Battipaglia Politica – L’Ospedale dimenticato

I ruoli e le funzioni dei Presidi di Eboli e Battipaglia, lascia percepire che non è stata partorita da chi conosce il territorio della Piana del Sele.

I guai sono iniziati dagli interventi invasivi e fuori dalle competenze istituzionali di Cirielli, naturalmente vocato alla divisione e alla generazione di contrasti.

Ospedale di Battipaglia

BATTIPAGLIA – Il dibattito politico che in questi ultimi tempi si sta svolgendo a Battipaglia sembra, a giudicare dai risultati, che non attraversi nessun interesso per il destino dell’Ospedale di Battipaglia e quello della vicina Eboli.

Fino ad oggi, oltre alla confusione generale che imperversa nella Sanità campana ed inispecialmodo quella nostrana e della Piana del Sele, si sono registrati solo tentativi campanilistici e spinte miopi partite sia da Battipaglia che da Eboli, per sostenere i propri Ospedali.

Spinte che sono state dettate dal pericolo che coglie entrambe le cittadine per la chiusura, l’accorpamento, il trasferimento e le destinazioni che andrebbero a stravolgere gli equilibri sinergici di cui i due plessi ne avrebbero bisogno, ma anche spinte dettate dagli interventi invasivi che il Presidente della Provincia Edmondo Cirielli, senza averne nessuna competenza ne titolo istituzionale, ma desideroso di sistemare la Sig.ra Caropreso e vocato come è alla divisione e alla generazione di contrasti in ogni cosa che tratta, si è inserito nella vicenda sanità è ha generato confusione e terrore politico, stravolgendo ogni cosa.

Una analisi più attenta e una relazione sinergica tra i due plessi è la soluzione migliore, ma non necessariamente, con i sistemi moderni che sono a disposizione della tecnologia, passa attraverso lo smantellamento di entrambe le strutture.

Di questo se ne fa carico Futuro e Libertà di Battipaglia, il Partito di Fini, di cui gli animatori  e i massimi esponenti cittadini sono Gerardo Motta e Bruno Mastrangelo. Per la prima volta si fa un’analisi senza bandiera per cercare di portare al centro del dibattito il vero problema: il funzionamento al meglio delle due strutture ed il servizio che offrono indipendentemente dalle loro singole specialistiche.

Si è capaci di parlare di Sanirtà, della organizzazione dei servizi, della sistemazione dei plessi, senza distruggere e senza anteporre interessi personali a quelli degli utenti e possibilmente spingere quelli  (De Simone, Caropreso) che fino a questo momento hanno dimostrato oltre che non avere competenze, non avere nemmeno l’umiltà di confrontarsi e di conoscere e studiare realtà e problemi?

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L’Ospedale dimenticato

Gerardo Motta

Dalle dichiarazioni di esponenti politici ebolitani, che confermano le voci degli ultimi giorni, appare chiaro il disegno portato avanti proprio da quella classe politica regionale che si è resa unica responsabile dello scempio della sanità campana.

Disegno oscuro e cieco, ma che lascia trasparire fedelmente la sua natura clientelare ed egemonica e che rinnega ciò che di fatto è stato per trent’anni l’Ospedale di Battipaglia, punto di riferimento per l’emergenza di un vasto e articolato territorio ad elevata densità di attività industriale e agricola, incardinato tra importanti arterie di traffico che, se da un lato sovraffollano il Santa Maria della Speranza con una pressante traumatologia stradale, dall’altra, lo rendono facilmente e repentinamente raggiungibile dai mezzi di soccorso.

Questa nuova ipotizzata ridisegnazione dei ruoli e delle funzioni dei Presidi di Eboli e Battipaglia, evidentemente lascia percepire che non è stata partorita da chi conosce il territorio della Piana del Sele, né si può immaginare che l’esperienza e l’intelligenza del commissario governativo Zuccatelli abbiano potuto sottoscrivere tale palese stortura, ed è per questo che invitiamo lo stesso Zuccatelli a rendersi conto di persona, e non ascoltare chi, francamente di parte e senza contradditorio, vuole celebrare un matrimonio impossibile tra il Presidio di Eboli e lo stato dell’arte dell’emergenza.

Al Presidio di Eboli noi riconosciamo grande valore e meritata tradizione in tantissime attività specialistiche, necessarie ed imprescindibili nella vera integrazione dei due Presidi, l’uno continuità dell’altro, ma non riusciamo ad immaginare il Presidio di Battipaglia privato della Traumatologia o della Terapia Intensiva Cardiologica, perché di fatto, fin quando sarà aperto l’Ospedale a Battipaglia, i cittadini si rivolgeranno sempre al Pronto Soccorso, generando così circolo vizioso che perpetua il concetto di Ospedale doppione.

L’impostazione organizzativa del Santa Maria della Speranza ha adottato da anni un approccio multidisciplinare all’ammalato critico in fase acuta, articolando il percorso intraospedaliero attraverso aree d’intervento specialistiche (Chirurgico-traumatologica, Cardiologica e di Terapia intensiva cardiologica, Medicina d’urgenza e Materno-Infantile) superando il concetto di Unità Operative “chiuse” e introducendo il concetto di aree di appartenenza.

Tale organizzazione consente oltre 10000 ricoveri per anno seppur con ridotta disponibilità di posto letto portando ai massimi regimi il tasso di utilizzo dei posti a disposizione.

Il Pronto Soccorso, il più congestionato di tutta la Provincia di Salerno dopo quello dell’Azienda Ospedaliera di Salerno, garantisce assistenza ad oltre 60.000 pazienti l’anno, di cui 4500, per mancanza di posto letto, viene trattenuto in Osservazione e Breve Degenza, stabilizzato e quindi dimesso direttamente dal P.S.

Appare chiaro che spostare una sola pedina di questo articolato sistema interdisciplinare, che ha raggiunto negli anni una lodevole sincronia tra le varie discipline, significa arrestare l’efficiente sinergia che rende possibile da alcuni anni un buon prodotto di salute, nonostante siano sempre più scarse le risorse soprattutto quelle umane;  solo la attenta e responsabile analisi dei dati delle attività svolte può rendere ragione alla legittima richiesta di mantenere, così come riconosciuto  da sempre e da tutti, la naturale vocazione all’urgenza-emergenza del Presidio battipagliese.

Se ciò non sarà valutato, e verrà riconosciuto questo ruolo all’Ospedale di Eboli, chiediamo al commissario Zuccatelli, un atto di coerenza chiudendo il Pronto Soccorso di Battipaglia per evitare che la sua persistenza determini una richiesta indotta da parte dei cittadini utenti ai quali non si può negare il livello essenziale di assistenza.

Se a determinare il depotenziamento dell’urgenza a Battipaglia fosse stata però l’idea che a 15 km è già presente l’Azienda Ospedaliera di Salerno, è da sconsiderati ipotizzare che un bacino d’utenza numericamente e territorialmente così vasto (che comprende, oltre al Comune di Battipaglia, un esteso territorio costituito dai Comuni di Bellizzi, Olevano, Montecorvino Rovella, Acerno, Montecorvino Pugliano, Giffoni Vallepiana, Giffoni Sei Casali, Pontecagnano-Fiaiano) possa gravare sull’area già satura del San Leonardo e la privazione di una sola disciplina (soprattutto UTIC – Traumatologia chirurgica ed ossea) penalizzerebbe in misura immeritata un territorio vasto ed in continua espansione.

IL COORDINAMENTO CITTADINO

FUTURO E LIBERTA’

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