All’ombra dello scontro Carfagna e Cirielli si ripropone quello Violante-Cardiello, ma i giovani lamentano scarso coinvolgimento e assenza di democrazia.
I giovani del PdL danno una lezione politica. Non approvano lo scontro Carfagna-Cirielli, non si schierano e si sospendono dal partito.
EBOLI – Il mese scorso si inaugurò una seconda sede del PdL e in quella circostanza vi fu la presenza del Presidente della Provincia di Salerno Onorevole Edmondo Cirielli, il coordinatore provinciale Antonio Mauro Russo e il suo vice Antonio Iannone, che vollero in grande stile dare vita al “nuovo corso” del Popolo della Libertà.
Nuovo corso che legittima l’investitura del senatore Franco Cardiello a commissario cittadino, ma nello stesso tempo defenestrando Fabrizio Violante.
La decisione di sostituire Violante con Cardiello era da inquadrare in una lotta intestina al PdL provinciale e regionale, che vedeva ed ancora oggi vede, nonostante l’intervento di Silvio Berlusconi, una netta contrapposizione tra il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna e il Presidente della Provincia e Presidente della Commissione Difesa della Camera Edmondo Cirielli insieme al Coordinatore regionale Nicola Cosentino.
Lo scontro è politico ma è anche di posizionamento interno al Partito, è uno scontro di potere. Dietro il quale, per stessa dichiarazione del Ministro Carfagna si celano interessi nella gestione della emergenza rifiuti e degli appalti collegati ai rifiuti stessi. Per la Carfagna evidentemente, sarebbe stato come affidare al lupo le pecore, ritenendo, tra l’altro, i suoi voti incompatibili con Cosentino.
Guerra di Titani o solo guerra? Forse è solo guerra di affermazione, ma che in ogni caso è finita a stracci in faccia, ma che ha prodotto anche atti politici come per esempio la sottrazione del Termovalorizzatore di Salerno, dalle grinfie di Cirielli. Una decisione che è stata un vero e proprio schiaffo a Cirielli, che non ha gradito il blitz della Carfagna, che è riuscita, in sede di conversione del Decreto Legge sui rifiuti in Campania, a far attribuire dal Parlamento tutti i poteri al Governatore della Campania Stefano Caldoro, suscitando l’ira del Presidente Cirielli che ha minacciato di votare contro.
Il riverbero di queste lotte naturalmente non piace ai giovani, e non piace a quei giovani che ritengono giustamente che l’impegno politico è soprattutto passione e non può essere interpretato: ne da Cirielli con i suoi metodi arroganti, militareschi, muscolari, assolutistici, che hanno portato oltre che all’isolamento politico, ad una profonda frattura interna; ne dalla politica evanescente e dannosa del Ministro Carfagna, che spiattella ai quattro venti le debolezze interne al PdL.
In questi due comportamenti e in questa lotta che ormai non potrà più vedere un “pareggio” tra le varie anime interne, si colloca la decisione affidata ad una lettera, inviata agli organi politici provinciali e nazionali, con la quale i giovani del PdL si autosospendono da tutte le attività di partito.
In sostanza si lamenta la non gestione del Partito, e nelle critiche non si risparmia nessuno, accomunando in quella assenza sia l’ex coordinatore che il nuovo commissario cittadino. Gestione che non ha saputo guidare i rapporti tra le diverse anime del partito.
La stessa situazione si presenta nel gruppo consiliare, il quale non solo non si riunisce mai, ma nella sua azione di opposizione, procede a ranghi sparsi, finendo per rendere l’azione di opposizione confusa ed ininfluente finendo per far emergere solo le continue note polemiche che risultano essere delegittimanti per tutti.
I giovani non apprezzano i continui attacchi, tra i vari “dirigenti” del partito, formulati solo su base personale e mai fondati sulla diversità di opinione. Basandosi su questo, avvertono una mancanza di democrazia e di dialettica nella vita di partito e un’assenza sistematica di coinvolgimento negli indirizzi politici di partito da portare avanti in consiglio comunale nello svolgimento del ruolo di opposizione.
L’autosospensione è una vera e propria lezione di maturità che i giovani stanno dando ai propri dirigenti di partito, soprattutto perchè si collocano in maniera “terza” rispetto alle lotte interne, sottolineando che non intendono approvare i loro comportamenti e non intendono affatto schierarsi con l’uno o con l’altro, ritenendo sia un danno irreparabile per l’immagine e la credibilità di un Partito, che intende proporsi come il rinnovamento della politica italiana.
Purtroppo la posizione di tutto rispetto dei giovani non troverà riscontri e le divisioni continueranno ad esserci, così come continueranno ad esserci le due sedi e continueranno ad esserci tre opposizioni del PdL in consiglio comunale: quella di Vito Busillo e Lazzaro Lenza legati alla Carfagna; quella del Capogruppo Fausto Vecchio, legato a Cirielli; quella del giovane consigliere Damiano Cardiello, da sempre battitore libero legato a Cirielli e a suo padre Franco.