturali, per il mondo della scuola e soprattutto nel reperimento di risorse finanziarie per il territorio. “Sono particolarmente contento – ha affermato l’On Pica – dell’adesione di Manuel Borrelli al Partito democratico. Ho avuto modo di conoscerlo in questi anni e di apprezzarne l’attaccamento al territorio “.
Nel corso del suo intervento il segretario provinciale, Nicola Landolfi, si è detto estremamente felice di ritrovare, dopo anni di proficua ed appassionata militanza comune nel Pds-Ds il v.sindaco Borrelli. Inoltre, egli ha apprezzato in modo particolare la tempistica dell’ adesione.
Borrelli, risultando il primo dei non eletti nella lista di rifondazione comunista, ove mai avesse assecondato la scelta di vicinanza del consigliere ex rifondazione Massimo Cariello al Presidente Cirielli, avrebbe potuto beneficiarsi di possibili scenari futuri, che gli avrebbero potuto consentire l’ingresso nel Consiglio Provinciale. La sua permanenza nell’area di sinistra, invece, implicitamente glie ne ha ha pregiudicato la realizzazione.
Una scelta davvero coraggiosa, che è stata rimarcata anche dallo stesso Borrelli, che ha detto di voler mettere a disposizione del PD la sua conoscenza e la sua idea di territorio. L’adesione, infine, è stata salutata con piacere anche dal Consigliere ed ex Assessore Regionale Corrado Gabriele.
Ritengo utile un breve commento a questa notizia:
Sia Manuel Borrelli che Massimo Cariello sono stati molto attivi nel Partito della Rifondazione Comunista. Entrambi vengono da una militanza in quel Partito sulla scia della forte iniziativa politica di Gerardo Rosania. Il 21/12/2007, nella celebrazione del Congresso del Circolo di Vibonati di PRC-Sinistra Europea nel Convento di S.Francesco di Paola erano presenti Gerado Rosania, Consigliere Regionale,il Segretario Provinciale del P.di R.C., Rocco Falivena,l’Assessore Provinciale alle Politiche del Lavoro, Massimo Cariello- comunista rifondatore- ed il giovanissimo Vice Sindaco di Vibonati Manuel Borrelli, che collaborava attivamente con M.C.
Ma cosa è successo in poco più di tre anni ?
Gerardo Rosania è approdato in SEL e Manuel Borrelli nel Partito Democratico.
Scelte che indipendentemente dalle situazioni locali, collocano entrambi in un’area politica che certamente in una ipotesi bipolaristica dello scenario nazionale, caratterizza entrambi per una iniziativa politica che può chiaramente identificarsi in una corenza ideologica e di militanza da rispettare in quanto rappresenta una scelta di campo basata su di una logica continuità di impegno ideale e politico nella sinistra italiana ed europea.
Ma, mi sia consentito pur nel rinnovare una più volte dimostrata simpatia personale, di avere qualche dubbio, caro Massimo, sul “PERCORSO POLITICO” e sulle scelte diverse fatte da Massimo CARIELLO.
Ma come può, un giovane politico “impegnatissimo”, (vedi sopra) in un ambito politico finalizzato alla Ricostituzione e Rifondazione di un Partito Comunista, collocato con determinazione più volte declamata nell’ambito della Sinistra Italia ed in particolare Europea, fare una PRIMA parte di campagna elettorale ( per Sindaco di Eboli), raccogliere un sacco di consensi di elettori – 32,6 %-da persone che hanno votato per lui, e per i partiti di Rifondazione Comunista,Partito Socialista Italiano ( i veri socialisti di sinistra non quelli falsi di destra),l’IDV e l’UDC, oltre a due liste civiche, per poi allerasi già nel ballottaggio con uomini come ZARA e CIRIELLI e chiedere voti in alternativa a quelli di sinistra ? Come può un giovane politico ed ex assessore provinciale in cui buona parte della “sinistra democratica” della provincia di Salerno, avevano riposto speranze ed ottimismo per un futuro migliore delle giovani generazioni in particolare, TRADIRE i suoi ideali ( SE ERANO VERI !!!), e fare una inversione totale per passare con la DESTRA, cioè passare con i “nemici” , in termine politico ?
Questo è un tema caro Massimo ( Del Mese) che andrebbe meglio affrontato e discusso, perchè se i comportamenti da “satrapo” di Berlusconi nel tempo stanno “formando” un etica morale e politica che ci fa vergoganre nel mondo, certamente comportamenti come questi – e che continuano giorno dopo giorno visto il suo impegno a fianco del “militare” Cirielli e dell’ ” arrestabile” Cosentino, di Massimo (Cariello), danno l’idea, in particolare ai giovani, che quello a cui si crede oggi può essere rinnegato domani. Per concludere, data la mia simpatia personale per M.C.,nel mio innato ottimismo non dispero, e mi auguro che quando M.C. resta solo, pensi al DANNO che ha arrecato ed arreca a quelli che ha sempre ritenuto più vicini a lui, I GIOVANI:
Manuel Borrelli è uno di questi ed ha capito che NON POTEVA SEGUIRE MASSIMO CARIELLO A CUI AVEVA CREDUTO CON GRANDE PASSIONE:
Antonio Lioi
Per Antonio Lioi –
Caro antonio, c’è solo una risposta ai tuoi quesiti: Il potere.
Il potere questo corruttore, che attraverso la politica ormai divenuta una baldracca, scusa escort, perché è così che si chiamano ora. Un connubio esplosivo che corrompe le coscienze e fa passare il concetto che tutto è possibile, basta dare una spiegazione e basta irroralo con tanti soldi e tanto potere, tanto la gente se ne scorda.
A queste due forme portentose di degrado si è aggiunta la morale a “buon peso” di Berlusconi e del berlusconismo, avallata dal suo elettorato, pronto a difenderlo e a giustificarlo qualsiasi cosa faccia.
Cosa di vuoi aspettare, caro Antonio, questo è un fenomeno sociologico tutto italiano e che andrebbe studiato e approfondito.
Questo “militarismo amorale” porta i suoi sostenitori ad accrescere i sentimenti di salvaguardia a difesa del suo leader, alla stessa stregua di un militare che combatte per difendere la sua patria indipendentemente se poi si lamenta che le cose non funzionano.
Ritornando alle cose nostrane, va riconosciuto al giovane Cariello la capacità di aver saputo organizzare uomini e, cose e partiti intorno a se, e questa capacità egli la misura, evidentemente, in relazione ai “servizi” che vorrebbe dare e che i suoi stessi sostenitori gli chiedono. Servizi che non può assolutamente dare se non collegato a quel potere o a quella politica di cui già abbiamo dato una definizione.
Un’altra considerazione va fatta in relazione al dissolvimento del partito della Rifondazione. C’è un detto che mi piace ricordarti: “non si può fare la puttana (escort) e la brava donna”. Nel senso che questo partito ha governato e fatto opposizione al tempo stesso, e in ogni luogo, mentre deliberava atti, poi scendeva in piazza per contestarli, attribuendo agli altri gli eventuali errori o responsabilità.
A eboli poi, purtroppo Rosania, ha lasciato il deserto. Non ha fatto crescere una classe dirigente conseguenziale al suo impegno politico di un decennio. Personalmente non credo abbia voluto questo, semmai credo che non si rendeva conto che i suoi giovani compagni non avevano una robusta fede politica ancorata ai principi della sinistra della lotta e non a quella di governo, e la confusione tra lòotta e governo ha fatto il resto.
Con affetto Massimo Del Mese