De Luca interviene sulla sanità, ritenendo si debba approfondire decisioni operative e finanziarie per un piano che demolisce l’attuale e non indica prospettive.
L’estremo stato confusionale, costringe a ribadire che è necessario destinare risorse certe per i tre plessi da accorpare all’azienda Ospedaliera salernitana.
SALERNO – Il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha tenuto questa mattina, sabato 18 dicembre alle ore 10.30 nel Salone del Gonfalone del Palazzo di Città del Comune di Salerno in via Roma, una conferenza stampa dedicata alla sanità. Nel corso della quale Il Sindaco De Luca esaminando il Piano De Simone in relazione agli accorpamenti dei PO ricadenti nel comprensorio salernitano ha dichiarato:
“La decisione di accorpare i presidi ospedalieri di Mercato San Severino, Cava de’ Tirreni e “da Procida”, all’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona richiede alcuni approfondimenti sotto il profilo operativo e finanziario.
In particolare, va ribadito che all’accorpamento delle strutture deve seguire il contestuale trasferimento delle risorse finanziarie necessarie alla gestione dei tre plessi presi in carico dall’Azienda Ospedaliera.
E’ assolutamente indispensabile, inoltre, evitare la dispersione delle funzioni universitarie in capo all’Azienda Ospedaliera che vanno concentrate, naturalmente, a Salerno tra Ospedale di San Leonardo e “da Procida”.
Per quanti concerne più specificamente il “da Procida” non bisogna disperdere i posti letto riservati alla riabilitazione. Anzi, in questo ospedale è auspicabile realizzare il principale polo pubblico di riabilitazione cardio-respiratoria e neurologica della Campania insieme con un centro regionale per il “risveglio”.
Naturalmente, riteniamo necessario, in tale ottica, potenziare anche il numero di posti-letto che è attualmente di trenta unità.
Per quanto concerne, infine, l’ospedale di Cava de’ Tirreni chiediamo delucidazioni sul destino della struttura: si dica chiaramente che cosa si intende farne. Non lo si può chiudere, come stanno facendo, fingendo di non accorgersene.
Altro punto centrale è quello inerente il potenziamento della rete di emergenza sanitaria del “118”, che oggi non garantisce in maniera adeguata l’assistenza alla quale hanno diritto i cittadini salernitani. Occorre lavorare fin da subito all’ipotesi di una gara unica, concordata e attuata insieme dall’Azienda Ospedaliera e dall’Asl, che eleverebbe il livello qualitativo dei servizi fino a consentire in tempi brevi, al massimo in un’ora, il reperimento sul territorio della struttura ospedaliera più idonea ad accogliere il soggetto al quale è stato prestato soccorso”.
L’intervento del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca per quanto necessario, visto lo stato confusionale in cui è stata trascinata la Sanità Salernitana, risulta essere una ulteriore voce che si aggiunge ad altre, ma che non avrà nessun ascolto, atteso che i destinatari sono ormai etichettati come i “distruttori” della sanità salernitana, soccombenti rispetto a scelte politiche sbagliate, in difesa di altri territori ed altre strutture ospedaliere, in particolare quelle napoletane, che ostinatamente portano avanti, senza curarsi di demolire l’attuale, senza indicare le prospettive future, e senza destinare risorse necessarie per i disegni (scarabocchi) che loro stessi hanno voluto e loro stessi rifiutano.
Questa notizia pubblicata con tempestività dal Blog, è però parziale. Leggendo invece integralmente l’intervento di De Luca si comprende benissimo che più che una proposta ( o proposte) operativa, sono considerazioni politiche che NON INCIDERRANNO affatto su atti ormai consumati e diventati decreti o leggi che vanno ormai rispettati e fatti rispetare,
Gli interventi politici vanno fatti- se si riesce in una dialettica democratica- PRIMA dell’approvazione definitiva degli atti, per tentare di dare un contributo alla corretta risoluzione di un problema. Dopo, che l’atto è diventato legge, per es. regionale, con la pubblicazione sul BURC, contestare l’atto stesso o proporne una eventuale modifica E’ SOLO UNA PERDITA DI TEMPO e creare confusione. Nello specifico della nostra situazione ospedaliera, OGNI PROPOSTA che tende alla mofifica totale o parziale del decreto Caldoro-Zuccatelli significa dilazionare nel tempo ogni soluzione con un solo effetto pratico: LA DEPAUPERAZIONE DEL PERSONALE CHE LENTAMENTE DIMINUUISCE PER QUIESCENZA E MAI, MAI DICO MAI, VIENE SOSTITUITO O INTEGRATO, con, ripeto l’unico effetto pratico, che è:
LA DEQUALIFICAZIONE DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA e la lenta agonia dell’Ospedale ebolitano. Sarebbe ora di una chiara presa d’atto condivisa: MENO CHIACCHIERE E PIU’ FATTI.