Ma che succede nel Partito Democratico? Un massacro. E Melchionda detta il passo.
Sono cambiati i rapporti di forza. Un documento mette all’angolo il segretario del PD. All’orizzonte avanza l’accordo con IDV e l’UDC. Un Partito tenuto insieme da uno sputo, conseguenza di un tesseramento vergognoso.
EBOLI – L’ultimo Consiglio Comunale del 16 febbraio scorso, ha lasciato lo strascico. Una scia di fuoco destinata ad incendiare ancor più di quanto non lo siano già i rapporti tra le varie aree interne al PD. L’occasione è stata offerta dalla Eboli Multiservizi S.p.A..
Chi volesse essere critico, con la Multiservizi avrebbe più di un motivo per esserlo.
Il pretesto quindi, per andare a testa bassa è stata l’occasione propizia, per attaccare la maggioranza interna al PD e mettere in difficoltà l’Amministrazione Melchionda, sottoponendola alle critiche delle opposizioni di centro-destra, al punto che il giovane Damiano Cardiello addirittura ha invitato i “socialisti” ancora fedeli all’ex Ministro Conte ad unirsi alle opposizioni e stoppare l’Amministrazione Melchionda.
In effetti la Multiservizi è quel famoso nervo scoperto dell’Amministrazione, e i rilievi che hanno posto Salvatore Marisei e prima di lui Carmine Campagna non erano neanche tanto peregrini. Quello che non si è capito perché si è convocato il Consiglio Comunale, ben sapendo che non vi fosse un accordo sul Piano industriale della Società? Allora viene naturale chiedere: ma se in Consiglio, vi fosse stata una maggioranza più ampia, capace di approvare lo stesso la proposta della maggioranza, indipendentemente dall’apporto numerico dei così detti “socialisti ancora fedeli a Conte“, gli interventi di Campagna e Marisei sarebbero stati gli stessi? Avrebbero votato insieme agli altri o avrebbero votato contro?
I rilievi, come si è detto sono giusti, o potrebbero essere giusti, le modalità un pò meno, l’indirizzo anche è quello giusto, è il mittente che lascia qualche perplessità, essendo Marisei il Segretario del PD e Campagna fino a ieri capo-gruppo, e l’altro ieri Assessore della Giunta Melchionda, entrambi quindi personaggi politici di primo piano, a loro anche andrebbero fatti quei rilievi, a meno che non si condividono e ci si dissoci, ma non dopo, nel frattempo, subito.
Di qui la domanda: Ma che succede nel PD? e le riflessioni di Roberto Palladino, uno dei triunviri che ha sostituito il capo gruppo Carmine Campagna ci aiutano a capire: “C’è una grande confusione politica e di ruoli nel PD. Alcuni lamentano uno scarso coinvolgimento nelle scelte politiche e amministrative. Sarebbe il caso di analizzare se è una posizione strumentale o un deficit di ruolo. Ma purtroppo viviamo due realtà che non si incontrano: da una parte l’organizzazione partitica, dall’altra quella amministrativa, così come sistematicamente l’una frena sull’altra rispetto a scelte già indicate per ridiscuterle sostituendole con indicazioni che non sono condivise e non sono affatto maggioritarie. La stessa area vive una perenne difficoltà di rappresentanze e paventa accordi mai sanciti come disattesi, ponendo ruoli politici e costituzionali in contrappeso tra loro (Capo gruppo/Presidente del Partito). Noto una difficoltà ad incasellarsi nei ruoli.
La ferita che qualche giorno fa ha determinato la sfiducia da capogruppo, di Campagna sostituito da un reggente, Vincenzo Rotondo, e due vice Mario Di Donato e Roberto Palladino è ancora aperta e sanguina. Tutto lascia immaginare che si è voluto scegliere il Consiglio Comunale e quindi il “nervo scoperto”, la Multiservizi, per togliersi il “sassolino” dalla scarpa, e l’assenza di qualche consigliere e del capogruppo reggente Rotondo è stata l’occasione propizia, per bacchettare l’Amministrazione, proprio mentre le opposizioni di centro-destra con Massimo Cariello, Vito Busillo, Fausto Vecchio, Lazzaro Lenza e quella dell’estrema sinistra guidata da Gerardo Rosania, si erano mostrate più disponibili a discutere e a risolvere la questione della Multiservizi.
Un vero è proprio sgambetto da espulsione, da cartellino giallo, che fa fare delle considerazioni amare all’assessore Enzo Consalvo dell’area “Letta 360“: “Oggi ho appreso dalla stampa che De Luca ha avuto un incontro con Caldoro, per discutere e intraprendere la strada della collaborazione. Vorrei che a Eboli si imitasse il Sindaco di Salerno per attuare una politica del confronto e del dialogo propositivo. Noto un deficit politico spaventoso, e così anziché confrontarsi su problematiche importanti si preferisce il piccolo cabotaggio, favorendo diatribe interne e alimentando scontri violenti“. Consalvo evidentemente vorrebbe un clima diverso, ma si aspetterebbe prima la collaborazione di chi si condivide responsabilità politiche e amministrative e poi quella del confronto corretto con le opposizioni.
E qui che fa scattare nel Sindaco la necessità di mettere al sicuro la sua Giunta, evitando di essere di volta in volta “prigioniero” di singoli o di gruppi. Questa che per il Sindaco Melchionda è una necessità potrebbe essere il preteso per creare nuove condizioni politiche. Ed è quel pretesto che fa venire le convulsioni al Segretario del PD Marisei e a chi per lui. I così detti “socialisti ancora fedeli a Conte”, cercano con ogni mezzo per scongiurare ipotesi di allargamenti della Maggioranza, volendola mantenere nell’ambito della coalizione tradizionale che ha vinto le elezioni e ha eletto Melchionda Sindaco, forse anche perché riescono con i loro numeri a condizionarne le scelte.
Ma la politica non è statica è mobile, così come mobili ed in movimento sono le alleanze e i rapporti, e potrebbero presentarsi anche in maniera diversa, e a seconda delle circostanze interagiscono con i vari fattori che si presentano, così che si modellano anche i rapporti in ragione delle circostanze. E i rapporti nel paese sono cambiati, sono cambiati nel Consiglio comunale e sono cambiati anche nel PD e si registra: Da una parte, il gruppone dei consiglieri che si richiama al Sindaco Melchionda e all’Onorevole Cuomo, che al momento sembra prevalere; dall’altra, il gruppo che fa capo all’ex Ministro Conte che viene fortemente ridimensionato; mentre rimane in condizione di equilibrio, il gruppo di Luca Sgroia e Di Donato che si è distanziato dai suoi vecchi alleati contiani, per continuare a giocare la “partita” in proprio, ritagliandosi un ruolo di equidistanza, battendo il chiodo sulla collegialità e la ricerca dell’unità interna.
Quindi il problema dei problemi è sicuramente la confusione dei ruoli a cui faceva riferimento Palladino, il Segretario dovrebbe tendere al dialogo e alla moderazione, e non spingersi oltre, dovrebbe essere il portatore di una linea unitaria, la sintesi di tutte le posizioni, la mediazione nei contrasti interni, l’equilibrio nelle valutazioni, il promotore di iniziative che non tendano a chiudere e confinare un partito in una alleanza statica, asfittica, da ghetto, ma che sia capace di coinvolgere e condividere i processi, cercando di allargare anche ad altri, uomini o partiti che siano, e attraverso idee e programmi siano fucine di alleanze e di condivisione rispetto a temi politici e proposte programmatiche, anche se unici e temporanei, purché siano finalizzati a risolvere problemi.
Spingere oltre significa provocare lo scontro senza curarsi di indebolire il proprio Partito, porgere il fianco alle opposizioni e favorire la convinzione nei propri iscritti e nell’opinione pubblica che questo PD non è affidabile e quindi non può essere una valida alternativa di governo, se ci si riferisce al quadro nazionale ed è inadeguato se ci si riferisce alle vicende locali.
Come al solito questo partito con una facilità enorme riesce ad archiviare posizioni politiche, anche se estreme, e costruirne altre che poi puntualmente le rimette di nuovo in discussione. Si ricorderanno gli scontri violenti dentro e fuori dal Partito, il tesseramento, le primarie, la candidatura del Sindaco e più recentemente, con una serie di interrogazioni atipiche, rispetto ai canoni della politica, ma anche quelli che seguirono la richiesta di dimissioni e quindi una formale sfiducia al proprio capogruppo Campagna, firmata da 10 consiglieri comunali. Tutte cose inopportune e fuori dagli schemi, che però danno l’idea di persone che stanno insieme per forza, si sopportano, stanno male e continuano a stare insieme facendosi del male, ma facendo del male anche al Paese (Italia o Eboli che sia).
Ma cosa succede nel PD?
Che succede? Ci prova anche il Sindaco di Eboli Melchionda a dare una spiegazione: “C’è una parte del PD che vuole mettere in discussione tutto quello che si è consolidato nel tempo, dalla Multiservizi alle partecipate, dai Piani urbanistici a scelte politiche fondamentali. Poi se si aggiunge la necessità di ricomporre il centro-sinistra e magari anche andando oltre coinvolgendo le forze moderate, allora si capiscono le fibrillazioni. In questa fase, con l’IDV e l’UDC stiamo discutendo e sta emergendo anche una certa disponibilità. Ci stiamo confrontando sui programmi, in particolare su quello che ci unisce e man mano andremo aventi ad affrontare le questioni centrali, ma questo non ci impedisce di dialogare anche con SEL, che negli ultimi consigli, con senso di responsabilità, ha mostrato di voler discutere su particolari tematiche.
Sia chiaro, il principio non va nella direzione di sostituire pezzi di maggioranza, semmai di arricchire l’attuale maggioranza di nuovi e significativi contributi.
In ogni caso il Segretario Politico del PD deve chiarire la sua posizione, e non può non tenere conto che esiste un documento largamente maggioritario che ci indica la strada del rafforzamento e dell’allargamento della maggioranza. Noi vogliamo assicurare stabilità politica al paese”.
Una lettura e un’analisi che è anche un messaggio politico inequivocabile, ma tra le righe si comprende chiaramente che nel PD sono cambiati gli equilibri, al punto tale che per imprimere una volontà politica si è dovuto ricorrere ad un documento, enunciato anche dal Sindaco, maggioritario, che detta la linea politica del PD ma anche quella che il gruppo consiliare, anch’esso maggioritario, intende portare avanti.
Che succede nel PD!
Succede che è un partito che ha voluto mettere insieme il tutto ed il contrario di tutto, il buono e quello che non lo è, non ha avuto il coraggio di mettere da parte quella classe dirigente colpevole di aver consegnato il Paese alla così detta seconda Repubblica, i suoi maggiorenti hanno voluto occupare le prime file del rinnovamento e non lo erano, ma rappresentavano la politica quella che si è detto “vecchia politica”. E’ un partito come i lupi, perde il pelo ma non il vizio.
Nel senso che quando governa “sbrana” e quando non governa si “sbranano”. Nel senso che si sparlano addosso, si accusano a vicenda, si delegittimano, salvo poi a dire il contrario e presentarsi al corpo elettorale apparentemente uniti. Ma come si può pensare di essere credibili? Se da una parte c’è supponenza, dall’altra c’è sufficienza.
La madre di tutti i problemi del PD, parte dal tesseramento, gonfiato, forzato, dubbio, e su cui tutti hanno taciuto, si è proseguito con le primarie altrettanto falsate, figlie del tesseramento vergognoso, si è continuato con il Congresso, nipote di cotanta madre. Risultati falsati e non rispondenti alla realtà, “famiglieschi” e “compareschi”, ma che hanno prodotto un assetto politico, del tutto inadeguato, che mal sopporta una convivenza forzata, e mal gestisce gli eventi, fino ad arrivare alla rottura totale.
Il risultato: un massacro.
Salvatò arretirete.
Questo PD è veramente sconcertante. Mariesi sembra vivere in un altro mondo ed è pieno di rabbia e pieno di se stesso, Melchionda non se ne frega di nessuno. Le opposizioni non esistono il resto tutte comparse inutili. siamo fregati.
E adesso come la mettiamo. questi prepotenti si sono impossessati di un partito che dovrebbe essere l’alternativa a Berlusconi. Si accusano e stanno insieme, si odiano e continuano a spartirsi le poltrone e a prendere per i fondelli gli ebolitani. Manca solo il parere illuminante di uno dei più acuti giovani del firmamento politico ebolitano il consigliere Petrone.
Cicirinella vuoi darci un tuo parere od un tuo consiglio x risolvere i problemi della politica ebolitana e nn solo…………………………
Tu ke sei un ILLUMINATO……………….
@Carmelo C.- Non sono affatto illuminato sono solo un giovane laureato che la mattina va a lavorare e svolge le mansioni di operai a fare insalata e sono schifato di quello che succede nella mia Città e nel mio Paese, inteso come Italia. Disgustato da persone che non hanno un minimo di competenza che massacrano le finanze cittadine e nazionali. Per restare nella mia terra mi accontento di fare l’operaio, anche perché se volessi emigrare, e non avendo nessun appoggio familiare, e con i miei genitori anziani con una pensione di 450 euro, avrei problemi seri di sopravvivenza se andassi al Nord e li avrebbero anche i miei genitori.
Ecco il mio parere. penso che quei carrozzoni politici che girano intorno a persone ciniche mortificano con il ricatto chi ci lavoro e morrtificano quelli che invece non lavorano.
Questa è la realtà in cui vivo e se a te va bene a me no. Comunque faccio le mie critiche su questo blog e ringrazio il dott. Del Mese per il lavoro di informazione libera che fa e per lo spazio che concede a me agli altri e anche a quelli che non lo meriterebbero, con educazione e con correttezza. uso uno pseudonimo solo perché sono abituato.
Scusami per lo sfogo
In un matrimonio non si può mai attribuire le colpe solo ad uno dei due. Melchionda se ne frega, ma Marisei sembra anche dagli interventi un poco arrogante e poi purtroppo per lui, il passato o meglio il passato peggiore. In tutto questo come dice admin a spese nostre.
@alfredo – Il problema però è che questi non si sono sposati per amore, sarebbe tutto comprensibile e giustificabile una separazione, nel momento in cui viene a mancare. Questi si sono sposati per interesse e non si sono mai sopportati. Gli uni arroganti e con il loro pesante passato, gli altri con la prepotenza e lo scarso attaccamento al paese, in un quadro mettendoci anche le opposizioni in mezzo che non valgono niente e che si comporterebbero uguale.
L’IPOTECA CONTIANA,E’ IL COPERCHIO CHE IMPEDISCE AD EBOLI DI EVOLVERE. PRONTO A GIOCARSI I SUOI 2500 VOTI SCARSI,NE PD OGGI,COME SU ALTRI TAVOLI DOMANI,L’INOSSIDABILE CARMELO TRAMITE LE NUOVE LEVE FAMILIARI CERCA DI “STARE IN MEZZO” OSTINATAMENTE, AD OGNI COSTO, NEL RISIKO DELLA POLITICA CITTADINA E LOCALE. STANNO CADENDO I RAIS ARABI, E NOI NON RIUSCIAMO A SBARAZZARCI DI QUESTO SIGNORE??? UN PUNTO DI DISONORE A NOSTRO SVANTAGGIO!
La servitù nasce e vive dalla comune viltà…..Carlo Dossi
@CICIRINELLA: CONDIVIDO ANCHE LA PUNTEGGIATURA, IL MATRIMONIO D’INTERESSI,PRIMA O POI ESCE FUORI DALL’IPOCRISIA, DISSIMULANDOSI,NEL SENSO GIURIDICO DEL TERMINE, ESCE FUORI DALL’OMBRA CON LE SUE CONTRADDIZIONI.SEMBRA UNA “GUERRA TRA BANDE”, CHE PORTERà A BRAVE IL CONTO A TUTTI NOI, CON UN POSSIBILE DISSESTO ECONOMICO.
MI CHIEDO MA LA DIRIGENZA DEL PD, CHE TANTO PONTIFICA SULLA LORO DIVERSITà RISPETTO AL BERLUSCONISMO, HA LA MINIMA IDEA DI CHI LI RAPPRESENTI E DI COSA FACCIANO NELLE PICCOLE COMUNITà? IO NE DUBITO…
Devo covenire con cicirinella che gran parte della colpa è da attribuire alle opposizioni. Del pdl e di sel già sapevamo opposizioni di mera facciata che da quasi un decennio (sel) e da quasi un ventennio ( forza italia poi pdl) stanno permettendo alle amministrazioni di fare il bello e il cattivo tempo. Si sperava che Cariello con il suo entusiasmo potesse dare una ventata nuova a prescindere dalla collocazione politica ( che come ho sempre affermato a livello territoriale ha un’incidenza minima rispetto agli interessi delle popolazioni che vivono sul territorio) ma pare che nemmeno quest’ultimo sia capace di fare un’opposizione davvero efficace. Io ho sempre ritenuto , nel mio piccolo, che una buona opposizione costituisce la premessa e il viatico per chi nutre aspirazioni di governo e , sopprattutto aggiungerei, di buon governo. Vista specularmente la cosa si traduce così: chi non riesce a fare una buona opposizione non è capace poi di poter governare .
Saluti
non abbiamo memoria…
Franco Cardiello, che a malapena meriterebbe di fare
il consigliere comunale, è parlamentare dal 1994, cioè da quando
Carmelo non ha voluto farsi da parte e, da allora,
il centrosinistra di Eboli, grazie a lui,
non ha più vinto una elezione nazionale che fosse una…
a parte l’elezione di Antonio Cuomo che è stata frutto del caso
e di un sistema elettorale che può portare nel parlamento
qualsiasi sgualdrina.
Finchè Carmelo conta qualcosa, a livello comunale,
come D’Alema a livello nazionale,
stiamo messi male, malissimo.
Non mi meraviglio…!!!!.. Anzi, credevo che i malumori fossero venuti fuori molto prima.
Una coalizione che ha vissuto e vive di clientelismo, senza figure illuminate, neanche di luce riflessa.
Eboli SVEGLIATI.